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Grazie del Feedback iMaurizio !
Ironia della sorte, mi sono accorto di possedere già il Clarke. Era un libro che avevo iniziato a studiare con un giovane insegnante di tromba oggi diventato valente professionista Jazz ( Alberto Di Leone ).
Mi ricordo che dallo studio di questo libro avevo iniziato a trarre giovamento, nello scioglimento delle articolazioni, sopratutto quando avevo iniziato a studiare le scale meno facili alla lettura, quelle più diesiszzate e più bemollate (scusate la libertà espressiva) e che implicano maggiormente l'uso di più tasti contemporaneamente.
Tutto ciò mi ha riportato alla mente il titolo di un post che avrei voluto aprire tanto tempo fa' :  Gli errori che non ripeterei !

Mi ricordo che interruppi le lezioni perchè i progressi fra una lezione settimanale  e l'altra erano lentii ed i costi delle lezioni , erano per me , alti....
E' difficile capire, quando sei un neofità, la bontà di un particolare libro di esercizi e la valenza di un professore... !
A volte ti passa il pensiero che l'insegnante ti veda come una mucca da mungere....e non capisci invece il tempo che richiede l'esercizio per poter essere eseguito bene ed "assorbito " bene " anche dal proprio  "fisico" e dalla propria testa...
Forse anche gli insegnanti privati però dovrebbero capire che proporre delle tariffe di spesa più abbordabili permetterebbero agli studenti di affrontare un  periodo più lungo e proficuo  di studi, e anche, in parte, ci vorrebbe sincerità ed forse anche serietà nel "non" nascondere le difficoltà ed i tempi di apprendimento che questo strumento richiede,.... per poter essere suonato "bene".....e  per potersi successivamente permettere, eventualmente, un livello di  studi più approfondito.
Adesso, a distanza di tempo e con più maturità e tempo a disposizione, ho acquisito una maggior consapevolezza, mia e dello strumento e apprezzo ancor di più di come certi libri/studi , richiedano il loro ("congruo e lungo " ) tempo ( anche in termini di mesi , se non di anni ...) per poter essere bene sviluppati (per poter ottenere  e perseguire i risultati ambiti   .
Lo studio , in generale , ha anche un suo fattore individuale ( lungo nel mio caso ) per maturare i  giusti tempi di acquisizione e scioglimento delle articolazioni.

La canzoncina da suonare facilmente per risollevare la tua autostima è sempre dietro l'angolo, e pronta a rubarti il tempo che invece sarebbe necessario per produrre i frutti più consistenti che è possibile raggiungere solo con una lunga e sopratutto costante applicazione....

Studiare solo un libro può essere stancante ... e anche  snervante...
Però, per quanto mi riguarda , ho visto che adottare e studiare  più testi contemporaneamente (di argomenti e tecniche differenti ) alla fin fine mi fa disperdere / concentrare e fissare meno le nozioni che voglio apprendere.

Le nozioni rimangono più proficuamente memorizzate   solo se le  studio  da un solo un libro per volta .... concentrandomi su di esso ....
C'è chi ha la memoria mentale, chi ce l'ha visiva , chi uditiva ,.... ognuno è un caso a sè...

Ad es. nel mio caso lavorare di memoria uditiva è fuorviante già nell'eseguire un esercizio (passando da  un semitono all'altro,
figurarsi se dovessi lavorarci ad intervalli maggiori....)

Se invece l'esercizio lo inizio  con tempi di esecuzione lenti, mi  riuscirà più facile memorizzarlo, sia mentalmente, che visivamente, le note, i loro intervalli, e loro posizione/sequenza di esecuzione (ed in parte (ma secondariamente) anche uditivamente ).
Tutto ciò richiede il suo "lungo" tempo di apprendimento,.... per contro , però , tutto questo succesivamente mi rende più facile l'associazione uditiva dell'esercizio perchè arriverò all'esecuzione con una maggiore consapevolezza di dove esattamente sono, (musicalmente parlando ) sia come nota che come posizione presa (correttamente ) delle dita sui pistoni e questo  mi darà  una maggiore sicurezza di esecuzione dell'esercizio ( pian piano e via via) con maggiore  e sempre crescente velocità di esecuzione....( esercizio eseguito in controllo e in consapevolezza , come Vizzutti lascia intendere si debba suonare) ....( almeno nel mio caso , torno a ripetrmi,  l'approccio uditivo mi manda fuori ...
Tutto questo ....per ogni semitono.....( ecco perchè ci vuole tempo ,...il suo giusto , lungo, tempo... (...individuale....)
....ma ognuno è un caso a sè...
....Nel mio caso : ..... Pazienza ... e ....pedalare......!

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Direi bellissimo!! Ma tecnicamente che note in piu' si possono fare? Grazie e ciao a  tutti
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Il Clarke l'ho praticato e l'ho visto praticare molto, sia in veste di allievo che di insegnante. E' sicuramente uno dei 4/5 metodi/materiali di studio più importanti che insieme formano un kit di studio standard e completo per qualsiasi trombettista, indipendentemente dal livello che vuole raggiungere.


Per chi non lo definisce adatto ai neofiti, non saprei, dipende cosa intende per neofiti, certo che se uno inizia a suonare domani esiste il volume "Elementary Studies for the Trumpet" sempre di Clarke, ma come accade per la maggior parte dei metodi, si tratta sostanzialmente di strumenti di studio che possono (e devono) essere adattati a qualsiasi livello e contesto.

Lo studio principale del famoso Technical Studies for Cornet è il secondo, che è scritto ad ottavi. Basta eseguirlo a quarti ed è pronto per essere facilmente imparato ed eseguito da qualsiasi principiante.

Il problema della lettura è secondario perché la caratteristica del 90% di questo libro è quella di proporre dei pattern che vengono ripetuti in tutte le tonalità, per cui il primo compito di chi lo studia è quello di imparare a memoria il pattern, lo si legge solo le prime volte poi va eseguito facendo lavorare la memoria e l'orecchio, senza concentrarsi sulle posizioni delle dita.


Riguardo ai tempi stimati per i risultati, sono molto soggettivi e ci sono vari tipi di risultati ottenibili, alcuni anche a più lunga scadenza.
Sono studi di tecnica, quindi prima di tutto fanno lavorare le dita, ma dietro a questo c'è qualcosa di più profondo e significativo da un punto di vista espressivo/musicale a cui fa riferimento Vizzutti.



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Marche e Modelli / Re: Attrezzo a 4 tasti per le note basse
« Last post by Zosimo on Today at 11:52:15 AM »
Un santo, un apostolo.
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Marche e Modelli / Re: Attrezzo a 4 tasti per le note basse
« Last post by Ste on Today at 11:31:17 AM »
Io, scusandomi poichè non vorrei essere riduttivo, dico solo che é proprio tanto tanto bello.
Non sono in grado di aggiungere altro.

Bravo Antonio, indipendentemente da tutto e tutti : Bravo.
Sei una eccellenza, senza se e senza ma.
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Marche e Modelli / Re: Attrezzo a 4 tasti per le note basse
« Last post by Zosimo on Today at 08:58:44 AM »
Bono per le risse O0
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Marche e Modelli / Nuovo flicorno Resonance 4 pistoni mod Nakariakov
« Last post by anrapa on Today at 03:36:26 AM »



Ho visto questo su Faccialibro, sapete che roba è??

https://www.facebook.com/552302755/posts/pfbid02qUkiYznmGwNhEZwrex5b2SzCbEPwDVCXYbxZ3g1rB1r83WWB7E3L6AqCcebFLwZql/?


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Ho ulteriormente rivisto il video di Vizzutti.
Riepilogo quello che mi sembra di aver capito:
1) Bisogna trovare sul rim del bocchino quell'appoggio "confortevole " con il quale avere una emissione che produca un suono fluido e risonante.
2) Imparare a fare dei crescendo di suono rimanendo in questa zona confort ( anche quando si suona forte bisogna sempre rimanere in questa zona "comfort" di produzione del suono)(Ognuno ha  quindi un proprio "range " (di volume), nel quale  rimanere ( "comfort zone") e nel quale imparare a fare dei crescendo ).
3) poichè la tromba risponde con una resistenza differente a seconda dei pistoni che si premono ed a seconda degli intervalli che si prendono fra le varie note , si rischia (specie per i neofiti) di produrre un suono globale non omogeneo (oscillante in termini di volume ),  fra le varie note.
4)  la mente e le dita devono essere "sincrone" all'emissione del suono, specie nei fraseggi veloci.
essere consci di ciò, e nel caso questo non avvenga , fare un passo indietro, e lavorarci sù.

Leggevo le recensioni di chi ha comprato il : H.L. Clarke      TECHNICAL STUDIES FOR THE CORNET      CARL FISCHER

Tutte lo reputano un testo non adatto ai neofiti , bisogna avere  proprietà di lettura sopra e sotto il pentagramma.
Tempi stimati per ottenere risultati da 5 mesi in sù.....
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"Bisogna quindi essere capaci di ascoltarsi e correggere l'emissione per corregere ed ottenere un volume del suono costante ed omogeneo."
questo è uno degli aspetti più controversi nello studio degli strumenti a fiato.
Per me il significato del video va nella direzione opposta se inteso alla lettera, ma è più un problema concettuale e di approccio allo studio.
Il principio è sempre lo stesso ed espresso da tantissimi insegnanti e  didatti di altissimo profilo.
L'attenzione al suono alla omogeneità in tutti i suoi aspetti.
Come si traduce praticamente?
una unica emissione capace di rendere eguali due note (un intervallo) che per natura suonano in maniera diversa.
Sembrerebbe una utopia , ma la strada opposta concettualmente è ancora più rischiosa.
(tante emissioni, tante correzioni quanti sono  i suoni da produrre.

gli esercizi sono quelli indicati da Vizzutti (o anche quelli di moltissimi "testi sacri" per tromba o sassofono dal Clarke al Chikovich ecc)
applicare il principio della nota lunga ad un intervallo.
Ed è facile anche misurare la propria tecnica.
prendere un bel sol centrale e suonare una bella nota lunga.
poi replicare lo stesso suono considerando l'omogeneità in termini di durata intonazione volume timbro fermezza.
poi fare lo stesso con un unica emissione e con un intervallo .
sol sol diesis .
poi con un intervallo più grande sol la .
ecc ecc.
ci sarà un momento in cui l'unica emissione non è in grado di rendere due suoni perfettamente omogenei .
questo è il nostro limite tecnico.
operando in questa maniera si supera il problema della diteggiatura : perché l'  emissione la fa da padrone e le dita non devono far altro che spingere i pistoni con il minimo sforzo possibile.

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