Author Topic: tazza a C Bach e Schilke  (Read 3259 times)

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Offline adrtrumpet

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tazza a C Bach e Schilke
« on: February 21, 2012, 07:00:57 PM »
ciao, mi interessava sapere se ci sono differenza tra una tazza a C della bach e una della schilke e se si, di che tipo....non avendo mai avuto un bocchino schilke non riesco a fare il confronto

grazie

adrtrumpet

Offline Norman

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Re:tazza a C Bach e Schilke
« Reply #1 on: February 23, 2012, 12:12:09 PM »
E' molto difficile dare una risposta, per il semplice motivo che non solo ci sono differenze tra le due case, ma all'interno della stessa linea produttiva ci sono differenze tra modello e modello! In pratica, non so se si può dire quali siano le caratteristiche della tazza C Bach piuttosto che Schilke.

Per esempio, sul comparatore Kanstul ho selezionato il Bach 3C, ed ho provato a vedere qual'è il modello Schilke più simile, e sorprendentemente ho visto che il 15b si avvicina più del 15, che ha la tazza c. Se però selezioni il 14 vedi che il diametro è leggermente più piccolo, ma la forma della tazza è completamente diversa! Idem succede se confronti il Bach 3C con il Bach 1C, non solo è più grande, ma cambia anche la forma della tazza.

Morale: ogni bocchino fa storia a sé. Le misure e le sigle sono solo delle indicazioni, ma poi l'unica è provarli. Per quanto possa essere utile io ho suonato per diversi anni lo Schilke 15b, e mi sono trovato bene.
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Offline adrtrumpet

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Re:tazza a C Bach e Schilke
« Reply #2 on: February 24, 2012, 12:35:20 PM »
E' molto difficile dare una risposta, per il semplice motivo che non solo ci sono differenze tra le due case, ma all'interno della stessa linea produttiva ci sono differenze tra modello e modello! In pratica, non so se si può dire quali siano le caratteristiche della tazza C Bach piuttosto che Schilke.

Per esempio, sul comparatore Kanstul ho selezionato il Bach 3C, ed ho provato a vedere qual'è il modello Schilke più simile, e sorprendentemente ho visto che il 15b si avvicina più del 15, che ha la tazza c. Se però selezioni il 14 vedi che il diametro è leggermente più piccolo, ma la forma della tazza è completamente diversa! Idem succede se confronti il Bach 3C con il Bach 1C, non solo è più grande, ma cambia anche la forma della tazza.
Morale: ogni bocchino fa storia a sé. Le misure e le sigle sono solo delle indicazioni, ma poi l'unica è provarli. Per quanto possa essere utile io ho suonato per diversi anni lo Schilke 15b, e mi sono trovato bene.

ok grazie, il punto è che dopo aver suonato il monette per un pò sono tornato al mio glorioso bach 1 1/2 c che tante soddisfazioni mi ha dato e ti dirò di più suonandolo con la mia schilke B7 caccia un suono da paura e stranamente la tromba è più centrata rispetto al monette..boh valli a capire questi bocchini...forse e proprio vero quello che si dice che ogni tromba vuole il suo bocchino e non c'è una logica fissa che vale per tutte le trombe....mi interessava provare uno schilke con la tromba schilke e vedere che risultati vengono fuori....qualche cosa che si avvicini il più possibile al bach 1 1/2 c ho fatto un pò di studi e mi pare che lo schilke 14 dovrebbe essere quello più simile oppure credo anche il 15B tu che ne pensi??

aggiungo che è vero quello che si dice...il monette pur essendo stupendo per certi versi però quando fai serate in cui per un'ora e mezza non molli le labbra dalla tromba è dura....

ps sto suonando il bach con il booster denis wick...il suono è semplicemente bellissimo!!

Offline marcotrumpet

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Re:tazza a C Bach e Schilke
« Reply #3 on: February 24, 2012, 01:27:46 PM »
Bé, per me ora è l'esatto contrario, da quando suono il B4 standard mi sento più "libero" rispetto al 3C e riesco a gestirlo benissimo anche quando devo suonarlo a lungo. Riesco ad avere più "spazio" per la colonna d'aria e questo mi aiuta, anziché penalizzarmi, quando suono tanto.
Spero non sia solo una sensazione passeggera (anche se ormai sono 5 mesi che è avvitato al labbro).
L'unico "problema" è che molto spesso copro l'intera sezione... non perché suoni forte - intendo a qualsiasi dinamica - ma è proprio il timbro ad essere "coprente"  :o

 ;)

Offline Norman

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Re:tazza a C Bach e Schilke
« Reply #4 on: February 24, 2012, 02:28:13 PM »
Io ogni tanto riprendo il vecchio Schilke, per fare un paragone, ma mi bastano pochi minuti e lo rimetto subito nella scatolina. Il Monette mi sembra meglio da ogni punto di vista, suono, intonazione, facilità... Con il B2S3 Prana effettivamente faccio fatica quando sono stanco, ma con il B6LVS standard invece ormai faccio due ore e mezza di prove in big band abbastanza agevolmente. Ma alla fine sono cose soggettive, che ci vuoi fare?

Ovviamente bocchino Schilke-tromba Schilke è un abbinamento che non può non funzionare, per ovvie ragioni. Secondo me il 15 o il 15b dovrebbero andarti bene.
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Offline adrtrumpet

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Re:tazza a C Bach e Schilke
« Reply #5 on: February 24, 2012, 02:57:02 PM »
beh...probabilmente possiamo stare ore a parlare di questi argomenti senza raggiungere una verità assoluta perchè molteplici sono le variabili che influenzano il suono e una cosa che va bene per qualcuno non necessariamente va bene in assoluto...indubbiamente Monette ha introdotto qualcosa di innovativo, apprezzato da tanti trombettisti, che per certi versi ha influenzato anche altri costruttori (non sono pochi quelli che si sono cimentati nella costruzione di modelli simili o addirittura identici...), è vero pure però che esistono tanti altri trombettisti che con i Monette non ci vogliono proprio avere a che fare....pur continuando a suonare egregiamente...io ho suonato il B4 per un anno circa e lo trovo soddisfacente sotto tanti punti di vista ma probabilmente non fa per me....per il mio modo di suonare la tromba intendo...nel senso che tutte queste differenze nel suono non le ho riscontrate...ho letto spesso su questo forum tante persone parlare dei monette e di quale deve essere l'approccio per suonarci nel modo giusto etc...etc...ma una cosa che mi chiedo e spero ci sia qualcuno in grado di soddisfare questa mia curiosità: perchè i bocchini monette hanno un foro più largo della media? che vantaggi ci sono? quali svantaggi? e poi il fatto di suonare con un foro più largo è necessariamente un vantaggio per qualsiasi tipo di tromba? oppure no?

grazie per i lumi

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Re:tazza a C Bach e Schilke
« Reply #6 on: February 24, 2012, 04:19:04 PM »
beh...probabilmente possiamo stare ore a parlare di questi argomenti senza raggiungere una verità assoluta perchè molteplici sono le variabili che influenzano il suono e una cosa che va bene per qualcuno non necessariamente va bene in assoluto...indubbiamente Monette ha introdotto qualcosa di innovativo, apprezzato da tanti trombettisti, che per certi versi ha influenzato anche altri costruttori (non sono pochi quelli che si sono cimentati nella costruzione di modelli simili o addirittura identici...), è vero pure però che esistono tanti altri trombettisti che con i Monette non ci vogliono proprio avere a che fare....pur continuando a suonare egregiamente...io ho suonato il B4 per un anno circa e lo trovo soddisfacente sotto tanti punti di vista ma probabilmente non fa per me....per il mio modo di suonare la tromba intendo...nel senso che tutte queste differenze nel suono non le ho riscontrate...ho letto spesso su questo forum tante persone parlare dei monette e di quale deve essere l'approccio per suonarci nel modo giusto etc...etc...ma una cosa che mi chiedo e spero ci sia qualcuno in grado di soddisfare questa mia curiosità: perchè i bocchini monette hanno un foro più largo della media? che vantaggi ci sono? quali svantaggi? e poi il fatto di suonare con un foro più largo è necessariamente un vantaggio per qualsiasi tipo di tromba? oppure no?

grazie per i lumi

Siamo sempre lì, a scelte alla fine in buona parte soggettive. Non credo che Monette abbia scelto di fare i bocchini col foro grande per un motivo specifico, ma che questo sia semplicemente il risultato della sua ricerca, basata sul suo modo di  concepire il suono ed il modo di suonare.

Se leggi la storia sul suo sito, dice chiaramente che lui non sopportava il fatto che lo standard accettato fossero bocchini e strumenti non perfettamente intonati, a causa della famosa storia delle cornette in LA e del fatto che i bocchini per tromba in SIb "tradizionali" siano un adattamento di compromesso dei bocchini per strumenti in LA. Lui cercava strumenti (e poi bocchini) che non necessitassero di alcun lavoro di aggiustamento di labbro.

Il risultato sono bocchini con la penna più corta e con fori e backbore tendenzialmente più grandi del normale. Penso che tutto sia stato sviluppato per mantenere un equilibrio e determinate caratteristiche.

Per alcuni il foro grande non è un fastidio, altri invece lo trovano estremamente faticoso.

In generale un foro più grande faciliterà l'ottenimento di un suono corposo e controllato anche ad alto volume, ma a parità degli altri fattori ridurrà la resistenza percepita dal trombettista, causando quella sensazione di mancanza di appoggio e di aria. Quindi, è un vantaggio? Dipende...  sbellicars

E dipende a maggior ragione dall'abbinamento tromba-bocchino: lo stesso bocchino può andare benissimo con uno strumento e malissimo con un altro, e viceversa la stessa tromba può suonare benissimo con un bocchino e malissimo con un altro. Sono talmente tanti i fattori in gioco che è difficilissimo, a mio parere, farsi un'idea a priori.

Per maggiori informazioni sull'argomento vatti a vedere i messaggi di Tony su questo tema e su quello della centratura ed intonazione degli strumenti, che sono veramente chiarissimi.
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« Reply #7 on: February 25, 2012, 07:26:12 AM »
grazie...esauriente come sempre   :D