Author Topic: riflessioni trombettistiche...  (Read 3333 times)

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Offline CONFUSION51

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riflessioni trombettistiche...
« on: March 06, 2014, 08:46:03 AM »
Ciao, a mio parere ci sono due modi per suonare la tromba.

Il fine comune ad entrambi è garantire un flusso costante di aria a diverse velocità.
E' un dato di fatto che il registro acuto necessità di aria veloce ed il registro basso di aria lenta, queste due condizioni però si possono ottenere in vari modi.

1- Grande quantità di aria che passa attraverso ad un'impostazione labiale chiusa, che provoca la velocizzazione dell'aria.
2- Poca aria che passa attraverso ad un'impostazione labiale aperta, facile da comprimere nel costato autonomamente veloce.

Il primo è comune alla maggiorparte dei trombettisti, che è dovuto principalmente alle dimensioni dei fori dei bocchini cosidetti standard circa 3.7mm e le relative penne molto strette, che impongono una retropressione notevole e quindi per vincerla è necessario ottenere da corpo una pressione d'aria superiore per poter fare vibrare le labbra.
Questa condizione porta purtroppo tutta una serie di problemi come l'owerblowing cioè stra-soffiare che letteralmente distrugge l'impostazione allargando le labbra e per poter continuare a suonare non resta altro che premere contro il bocchino le labbra con conseguenze evidenti.
Non è raro che il trombettista pensi a soffiare sempre di più salendo nel registro acuto.
Ciò evidentemente impegna notevolmente il fisico e quindi anche il diaframma che altro non dovrebbe fare che ritornare in posizione dopo essersi abbassato a causa della respirazione.

Il secondo modo è a bassa pressione, cioè utilizzando bocchini con fori larghi e penne larghe si diminuisce la retropressione consentendo alle labbra (se rilassate) di vibrare immediatamente con poca pressione.
L'equazione è semplice, meno pressione, meno aria, più velocità dell'aria con meno sforzo.
In questo caso salendo di registro necessitiamo di meno aria ma più veloce, ed incamerando meno aria è più facile comprimerla nel corpo.
In pratica di riduce al minimo la pressione necessaria a suonare a tutto beneficio del sistema..
Inutile dirlo che Monette è il principale costruttore che progetta i suoi prodotti con questo in mente.
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Offline Bobby

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #1 on: March 06, 2014, 08:59:49 AM »
Cioe' il primo modo e' "suonare cagando" il secondo "suonare pisciando" come mi disse Adam un paio di anni fa.

Aggiungerei una cosa,  io ho sembre avuto bocchini con foro abbastanza piccolo (e di consguena avevo una decisa retropressione), ora con lo stesso bocchino, (e sai bene il perche) cambiando tromba neho molta meno. Che dipenda anche dallo strumento?

Al momento col bocchino Taylor (foro moolto piu grosso) facio molta piu fatica! Magari col tempo mi ci abituo
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Offline CONFUSION51

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #2 on: March 06, 2014, 09:09:45 AM »
A meno non piace l'analogia di Adam, non ci vedo un gran nesso...
Comunque ovviamente la tromba centra eccome nell'equazione, ed è evidente che una tromba con un canneggio più grande o comunque un feeling più aperto
fà diminuire la pressione ulteriormente, a questo punto diventa necessario imparare a velocizzare l'aria in un altro modo perchè sia il bocchino e sia la tromba non ti aiutano opponendosi alla tua pressione..
E qui entra in gioco un diverso modo di respirare, in realtà vecchio con la storia dell'umanità la respirazione Yoga..
In breve una respirazione completa che parte nella zona ombellicare e solo sucessivamente nel costato mai eccessiva. Vedi Topic su Wedge Breath
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Offline Bobby

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #3 on: March 06, 2014, 09:24:23 AM »
Per il momento non ho milirato l'estensione ma ho migliorato la risonanza
Quando imparero' vedendo te, Tony e quant'altri suonano come voi forse imparero anche a salire
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Online fcoltrane

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #4 on: March 06, 2014, 09:25:16 AM »
interessantissima riflessione.
ti faccio subito una domanda sul registro basso per quello che riguarda il corpo del suono ed il volume.
la mia sensazione è che su questa parte di registro più che sulle altre ci si renda conta della differenza tra le due tecniche.
per avere corpo con la prima tecnica devi necessariamente suonare con un volume rilevante.
per avere corpo con la seconda tecnica puoi suonare anche a basso volume ma se desideri suonare fortissimo devi comunque impegnare l'apparato diaframmatico in maniera simile alla precedente.


Offline CONFUSION51

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #5 on: March 06, 2014, 09:37:29 AM »
Il suono pieno e risonante non ha nulla a che vedere con il volume, è il risultato di tutte le componenti ottimizzate  nel centro di risonanza di quella nota.
Il suono che ne deriva è effettivamente percepito con un volume maggiore ma non è intenzionalmente il risultato di voler suonare forte..
Aggiungo che nel primo modo la lingua entra in gioco in brevi passaggi armonici ed è quasi ininfluente tantè che molti trombettisti indicano come inutile inalcare la lingua, mentre nel secondo modo la lingua è parte fondamentale nella produzione del suono e la sua centratura..
Nel primo modo è difficile o quasi impossibile effettuare il bending sulle note medio alte, mentre nel secondo magicamente diventa possibile...
Per suonare forte suonando con la velocità dell'aria bisogna si impegnare il fisico maggiormente la difficoltà è proprio quella di non ricadere nel modo 1!
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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #6 on: March 06, 2014, 09:49:10 AM »
Valter tu sei passato al "modo 2" ? suoni sicuramente mostruosamente bene ma non ho ancora capito da che parte stai ; e se si, come hai vissuto il passaggio?
"Devi diventare il campione mondiale di mezza ottava"
cit.

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #7 on: March 06, 2014, 10:06:18 AM »
 grazi 

un aspetto non capisco : come mai fai riferimento solo al registro medio alto.
questa difficoltà del bending non dovrebbe essere proporzionalmente su tutto il registro.
a meno che devo intendere che non si riesca senza perdere quello che definite centratura o risonanza.
(come se il suono si impoverisca di armonici)

io ragiono da sassofonista ed ancora non ho idea di come operi la lingua nella tromba ma sono certo per esperienza che la lingua modifica sia la velocità sia la direzione ed intendo per lingua non solo la parte finale ma anche tutto l'apparato della laringe.



Offline CONFUSION51

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #8 on: March 06, 2014, 10:16:13 AM »
Purtroppo sono a metà strada, nel senso che si mi impongo il modo 2 con buoni risultati ma a volte scivolo nelle vecchie abitudini !  doh
Tutto dipende da quanto studi ed intendo prevalentemente la respirazione, basta che perdi la concentrazione e con un pò di agitazione tutto diventa difficile..

Per fcoltrane
Semplicemente se l'impostazione (labbra) è compressa il bending non è praticamente possibile, e nel modo 1 più sali di registro più aumenta la pressione a causa della maggior quantità d'aria, le labbra sono bloccate e quindi il bending in realtà diventa una shake forzato.
E' ovvio che se effettui il bending ti sposti dal centro di risonanza e quindi il suono si impoverisce, ma spesso è utile in quanto la maggioranza dei trombettisti suona alto in centratura a causa di vari motivi...(bocchini troppo stretti, fori stretti trombe compresse etc..), diventa utile appunto per cercare la risonanza e quini il reale centro della nota..
La lingua se oppressa da un enorme quantità d'aria rimane schiacciata in basso e anche se inarcata influisce minimamente nella frequenza della nota emessa, mentre se l'aria che si presenza nella bocca è già veloce (ed in quantità correlata all'altezza della nota) è in grado a definire l'intonazione della nota molto finemente consentendo di effettuare il bending e salti di armonici diversamente impensabili.


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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #9 on: March 06, 2014, 10:25:00 AM »
 grazi grazi

concettualmente ho ben chiara la distinzione tra corpo e volume.
è vero però che spesso mi risulta difficile percepirne le differenze quando sono minime.
ragiono sempre dal confronto.
se ascolto Giuffredi e Ron Miles ad esempio sul registro basso non ho dubbi che il primo abbia un corpo più grande.
discorso analogo se ascolto Rapa e Vizzuti.
già però se ascolto Giuffredi e  T. Blanchard non ho più riferimenti certi perchè il volume mi confonde.
(c'è un video dove Giuffredi prova la monette di Blanchard e non si trova proprio quindi è anche vero che ciascuno vada ascoltato con la sua tromba ed il suo bocchino).
analogo discorso tra Rapa e quel trombettista che suona il do fuori fuori fuori registro.
dal punto di vista del corpo forse Rapa è quello più convincente , certamente dal punto di vista del volume (sul registro altissimo ) l'altro sembra più convincente .

Offline fac

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #10 on: March 06, 2014, 10:27:19 AM »
Bel topic! La domanda che mi pongo io è perchè la maggior parte dei trombettisti fatica ad adattarsi ad una tecnica trombettsitica che alla fine prevede la metà dello sforzo? Questione di abitudine o ci sono altri fattori in gioco?

Offline anrapa

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #11 on: March 06, 2014, 10:32:31 AM »
Fattori tecnici (l'intonazione media delle trombe tende a calare nel registro acuto e a crescere nel registro basso, i bocchini con fori stretti e lunghezze esagerate contribuiscono negativamente e inoltre fanno aumentare la retropressione) e psicologici ("oddio, devo andare in alto, cosa potrò mai fare? forse premere di più, stringere le labbra e soffiare come un matto?).
L'abitudine di anni a suonare in quel modo rende a volte complicato il periodo di adattamento.
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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #12 on: March 06, 2014, 10:34:03 AM »
questa stessa domanda se la pongono i sassofonisti.
la mia idea è che spingere l'aria è relativamente semplice e sul breve periodo ottieni risultati .
basta comprimere gli addominali e stringere le labbra per dare all'aria una enorme compressione ed una certa velocità.

invece imparare ad utilizzare  una serie di organi come la lingua , coordinarla con una respirazione rilassata , ecc...
non è per nulla semplice. ma nel lungo periodo è la tecnica dal mio punto di vista più utile

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #13 on: March 06, 2014, 10:34:58 AM »
Credo perchè è più facile trovare scorciatoie che analizzare il problema.
Io ho capito ed imparato a riconoscere una nota realmente intonata e risonante quando ho sentito davanti a me Adam Rapa, per me ha il suono più bello che possa esistere prodotto da una tromba in termini di pulizia intonazione e centratura, poi se parliamo di espressione allora per me i top sono Hubbard, Marsalis, Miles, Soloff, Ferguson(giovane), Morrison, Sandoval,Clifford Brown, Bosso tutti sopra di gran lunga ad Adam, senza offesa e con massimo rispetto per grande artista che è!
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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #14 on: March 06, 2014, 10:38:31 AM »
Purtroppo sono a metà strada, nel senso che si mi impongo il modo 2 con buoni risultati ma a volte scivolo nelle vecchie abitudini

Nella foto dell'Avatar stai scivolando nelle vecchie abitudini?  felicissim
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