Italian Trumpet Forum

La Tromba e i suoi derivati => Bocchini => : fac March 26, 2014, 07:21:53 PM

: Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: fac March 26, 2014, 07:21:53 PM
Posto questa breve intervista di Jens Lindemann sulle misure dei bocchini: http://www.youtube.com/watch?v=2ktNxEX8Ggw
Provo a fare una piccola traduzione per coloro che non sanno l'inglese: in sostanza, Lindemann afferma che il 99% degli studenti con problemi che vanno a da lui usano bocchini con misure troppo grandi. In più, suggerisce di provare misure intorno al 5C o 7C Bach, mentre in generale sconsiglia dal 16 in poi per Yamaha/Schilke e dall'1 1/2 in poi per Bach. Dice che raramente prova a cambiare impostazione, quando qualcuno ha problemi di fatica eccessiva gli consiglia di diminuire il diametro interno del bocchino. Mia personale opinione: un video del genere è quantomeno pericoloso, viste le orde di trombettisti (mi ci metto anche io) che non aspettano altro che sentirsi dire che il problema è il bocchino... secondo me, a meno di estremi tipo voler fare la 5° di Mahler con un 5A4a o di voler suonare Titans di William Russo con un 1A, il problema non è quasi mai il bocchino, tuttavia Lindemann è un solista internazionale ed insegna nelle Università mentre io pontifico da dietro una tastiera, quindi.....
Che ne pensate?
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: anrapa March 26, 2014, 08:01:25 PM
Io invece penso che abbia ragione, fatti i dovuti distinguo: il motivo vero per il quale in orchestra o in conservatorio ti portano a suonare bocchini con la TAZZA larga e profonda è che cercando di portarti ad avere un suono il più grosso possibile. Tralasciando il discorso di intonazione e risonanza della Bach e delle trombe similari che sarebbe fin troppo facile cavalcare il vero problema è che il suono è funzione più del foro e della penna che non della tazza.
Per dare un'idea un B6 (un 7C Bach? un 5C?) Prana ha un suono immensamente più grosso ed aperto di un Bach 1X 22/24!!!
Mentre i bocchini dal foro e dalla penna larga sono di difficile gestione per quanto riguarda l'aria quelli con la tazza larga sono più stressanti per la muscolatura delle labbra.
Negli anni mi sono convinto (beh, così mi hanno detto dei grandissimi della tromba) che è più facile imparare a gestire meglio l'aria delle labbra: se nel primo caso un'insufficiente flusso può rendere il suono "moscio" nel secondo delle labbra troppo chiuse strozzano il suono e TUTTO diventa più difficile.
Io sono passato dal suonare come prima tromba con un B1-1 Monette negli anni che furono e con risultati quasi drammatici a fare 6 o 7 Charlier (con le giuste pause) uno dopo l'altro con un suonone che prima semplicemente mi sognavo, pur usando un B6.
Quindi ben vengano i bocchini "piccoli" per me, le labbra reggono molto meglio di una volta ed il risultato sonoro è molto migliore.
Lascio ovviamente fuori dalla discussione i bocchini idioti, gli Schilke N.6 o 5, i Bach sopra il 10 e mezzo (e anche su quello ho mille e più riserve...), tutta ferraglia che andava bene mille anni fa quando non c'era il frigorifero, quando il gabinetto ce l'aveva il signorotto locale o, ai giorni nostri, per quegli specialisti che fanno a gara con la porta di casa mia a chi cigola meglio. :D
Anche fra i grandi acutisti quei diametri sono considerati assolutamente irragionevoli!
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: fac March 26, 2014, 08:56:07 PM
Il discorso che fai è del tutto logico e ragionevole, però comunque tieni in considerazione il bilanciamento fra larghezza del diametro e larghezza del foro! Ad esempio passare da 1 1/2 gola 27 ad un 5 ma con gola 22 è comunque un bilanciamente in qualche modo, diminuire solo il diametro invece è diverso, o no? Poi che ci sia chi consiglia l'1B perchè "una volta lo zio di un amico del nonno di Herseth ci fece il primo studio del Peretti 2" è un altro discorso, purtroppo succede spesso....
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: DENNY96RX March 26, 2014, 10:17:45 PM
per quegli specialisti che fanno a gara con la porta di casa mia a chi cigola meglio. :D
sbellicars sbellicars sbellicars sbellicars sbellicars sbellicars ahahahahhahahahahah ma come ti vengono ???

tempo fa (4,5 mesi fa ) andavo impazzendo alla ricerca del bocchino giusto per me ... poi ne parlai molto con il mio prof che quel giorno mi diede una grandissima lezione ... dicendomi io ho fatto tutto il conservatorio con il bach 1 1/2c dorato senza mai cambiare ... e da quella parole ho capito quale fosse il bocchino giusto ... ovvero quello con il quale avrei sempre studiato ... cosi dopo vari passaggi prima dal 7c poi al 5c e ora mi trovo a suonare con un bach 3c (che da poco ho aggiunto un booster denis week) sono 6 mesi e più che suono con il bach 3c che sarebbe piccolo visto che ho le labbra come canotti, ma solo al pensiero di separarmi dal 3c mi viene la pelle d'oca... aggiungo che la nostra mente è fortissima.. e delle volte per questini mentali ci blocchiamo

bye bye  salut salut
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: anrapa March 26, 2014, 10:40:34 PM
Il discorso che fai è del tutto logico e ragionevole, però comunque tieni in considerazione il bilanciamento fra larghezza del diametro e larghezza del foro! Ad esempio passare da 1 1/2 gola 27 ad un 5 ma con gola 22 è comunque un bilanciamente in qualche modo, diminuire solo il diametro invece è diverso, o no? Poi che ci sia chi consiglia l'1B perchè "una volta lo zio di un amico del nonno di Herseth ci fece il primo studio del Peretti 2" è un altro discorso, purtroppo succede spesso....

Purtroppo il 99% dei trombettisti cambia il diametro (e la profondità) della tazza senza neanche sapere che esiste la possibilità di variare il foro o la penna. I pochi che nei conservatori vengono "iniziati" all'1 e un quarto C 22/24 fanno un doppio salto nel buio: tazza larga E foro e penna larghi. Secondo me è troppo tutto insieme.
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: fac March 27, 2014, 10:27:44 AM
Passare dal 7C all'1C 22/24 è come cadere nello strumento..... piccola curiosità, davvero facevi la prima con il B1-1?  impaurit
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: anrapa March 27, 2014, 10:50:05 AM
Si, è stato il mio primo Monette e mi piaceva da morire il suono, ero disposto a soffrire pur di avere un suono migliore. :D
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: fac March 27, 2014, 12:16:08 PM
Bè però sempre meglio sacrificarsi per il suono più bello possibile che sacrificarsi per i fischi "sfonda timpani" apprezzabili solo dai cani del vicinato ahahahaha  sbellicars
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: anrapa March 27, 2014, 01:18:23 PM
Esatto!
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: Norman March 27, 2014, 02:57:23 PM
Beh, suonare lead con quella vasca da bagno era un vero atto di masochismo! In più secondo me nel contesto big band/commerciale i benefici in termini di suono in buona parte si perdono (vuoi per il suono della big band, vuoi per l'intermediazione dell'amplificazione), per cui il gioco davvero non vale la candela. Vero è però che molti nel bocchino da lead cercano solo le note acute, di fatto "sacrificando" il suono oltremodo, ma se il bocchino è scelto a dovere si possono trovare eccellenti compromessi. Io per esempio mi trovo benissimo coi Monette da lead (tranne il BL6, che ho provato una volta e che è una roba onestamente folle...), mentre invece non mi sono trovato per niente bene con il 4SV Warburton: l'ho provato con tre penne diverse, ma era sempre paurosamente calante in alto ed il suono parecchio sacrificato sotto, almeno con la mia Schilke.

Quanto al diametro in generale, per me il primo parametro deve essere la comodità. Io per esempio con le misure medio-piccole mi trovo male. Le riesco a suonare (diciamo che il mio limite nel piccolo è il 7C), ma sono sacrificato. In grande penso di essere già al limite con il B2S3.
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: anrapa March 27, 2014, 05:19:08 PM
Manco a farlo apposta oggi è venuto a trovarmi un amico che fa la prima tromba in big band e suona nelle orchestre di liscio, voleva provare dei Monette perché ne ha trovato uno in vendita ed era curioso di provare...
Lui suona con uno Schilke 14A4A e voleva prendere un B2...
Io almeno suonavo con un 15B Yamaha all'epoca!!!
Gli ho fatto provare una quindicina di bocchini oltre a quelli di Adam sulla sua/mia P3, un dramma!!! Non gli usciva nulla di decente e gli acuti erano tutti MOLTO crescenti (guarda un po'....).
Io all'epoca desideravo solo provare un Monette e, parliamo di 10 o forse 15 anni fa, non erano affatto comuni, quello c'era e quello suonavo: un pazzo!!!
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: fac March 27, 2014, 06:24:04 PM
Il famoso "crescente causa carogna"?  sbellicars comunque la cosa più inquietante è il primo commento sotto il video di Lindemann "Absolutely right! Its a myth..Since i play a Schilke 6a4a i finally can play for hours even in the upper register.. thanks master Lindemann!!!"....... il famoso bocchino per acuti esiste!  sbellicars
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: Gmaster March 27, 2014, 06:33:37 PM
Lascio ovviamente fuori dalla discussione i bocchini idioti, gli Schilke N.6 o 5, i Bach sopra il 10 e mezzo (e anche su quello ho mille e più riserve...), tutta ferraglia che andava bene mille anni fa quando non c'era il frigorifero, quando il gabinetto ce l'aveva il signorotto locale o, ai giorni nostri, per quegli specialisti che fanno a gara con la porta di casa mia a chi cigola meglio. :D Anche fra i grandi acutisti quei diametri sono considerati assolutamente irragionevoli!

Considerando che:

Bill Chase suonava proprio con uno Schilke 6a4a (o addirittura il 5a4a)

Maynard Ferguson con un Jet Ton dal diametro minuscolo

Cat Anderson  con un custom by Charlie Allen che fa paura (vedi le repliche su ebay)
http://www.ebay.com/itm/EL-Gato-Austin-Custom-Brass-Cat-Anderson-replica-trumpet-Mouthpiece-/290966021198?pt=LH_DefaultDomain_0&hash=item43beed244e

http://www.ebay.com/itm/LEGENDS-SuperCat-I-II-III-500-550-600-Trumpet-Mouthpiece-HW-SW-LW-/321356694000?pt=Brass_Instruments&var=&hash=item4ad25a01f0

e che quasi tutti i Grandi (non solo acutisti) hanno adoperato i MITICI Al Cass (diametri intorno a 15.85/16.00)
fonte: http://www.alcasstribute.com/musicians_plays_al_cass_239.htm

qualche dubbio mi viene  ;D D'accordo sui Monette  Prana e l'intonazione, ma la storia parla chiaro, semmai va approfondito il discorso riguardante il bordo, ma questa è un'altra storia...

Per un parere più autorevole del mio basta leggere gli ultimi post su fb firmati Andrea Tofanelli...
Per quanto mi riguarda posso solo dirvi che da quando un amico mi ha fatto conoscere i diametri stretti tutto è cambiato in meglio, non solo i fischi  pollices
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: anrapa March 27, 2014, 07:21:19 PM
Io non cambierei la mia intonazione ed il mio suono con due ottave aggiuntive ma mi rendo conto che la maggior parte dei trombettisti non la pensa così.
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: fac March 27, 2014, 07:50:36 PM
Questo ci voleva, un pò di sano dibattito!  :D Allora, i grandi: Charles Schlueter Monette B1-1, Herset Bach 1, Marsalis B2S3, ecc...
Parere mio: i grandi non fanno testo, fa più testo il genere che si suona, tu nomini Bill Chase, Maynard e Cat Anderson, evidentemente rappresentano un genere ben preciso, Herset e Schlueter rappresentano un altro genere totalmente diverso, Marsalis... bè è Marsalis  :D tutto sta secondo me nel trovare "the right tool for the right job" senza assoluti!
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: anrapa March 27, 2014, 08:01:54 PM
Curiosamente la discussione sta prendendo la piega: "larghissimo Vs strettissimo". Il tema del video di Lindemann è piuttosto: spesso molti problemi dipendono da bocchini esageratamente larghi, indicando le misure intorno all'1, 1 e un quarto Bach.
Io rispondo che concordo con Lindemann argomentando che una misura o due più piccole (3C, 5C, 7C) se bilanciate da un foro ed una penna adeguati sopperiscono alla diversità di suono fra un 1C ed un 7C SE NON SI CAMBIASSERO FORO E PENNA.
Infine definisco idioti e anacronistici bocchini di dimensioni irragionevolmente piccole che lo Zinni al confronto sembra un Monette B1-1.

Quello che è sotto gli occhi/orecchie di tutti è che i diametri minuscoli producono suoni e articolazioni assolutamente inadeguati secondo gli standard moderni (dagli anni 60 in poi?) della tromba, sia questa classica che jazz. Nessuno dei nomi citati è noto per un suono armonioso ma soprattutto o solo per un'estensione notevolissima.
Fra gli acutisti moderni (quelli che suonano bene sia nella stratosfera che nel registro "normale") non c'è nessuno che adotti quel tipo di bocchini piccoli che rappresentano, purtroppo, lo specchietto per le allodole per eccellenza.
In tanti anni che suono in giro non ho mai trovato un solo trombettista "umano" (togliamo quindi Maynard Ferguson e lasciamo invece Bill Chase e tutti gli altri) che sia in grado di appagare le orecchie di un NON-trombettista.
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: fac March 27, 2014, 08:10:47 PM
Appunto, magari a qualcuno piace fare i trisacuti bisacuti ecc e suonare nella statosfera tutto il tempo e magari in quel senso un bocchino piccolissimo può aiutare, senza pretendere la 5 di mahler. Io continuo a reputare il discorso di Lindemann "rischioso", per questo ho citato il primo commento sotto il video, ci sono troppi studenti che non aspettano altro e se a dirtelo è jens Lindemann che ti ascolta in una lezione è un conto, se è una massima generale non so...
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: anrapa March 27, 2014, 08:19:43 PM
Sono d'accordo con te sul fatto che un consiglio compreso malamente sia pericoloso ma ad onor del vero Lindemann circoscrive il discorso a misure ragionevoli: 1C Vs 5C o 7C.
In rete non trovo un solo esempio comparativo nel quale un bocchino estremamente piccolo restituisca un risultato onorevole, piuttosto quelli che ho visto io dimostrano esattamente il contrario: l'intonazione va a meretrici, gli attacchi sono tutti uno sparo nel buio, il suono diventa tremendo e chi fa questi test, casualmente, smette di suonare frasi complesse e con articolazioni varie e si limita a fischiettare malamente frasi solo legate.
Un motivo ci sarà...
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: fac March 27, 2014, 08:38:33 PM
Diciamo la stessa cosa  :D poi, in rete si trovano anche molti esempi del tipo "senti che suono orchestrale con questo 24 schilke: pua pua puaaaaaaaa" tutto fuori fuoco e iper calante...
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: Norman March 28, 2014, 10:57:24 AM
Non so, penso che il discorso di Lindemann sia pieno di buon senso da un certo punto di vista (un bocchino più grande non è la soluzione per avere un suono migliore, di per sé), ma nel mondo orchestrale la ricerca di un certo tipo di suono bene o male porta tutti quanti ad usare bocchini molto grandi. E se prendiamo ad esempio personaggi come Schlueter e Laureano, che non sono certo legati "per abitudine" ad un equipaggiamento obsoleto, vista la scelta radicale che hanno fatto in materia, mi sembra di poter dire che comunque evidentemente il bocchino così grande aiuta ad ottenere un suono adatto al contesto orchestrale.

Idem come sopra per i bocchini piccoli, il fatto che uno come Maynard, che ha avuto il coraggio nella parte finale della sua vita di fare un cambio di equipaggiamento così radicale, abbia comunque mantenuto un diametro estremamente piccolo, conferma che alla fine il bocchino è uno strumento per ottenere un risultato, ma la qualità di quello che esce dalla campana non è data dal bocchino, se non in parte minoritaria, ma soprattutto dal trombettista. Anche Wayne Bergeron, uno di quelli che suona bene davvero, usa un bocchino di diametro simile al MF-III. Siamo nell'ordine del 10 e mezzo Bach. Uno che sa suonare veramente suonerà bene con qualunque cosa. Potrei citare Giuffredi, che passa senza colpo ferire dal B3 Prana al vecchio Giardinelli 12s (al quale non ha ancora trovato un degno sostituto!), ma mi piace anche ricordare l'impressionante dimostrazione che diede il vecchio Schlueter al master, suonando a freddo e senza colpo ferire gli strumenti dei presenti, marche e misure più disparate, suonando sempre alla grande.

In sostanza, per me un trombettista come si deve è in grado di suonare qualunque cosa, e sceglierà man mano l'equipaggiamento ideale per il singolo lavoro, ed a volte gli servirà essere in grado di suonare anche un equipaggiamento "estremo". Ed a naso mi viene da pensare che se uno vuole fare carriera in orchestra, è bene che un Bach 1 e mezzo C o simili lo sappia almeno maneggiare. Poi vabbé, mi risulta che comunque anche gli orchestrali utilizzino diversi bocchini a seconda di quello che devono suonare, così come scelgono di volta in volta lo strumento più adatto, ma un bocchino grande lo usano letteralmente tutti.
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: fac March 28, 2014, 11:51:10 AM
Ottimo intervento come sempre di Norman... non fa più notizia  :D Curiosità: ma Giuffredi per la P3 non aveva l'"AG Lead"?
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: anrapa March 28, 2014, 12:00:02 PM
In realtà da diversi anni sta passando nelle orchestre l'idea che rimpicciolire il diametro sia cosa buona e giusta a patto di rendere più profonda la tazza, per questo motivo sono in tanti ormai a suonare i Bach 5B.
: Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: Norman March 28, 2014, 01:38:11 PM

Ottimo intervento come sempre di Norman... non fa più notizia  :D Curiosità: ma Giuffredi per la P3 non aveva l'"AG Lead"?

È fondamentalmente una copia del Giardinelli.
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: Gmaster March 28, 2014, 08:00:46 PM
secondo me nel trovare "the right tool for the right job" senza assoluti!

Concordo! Sono scelte personali, ho solo condiviso la mia esperienza senza alcuna  pretesa di convincere nessuno e sopratutto senza assoluti , ma vedere una lista documentata da foto (prove inconfutabili) dove figurano quasi tutti i Grandi mi fa pensare  ;D

Quello che è sotto gli occhi/orecchie di tutti è che i diametri minuscoli producono suoni e articolazioni assolutamente inadeguati secondo gli standard moderni (dagli anni 60 in poi?) della tromba, sia questa classica che jazz. Nessuno dei nomi citati è noto per un suono armonioso ma soprattutto o solo per un'estensione notevolissima.
Fra gli acutisti moderni (quelli che suonano bene sia nella stratosfera che nel registro "normale") non c'è nessuno che adotti quel tipo di bocchini piccoli che rappresentano, purtroppo, lo specchietto per le allodole per eccellenza.
In tanti anni che suono in giro non ho mai trovato un solo trombettista "umano" (togliamo quindi Maynard Ferguson e lasciamo invece Bill Chase e tutti gli altri) che sia in grado di appagare le orecchie di un NON-trombettista.


Non si sta parlando solo di acutisti ma di trombettisti (vedi lista Al Cass), poi i gusti musicali sono un'altra cosa...
Se invece vogliamo parlare solo di acutisti moderni allora basta prendere in considerazione nomi noti come: John Faddis,  Eric Miyashiro, Wayne Bergeron... sapete tutti che bocchini usano, no?   ;D

Non so, penso che il discorso di Lindemann sia pieno di buon senso da un certo punto di vista (un bocchino più grande non è la soluzione per avere un suono migliore, di per sé), ma nel mondo orchestrale la ricerca di un certo tipo di suono bene o male porta tutti quanti ad usare bocchini molto grandi. E se prendiamo ad esempio personaggi come Schlueter e Laureano, che non sono certo legati "per abitudine" ad un equipaggiamento obsoleto, vista la scelta radicale che hanno fatto in materia, mi sembra di poter dire che comunque evidentemente il bocchino così grande aiuta ad ottenere un suono adatto al contesto orchestrale.

Idem come sopra per i bocchini piccoli, il fatto che uno come Maynard, che ha avuto il coraggio nella parte finale della sua vita di fare un cambio di equipaggiamento così radicale, abbia comunque mantenuto un diametro estremamente piccolo, conferma che alla fine il bocchino è uno strumento per ottenere un risultato, ma la qualità di quello che esce dalla campana non è data dal bocchino, se non in parte minoritaria, ma soprattutto dal trombettista. Anche Wayne Bergeron, uno di quelli che suona bene davvero, usa un bocchino di diametro simile al MF-III. Siamo nell'ordine del 10 e mezzo Bach. Uno che sa suonare veramente suonerà bene con qualunque cosa. Potrei citare Giuffredi, che passa senza colpo ferire dal B3 Prana al vecchio Giardinelli 12s (al quale non ha ancora trovato un degno sostituto!), ma mi piace anche ricordare l'impressionante dimostrazione che diede il vecchio Schlueter al master, suonando a freddo e senza colpo ferire gli strumenti dei presenti, marche e misure più disparate, suonando sempre alla grande.

In sostanza, per me un trombettista come si deve è in grado di suonare qualunque cosa, e sceglierà man mano l'equipaggiamento ideale per il singolo lavoro, ed a volte gli servirà essere in grado di suonare anche un equipaggiamento "estremo". Ed a naso mi viene da pensare che se uno vuole fare carriera in orchestra, è bene che un Bach 1 e mezzo C o simili lo sappia almeno maneggiare. Poi vabbé, mi risulta che comunque anche gli orchestrali utilizzino diversi bocchini a seconda di quello che devono suonare, così come scelgono di volta in volta lo strumento più adatto, ma un bocchino grande lo usano letteralmente tutti.

Bel post, ma come già detto quello delle "misure"  è un argomento molto delicato, ognuno/a ha le sue preferenze  ed è del tutto inutile accanirsi sbellicars
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: fac April 02, 2014, 12:32:07 PM
Non so, penso che il discorso di Lindemann sia pieno di buon senso da un certo punto di vista (un bocchino più grande non è la soluzione per avere un suono migliore, di per sé), ma nel mondo orchestrale la ricerca di un certo tipo di suono bene o male porta tutti quanti ad usare bocchini molto grandi. E se prendiamo ad esempio personaggi come Schlueter e Laureano, che non sono certo legati "per abitudine" ad un equipaggiamento obsoleto, vista la scelta radicale che hanno fatto in materia, mi sembra di poter dire che comunque evidentemente il bocchino così grande aiuta ad ottenere un suono adatto al contesto orchestrale.
Secondo me, il motivo per cui in orchestre così importanti è neccessario un bocchino grande dipende prorpio dalle esigenze sonore che l'orchestra richiede. Mi spiego meglio: un conto è, ad esempio, suonare ragionevolmente forte, un conto è portare la tromba alla bocca e far letteralmente sparire un orchestra completa nel nulla. Nel primo caso, il 5B può essere sufficiente, nel secondo no... Ad esempio: http://pann.nate.com/video/219055671 Se avete tempo vi consiglio di guardarlo tutto, altrimenti minuto 3:00 circa… Suonare così forte mantenendo bel suono, intonazione, articolazione ecc richiede secondo me (oltre ad un’efficienza mostruosa) un equipaggiamento adatto!
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: anrapa April 02, 2014, 01:33:25 PM
A quel punto non basta più neanche l'1X della Bach, una Monette di quel genere, con un bocchino di quel genere con un trombettista di quel genere sono semplicemente inarrivabili come suono e proiezione.
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: Norman April 02, 2014, 03:24:46 PM
Bestia che suono!  ovazion
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: fac April 02, 2014, 04:38:49 PM
Forse l'unico che si avvicina a quel livello è Laureano, sono in pochi al mondo.... ci metterei anche Phil Smith però
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: fac April 11, 2014, 06:13:10 PM
Su trumpetmaster ho trovato questo articolo di Lindemann che chiarisce ulteriormente la sua posizione anche sulle misure estreme:
Date: Mon, 16 Jun 2003 23
:41:49 EDT
From: JLindem96ATaol.com
Subject: [TPIN] Jens Lindemann mouthpiece

I have received many e-mails from TPIN members who were at the ITG conference asking the classic "what-mouthpiece-do-you-use" question. I thought I would take this opportunity to give you my personal theory on mouthpieces.

I believe that far too many trumpet players use mouthpieces that are basically too big. IMHO, going larger than a Bach 3C or the Yamaha/Schilke equivalent 14c4 or smaller than a Bach 7C or Yamaha/Schilke 11 should be considered 'specialized' equipment.

We seem to have no shortage of trumpet players out there who would say that very small mouthpieces are considered 'cheaters'. Have you ever seen a Bill Chase mouthpiece? It is about as small as you can possibly get and it served him very well for the type of playing he did. Could he have done that on a larger mouthpiece? Of course, but specialized lead players are artists in their own right. Those who do it for a living are very cognizant of what they are hired to do in the most efficient manner possible so that they can continue to do it for as long possible!

True lead players are also extremely rare. Think about how many people in your own community would be considered monster lead players...specifically the so-called 'screech' players. You would probably come up with a relatively small number in any given city. I can also virtually guarantee you that those inviduals play on more 'specialized' equipment that probably falls out of a standard industry medium. In my opinion, you should only mess around with their type of equipment if you were interested in the type of air velocity that they themselves use for their specific job. Remember though that everything comes with a price. Extremely small, shallow mouthpieces simply do not resonate that well in a section. They may have good 'cutting' projection but try playing softly with a good attack...very risky. Of course, if you never have to play softly with a good sound then you should consider yourself a true specialist...go for it!

By the same token, the great orchestral players use equipment that would hover around a Bach 1 1/2 or 1C or the Yamaha/Schilke equivalent 16-18C4. These individuals should also be considered 'specialists' because they are. Playing in an orchestra requires the ability to blend first and foremost and occasionally lead the entire brass section. But even then, the best players are simply riding on top of overtones being laid down by the rest of the section. They are not trying to 'cut' through in the way that commercial trumpet players might want to sizzle over a big band or rock group.

I just finished playing with the Summit Brass this week. Allen Vizzutti, Allan Dean and David Hickman were also in the trumpet section. Playing with them was AMAZINGLY easy because everyone blended and played in tune and everyone occasionally had the opportunity to lead the section and lay down a style that the others would follow. When the section is in tune and balanced, it is very simple to play for long periods of time without feeling true fatigue.

It is my understanding that the great Bud Herseth began his career on something like a Bach 7C and only switched to a larger mouthpiece (Bach 1X...made for him) after his car accident so that there was greater sensation in his nerve-damaged lips. Obviously, Bud Herseth is one of the greatest orchestral players ever but his own switch to a large mouthpiece (largest ever at the time) was based on an extreme situation for a highly specialized job. However, since most classical players wanted to sound like him, many made the same switch without thinking of the potential ramifications. Specifically, working too hard to find the sweet spot...more on that later. Bud Herseth is one the most efficient players of all time and he was efficient on a Bach 7C for a long period.

Thus, the point of my ramble (I think I'm jet-lagged). EFFICIENCY!!! After starting on a Bach 7C like many of you out there, I graduated to bigger equipment...all the way to a Bach 1 1/4, 24 throat, Schmidt backbore. I love stats...it clears the room of everyone except trumpet players. So, now that we are alone, I can tell you about my realization. Unless I wanted to be Bill Chase, there was little point in playing through a pin hole. By the same token, it also seemed reasonably logical that unless I was recovering from nerve damage and needed to feel more of my lips so that I could play for Fritz Reiner in Chicago, I probably wouldn't need a 1X either.

Allen Vizzutti and I have discussed this often over the years and the simple fact is this, in order to play efficently you must be in the sweet spot of a mouthpiece. A large mouthpiece has a bigger sweet spot and, as with oversized tennis racquets and golf clubs, it helps compensate for our very human ability to miss the centre of the note more often than not. To accomplish the same goal on a smaller mouthpiece you MUST be more efficient or it will back up on you. I describe backing up as basically trying to overpower the sweet spot.

Currently, I am playing a GR mouthpiece which Gary Radtke made especially for me. This will be available very soon (complete with my website on it...the benefits of customization!). For years before that, my own equipment was made for me by a mouthpiece maker in Japan who worked for Yamaha. I don't know the exact dimensions but they are somewhere between a Bach 5-7 C or a Yamaha/Schilke 11. Never measured the throat or the backbore and I didn't really care because it basically got me to where I needed to be. I could pretty much do everything I needed to do in any register I needed to play in with that mouthpiece. Could it have been a more perfect mouthpiece? Of course! Will I obsess about trying to find an elusive solution? Of course not! The answer is fluid anyway due to the fact that my body, lips, dental structure, and vital capacity will always be changing naturally due to the aging process that everyone of us is undergoing as I write this. Now, if your thing happens to be the quest for the perfect mouthpiece, then at least be honest with yourself, it is the chase that you are into and not the solution.

The bottom line is this (again, IMHO) the name of the game is efficiency and flexibility and the best solution for an all-around game is middle of the road equipment coupled with focused, intelligent practise. Have fun experimenting but don't let it be the answer to your problems!

Jens Lindemann
Jens Lindemann's Web Quarters
: Re:Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: anrapa April 12, 2014, 12:15:43 AM
Concordo pienamente con quanto scritto da Lindemann
: Re: Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: Zosimo April 01, 2022, 09:45:34 AM
Questo post di 8 anni fa, all'epoca lo saltai.
MI è venuto in mente perchè mio cognato
si lamenta che con la schilke non fa i fischioni
e io come specialista della materia, gli ho detto:
Amico mio, non dico di suonare un 10, ma almeno dall'1e1/4
passa ad un 3, magari con una tazza d, ma sicuro 'sta fogna non ti aiuta.
Quindi sono d'accordo con Lindemann.
Io misure tipo 1, 1emezzo, 1eunquarto o 12 e seguire non le ho mai capite
a meno che uno non abbia una rara conformazione labbristica.
: Re: Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: fcoltrane April 01, 2022, 10:35:31 AM
molto dipende dall'idea che hai del suono ed anche del procedimento per ottenerlo .
io ad esempio pur essendo una schiappa non riesco a trarre soddisfazione da un bocchino con foro piccolo e tazza altrettanto.
per me il punto è tutto qui considerato che il suonare deve essere in primo luogo un fatto di piacere personale e non di sofferenza.
il secondo aspetto che rileva è l'abitudine, pur avendo una limitatissima esperienza mi sono reso conto che se studi con un bocchino (sempre con lo stesso) ti abitui ad un certo tipo di emissione e se impari i principi fondamentali ed un po di flessibilità mentale puoi cambiare con una certa facilità.

in pratica il principio è sempre lo stesso non è il bocchino che fa la differenza ma il musiciista, chi sa suonare lo sa fare a prescindere dal bocchino.
ed il corollario è impietoso: chi non sa suonare non riuscirà a prescindere dal bocchino e dalla tromba.
poi c'è il corollario del corollario : se non sai suonare una attrezzatura migliore ti aiuta più di una peggiore.

a proposito di Lindemann ecco qui una bella masterclass e sentite cosa propone al minuto 13 :00 . a proposito di principi base fondamentali.
una bella nota lunga tenuta  https://www.youtube.com/watch?v=dmSOaY0JpnA


: Re: Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: Zosimo April 01, 2022, 10:57:27 AM
Non sono d'accordo, al di là che se facciamo sempre l'esempio di Marsalis,
Nakariakov ecc ecc non ne usciamo più. questo è un forum
per la maggior parte di amatori e non professionisti, parliamo di noi.
Detto questo per me tazze estreme hanno poco senso.
con un po' di tecnica e allenamento ( parlo di chi suona spesso, non quelli che prendono la tromba una volta al mese)
si possono gestire bocchini tranquillamente da una fascia dal 3 al 7 fino alle tazze
E. il suono cambia, come l'articolazione e le note acute e la spinta.
Ovvio sono da usare in contesti diversi. se dobbiamo suonare a casa
è inutile cambiare in un'ora 3 bocchelli.
: Re: Jens Lindemann sulle misure dei bocchini
: fcoltrane April 01, 2022, 11:31:03 AM
dici che non sei d'accordo però poi diciamo per gran parte del discorso lo stesso concetto.
anche io la penso come te se uso un bocchino bach 3 o un bocchino 7 il suono nel mio caso cambia, e succede lo stesso se uso un bocchiino monette prana b2 o un ar Heavy.
la differenza è che io il 7c già lo considero un bocchino estremo in una direzione come il il b1 prana (nell'altra direzione).
ed una altra differenza è che un bocchino con foro piccolo mi risulta difficile da gestire, il 3 c per me  è più difficile da suonare intonato rispetto ad un Ar mc o ad un monette b6 prana .

ma la vera differenza è che tu riesci a suonare con soddisfazione un un bac 3 c o un 7 c io invece non ci riesco . (un po perchè non ci sono abituato , un po perchè il suono che ho in testa è molto più distante da questo tipo di bocchini rispetto a quelli con foro largo.)

è anche vero che se sapessi suonare probabilmente riuscirei anche con un bocchino standard .
oggi ho saputo che sarà organizzato un seminario di tromba classica a Randazzo a luglio e non vedo l'ora perché a distanza di un anno potrò sentire se è cambiato qualcosa . ho la possibiità di confrontarmi con tantissimi musicisti che ho conosciuto lo scorso anno e che hanno una idea di suono molto precisa (un suono classico per la maggior parte) e potrò verificare se oggi sono in grado di gestire il mio suono in maniera un po diversa .