Author Topic: Cos'è il jazz  (Read 862 times)

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Offline Mar

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Cos'è il jazz
« on: August 13, 2020, 12:41:17 PM »
Se ne sentono di tutti i colori:

... il jazz è morto ...
... allora il jazz si faceva, oggi si suona...
... il jazz oggi non è più...

Non avrei voluto, anche perché siete care persone e in qualche modo mi sono affezionato a voi, ma è inevitabile... è proprio arrivato il momento di farvi la domanda delle domande: cos'è il jazz?
Ogni opinione è ben accetta.

Dalla somma delle risposte forse riusciremo a capire se è  vivo... se è morto... se è malato... se ha dato tutto o se ha ancora qualcosa da dare.
Scatenate l'inferno!



Offline Altobugle

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Re: Cos'è il jazz
« Reply #1 on: August 13, 2020, 01:53:53 PM »
Tié... te la sei proprio cercata...
https://m.youtube.com/watch?v=WfQC0ux6dLI












-Tromba sib: CONN Constellation 38B; Stomvi Combi
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-trombino: lo sto ancora cercando;)
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Offline Mar

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Re: Cos'è il jazz
« Reply #2 on: August 13, 2020, 02:05:47 PM »
Questo è veramente un ottimo inizio...

Offline Zosimo

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Re: Cos'è il jazz
« Reply #3 on: August 13, 2020, 02:39:08 PM »
Cos'è il Jazz? Amico, se lo devi chiedere, non lo saprai mai.
passo e chiudo.
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Offline Mar

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Re: Cos'è il jazz
« Reply #4 on: August 13, 2020, 03:07:23 PM »
Ottimo Zo, anche tu mi sorprendi e mi rendi orgoglioso.

Fa molto caldo, e vi assicuro che non mi interessa che qualcuno ci costringa a leggere l'ennesima storia del jazz, magari parafrasando Wikipedia.

Quello che mi interessa sapere è cos'è il jazz per te, per voi.

Lo ascolti?
E se lo ascolti, perché lo ascolti? In quali situazioni lo ascolti? Da solo o in compagnia? Frequenti concerti, locali di musica dal vivo? Ne esci soddisfatto? Perché sì? Perché no?

Se non lo ascolti, perché non lo ascolti? Preferisci altro? Che cosa? Frequenti concerti, locali di musica dal vivo? Ne esci soddisfatto? Perché si? Perché no?

Lo suoni? Perché sì? Perché no? Cosa ti piace o non ti piace?



Offline Zosimo

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Re: Cos'è il jazz
« Reply #5 on: August 13, 2020, 03:36:29 PM »
Grazie. Se mi impegno, a volte su qualcosa ci prendo 8)
Buon ferragosto a tutti e che Dio vi possa dare 101 anni di serenità psichica e fisica.
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Offline Norman

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Re: Cos'è il jazz
« Reply #6 on: August 13, 2020, 06:09:38 PM »
Come si definisce un genere musicale? Ci sono tanti parametri, ma io mi baso su una frase di Wynton Marsalis, secondo cui quello che maggiormente definisce un genere musicale è il suo ritmo. Nel caso del jazz questo elemento è senz’altro lo swing, inteso non tanto come “ottavo lungo/ottavo corto”, ma come quella pulsazione ritmica e modo di articolare che è il modo in cui i jazzisti suonano, quell’insieme di articolazione ed abbellimenti che i jazzisti usano sui loro ritmi.

Vedo in questo tipo di definizione l’unica possibilità di definire qualcosa che abbia un minimo di confini che lo differenzi da quello che jazz non è.

A mio modesto parere (e qui invece non mi trovo in sintonia con Marsalis) il jazz definito in questi termini, come genere a sé stante, è sostanzialmente finito con la fine degli anni ‘70, quando si è diviso in talmente tanti rivoli (alcuni confluiti in alto rivoli, altri rimasti a sé stanti) che non si può più parlarne come di un genere autonomo, quantomeno dal punto di vista evolutivo. Il che non esclude che esistano ancora oggi artisti che fanno solo jazz o un circuito del jazz, che però a mio parere somiglia sempre più a quello che è oggi la musica classica, ossia conservazione di una tradizione.

Amo molto il jazz, lo considero una pietra miliare della cultura mondiale ed ha significato moltissimo per la mia storia musicale personale. Ma onestamente, anche se ho ascoltato molto eccellente jazz contemporaneo, mai ho avuto l’impressione di assistere a qualcosa che fosse realmente testimone di una storia ancora in divenire. Devo dire che (forse per ragioni di età?) fatico a vedere dove la musica si stia davvero evolvendo in questo senso, ma il punto è che per me oggi il jazz è una delle tante forme che la musica può prendere, e lo ascolto con lo stesso interesse con cui ascolto molti altri generi. Se devo dire la verità oggi lo ascolto molto meno di 10 anni fa.

Suono in un gruppo che probabilmente potrebbe definirsi jazz, ma che mi piace perché mischia tante cose: suoniamo repertori ispirati ad artisti che hanno tutti un legame più o meno forte col jazz, ma che sono tutti estremamente poliedrici, come Zorn, Bill Frisell, Frank Zappa, Battiato... Insomma, la fase “monogama” col jazz per me è finita da molto tempo, adesso sono in una fase decisamente poligama... ;-)

Gli altri due gruppi sono uno Soul classico e l’altro ska/punk/pop.

Se devo essere sincero non mi interesserebbe suonare in un combo jazz oggi. Mi manca invece la big band (ma anche se ne trovassi una ne faccio già anche troppe...). Insomma, ho una preferenza per la musica orchestrata, alla fin fine.

Piccola chiosa finale tra il serio ed il faceto: quanta ragione ha Zalone... :D
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Offline fcoltrane

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Re: Cos'è il jazz
« Reply #7 on: August 13, 2020, 06:35:59 PM »
Bellissimo zalone non lo conoscevo. Ancora sto ridendo .... Zosimo una citazione dotta mi ricordavo fosse un trombettista ma non che fosse il padre dei trombettisti e jazzisti in genere. Dare una definizione di cosa sia il jazz non è semplice per me. Riconduco la musica jazz a due concetti la libertà e la poesia. La migliore espressione di ciò che siamo per chi riesce a suonare . Io ad oggi non ci riesco ma non demordo . Per me il jazz non è morto per nulla si è solo evoluto e finché ci saranno musicisti di valore potremo goderne.

Offline Mar

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Re: Cos'è il jazz
« Reply #8 on: August 14, 2020, 03:10:43 PM »
Vediamo di ravvivare un po’ la discussione.
Io ascolto jazz soprattutto la sera, quando torno da lavoro, con un bicchiere di vino in mano, oppure dopo cena, con un bicchiere di rum in mano.
È un momento di “decompressione", in cui smaltisco le scorie della giornata.
A volte sono solo, a volte no.
Sono sicuro che ci sono melomani in tutto il mondo che godono delle stesse abitudini… ci sono quelli che si comprano un impianto stereo pazzesco per ascoltarsi la cavalcata delle valchirie la domenica mattina, ma per me il jazz è di più.
Il jazz per me è un luogo sicuro e insicuro al tempo stesso. È una comfort zone che viene messa continuamente alla prova dalle dissonanze tipiche di questo genere (sì, quelle su cui scherza il fantastico Checco Zalone). Dissonanze che scuotono la mia coscienza, e che la elevano portandomi in una nuova comfort zone, più frizzante, meno pigra.
Le esperienze di ascolto dal vivo sono diverse, sotto molti punti di vista.
Mi ricordo una serata ad ascoltare McCoy Tyner, ero seduto su uno sgabello, e il mio corpo non riusciva a stare fermo… cercava di tenere il ritmo in tutti i modi. Ancora oggi se ci ripenso sento quella scossa, quel brivido di vita.
Però mi ricordo anche concerti di musicisti di gran nome svogliati, stanchi, con la testa da un'altra parte.
E adesso è arrivato il momento di affrontare di petto la questione. Il jazz è morto? Secondo me affrontiamo l'argomento da un punto di vista sbagliato. Il problema non è il tipo di musica, la società, o il fatto che non c’è più niente di nuovo da sperimentare perché è stato già suonato tutto.
Il problema è che nelle nostre città non ci sono più i posti dove suonare e crescere come musicisti, e dove sviluppare la passione dell'ascolto.
I locali dove si suona musica dal vivo non rendono più, e in Italia sono stati decimati.
Ad esempio a Milano c’è il Bluenote che attira musicisti importanti da tutto il mondo, l’élite. I prezzi sono stellari e un concerto dura 40 minuti, poi devi uscire perché c’è la seconda sessione. Ci sta. Ma accanto a questo tipo di offerta dovrebbero esserci dieci, venti piccoli locali per appassionati, locali che più nessuno ha voglia di gestire, perché ci sono modi più facili per fare i soldi, e quindi ci ritroviamo con locali tutti uguali, con la stessa musica di sottofondo, con gli stessi cocktail. Tutti pieni, dalle 18 alle 2 del mattino.
Diversa la situazione a Parigi, a Berlino, a Praga.
Il jazz per sopravvivere ha bisogno di esistere nella quotidianità, di stare in mezzo alla gente.
Altrimenti sì che finisce come la musica classica, che si ascolta solo nelle sale degli auditorium.


Offline fcoltrane

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Re: Cos'è il jazz
« Reply #9 on: August 14, 2020, 05:24:01 PM »
 pollices condivido tutto .
Anche a Catania è un po lo stesso ( un unico locale che fa solo jazz )  anche se è mio parerere che ci sia fame di musica perchè i concerti jazz quando ben pubblicizzati sono tutti sold out.
Il problema vero è però quello evidenziato da Mar

posso aggiungere che io ascolto solo jazz a volte mi capita di studiare (oggi ad esempio sentivo Felice Reggio suonare darn dhat dream e ripassavo gli accordi ) a volte ne godo e basta (nel pomeriggio con Chet è stato così )

stasera lo suonerò (solo standard ed il pubblico probabilmente farà altro vi dirò poi se qualcuno ha apprezzato o meno)
ps il pezzo di zalone lo faccio ascoltare al contrabbassista ;D

Offline Norman

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Re: Cos'è il jazz
« Reply #10 on: August 14, 2020, 06:07:27 PM »
Purtroppo è difficile fare il punto sulla situazione dei locali oggi, visto che l’emergenza Covid rischia di spazzare via tutto.

A Milano in generale la situazione della musica live è andata peggiorando costantemente a partire dagli anni ‘90, quando ancora c’erano tanti locali in cui si suonava jazz (nel senso che ci suonavano i professionisti), per non parlare dei numerosissimi circoli culturali in cui si suonava di tutto (con in testa il Tunnel) ed i centri sociali. Questi ultimi sono stati chiusi quasi tutti, i circoli furono osteggiati in tutti i modi e pure chiusero quasi tutti, i locali jazz languirono tra difficoltà di ogni genere, ed anche loro uno dopo l’altro dovettero ammainare bandiera bianca. Oggi è rimasto ben poco, e quel poco rischia di subire il colpo di grazia della pandemia.

Rimanendo al jazz, a Milano tutti i locali storici hanno chiuso perché faticavano sempre di più a sostenere una programmazione che attirava sempre meno gente. Meno gente significa meno budget, meno budget significa sempre più compromessi sulla qualità della programmazione, e nel jazz la qualità è molto importante. Il pubblico secondo me si è stufato di sentire sempre le stesse cose, affiancate da “novità” sempre meno all’altezza. Parallelamente il pubblico del jazz (quello competente ed appassionato) si è ridotto sempre di più per mere ragioni anagrafiche. Resta il Blue Note, che pure però fa “di tutto un po’”, e che alla fin fine pure propone sempre un po’ le stesse cose.

Come per gli altri generi manca la parte “viva” della musica, manca l’underground, mancano i posti dove possono suonare i ventenni bravi, con l’unica eccezione delle jam session, che però sono, siamo onesti, una mera occasione di masturbazione collettiva di chi suona, mentre le facce dei pochi non musicisti trascinati ad assistere normalmente esprimono noia mortale e desiderio di essere altrove.

Mi dispiace insistere, ma il jazz è diventato roba per appassionati nostalgici, come la classica, ma a differenza della classica manca un sufficiente radicamento nella cultura con conseguente “istituzionalizzazione”: non esiste alcuna istituzione pubblica che abbia una programmazione specificamente jazzistica, paragonabile a quanto fanno enti lirici e sinfonici per la classica, e considerato che anche questi ultimi hanno i loro bei problemi, non ritengo probabile che la situazione cambi a breve.

Non è bella la prospettiva per la musica live a Milano, e non lo è particolarmente per il jazz.
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Offline Mar

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Re: Cos'è il jazz
« Reply #11 on: August 14, 2020, 06:31:59 PM »
Sono d'accordo quasi su tutto. La pandemia richia di dare il colpo di grazia a molti settori dell'arte e dell'intrattenimento, e se partiamo da qui non ci sono altri discorsi da fare. Ma facciamo finta, o meglio speriamo di uscirne senza pagare altri dazi in termini di vite umane e di economia reale. Io credo che in Italia, la gente negli ultimi anni sia stata privata della possibilità di scegliere. Credo che oggi molte persone vorrebbero poter dire: stasera andiamo ad ascoltare un po' di.musica dal vivo, fare quattro salti, ma la scelta è veramente limitata. Se è vero che i locali storici hanno dovuto chiudere per mancanza di budget, è anche vero che parliamo di una Milano diversa da quella post expo. Ora ci sarebbe lo spazio, ci sono i turisti, ci sarebbe il budget per proporre qualcosa di diverso nelle serate milanesi. Non parlo solo di jazz, parlo di musica, di musicisti, di pubblico, di bere, cantare, ballare. Di vivere, come succede ancora in tanti altri paesi

Offline Norman

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Re: Cos'è il jazz
« Reply #12 on: August 14, 2020, 08:47:33 PM »
A Milano c’è un grosso problema, il costo (e la redditività) degli spazi. Per fare spettacolo serve tanto spazio, è difficile starci dentro, è più facile che gli spazi adatti finiscano per essere utilizzati per retail di vario genere, ristoranti e via dicendo. Fare musica dal vivo costa tempo e denaro, molto più facile fare gli aperitivi... Non è un caso che i più importanti spazi live ultimamente sono stati i circoli ARCI, che godono di un trattamento agevolato che rende più sostenibile l’attività culturale. Ma di base c’è un problema generazionale: la musica dei giovani (che sono il vero motore della musica live underground) è l’hip hop, che non richiede tutti gli sbattimenti della musica live “tradizionale”, quindi è più flessibile. I giovani escono eccome, solo che cercano cose molto diverse da quelle che cercavo io vent’anni fa. La musica live per come la intendiamo noi è sempre più roba “da vecchi”. Guardate anche il calendario dei grandi concerti rock e pop, la stragrande maggioranza sono artisti over 50...
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Offline Mar

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Re: Cos'è il jazz
« Reply #13 on: August 14, 2020, 09:24:21 PM »
Il tuo discorso non fa una piega, ma allora perché a Parigi si riesce a fare?

Offline dirtysound

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Re: Cos'è il jazz
« Reply #14 on: August 14, 2020, 09:54:48 PM »
Ho una grossa curiosità, e vorrei sopratutto il giudizio di chi pensa che il jazz non si faccia più.
La domanda è  questa( può sembrare una boutade ma non lo è ": " Come giudicate l' interpretazione personale che Checco Zalone fa di: " tanti auguri a te "?
Vi emoziona ? È un
: " de je vu" ?
 Vi piace la soluzione melodica ?
Vi piace la soluzione armonica ?
Entrambe ?
Esprime un ' identità musicale di Checco Zalone o vi dà l'impressione che non la esprima ? ( Mero utilizzo di soluzioni che si ripetono  a volte di brano in brano ?
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