Author Topic: Masterclass Fresu Lunedi 29 aprile Roma Saint Louis  (Read 3375 times)

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Offline musicmanx

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Masterclass Fresu Lunedi 29 aprile Roma Saint Louis
« on: April 25, 2014, 11:20:20 PM »
Segnalo a tutti ( Con Largo anticipo )  il master di Fresu al saint louis di roma lunedì' prossimo
Zosimo non mi dire poi che avviso sempre il giorno prima
Perché suonare tutte queste note quando possiamo suonare solo le migliori?  Miles Davis

Offline musicmanx

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Re:Masterclass Fresu Lunedi 29 aprile Roma Saint Louis
« Reply #1 on: April 29, 2014, 09:50:25 PM »
Ammazza, vi ha incuriosito a tutti la masterclass di Fresu.
Comunque e' stata una bella esperienza e lui e' meno fighetto di quanto sembra.
Perché suonare tutte queste note quando possiamo suonare solo le migliori?  Miles Davis

Offline Norman

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Re:Masterclass Fresu Lunedi 29 aprile Roma Saint Louis
« Reply #2 on: April 30, 2014, 02:05:32 AM »
A me non sembra per niente fighetto, anzi, di lui dicono che sia una persona veramente a modo e con i piedi ben piantati a terra.

E se ci vuoi fare un racconto di questa esperienza penso saremmo tutti contenti.  pollices
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Offline Danzy

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Re:Masterclass Fresu Lunedi 29 aprile Roma Saint Louis
« Reply #3 on: April 30, 2014, 11:22:25 AM »
si dai dicci che siamo curiosi!!
Giusto ieri l'ho sentito in concerto,l'auditorium era pieno..

Offline Enzo Antonio D Avanzo

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Re:Masterclass Fresu Lunedi 29 aprile Roma Saint Louis
« Reply #4 on: April 30, 2014, 01:41:31 PM »
si dai dicci che siamo curiosi!!
Giusto ieri l'ho sentito in concerto,l'auditorium era pieno..
Fresu, la voce della musica in Italia. Peccato che non arrivi nelle mie zone.
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Offline musicmanx

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Re:Masterclass Fresu Lunedi 29 aprile Roma Saint Louis
« Reply #5 on: April 30, 2014, 11:03:53 PM »
speravo che qualcuno me lo chiedesse  pollices pollices.
E il Buon Norman Arriva sempre in aiuto ad ogni tipo di difficolta'  ^-^ ^-^
Anche perche' a me la sua masterclass ( probabilmente ) ha Lasciato qualcosa in piu' di quella con bosso .
Percarita' , vedere e sentire suonare Fabrizio e' qualcosa di spettacolare , si Ha quasi la sensazione che  sia Uscito dalla pancia della mamma che già' sapesse fare tute le scale in tutte le tonalta', Ma anche Paolo Fresu a suo modo Mi ha lasciato Molto colpito.
Iniziamo con il dire  che il suono che emette sembra  l'insieme di molteplici' cose .
Ha un suono estremamente  "  Personale " pieno , rotondo e sembra che ogni nota abbia una sua personale storia da raccontare.
Sentire uno strumento a pochi metri in un ambiente che non sia una stanza da concerto con effetti e annessi vari e' sempre un arma a doppio taglio.
Il suo suono e' musica vera , che esce da dentro, e credo proprio che possa essere molto molto vicino a quello che moltissime volte e spesso impropriamente chiamiamo " Jazz ".
Detto cio' entriamo nel vivo dell incontro
Mi sarei aspettato qualcosa di più' spettacolare, tecnico, suonato e invece e' stato un monologo di circa 3 ore ( con degli interventi musicali insieme a un trio di allievi  della Saint Louis, dove ha alternato flicorno e tromba ).
IL suo concetto e' estremamente semplice ( come lo definisce lui ) . il Jazz e' e' l'insieme di diversi elementi ( più e meno importanti )
Sopra a tutto c'e' il " Suono " poi in ordine , il tempo , la melodia , l 'interplay ( la  capacita' di interagire con il gruppo )  e il silenzio ,
Il suono e' fondamentale per tenere allineate tutte le altre voci.
Un bel suono riesce ad essere protagonista anche con poche note . dal suono e' possibile riconoscere un artista, un modo di suonare ed ovviamente cita i vari Miles e Chet (effettivamente  ogni trombettista o appassionato  ha bisogno di ascoltare  pochissime note per riconoscere subito se si tratta di Miles Davis o Chet Baker ) ed ovviamente tutti sappiamo che questo e' assolutamente la Verita', ne cita anche molti Altri .
Un suono perfettamente intonato che va perfettamente a tempo e' sicuramente piacevole da sentire ma non e' qualcosa vicino al suo modo di intendere il Jazz. Devo dire che più' e più' volte ha puntualizzato sul fatto che quello e' solamente il suo modo di vedere il jazz e la musica in genere
Questi cinque concetti lui li immagina come 5 linee messe in verticale
ed ogni volta che si suona ( in qualsiasi contesto ) le linee devono sempre
essere perfettamente a posto ma in realtà non e' sempre così'.
Basta che il suono ( in primis ) o un altro elemento  non sia al suo posto che tutto il resto viene sfalsato e ne esce una prestazione non positiva.
Effettivamente quando suoniamo davanti a qualcuno e non esce il suono che vorremmo ne risente tutto il resto. Ci concentriamo sul perché' il nostro suono non e' come al solito e saltano tutti gli equilibri. A me personalmente succede spessissimo .
Spesso può' capitare anche perche' semplicemente si suona in un posto nuovo che ha pareti e quindi reverberi diversi da quelli che siamo abituati a sentire. E questo spesso ci porta fuori dagli schemi e soprattutto fuori concentrazione .
Ha Detto tantissime altre cose ma questa e' quella che più' mi ha colpito .
La sensazione comunque e' quella di colui che e' assolutamente conscio del fatto che tecnicamente non e' ne Marsalis Ne Fabrizio Bosso Ma un Musicista che nel corso del tempo e' riuscito a creare ( piano piano nel tempo ) UN modo personale di suonare con un proprio suono ben definito
ed un modo di intendere il Jazz in Maniera originale .
Un ultimo concetto " che ormai e' un " must " di tutte le persone dalla quale ho appreso qualcosa inerente la tromba  e' il concetto di " canto ".
La musica va canata dentro prima che suonata sulla tromba e su questo punto Aldo Bassi ( il mio insegnante ) , fabrizio Bosso e Paolo Fresu Sono tutti assolutissimamente d'accordo .
Io sinceramente non ci metterei la mano sul fuoco che tutto quello che ha detto corrisponde a Verita , ma di una cosa sono sicuro.
Se  mi bendassero dentro una stanza e facessero suonare 10 musicisti,  quel suono lo riconoscerei alla seconda nota, perché' ormai mi e' " entrato dentro " e credo che alla fine sia la cosa più' importante.

Successivamente ho scoperto che ha scritto un libro dove ovviamente esprime in maniera più approfondita ( ed in un Italiano sicuramente migliore del mio ) questi concetti, che si intitola " La musica dentro " edito da feltrinelli che sicuramente comprerò' e leggero, magari in uno di quei momenti di depressione musicale .

Credo che una cosa cosi' lunga ( forse il tema della maturità' ) non l'ho mai scritta quindi perdonate gli errori di qualsiasi natura essi siano.
E' questo sforzo sovrumano di scrivere in Italiano merita almeno un punticino  O0
 
« Last Edit: April 30, 2014, 11:26:33 PM by musicmanx »
Perché suonare tutte queste note quando possiamo suonare solo le migliori?  Miles Davis

Offline Ste

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R: Masterclass Fresu Lunedi 29 aprile Roma Saint Louis
« Reply #6 on: April 30, 2014, 11:20:20 PM »
Punticino meritato, grazie music ;)

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Offline toro

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Re:Masterclass Fresu Lunedi 29 aprile Roma Saint Louis
« Reply #7 on: May 01, 2014, 12:12:02 AM »
Quote
Musicmanx ha scritto:E' questo sforzo sovrumano di scrivere in Italiano merita almeno un punticino 
Hai anche il mio,te lo meriti.Non ho mai apprezzato molto Fresu,ma dopo la tua recensione,mi sono andato ad ascoltare il cofanetto distribuito con  Repubblica L'Espresso del suo "cinquant'anni suonati"che qualche anno fa ho acquistato e ho riposto nel cassetto senza ascoltarlo.Ho il brutto vizio di acquistare per completare la mia CDteca,ma poi mi fossilizzo ed ascolto solo su alcuni trombettisti a me cari.Effettivamente dopo avere ascoltato quei 5 cd ,vedo Fresu con altri occhi....grazie music.
Bye
La bicicletta somiglia, più che ad ogni altra macchina, all’aeroplano, essa riduce al minimo il contatto con la terra e soltanto la sua umiltà le impedisce di volare....

Offline Norman

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Re:Masterclass Fresu Lunedi 29 aprile Roma Saint Louis
« Reply #8 on: May 01, 2014, 03:46:09 PM »
Grazie per il resoconto, davvero molto interessante.

Beh, Fresu è davvero un artista di grandissima sensibilità. Secondo me proprio il fatto che non sia un grande tecnico mette ancora più in luce quanto sia importante che alla base ci sia un'idea musicale: se c'è questa idea, è possibile fare qualcosa di bello anche senza una grande tecnica, se manca questa idea non c'è tecnica che tenga.

E' ovvio che trattandosi di Fresu non ci si può aspettare una masterclass molto "trombettistica", mentre invece sulla musicalità e l'espressività Fresu ha certamente tantissimo da dire.

L'unica cosa che mi lascia perplesso, e che è un po' un leit motiv quando i jazzisti italiani descrivono il jazz, è quanto trascurino il fattore ritmico (che si badi, è diverso dal "tempo"). Alcuni giustamente menzionano lo swing, che alla fine è la stessa cosa, ma raramente a questo fattore viene dato il rilievo che merita, che consiste nella preminenza assoluta su tutto il resto. Nel jazz, prima ancora che il suono a mio modesto parere viene il ritmo. Se manca quella capacità di "parlare" attraverso le innumerevoli nuances ritmiche che caratterizzano la musica jazz, ed in generale tutta la musica afroamericana e latinoamericana (oltre ovviamente a quella africana...), si può avere il più bel suono del mondo e quant'altro, ma mancherà la nota veramente caratteristica del jazz. E' ovvio che tutti i grandi jazzisti, anche italiani, questo concetto lo praticano, ma mi colpisce il fatto che raramente si insiste su questo aspetto nelle situazioni didattiche, che sono tutto un gran parlare di improvvisazione, armonia, accordi... Ma se manca lo swing, il concetto ritmico del jazz, mancano le fondamenta. E' bene ricordare che anche Miles e Chet da ragazzi si sono fatti le ossa nelle big band, suonando in sezione. A mio parere la didattica dovrebbe partire da lì, non dagli Aebersold e dall'improvvisazione, che invece è un punto di arrivo. Per questo mi piace sempre citare gli eccellenti lavori fatti da Soana e Mariani da una parte, e da Piana e Brusco dall'altra: queste due accoppiate di musicisti hanno prodotto quelli che a mio parere dovrebbero essere le bibbie di qualunque aspirante jazzista italiano. Senza aver digerito alla perfezione almeno il primo volume di uno dei due avventurarsi nell'improvvisazione significa zoppicare a vita.

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Offline giobar

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Re:Masterclass Fresu Lunedi 29 aprile Roma Saint Louis
« Reply #9 on: May 01, 2014, 10:12:42 PM »
Grazie del tuo racconto. Molto interessante!
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Masterclass Fresu Lunedi 29 aprile Roma Saint Louis
« Reply #10 on: May 01, 2014, 11:47:25 PM »
Appena sentito a torino, mi è piaciuto molto. Strano il suono che ha con il flicorno praticamente una tromba ma comunque interessante. La tromba l'ha suonata solo con la harmon. Interessante anche l'utilizzo degli effetti carino.
Era circa 20 anni che non lo sentivo e mi è piaciuto molto.



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e quindi, Boh? La verità stà da un'altra parte!

Offline Cesco

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Re:Masterclass Fresu Lunedi 29 aprile Roma Saint Louis
« Reply #11 on: May 02, 2014, 12:42:01 PM »
Mi fa molto piacere che (finalmente) si parli bene di Fresu (senza se e senza ma...e senza polemica alcuna).

Detto questo, accogliendo quanto detto da Norman (sull'importanza basilare dell'aspetto ritmico, aspetto sul quale avevo posto l'accento già nel 2009 http://www.italiantrumpetforum.it/forum/index.php?topic=2040.0), ritengo che, per quanto riguarda Paolo, debba essere fatta una precisazione (che può essere altresì estesa anche ad altri casi).

Vero è che l'aspetto ritmico, nel jazz, è fondamentale e che gli americani battono tutti da questo punto di vista perché sin da giovani fanno gavetta in big band, per cui sono spronati ed abituati a suonare insieme ad altri emulando accenti, espressioni, swing, ritardi, nuances tipiche del linguaggio jazz.

Altrettanto vero è che Fresu, pur non avendo esperienza formativa in big band (quella bandistica vissuta è pur importante ma il linguaggio espresso in tale sede è decisamente diverso), ha passato moltissimo tempo nel tentativo di riprodurre il suono di Davis suonando sopra a Davis (i dischi intendo, soprattutto 'Round Midnight nella versione in studio della Columbia).
Tutti sanno come il Davis di riferimento di Fresu sia quello degli anni 50-60 (Prestige-Columbia), che, a mio modo di vedere, aveva un timing pazzesco (unico, direi).
Quindi l'aspetto ritmico, forse, è stato implementato proprio in quel periodo, anche se il suo primario obiettivo era la riproduzione del suono di Davis, atteso che il suonare con (sopra a) Davis lo ha aiutato ad interiorizzare il perfetto timing che ancora oggi lo contraddistingue.
Quindi ritengo che Fresu abbia bypassato l'esperienza in Big Band con tale certosino e massacrante - e fors'anche maniacale - lavoro di ascolto, riproduzione e emulazione.

Ulteriore verità è che ognuno approfondisce ciò in cui è più carente.
La mia impressione è che Fresu sia stato baciato dalla fortuna in termini di tempo e timing (ferma la formazione sopra i dischi di Davis), per cui il suo primario obiettivo, in epoca giovanile, fu quella di lavorare sul suono (anche in termini di amalgama con ciò che lo circonda) e sul silenzio (sempre nell'onda lunga di emulazione di Miles).
Per tale motivo, forse, mette il suono al di sopra di tutto, perché, per lui, è stato più complicato raggiungere quello rispetto ad un perfetto timing jazzistico.

In questo seminario, per esempio, nel quale viene filamato un Fresu giovanissimo, si nota come il lavoro sul suono e (soprattutto) sul silenzio sia ancora tutto da costruire, mentre, quanto al tempo (o timing, in termini di pulsazione swing), non lasciava già adito a dubbi di sorta.

https://www.youtube.com/watch?v=tKg_5Y6foxc

E' un Fresu irriconoscibile, atteso che suona più note in un chorus che in tutta la sua discografia degli anni '90, e di strada ne ha fatta in termini di musicalità, di suono e di intenzione musicale.

 salut



 

Offline musicmanx

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Re:Masterclass Fresu Lunedi 29 aprile Roma Saint Louis
« Reply #12 on: May 02, 2014, 01:08:47 PM »
un tempo era molto piu'   AIOOOO  felicissim felicissim
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Offline Cesco

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Offline trumpetyork

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Re:Masterclass Fresu Lunedi 29 aprile Roma Saint Louis
« Reply #14 on: October 03, 2014, 10:31:44 AM »
un tempo era molto piu'   AIOOOO  felicissim felicissim

Si scrive AJOOOOOO pollices pollices salut