Italian Trumpet Forum
Didattica => Scuole trombettistiche => : Carlo April 21, 2014, 06:48:50 PM
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Dovete suonare a memoria, da solo e senza impegno, un pezzo semplicissimo. Avete a disposizione due spartiti, entrambi facili e per voi accessibili.
Scegliete di memorizzare il più acuto o il più basso?
Faccio un esempio semplicissimo. Volete accogliere con un “Tanti auguri a te” un nipote che viene a festeggiare il suo compleanno da voi.
Un’occhiatina in internet, e trovate subito due spartiti di facilità equivalente. Il pezzo ha una estensione di una ottava, uno parte dal Sol centrale, l’altro dal Re basso.
Io scelgo il pezzo basso. E' meno brillante, ma riesco a suonarlo a volume più basso. E voi?
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Non penso ci siano regole, scelgo quello che mi dà il risultato migliore. Se riesco a fare sufficientemente bene quello alto, scelgo quello alto. Se quello alto mi viene da schifo, scelgo quello basso. Oppure me lo trascrivo in una tonalità intermedia che possa essere un buon compromesso.
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Se parliamo del pezzo in questione che hai citato,sicuramente quello alto:credo esprima più gioia e felicità e per l'occasione mi sembra più azzeccato.
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idealmente risponderei il registro acuto , ma ci si scontra con la dura realtà ed i propri limiti tecnici piang quindi rispondo quello medio basso
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...ma ci si scontra con la dura realtà ed i propri limiti tecnici piang quindi rispondo quello medio basso
In realta', come sempre quando si iniziano questi discorsi, il rischio e' di cadere nel falso luogo comune trombettistico del "piu' acuto, piu' bello".
Secondo me non e' una questione di "se ce la faccio suono quello piu' alto, se no mi rintano mestamente nella versione piu' bassa"... ragazzi, siamo musicisti, e come tali, per prima cosa dovremmo puntare alla resa, al senso di quello che suoniamo.
Le domande che dovremmo farci dovrebbero essere:
- Delle due trascrizione quale ha la tessitura che piu' e' consona a cio' che l'autore voleva trasmettere?
- Rispetto al genere ed allo stile, quale delle due e' scritta nella tonalita' piu' adatta?
Per capire cosa intendo, provate a suonare la Pavane di Faure' (tanto per scegliere qualche cosa alla portata di tutti), prima in SOL- , poi in SI- ed in fine in RE- (tutti suoni reali) e poi provate a decidere quale delle tre sia piu' adatta ;)
I.
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In realta', come sempre quando si iniziano questi discorsi, il rischio e' di cadere nel falso luogo comune trombettistico del "piu' acuto, piu' bello".
Secondo me non e' una questione di "se ce la faccio suono quello piu' alto, se no mi rintano mestamente nella versione piu' bassa"... ragazzi, siamo musicisti, e come tali, per prima cosa dovremmo puntare alla resa, al senso di quello che suoniamo.
Le domande che dovremmo farci dovrebbero essere:
- Delle due trascrizione quale ha la tessitura che piu' e' consona a cio' che l'autore voleva trasmettere?
- Rispetto al genere ed allo stile, quale delle due e' scritta nella tonalita' piu' adatta?
Per capire cosa intendo, provate a suonare la Pavane di Faure' (tanto per scegliere qualche cosa alla portata di tutti), prima in SOL- , poi in SI- ed in fine in RE- (tutti suoni reali) e poi provate a decidere quale delle tre sia piu' adatta ;)
I.
Amen!
Se gli autori scrivono un brano in una determinata tonalità di solito un motivo c'è...
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nel jazz non è sempre così capita di ascoltare brani che nascono in una tonalità e che siano trasportati.
mi sono fatto l' idea che dipenda anche dalla attitudine del musicista e da come lo stesso " senta" il brano .
come molti di voi anche io ritengo che estensione ed altezza non significhi niente.
certamente un brano costruito in alto non significa che sia bello per questo.
e lo stesso credo per l'improvvisazione e la costruzione del solo. (il fatto che sia sul registro acuto o acutissimo in genere non mi colpisce affatto).
è anche vero però che i soli dei musicisti che adoro spesso una puntatina in alto la fanno (ed è la melodia che spinge in quella direzione) Trane è l'esempio che ritengo più significativo.
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nel jazz non è sempre così capita di ascoltare brani che nascono in una tonalità e che siano trasportati.
mi sono fatto l' idea che dipenda anche dalla attitudine del musicista e da come lo stesso " senta" il brano.
Proprio per questo ritengo che il discorso "ho due arrangiamenti dello stesso brano, scelgo a prescindere quello piu' acuto",
sia errato.
Questo non nega quello che sostieni, anzi, lo supporta...se noti, nel mio esempio precedente ho suggerito, non a caso di fare quel brano in SOL- e poi in SI-, proprio perche', ad esempio, per la mia sensibilita' personale, un brano di quel genere
non potra' mai essere fatto in una tonalita' con # in chiave ;-)
I.
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Sintetizzando, si sceglie la tonalità in funzione dell'obiettivo, che è quello di fare la performance migliore il possibile. Si, bello "tanti auguri a te" partendo dal sol, probabilmente è vero che "funziona" di più per la tromba, a parità di esecuzione, ma se farla in quella tonalità significa essere sempre sull'orlo del baratro, a rischio scrocco e col suono che si stringe perché faccio fatica a salire, molto meglio farlo basso, meglio per me e, soprattutto, per chi mi ascolta... sbellicare
Lo stesso discorso vale per qualsiasi pezzo, e se non c'è una tonalità soddisfacente, allora meglio cambiare pezzo! ;-)
Morale per Carlo: se ti viene meglio nella tonalità bassa, fallo nella tonalità bassa, senza farti problemi, e vedrai che farai la tua bella figura.
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Morale per Carlo: se ti viene meglio nella tonalità bassa, fallo nella tonalità bassa, senza farti problemi, e vedrai che farai la tua bella figura.
Ecco, appunto... :-)
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Quindi, diciamo che, come sempre nella vita, si fa quello che si può.
Però, mi è sembrato di capire che, potendo e sapendolo fare in tranquillità senza rischiare brutte figure, per brani semplici e allegri la scelta dello spartito più acuto e squillante è da preferirsi. E’ più da tromba.
Poi ci sono altri generi musicali in cui la scelta può essere completamente diversa.
Quello che non ho capito è invece il discorso della tonalità, che alcuni hanno fatto.
Se si rimane, ad esempio, nelle scale maggiori, la percezione del brano (al di là dell’altezza) non cambia se lo si esegue con note più basse (aggiungendo dei b) o più alte (aggiungendo dei #).
Cioè, suonare a diverse tonalità incide solo nel fatto che il brano diventa più o meno acuta, ma non nella natura della melodia.
Non per niente suoniamo uno strumento trasposto, e l’innalzamento di un tono è cosa normalissima.
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Però, mi è sembrato di capire che, potendo e sapendolo fare in tranquillità senza rischiare brutte figure, per brani semplici e allegri la scelta dello spartito più acuto e squillante è da preferirsi. E’ più da tromba.
Secondo me questa frase e' errata.
La tonalita' migliore e' quella in cui il brano, soggettivamente, suona meglio...
dire che "lo spartito piu' acuto e' da preferisi perche' piu' da tromba", mi fa, in linea di principio inorridire,
perche' riporta al discorso tromba=generatore di acuti...
La tromba non e' questo, mi spiace... :-(
I.
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Quindi, diciamo che, come sempre nella vita, si fa quello che si può.
Però, mi è sembrato di capire che, potendo e sapendolo fare in tranquillità senza rischiare brutte figure, per brani semplici e allegri la scelta dello spartito più acuto e squillante è da preferirsi. E’ più da tromba.
Poi ci sono altri generi musicali in cui la scelta può essere completamente diversa.
Quello che non ho capito è invece il discorso della tonalità, che alcuni hanno fatto.
Se si rimane, ad esempio, nelle scale maggiori, la percezione del brano (al di là dell’altezza) non cambia se lo si esegue con note più basse (aggiungendo dei b) o più alte (aggiungendo dei #).
Cioè, suonare a diverse tonalità incide solo nel fatto che il brano diventa più o meno acuta, ma non nella natura della melodia.
Non per niente suoniamo uno strumento trasposto, e l’innalzamento di un tono è cosa normalissima.
La tromba è bella in tutte le altezze della sua espressione, dimostrazione di quanto dico ascoltando il grande Chet Baker. La bellezza di un suono sta nel suono stesso e non nella sua collocazione di altitudine nella scala. Sempre mia idea, ascoltando con le mie orecchie fenomen sospettos
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La tromba è bella in tutte le altezze della sua espressione, dimostrazione di quanto dico ascoltando il grande Chet Baker. La bellezza di un suono sta nel suono stesso e non nella sua collocazione di altitudine nella scala. Sempre mia idea, ascoltando con le mie orecchie fenomen sospettos
pollices pollices pollices
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Ma, per me è come il musicista intende esprimersi (ricordiamo che il Chet del rientro dopo le disavventure 'doveva' suonare cosi', sempre nulla togliendo alla 'poesia' delle sue improvvisazione, infatti più suonava e più una capatina in su la faceva ) . Dizzy si esprimeva a suo modo, Hubbard anche, Brownie, Morgan....mi davano l'idea di artisti che accettavano la sfida con lo strumento, non riuscirei ad immaginarli suonare sempre dentro il rigo. Ciao
Ps. Scusate ma penso di essere OT :)
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...mi davano l'idea di artisti che accettavano la sfida con lo strumento, non riuscirei ad immaginarli suonare sempre dentro il rigo. Ciao
Fermi tutti, non stravolgiamo il senso di questo threat solo perche' si e' menzionata la parola "Acuti".
Provo a riassumere...
La domanda iniziale era: "Ho un brano in due tonalita' diverse, quale dei due suono?"
Risposte ottenute
(1) "se e' fattibile, il piu' acuto, perche' e' piu' da tromba"
(2) "quello che sai suonare meglio"
(3) (variazione di (2)) "Quello che piu' si adatta allo stile del brano e che "suona" meglio".
Ergo, nessuno sostiene che bisogni suonare "solo nel rigo", mentre qualcuno sostiene che "piu' alto e' meglio e' ".
Per quel che mi riguarda, io sostengo fermamente la terza opzione... se ha senso, e sono in grado, ben vengano gli acuti,
ma se non ha senso eseguire un brano nella stratosfera, non vedo perche' ci si debba sentire obbligati a farlo... ;-)
I.
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Fermi tutti, non stravolgiamo il senso di questo threat ...........................................".
............e sono in grado, ben vengano gli acuti,
ma se non ha senso eseguire un brano nella stratosfera, non vedo perche' ci si debba sentire obbligati a farlo... ;-)
I.
Infatti mi ero 'prescusato' per essere forse OT. In sintesi è quello che ho detto: mi risulta difficile immaginare un Dizzy suonare senza cercare l'acuto, è una sua carratteristica che altri non hanno, la sua musica lo richiede. Ciao
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......
Quello che non ho capito è invece il discorso della tonalità, che alcuni hanno fatto.
Se si rimane, ad esempio, nelle scale maggiori, la percezione del brano (al di là dell’altezza) non cambia se lo si esegue con note più basse (aggiungendo dei b) o più alte (aggiungendo dei #).
Cioè, suonare a diverse tonalità incide solo nel fatto che il brano diventa più o meno acuta, ma non nella natura della melodia.
Non per niente suoniamo uno strumento trasposto, e l’innalzamento di un tono è cosa normalissima.
per una serie di ragioni per me non è così.
provo a spiegarne alcune.
recentemente mi è capitato di ascoltare due versioni dello stesso brano interpretati da due grandi interpreti.
non avendo l'orecchio assoluto ero pronto a giurare che la tonalità fosse differente.
con mio grande stupore ho scoperto che non è così ma la mia errata percezione era dovuta probabilmente al modo che ciascun interprete aveva di trattare i suoni.
la mia conclusione personale (mi scontro con i miei limiti tecnici di ascoltatore) la percezione del brano dipende in gran parte dal suono anche quando l'altezza è la stessa.
la percezione poi cambia in maniera determinante se pur immutata la tonalità del brano cambia l'altezza
(ad esempio un interprete suona l'ottava media ed un altro quella alta)
la percezione cambia ancora se si trasporta il brano.
è vero che le relazioni sono le stesse ma i suoni sono diversi.
la tromba poi si scontra con alcune difficoltà tecniche che sono comuni su molti strumenti.
un esempio se suoniamo do mib una terza minore e la trasportiamo di mezzo tono in basso si re .
poi proviamo in alto do diesis mi.
la relazione è la stessa ma oltre ai suoni diversi ci scontriamo con la difficoltà tecnica delle posizioni.
questo che dico è solo una minima parte della differenza.
alcuni musicisti sostengono che un do diesis è un suono ed un re bemolle è un altro suono.
(io non arrivo a tanto ma probabilmente solo perchè sono limitato)
il discorso sulla improvvisazione o anche solo alla interpretazione è legato a tutto ciò ma comprende altri argomenti davvero difficili da spiegare o comprendere.
che sono legati alla logica improvvisativa, alla melodia come tensione e distensione alla gestione della dinamica
in funzione della estenzione e cosa più importante alla gestione del suono
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Ovviamente, concordo :-)
I.
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Fermi tutti, non stravolgiamo il senso di questo threat solo perche' si e' menzionata la parola "Acuti".
Provo a riassumere...
La domanda iniziale era: "Ho un brano in due tonalita' diverse, quale dei due suono?"
Risposte ottenute
(1) "se e' fattibile, il piu' acuto, perche' e' piu' da tromba"
(2) "quello che sai suonare meglio"
(3) (variazione di (2)) "Quello che piu' si adatta allo stile del brano e che "suona" meglio".
Ti ringrazio per aver rimesso ordine al tema iniziale.
Per i pezzi semplici e molto noti, con internet la possibilità di avere più spartiti per ogni pezzo è una realtà che nessuno può negare.
Basta scrivere il nome del pezzo, seguito da spartito, e cercare in google web, o google immagini. Tra trasposizioni ed elaborazioni varie c’è da perdersi. Anche per spartiti per tromba.
E questa abbondanza ci pone davanti ad una scelta. O ne proviamo più di una (e magari più volte) o ci facciamo guidare dai nostri criteri.
E sono i vostri criteri che mi interessano.
p.s. volevo intitolare il thread "che tonalità scegliete?" e avrei fatto meglio. Ma temevo che si confondesse con la preferenza a suonare con i bemolli o con i diesis (succede anche questo nei musicisti).
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Scusa, ma io do per scontato che, dovendo scegliere, un minimo di prova di entrambe le versioni sia imprescindibile. Solo suonando ti puoi fare un'idea del risultato, se è bello musicalmente, faticoso da suonare, difficile come diteggiatura e via dicendo.
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Esatto Norman, proprio perche' si possono trovare vagonate di arrangiamenti diversi (non solo per tonalita', ma anche per dettagli e passaggi vari),
non si puo' scegliere "sullo schermo", ma un minimo di prova delle varie versioni andrebbe fatto...
I.
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la mia risposta è : la versione che più mi piace e che ho ascoltato da grandi interpreti.
ti faccio un esempio concreto di uno dei pezzi di jazz più conosciuti.
in a sentimental mood , questa è la versione che sceglierei di suonare
https://www.youtube.com/watch?v=sR13ECD71xU&feature=kp
o ad esempio Estate.
suonerei questa
https://www.youtube.com/watch?v=OMVqivulPHw
idealmente (perchè poi mi scontro con il mio limite tecnico)
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o ad esempio Estate.
suonerei questa
https://www.youtube.com/watch?v=OMVqivulPHw
Anch'io Estate proverei a suonarlo così, se solo trovassi lo spartito che ha usato Bosso o Chet Baker.
C'è addirittura un intero thread su questo spartito: Estate Fabrizio Bosso e Irio De Paula (in spartiti e trascrizioni)
ma in un anno ha prodotto solo il solito spartito per piano.
Scusate l'off topic.
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A memoria mi sembra di ricordare che Estate su uno dei Real Book ci sia. Più tardi controllo.
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Dipende da come sono, e come suono. Se è il periodo in cui in forma particolarmente buona, scelgo quello alto, se invece è un "periodo no" e negli ultimi tempi non ho suonato tanto... sceglierei quello basso.