Italian Trumpet Forum

La Tromba e i suoi derivati => Marche e Modelli => : Altobugle September 21, 2017, 12:14:36 AM

: Marchi Italiani
: Altobugle September 21, 2017, 12:14:36 AM
Ragazzi, mi sono fatto una domanda, alla quale non so rispondere da solo:
Quanti e quali sono (e sono stati) i marchi di produttori italiani? E quali sono ed erano i migliori?

Proviamo a stilare un elenco e una classifica?

 Nota: i produttori non possono votare per se stessi fenomen...

Orsù dunque, ritempriamo il nostro Italico Valor!!!
: Re:Marchi Italiani
: gigispermaloso September 21, 2017, 08:31:37 AM
Io butto la un pò di nomi che mi vengono in mente:

G&P
Mario Corso
Di Grigoli
Rampone & Cazzani
Orsi
Savut (recente produzione di trombe in provincia di Udine)
AR Resonance
Ripamonti
Kalison
Amborg
Nesi (Osmannbrass)
: Re:Marchi Italiani
: tizioecaio September 21, 2017, 09:07:40 AM
Io butto la un pò di nomi che mi vengono in mente:

G&P
Mario Corso
Di Grigoli
Rampone & Cazzani
Orsi
Savut (recente produzione di trombe in provincia di Udine)
AR Resonance
Ripamonti
Kalison
Amborg
Nesi (Osmannbrass)
Immagino che tu le avrai avute tutte... doh...
Spada possiamo considerarlo italiano?.. sudd
: Re:Marchi Italiani
: xadhoom September 21, 2017, 09:14:01 AM
sarebbe interessante anche sapere quali di quelli attivi producono loro e quanti rimarchiano cinesate varie
: Re:Marchi Italiani
: igor September 21, 2017, 10:56:20 AM
Spada possiamo considerarlo italiano?.. sudd

Direi di no, Rene, Vincenz e Reto Spada sono di Burgdorf vicino a Berna... ;-)

I.
: Re:Marchi Italiani
: bubbermiley September 21, 2017, 12:55:18 PM
sarebbe interessante anche sapere quali di quelli attivi producono loro e quanti rimarchiano cinesate varie

90 Minuti di applausi.  ovazion

Oppure quanti prendano pezzi qui e la tra Cina, America ed Europa e poi mettano insieme il tutto.

Tra quelle in elenco, credo che l'unica che abbia parti completamente realizzate in Italia sia G&P: le meccaniche sono fatte da Bosc ad Aosta il resto lo producono interamente loro a Legnano.

Se invece ne conoscete altre totalmente fatte qui, credo sia giusto indicarlo.
: Re:Marchi Italiani
: Altobugle September 21, 2017, 02:05:53 PM
C'è pure Ida Maria Grassi (ormai però parla mandarino).

Comunque la qualità degli strumenti qual'è?

Io ho avuto un flicornino Loudwes (Un orsi millantato come "Made in Elkhart USA") e per un bambino andava pure bene.
Una volta mi è capitata per le mani una kalison, una student, ma era dura come il quarzo.
Lasciando perdere i produttori artigianali le qui creazioni sono ben note e riconosciute per la qualità, possibile che non ci sono o ci siano mai stati produttori industriali di qualità  (per le trombe)?

La Kalison produceva ottimi corni, la differenza non mi sembra così eccessiva con una tromba. Possibile non erano in grado di farne una con tutti i crismi?
Mario Corso? Produce un ottimo flicornino (mod. Barone: per sentito dire, non l'ho mai provato, e si dice che in uno degli ultimi concorsi militari un partecipante è stato contestato dalla commissione che lo ha ritenuto una cornetta) e le trombe?

È così difficile avviare una produzione di trombe buone, accessibili e moderne? Perché? Per i costi? Perché legati a produzioni tradizionali, obsolete, poco aggiornate, non redditizie?

La Orsi? È ancora in attività, ma importa dalla cina? E comunque le sue trombe... horribl

Possibile che il Made in ITALY fa solo scarpe e abbigliamento?
: Re:Marchi Italiani
: gigispermaloso September 21, 2017, 02:11:27 PM
Se invece ne conoscete altre totalmente fatte qui, credo sia giusto indicarlo.

Se non sbaglio le Savut sono completamente Made in italy, o meglio Made in Friul.
Daniele Giardina ora suona Savut.

Ad ogni modo, non è detto che il puro Made in Italy sia meglio del resto...anche come scarpe io preferisco Camper (Spagna) e Birkenstock (Germania)...
 felicissim
: Re:Marchi Italiani
: bubbermiley September 21, 2017, 03:06:37 PM
Ad ogni modo, non è detto che il puro Made in Italy sia meglio del resto...

Nessuno lo mette in dubbio. Io stesso suono americano convinto :)

Però si parlava di produzioni italiane, quindi mi sembra giusto fare un distinguo tra chi produce e chi importa.
Purtroppo al giorno d'oggi ci sono tanti, troppi mercanti che comprano in toto strumenti dall'estero e li spacciano per Italiano solo perché è figo dire "made in Italy" e non mi sembra giusto annoverarli tra i produttori veri e propri.
: Marchi Italiani
: Norman September 22, 2017, 01:59:47 PM
Il Made in Italy ha un valore laddove abbiamo una tradizione consolidata di prodotti innovativi e/o di qualità, come nel tessile o nell'agroalimentare.

In tutta onestà una tradizione di produzione di strumenti a fiato realmente si qualità non l'abbiamo mai avuta, quindi in questo settore dire "Made in Italy" non è certo sinonimo di qualità.

Giusto anche quello che dice Tiziano, di realmente "Made in Italy" c'è molto poco.

: Re:Marchi Italiani
: anrapa September 22, 2017, 02:53:31 PM
Aggiungo anche che mentre una volta il luogo geografico determinava la disponibilità di risorse e tecnologia, oggi questo non è più vero e la competenza, in molti campi, è il risultato degli studi di elementi chiave di un’azienda. Una delle ditte di software più importanti al mondo è nata nell’est dell’europa, certo non la culla dell’informatica.
Oggi come oggi sono i singoli a valere più della massa perché è l’idea rivoluzionaria che vince sul “duro lavoro”. Quest’ultimo si può trovare bene o male ovunque, si puó  subappaltare, si può delocalizzare.
Ma poi quanto Made in Italy è un prodotto fatto con materiali grezzi presi all’estero e con macchinari costruiti dall’altra parte del mondo?
E quanto è “Designed in California” un iPhone che è il prodotto della mente di scienziati di almeno 100 paesi diversi che vivono a Cupertino solo perché la ditta paga bene?
Concordo con Norman, il made in Italy ormai ha senso solo per quei beni che fanno parte della tradizione, che sono fatti con materiali locali e da mani italiane. Tutto il resto sono operazioni di marketing.
Io stesso faccio quasi tutto in casa ma i torni sono austriaci, cinesi, tedeschi e americani. I software sono americani, italiani e cinesi, i materiali sono tedeschi ed italiani, alcuni pezzi delle trombe sono tedeschi e sono costruiti con macchinari giapponesi...
Boh, non dovrebbe essere il valore intrinseco del prodotto il motivo per cui lo si compra?
Su FB al momento c’è una discussione sul Made in USA contro il Made in Giro, mi fanno una rabbia sia i produttori che i clienti che mentono/abboccano spudoratamente quando praticamente tutti sanno che il 90% di quello che si compra ora, anche da sedicenti artigiani di alto livello, non sono altro che Carol Brass rimarchiate. E quando va bene sono getzen declinate in mille modi diversi.
Gira gira Monette è tornato ad essere uno dei pochi veri produttori seri che può giustificare il prezzo dei propri strumenti.
: Re:Marchi Italiani
: bubbermiley September 22, 2017, 05:17:47 PM
non dovrebbe essere il valore intrinseco del prodotto il motivo per cui lo si compra?

Si. Ne sono convinto.



: Re:Marchi Italiani
: Enzo Antonio D Avanzo September 23, 2017, 03:34:05 PM
Mi chiedo al di la della precisione, calcolando € 15000, 17.922$ per una tromba di normale produzione Monette, senza nessuna customizzazione, per 500 ore (una esagerazione) di mano d'opera verrebbe una paga oraria di 30€ alla ora pari a dollari USA 35,844. a me sembra una esagerazione, mia opinione, non ci vogliono più di 200 ore di lavoro, 75€ ora, pari a 89,61$, più che artigiano a me sembra un politico italiano. nondaccord nonconvint sudd piang
: Re:Marchi Italiani
: anrapa September 23, 2017, 04:24:01 PM
Pure io ritengo che il prezzo sia più alto del necessario PER ARRIVARE A FINE MESE ma i conti non si fanno in questo modo: se vuoi affittare una petroliera lunga 300 metri e larga 50 il viaggio da un porto Cinese ad un Americano non devi pagarlo “carburante più ore di lavoro dei marinai”. La barchetta non te l’hanno regalata e il rischio d’impresa lo devi tenere in considerazione. Se io avessi 500 milioni di euro da investire in una petroliera non lo farei con l’obiettivo di andare in pari o recuperare l’inflazione, non so se mi spiego...
: Re:Marchi Italiani
: Enzo Antonio D Avanzo September 23, 2017, 10:06:08 PM
Pure io ritengo che il prezzo sia più alto del necessario PER ARRIVARE A FINE MESE ma i conti non si fanno in questo modo: se vuoi affittare una petroliera lunga 300 metri e larga 50 il viaggio da un porto Cinese ad un Americano non devi pagarlo “carburante più ore di lavoro dei marinai”. La barchetta non te l’hanno regalata e il rischio d’impresa lo devi tenere in considerazione. Se io avessi 500 milioni di euro da investire in una petroliera non lo farei con l’obiettivo di andare in pari o recuperare l’inflazione, non so se mi spiego...

Sono d'accordo con te fino ad un certo punto, un fatto è pagare la qualità un altro è strapagare una pubblicità che ha fatto di un pezzo di ottone ben lavorato un mito. Per me Monette è lo spreco dell'immaginazione. Penso che Eugenio potrebbe dirci la differenza tra una tromba e una Monette visto che da persona normale ne ha posseduta una. A riguardo invece Marchi Italiani, ho posseduto una Orsi, quando ancora suonavo e pensavo solo a mandare aria nei tubi senza farmi tante seghe mentali, bene, con la mia impostazione che chiunque la vede la giudica antica, avevo il mio MI naturale (d'effetto) senza sforzo alcuno, e una macchina che non si è mai fermata. Forse poca proiezione? Forse intonazione scarsa? Forse armonici contati? Ma suonavo una Italiana che all'epoca mi dava soddisfazione. Per me spendere troppo poco non va bene, ma spendere troppo è, o da sciocchi, o da ricchi, non certo da professionista, la Tromba è uno strumento di lavoro che deve soddisfare e non ti deve tradire.
: Re:Marchi Italiani
: eugeniovi September 25, 2017, 09:26:36 AM
.................. Penso che Eugenio potrebbe dirci la differenza tra una tromba e una Monette visto che da persona normale ne ha posseduta una.....

Caro Enzo ne ho possedute due e tutte e due ora in ottime mani. Erano una Prana 3 ed una 993. Che dire, lo sai che io sono (ero  :)) un superdilettante ma erano veramente due gran strumenti, il difetto  (se cosi' si puo' chiamare) stava nella' gestione della tromba'  ma forse io che non dovevo far serate ma solo studio e brani per divertirmi ne apprezzavo tutte le qualita' (intonazione,sonorita', emissione, proiezione etcc..) senza scontrarmi con i problemi che 'potrebbe' portare (dico dovrebbe perchè non penso che le centinaia di trombe vendute a professionisti creino a loro dei problemi) .  Come poi ho scritto una volta (opinione puramente personale) suonare una P3 con un bocchino Prana ti porta sulla giusta strada (altrimenti non suona  :)) e quando poi cambi ti accorgi dei benefici, prendete il tutto sempre come opinione puramente personale.  Qualcosa di simile ma molto piu' facile l'ho riscontrarto nelle Taylor, specialmente in un prototipo che mi aveva prestato Tony. Penso poi che le trombe che ora produce Tony siano ancora piu'competitive su questo piano.  Ciao a tutti
: Re:Marchi Italiani
: Norman September 25, 2017, 10:27:59 AM
A parte che siamo andati mostruosamente fuori tema, c'è una cosa profondamente sbagliata nel post di Enzo, a mio modesto parere, che è il calcolo per desumere il presunto valore delle trombe Monette. Si badi, il problema sarebbe lo stesso per qualunque altro costruttore. Il prezzo di una tromba (e di qualsiasi prodotto) non è dato semplicemente da costo (per di più presunto) della manodopera necessaria a produrlo. Ci sono talmente tanti fattori di costo dietro al prezzo di un oggetto, che pensare di ricostruirli così, senza sapere praticamente niente dell'organizzazione di cui si parla (costi fissi, costo del personale, investimenti, tempo dedicato alla ricerca e sviluppo e via dicendo) è semplicemente velleitario. Che poi Monette potrebbe guadagnare bene anche a prezzi più bassi è ben possibile, ma è anche vero che il potere di fare certi prezzi se l'è guadagnato sul campo, ed a darglielo sono stati i suoi clienti, che evidentemente ritengono che i suoi strumenti quel valore ce l'abbiano, ed alla fine è questo che stabilisce il reale valore di ogni prodotto: l'incontro tra domanda ed offerta.

Infine ripeto sempre che si potrebbe argomentare con ottime ragioni che sono molto più giustificati i 15.000$ che chiede Monette rispetto ai 3000 che ormai chiede, solo per fare un esempio, la Bach per strumenti concepiti un secolo fa, ma prodotti su base industriale.

Morale della favola: non esiste un prezzo "giusto" in assoluto per nessuna tromba. Esistono solo una serie di prezzi "sostenibili" dal mercato in relazione alla qualità ed alle caratteristiche di ogni singolo strumento.

Fanno bene Monette e Bach a vendere ai prezzi che vendono, finché i loro clienti sono felici, che poi è l'unica cosa che conta.
: Re:Marchi Italiani
: eugeniovi September 25, 2017, 10:52:04 AM
A parte che siamo andati mostruosamente fuori tema,...............

Hai perfettamente ragione ma mi sembrava giusto rispondere. E comunque sui prezzi potremmo discutere all'infinito ma il libero mercato (in questo caso non penso esistano cartelli  :)) determina i prezzi. Ciao
: Re:Marchi Italiani
: paolotretteltrumpet September 25, 2017, 11:57:22 AM
G&P
Mario Corso
Di Grigoli
Rampone & Cazzani
Orsi
Savut (recente produzione di trombe in provincia di Udine)
AR Resonance
Ripamonti
Kalison
Amborg
Nesi (Osmannbrass)

Aggiungo Oberrauch di Bolzano
: Re:Marchi Italiani
: toro September 25, 2017, 01:32:07 PM
@Norman:volendo interpretare il pensiero di Enzo,credo volesse intendere che non sempre il prezzo di mercato corrisponde al prezzo di equilibrio,cosa invece che dovrebbe accadere.
Un semplice accantonamento a scorte(una delle tante varianti di cui parlavi) ,a volte "truffaldino", di aziende produttrici fanno sì che questi importanti indici non corrispondano.....e visto che siamo ot,l'economia politica non prevede solo un prezzo per l'economia di mercato ma per sistemi diversi di mercato....adesso siamo davvero ot smil...era solo per precisare salut
: Marchi Italiani
: Norman September 25, 2017, 01:54:44 PM
@Norman:volendo interpretare il pensiero di Enzo,credo volesse intendere che non sempre il prezzo di mercato corrisponde al prezzo di equilibrio,cosa invece che dovrebbe accadere.
Un semplice accantonamento a scorte(una delle tante varianti di cui parlavi) ,a volte "truffaldino", di aziende produttrici fanno sì che questi importanti indici non corrispondano.....e visto che siamo ot,l'economia politica non prevede solo un prezzo per l'economia di mercato ma per sistemi diversi di mercato....adesso siamo davvero ot smil...era solo per precisare salut

Il prezzo di mercato è per definizione prezzo di equilibrio. Se Monette vende, vuol dire che i suoi prezzi sono di mercato. Se non fosse così non venderebbe, e dovrebbe abbassare i prezzi o chiudere.
: Re:Marchi Italiani
: Altobugle September 25, 2017, 02:27:13 PM
È  vero che siamo ot,  ma neanche tanto, perché in Italia non si producono trombe industriali perché costerebbero troppo, infatti si sposta la produzione in Cina, e comunque a mio avviso costano troppo lo stesso (da Inghilterra ho visto una Orsi sopra i mille euri impaurit). Però da artigiano che sono (installatore di impianti) vi dico che con una ditta sulle spalle devo per forza chiedere mooolto di più di quando, da dipendente che ero, mi facevo il lavoretti dopo lavoro. Un esempio: se tizio ha una piccola fuga di gas a casa, mi chiamava e con 50-80 € se la cavava.  Se ora Caio ha una fuga in casa, chiama italgas questi vengono e chiudono il gas. Quando arrivo io, ditta abilitata dalla 71/08 e accreditata dalla provincia di Roma, intervengo e poi devo certificare pure l'intervento fatto, con assunzione di responsabilità dell'impianto ( magari fatto da qualcun altro,magari non a norma), rilasciare la conformità  (diritto del cliente), fattura (con una pressione fiscale del mille mila per cento nonconvint) tener conto dei costi dell'azienda (certificazioni, attrezzature etc...) poi presento il conto, e Caio amico di Tizio mi sviene. Ma io per mettere in tasca 50-80 € Ne devo chiedere 250? 300? 700 impaurit?
Se un mio amico mi chiede di saldargli l'anellino della terza pompa, lo faccio gratis, me lo dovesse chiedere la banda della finanza che faccio?
Poi comunque una azienda deve avere un utile. Lo scopo di un artigiano ( oltre la passione, l'amore per la musica e l'arte e altre romanticherie...) rimane il profitto. Se lavoro e ci vado paro " 'So 'n cojone". Se ci guadagno troppo però non sono un ladro, a meno che non approfitto di una situazione particolare ( l'acqua nel deserto a 5000€ a litro?), infondo nessuno mi punta la pistola per comprare una Monette  ( ammettendo che costi troppo...).
La daikin fa i preventivi il doppio dei miei, e paga i materiali la metà di quanto pago io. Sono ladri? O sono un azienda con centinaia di dipendenti, contributi, tasse, contenziosi magari, a livello universale? Tutto ciò ha un costo. O no?
: Re:Marchi Italiani
: anrapa September 25, 2017, 02:45:10 PM
Altobugle, hai centrato il problema, secondo me.
: Re:Marchi Italiani
: igor September 25, 2017, 03:53:09 PM
Altobugle, hai centrato il problema, secondo me.

esatto, senza contare il costo dell'innovazione e della ricerca... Tony, quante ore hai buttato via in test per i tuoi bocchini? Quante punte del tornio hai sfracellato prima di imparare tutti i trucchi?
quanti quintali di metallo hai sprecato? Quanto hai investito in lezioni per imparare le basi da altri artigiani? Quanto ti è costato passare dal tornio della Fisher Price a quello in adamantio?

Tutte queste cose non sono gratis e devono essere ammortizzate nel tempo altrimenti la baracca non starebbe in piedi e nessuno si sognerebbe nemmeno di investire in innovazione

Spesso quando si fanno tutti questi discorsi di prezzi e costi, ci dimentichiamo di questi "piccoli dettagli".

I.
: Re:Marchi Italiani
: toro September 25, 2017, 04:54:34 PM
Il prezzo di mercato è per definizione prezzo di equilibrio......
appunto per "definizione"e' cio' che dicevo anch'io
toro ha scritto...che non sempre il prezzo di mercato corrisponde al prezzo di equilibrio,cosa invece che dovrebbe accadere.
Il mio poi non era un ragionamento legato nel particolare di Monette ,ma piu' in generale,anche se mi pare riduttivo dire che se  "Monette vende, vuol dire che i suoi prezzi sono di mercato. Se non fosse così non venderebbe, e dovrebbe abbassare i prezzi o chiudere".
Per scendere un po' piu' nello specifico,nella formazione del prezzo aziendale le variabili costi di materiale,costi di manodopera,costi imputabili al fisco,ecc ecc(le variabili sono a centinaia) fanno si che, elaborato il prezzo di equilibrio,molto spesso gli intervalli temporali ,non portano in quel dato momento a farlo coincidere per eccesso o per difetto al prezzo percepito e reale che la  domanda e l'offerta formano.Per questo dicevo a volte si ha la sensazione di pagare oltremodo un prodotto oppure aver fatto l'affare del secolo(vedi sottocosti aziendali a spot).Capisco che e' una materia "dura"da digerire,e ancora non mi spiego come Zosimo non ci abbia ancora spostato :) ,ma come altre discipline anche per l'economia politica non basta la passione,perche' se fosse solo questione di passione io sarei il piu' grande trombettista vivente ,invece sono una pippa stratosferica. smil
L'argomento a breve cadra' anche perche' mi pare anche un po' inaproppriato per un forum di tromba,ma tante' che mi ha fatto ricordare ahime' i tempi passati dell'universita' quando ancora si discuteva se l'economia di mercato e le leggi che la governano sono moralmente accettabili...
un saluto a tutti salut
: Re:Marchi Italiani
: Enzo Antonio D Avanzo September 26, 2017, 09:55:20 AM
Vado positivamente fuori tema: La ricerca della Fiat sulla pompa alta pressione e sul sistema Common rail è costato 10 anni di lavoro, ricerca e prove, con un team di circa 20 persone, non lo voglio quantificare in Euro, ma ve lo lascio immaginare, cosa pensate debba chiedere Fiat per ogni sistema venduto?
Il ragionamento commerciale non vale se vuoi far pagare il costo di un singolo pezzo rapportato alla spesa per la ricerca, sarebbe pazzesco ed esorbitante, non si cerca il guadagno a breve ma su un periodo spalmato nel tempo, si chiama investimento.
Per gli strumenti musicali e i suoi accessori vale la stessa regola, il fatto è che  si voglia recuperare il tutto in breve tempo è una scelta, per me sbagliata.
: Re:Marchi Italiani
: anrapa September 26, 2017, 10:46:18 AM
La FIAT ha l'innegabile vantaggio di vendere milioni di pezzi l'anno e di disporre dei propri dipendenti come desidera tramite cassa integrazione dietro minaccia di licenziamenti di massa, aiuti di stato a pioggia sotto altre forme, tassazione "agevolata" in altri stati e così via.
E stai tranquillo che FIAT non ha fatto un progetto del genere per andare in pari nel giro di 20 anni, non sono un'associazione benefica senza scopo di lucro.
Ho inoltre il sospetto che se i soldi investiti fossero i tuoi non ti piacerebbe l'idea di non guadagnare nulla per i primi 20 anni nella speranza che prima o poi arriverai a vendere 10.000 bocchini al mese.
Conosco buona parte dei produttori "indipendenti" di strumenti musicali ed accessori, nessuno di questi naviga nell'oro, neanche lontanamente, Monette incluso. Se già così sono potenzialmente a rischio di chiudere ogni anno se va male qualcosa figurati che succederebbe se dovessimo calmierare i loro stipendi a 1000 euro al mese così che tu possa comprare un bocchino artigianale a 50 euro...
: Re:Marchi Italiani
: xadhoom September 26, 2017, 12:00:41 PM
cmque, tornando in topic, è vero che in questo settore il made in italy non è sinonimo di quel che dovrebbe rapprensetare, non essendo una attività di tradizione.

è però anche vero che è bello sapere chi ci prova a farlo in italia e da italiano (se posso permettermelo) vorrei finanziare queste persone e quindi comprare italiano, anche se forse la "qualità intrisenca" non è la stessa di made in america.

alla fine l'artigianalità da qualche parte deve pur iniziare no?

poi tutto dipende da cosa si intende per "made in italy"... per me è una persona che usando le sue mani progetta le parti critiche dell'oggetto che realizza e le assembla, il tutto usando gli strumenti più opportuni.

gli strumenti non fanno parte del "made in italy", per me possono esser qualunque... alla fine altrimenti dove ti fermi? controlli che i metalli usati per le leghe siano stati estratti in italia?

un tizio che importa da cina e vende a nome suo, non è made in italy
un caio che progetta lo strumento, piega e salda l'ottone con le manine, magari usando solo la "macchina" importata e un tornio all'adamantio da plutone è made in italy

ovviamente, jm2c
: Re:Marchi Italiani
: ginogat September 26, 2017, 12:27:47 PM
Io aggiungerei le AR Resonance di Tony. Unico produttore artigianle made in Italy di super qualità
: Re:Marchi Italiani
: toro September 26, 2017, 01:39:30 PM
Vado positivamente fuori tema: La ricerca della Fiat sulla pompa alta pressione e sul sistema Common rail è costato 10 anni di lavoro, ricerca e prove, con un team di circa 20 persone, non lo voglio quantificare in Euro, ma ve lo lascio immaginare, cosa pensate debba chiedere Fiat per ogni sistema venduto?
Il ragionamento commerciale non vale se vuoi far pagare il costo di un singolo pezzo rapportato alla spesa per la ricerca, sarebbe pazzesco ed esorbitante, non si cerca il guadagno a breve ma su un periodo spalmato nel tempo, si chiama investimento.
Per gli strumenti musicali e i suoi accessori vale la stessa regola, il fatto è che  si voglia recuperare il tutto in breve tempo è una scelta, per me sbagliata.
Enzo ,non conosco il caso Fiat ,che citi,ma nella maggior parte dei settori ,il costo ricerca e sviluppo e' la voce più rilevante,che va poi mediata con i costi della materia prima e i costi manodopera ecc.ecc per la formazione di un prezzo di mercato che tenga conto di tutte le poste in gioco.
Senza addentrarsi troppo nel tecnico,Ex.settore chimico e farmaceutico ,trovata la formula del prodotto,il più e' fatto...poi i costi relativi alla materia prima sono ridicoli,quindi il margine aziendale richiesto al consumatore,non può essere relativo solo ai costi di ricerca e sviluppo....in parole povere un'azienda non investe un'altissima percentuale delle sue risorse in ricerca se sa che questa voce non verrà ripagata da chi acquista....e non credo che la Fiat faccia un'eccezione;e' la voce profitto ancora,che muove qualsiasi imprenditore al mondo ..
 salut
: Re:Marchi Italiani
: toro September 26, 2017, 01:54:06 PM
Tony ha scritto:Conosco buona parte dei produttori "indipendenti" di strumenti musicali ed accessori, nessuno di questi naviga nell'oro, neanche lontanamente, Monette incluso.
Senza piangersi addosso,questo capita anche in altri settori.....però se stanno sul mercato e' perché lo stimato profitto aziendale ha avuto il risultato previsto:in caso contrario l'imprenditore che vale questa parola ,esce dal mercato,oppure e' un po' fessacchiotto. salut
: Re:Marchi Italiani
: Mar September 26, 2017, 03:40:04 PM
L'imprenditore, se ha investito tempo e denaro, non esce dal mercato pur essendo in perdita perché spera che con il tempo possa ammortizzare al meglio l'investimento fatto per ottenere il suo prodotto. E di solito, il vero imprenditore, piccolo o grande che sia, appena riesce a rientrare dell'investimento fatto si tuffa in un'altra avventura, investendo nuovamente il capitale. 
: Re:Marchi Italiani
: toro September 26, 2017, 05:03:49 PM
L'imprenditore, se ha investito tempo e denaro, non esce dal mercato pur essendo in perdita perché spera che con il tempo possa ammortizzare al meglio l'investimento fatto per ottenere il suo prodotto. E di solito, il vero imprenditore, piccolo o grande che sia, appena riesce a rientrare dell'investimento fatto si tuffa in un'altra avventura, investendo nuovamente il capitale. 
Il tempo stimato e' fatto di esercizi economici con profitti da rispettare,aldilà dei quali ,se il risultato d'impresa e' negativo,il soggetto imprenditore nel continuo della sua opera non può più ritenersi tale.
Saluti
: Re:Marchi Italiani
: gigispermaloso September 26, 2017, 05:36:57 PM
Questo topic è passato da "Marchi Italiani" a "Pillole di Imprenditorialismo"   felicissim felicissim felicissim


E per fortuna non è diventato "Lire Tedesche"!!  sbellicars sbellicars sbellicars
: Re:Marchi Italiani
: anrapa September 26, 2017, 07:03:11 PM
Senza piangersi addosso,questo capita anche in altri settori.....però se stanno sul mercato e' perché lo stimato profitto aziendale ha avuto il risultato previsto:in caso contrario l'imprenditore che vale questa parola ,esce dal mercato,oppure e' un po' fessacchiotto. salut


Io penso che spesso, soprattutto quando l’impresa è piccola, è più probabile vedere la situazione prospettata da Mar: una volta che sei in ballo (e che non hai alternative) continui a ballare anche quando non stai facendo i soldi o quando ne stai facendo appena appena per campare. Ne ho viste diverse di situazioni così in questo campo ed è abbastanza deprimente. La differenza fra esistere o non esistere più è spesso una questione di 5-10 trombe in più o in meno all’anno.
Certe attività non se lo possono neanche permettere un business plan, viaggiano a vista barcamenandosi fra le tasse e la produzione, figurati se ragionano in termini di investimenti a lungo termine. Un produttore che conosco particolarmente bene compra uno o due blocchi pistoni per volta, una barra da 28mm per volta, due stracci per volta, una punta di trapano per volta. Altro che FIAT e common rail! :D

C’entra forse poco ma questo discorso mi ha fatto venire in mente uno dei mille messaggi simili che ricevo principalmente da trombettisti italiani (che pensano che io sia americano)

Good morning, I'm an italian trumpet player.
I need some of your accessories. I was thinking to a collaboration/endorsement. I don't know how you do in these cases.
Let me know,

È una questione culturale, non se ne esce...
: Re:Marchi Italiani
: toro September 26, 2017, 08:18:49 PM
Tony ha scritto:Io penso che spesso, soprattutto quando l’impresa è piccola, è più probabile vedere la situazione prospettata da Mar: una volta che sei in ballo (e che non hai alternative) continui a ballare anche quando non stai facendo i soldi o quando ne stai facendo appena appena per campare.....
Ok Tony,sono situazioni all'ordine del giorno,però la disciplina imprenditoriale non le prevede come logica di comportamento aziendale per avere successo.
Solo questo intendevo dire. salut
: Re:Marchi Italiani
: anrapa September 26, 2017, 08:35:59 PM
Lo so, lo so. ;)
: Re:Marchi Italiani
: Norman September 28, 2017, 04:01:36 PM
Sul discorso "made in Italy", dato che non abbiamo una tradizione di grande artigianato di qualità, come ad esempio quella degli archi, di per sé per me non è un plusvalore. Lo diventa però nella misura in cui avere degli artigiani in Italia mi permette, almeno a parità di livello qualitativo, di avere qualcosa di più a livello di servizio, per esempio per quanto riguarda le customizzazioni. Di conseguenza per me è un valore accessorio.

Non credo che debbano essere i clienti a "premiare" il prodotto locale in quanto tale, penso che siano i produttori a guadagnarsi il mercato con la qualità dei prodotti.

Va detta però anche un'altra cosa, che Tony ha spesso sottolineato: che per avere dei produttori di qualità in Italia bisogna anche avere dei consumatori in grado di apprezzarla la qualità, e su questo onestamente ho forti dubbi.
: Re:Marchi Italiani
: Altobugle September 28, 2017, 04:46:26 PM
Non mi pare che la Spagna abbia chissà quale tradizione nella costruzione di ottoni. E poi VICENTE HONORATO IBÁÑEZ fondatore della Stomvi a quanto pare era un orafo.
Poi qui in Italia avevamo validi produttori (per l'epoca) visto che compositori del calibro di Verdi si rivolgevano a loro per realizzazioni particolari ( vedi le trombe egiziane...).
Forse si sono fermati lì, non hanno tirato fuori nulla di nuovo. Ma anche questo potrebbe essere confutato con l'esempio di Mario Corso. A me sembra più che altro che si sia voluto avere il massimo profitto col minimo sforzo, strategia che però ha portato un clamoroso declino dello standard, più che altro perché la concorrenza si è portata avanti.
E purtroppo ormai è una strada senza uscita. Non avremo forse mai un prodotto di serie di alto livello?
: Re:Marchi Italiani
: anrapa September 28, 2017, 05:21:49 PM
È difficile “educare” la clientela quando il mercato converge verso una produzione standardizzata e di massa, se siamo quello che mangiamo e mangiamo pane e xxx per forza il nostro metro sarà xxx.
Quello che noto io è che gli strumenti “esotici”, quelli artigianali, sono molto ricercati fra musicisti di alto livello. Non so se accada perché sono curiosi, perché  insoddisfatti o perché sanno cosa vogliono e non possono averlo da ditte votate ai grandi numeri ma ogni volta che pubblico una novità i primissimi a contattarmi sono quelli forti. C’è molta richiesta per quello che è fuori dai canoni, per i colori accesi, per i pezzi unici.
Il rischio è di creare qualcosa che appare ma non ha sostanza ed è difficile raggiungere un equilibrio. Sono anch’io dell’idea che ormai è impossibile che qualche artigiano faccia il salto verso la produzione di massa, troppa concorrenza orientale, margini troppo bassi, troppo know how richiesto. Molto meglio investire i soldi in una capanna di palme su un’isola sperduta. :)
: Re:Marchi Italiani
: Norman September 29, 2017, 09:39:28 AM
Non mi pare che la Spagna abbia chissà quale tradizione nella costruzione di ottoni. E poi VICENTE HONORATO IBÁÑEZ fondatore della Stomvi a quanto pare era un orafo.
Poi qui in Italia avevamo validi produttori (per l'epoca) visto che compositori del calibro di Verdi si rivolgevano a loro per realizzazioni particolari ( vedi le trombe egiziane...).
Forse si sono fermati lì, non hanno tirato fuori nulla di nuovo. Ma anche questo potrebbe essere confutato con l'esempio di Mario Corso. A me sembra più che altro che si sia voluto avere il massimo profitto col minimo sforzo, strategia che però ha portato un clamoroso declino dello standard, più che altro perché la concorrenza si è portata avanti.
E purtroppo ormai è una strada senza uscita. Non avremo forse mai un prodotto di serie di alto livello?

Come dice Tony, di serie la vedo molto dura. Di certo se uno vuole entrare nel mercato delle trombe di serie allora la strada giusta non è certo quella dell'artigianato o del prodotto custom, ma fare sostanzialmente una copia delle Bach o delle Yamaha, farla meglio possibile e riuscire a venderla ad un prezzo accettabile, e provare a prendersi parte del mercato delle bande, ma non è per niente facile. Ci vuole qualcuno che abbia conoscenza del mercato, del prodotto e soldi da investire, onestamente non una combinazione facile da trovare, e comunque devi entrare in un mercato già parecchio agguerrito.