Author Topic: Patterns for jazz by Jerry Coker  (Read 19289 times)

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Offline ataru

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Patterns for jazz by Jerry Coker
« on: October 20, 2009, 08:47:59 AM »
Sto dedicando le mie due ore di studio giornaliere (notturne ) a questi esercizi , per ora triadi maggiori e accordi di sesta  piu' o meno fino all'esercizio 20 ; piu'  vado avanti e più mi chiedo : ma serve fare tutta sta fatica ??? Si usano poi quando si improvvisa ?
Qualcuno di voi  li studia o li ha studiati ?

La cosa positiva è che intanto imparo a leggere e suonare leggendo le sigle degli accordi  :D

Offline CONFUSION51

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #1 on: October 20, 2009, 09:21:44 AM »
certo che serve! sono i mattoncini con cui poi la parte musicale del tuo cercello costruirà i soli!
Ma attenzione devi farlo sempre musicalmente non devono essere fini a se stessi.
Quindi suona le triadi, le scale  etc..sempre con una base ritmica per il tempo, meglio se una batteria elettronica con un tempo in stile.
Importantissimo però è associare ad ogni esercizio il proprio accordo, quindi se ne libro come spesso accade non sono presenti sopra il pentagramma le sigle, scrivile tu e mentre ti eserciti abituati a leggerle in relazione a quello che suoni!

V.V
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e quindi, Boh? La verità stà da un'altra parte!

Cesco

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #2 on: October 20, 2009, 09:30:43 AM »
Servono servono, eccome se servono...

Cesco

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #3 on: October 20, 2009, 09:55:50 AM »
Scordavo una raccomandazione (se vuoi inutile...): sforzarsi a suonarli in TUTTE le tonalità...
E' facile impigrirsi e girare sempre le stesse (Fmajor, Gmajor, Cmajor, Ebmajor, Bbmajor, Dmajor, ecc.), ma alla fine non paga...
Stai una giornata su un bel Bmajor... che ppalle!!!

 salut

Offline ataru

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #4 on: October 20, 2009, 09:58:10 AM »
Valter intanto cerco di farli solo con il metronomo , poi quando sarò più sicuro cercherò di farli sulle basi , comunque la cosa bella è che le frasi vengono scritte in due - tre tonalità e poi c'è scritto l'accordo e bisogna continuare leggendo solo le sigle.

Cesco se dite che servono mi fido , anche perchè il caro Scomparin mi ha assicurato che sono indispensabili , però se penso che Bicio Caldura diceva che lui ci aveva messo un hanno per finire quello stesso libro credo che a me ce ne vorranno 10  doh

p.s. un ricordo di Bicio da parte di Tamburini http://www.jazzitalia.net/articoli/int_marcotamburini.asp


Offline ataru

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #5 on: October 20, 2009, 09:59:00 AM »
Tuuutte le tonalità certamente , e che scherziamo  smil

Cesco

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #6 on: October 20, 2009, 10:26:13 AM »
Bicio era Bicio...

Attento comunque che dopo un po' automatizzi tutto e anche girare tonalità ostiche diventerà più semplice (perché l'orecchio si abitua agli intervalli in tonalità diverse da quelle canoniche).
I difficile non è metterci un anno a girarlo in Cmajor, ma 1 anno a girarlo in TUTTE le tonalità.
Mi raccontavano che PietroT. stava ore su un pattern (si esercitava dentro una chiesa sconsacrata a Venezia e da fuori si sentiva lui esercitarsi...) e lo girava e rigirava in tutte le tonalità finché non ce l'aveva sicuro sotto le dita ed in testa. Non passava al successivo se non DOPO l'assimilazione del pattern in TUTTE le tonalità (non so se fosse il Coker).
Altra cosa: se ce l'hai sulle dita ed in testa in tutte le tonalità, potrai usarli per suonare OUT alla grande, piazzando un pattern (coerente e definito) in Bmajor in un accordo di Bbmajor (ad esempio): fuori come un balcone, ma che bello il rientro in tonalità se ci esci per una attimo!!!
Buon lavoro...
 

Offline ataru

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #7 on: October 20, 2009, 10:48:41 AM »
Bicio era Bicio...

Attento comunque che dopo un po' automatizzi tutto e anche girare tonalità ostiche diventerà più semplice (perché l'orecchio si abitua agli intervalli in tonalità diverse da quelle canoniche).
I difficile non è metterci un anno a girarlo in Cmajor, ma 1 anno a girarlo in TUTTE le tonalità.
Mi raccontavano che PietroT. stava ore su un pattern (si esercitava dentro una chiesa sconsacrata a Venezia e da fuori si sentiva lui esercitarsi...) e lo girava e rigirava in tutte le tonalità finché non ce l'aveva sicuro sotto le dita ed in testa. Non passava al successivo se non DOPO l'assimilazione del pattern in TUTTE le tonalità (non so se fosse il Coker).
Altra cosa: se ce l'hai sulle dita ed in testa in tutte le tonalità, potrai usarli per suonare OUT alla grande, piazzando un pattern (coerente e definito) in Bmajor in un accordo di Bbmajor (ad esempio): fuori come un balcone, ma che bello il rientro in tonalità se ci esci per una attimo!!!
Buon lavoro...

E' un esercizio che cerco di fare già con piccole frasi o con i temi più facili , ma questa storia dei patterns la sto affrontando seriamente , speriamo serva .
Gli es. dall' 1 al 20 li faccio in tutte le tonalità , ci metto più o meno 2 ore .
Pietro Tonolo è da prendere come esempio , la sua dedizione allo studio e all'esercizio è leggendaria  !
Per la cronaca si esercita nella chiesa S.Croce degli Armeni , credo sia dove lo hanno intervistato per la collana
 dvd di Massimo Nunzi "jazz istruzioni per l'uso" nella puntata  che riguardava il sax.
Tonolo ci ha registrato anche dei dischi , non ci sono mai stato ma dicono che ci sia un'acustica incredibile , è un pò come lo studio in cui è nato "Kind of Blue"  che era proprio una chiesa sconsacrata .

Cesco

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #8 on: October 20, 2009, 11:01:46 AM »
 ;)

Cesco

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #9 on: October 20, 2009, 11:08:11 AM »
E' un esercizio che cerco di fare già con piccole frasi o con i temi più facili , ma questa storia dei patterns la sto affrontando seriamente , speriamo serva .
Gli es. dall' 1 al 20 li faccio in tutte le tonalità , ci metto più o meno 2 ore .

...ah dimenticavo, l'importante è applicarli nell'improvvisazione con la massima naturalezza (senza che si senta che stai attaccando un pattern).
Quindi, invece di stare 2 ore ( :-\) a fare gli esercizi dall'1 al 20, fanne meno e poi metti su una base e cerca di SUONARLI melodicamente, inserendoli nel tuo fraseggio "comune": se fai un filotto di pattern in 12 tonalità, ti servirà relativamente perché non li automatizzi al fraseggio in quella data tonalità...
Ci sono degli Aebersold solo con accordi di Major7, Minor7 e Dominant7: lavora su quelli con ciascun pattern inserendoli nel fraseggio.
Oppure fai come faceva Adam Rapa in MC: metti su un ritmo con un accordo sopra sul Mac e suonaci sopra (Confusion51 docet...)...
Mio consiglio personale, ovviamente, magari Maurizio la pensa diversamente...
« Last Edit: October 20, 2009, 12:15:34 PM by Cesco »

Offline ataru

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #10 on: October 20, 2009, 11:47:20 AM »
Ok proverò ,forse l'aerbersold 21 è il più adatto .
Per ora non uso le basi , però cerco di farli swingare  sudd
Maurizio dice di farlo sia con le basi che con il metronomo .

Offline Norman

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #11 on: October 20, 2009, 12:08:26 PM »
Ok proverò ,forse l'aerbersold 21 è il più adatto .
Per ora non uso le basi , però cerco di farli swingare  sudd
Maurizio dice di farlo sia con le basi che con il metronomo .

Ce n'è un sacco che vanno bene, major & minor, II/V/I in all keys, dominant 7th workout... Ci sono una marea di basi con le progressioni in tutte le tonalità. ;-)
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Offline ataru

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #12 on: October 20, 2009, 12:13:03 PM »
Proverolle :-)

Cesco

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #13 on: October 20, 2009, 12:25:48 PM »
Ok proverò ,forse l'aerbersold 21 è il più adatto .

...forse non è il più adatto.
Prova il "Major & Minor" e il "Dominat 7th"...
Quando hai acquisito dimestichezza con ciascuna delle tonalità, buttati su "II/V/I in all keys"...

Maurizio dice di farlo sia con le basi che con il metronomo .

Certo, perché le basi hanno solo un tempo (non variabile e di solito o binario - latin - o swing) per cui rischi di "incatramarti" su un medio quando avresti la necessità di esplorare i patterns anche con un tempo medium-up o up...

Altra nota: attenTo a "farli swingare" troppo i pattern, perché rischi di "saltellare" (il c.d. "swing cavallino"), e non è un bel sentire  ;)
Tieni gli ottavi uguali uno all'altro e lavora solo con l'articolazione per "accentare" i tempi deboli (staccato, staccato, legato, staccato, legato, ecc.).
In buona sostanza, non FARLi swingare ma lascia che swinghino DA SOLI...

'nzomma, c'é da lavurà  eserciz

Offline ataru

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #14 on: October 20, 2009, 12:45:08 PM »
...forse non è il più adatto.
Prova il "Major & Minor" e il "Dominat 7th"...
Quando hai acquisito dimestichezza con ciascuna delle tonalità, buttati su "II/V/I in all keys"...

Certo, perché le basi hanno solo un tempo (non variabile e di solito o binario - latin - o swing) per cui rischi di "incatramarti" su un medio quando avresti la necessità di esplorare i patterns anche con un tempo medium-up o up...

Altra nota: attenTo a "farli swingare" troppo i pattern, perché rischi di "saltellare" (il c.d. "swing cavallino"), e non è un bel sentire  ;)
Tieni gli ottavi uguali uno all'altro e lavora solo con l'articolazione per "accentare" i tempi deboli (staccato, staccato, legato, staccato, legato, ecc.).
In buona sostanza, non FARLi swingare ma lascia che swinghino DA SOLI...

'nzomma, c'é da lavurà  eserciz


 piang , che fatica  felicissim

Sarò malato ma io mi diverto a farli anche solo col metronomo.
Grazie ragazzi, prometto che non vi mando nessuna registrazione al riguardo sbellicars