Author Topic: Standard Jazz  (Read 6641 times)

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Offline eugeniovi

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Re:Standard Jazz
« Reply #15 on: February 06, 2014, 12:35:29 PM »
Music, devi pensare che non vedrai mai un Jazzista suonare uno standard leggendo lo spartito, sarebbe ridicolo. Per cui e' giocoforza che poi ognuno lo 'interpreti' a modo suo cambiando accenti, pronuncia etcc..ricordati poi che stiamo parlando di una musica che all'inizio è nata da una tradizione orale.  Now the Time , come tantissimi altri temi del'immenso Bird, è una filastrocca che fa ridere se non accentato nel modo giusto. Ciao
 


Offline Enzo Antonio D Avanzo

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Re:Standard Jazz
« Reply #16 on: February 06, 2014, 01:37:02 PM »
Il Jazz è improvvisazione ed è nata da questa. Lo Standard ti da un obiettivo, la strada per arrivarci la sceglie l'esecutore.
- TROMBE Bb - TAYLOR 15th An.CHICAGO 46 II Custom shop,TAYLOR Chicago VR Custom, CAROLBRASS 5060H-GSS, 5060L-YSS-SS, YAMAHA Xeno
- TROMBE C-KING Super 20,
- CORNETTA Bb TAYLOR ORPHEUS, Olds Ambassador, Conn Director
- FLICORNO CAROLBRASS CFL-7200-GSS-Bb "legendary",
- MELLOFONO Bach Mercedes, TROMBONE Mahillon pistoni, B&S a Coulisse, BARITONO B M Symphonic
"Il bebop non ha senso, non si capisce il tema" L.Armstrong

Offline fcoltrane

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Re:Standard Jazz
« Reply #17 on: February 06, 2014, 01:38:28 PM »
quello spartito che hai proposto dal punto di vista della notazione corrisponde ad una versione di Bird (savoy) che è anche quella contenuta nella trascrizione dell'omnibook .
l'unica nota che non corrisponde è il do diesis basso sull'accordo la minore settima .
quella nota credo sia un re mezzo tono sopra.
il primo passo è quella di leggerla come è scritta .
Poi si impara a suonarla a memoria .
se hai tecnica la puoi ottavizzare (che brutto questo termine) suonandola una ottava sopra.
poi tu metti a studiarla all'unisono con loro.
e nel mentre impari a studiare anche il fraseggio.
il passo successivo è lo studio della progressione armonica e l'impro

Offline Norman

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Re:Standard Jazz
« Reply #18 on: February 07, 2014, 03:28:34 PM »
intanto grazie a tutti per le risposte.
ma una cosa ancora non la capisco

questa e' la now's the time cje si trova in giro e su internet
http://www.psm.nysa.com.pl/10_kurs_big_bandow/in%20Bb/Now's%20the%20time.jpg

ma non esite nessuno  che la suona cosi' . A cosa serve trascriverla cosi' se c'e' la possibilita di scriverla sicuramente meglio ( almeno con gli ottavi puntati ) ??

No beh, essendo uno spartito jazzistico si dà per scontato che lo si deve suonare swingato e con una certa articolazione standard. In big band ci sarebbe scritto in alto "swing", ma questo è il real book, quindi a meno che non sia un pezzo latin (ma ci sarebbe scritto "latin") lo devi suonare swingato. Quanto all'articolazione, se non è specificato gli ottavi si suonano tutti staccati-legati, mentre i quarti isolati e tutte le sincopi si suonano con uno staccato piuttosto marcato. Questo è lo standard che si usa nella lettura jazzistica, in particolare in big band.
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Offline fcoltrane

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Re:Standard Jazz
« Reply #19 on: February 12, 2014, 09:48:09 AM »
http://www.youtube.com/watch?v=yrxGt20rr4U
questo ragazzo è davvero forte, perchè non soltanto spiega quello che si suona ma poi lo suona.
(per chi no conosce l'inglese è comunque utilissimo)
qui un esempio proprio sullo standard che chiedevi (e con due modi diversi di suonarlo)
per avere una visione completa è utile anche la lezione precedente .

rispondo qui ad un altro messaggio sullo studio 18 dell' Arban  e sulla utilità di uno studio di quel tipo per imparare anche il fraseggio jazz.
sono convinto che accrescere la propria tecnica strumentale sia utile anche per imparare il fraseggio jazz.
se sai gestire le dinamiche , sai utilizzare la lingua e hai un "buon" controllo del suono , hai gli strumenti per poter fraseggiare jazz.
purtroppo però alcuni di questi aspetti sono prevalenti rispetto agli altri.
in pratica l'ideale sarebbe avere un gran bel suono e un fraseggio omogeneo  (e quelli che suonano ad alto livello lo hanno) ma se hai una buona gestione della dinamica e un buon controllo della lingua puoi saper fraseggiare pur non avendo un suono "bello o omogeneo".
la rete è piena di musicisti (non solo trombettisti) che hanno grande conoscenza del linguaggio , ed ottima pronuncia ma con un suono così così.( anche ad altissimi livelli quando qualche trombettista ha la possibilità di contrapporsi a W. Marsalis dal confronto si possono trarre utili indicazioni, e lo dico dal punto di vista della omogeneità del fraseggio e della conoscenza del linguaggio ad esempio ).

tutto questo discorso come  è legato all'esercizio 18 dell'arban ?
l'esempio di Porter mi sembra il più indicativo perchè più di molte parole suona quelle che sono le priorità e differenze.





Offline Locutus2k

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Re:Standard Jazz
« Reply #20 on: February 12, 2014, 01:27:38 PM »

tutto questo discorso come  è legato all'esercizio 18 dell'arban ?
l'esempio di Porter mi sembra il più indicativo perchè più di molte parole suona quelle che sono le priorità e differenze.

Tutto questo discorso come è legato al prendere gli armonici fino al trisacuto (per dire)? Nulla, non ha niente a che fare con la pronuncia Jazz.

Il famigerato esercizio 18 è venuto fuori (fra l'altro in un contesto differente che non ha nulla a che vedere con la pronuncia Jazz) perché, forse sbagliando per carità, penso che pima di darsi una pacca sulle spalle per il range ci sono altri aspetti altrettanto se non più importanti da considerare. In parole povere: che te ne fai di un mi acuto se poi non mi sai suonare neanche l'esercizio 18 dell'Arban? Ma qui siamo OT.
Il discorso sulla pronuncia è parte, viene dopo. Prima impariamo a camminare, poi a correre.
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Offline fcoltrane

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Re:Standard Jazz
« Reply #21 on: February 12, 2014, 02:05:56 PM »
per Locutus: la mia risposta qui era per Musicmanx perchè mi aveva colpito il discorso che aveva fatto sulla utilità dell'esercizio 18  per il fraseggio jazz (così come lo intendo io)  e perchè Porter propone proprio lo standard oggetto del messaggio e lo fa in maniera "diversa".
per quanto riguarda il primo aspetto ad esempio avrei scelto tutti gli altri esercizi dell'arban che si riferiscono allo studio legato ,alla omogeneità e alla dinamica .
questo perchè quel modo di articolare la lingua presenta molti elementi di differenza da quella che è la mia idea di fraseggio jazz (riferito a quello stile).


gli aspetti utili dell'esercizio 18  li ho espressi già (anche in relazione al fraseggio) e per questo capisco cosa intende Musicmanx , ma mettevo in risalto i "rischi".

considerate poi che parlo da sassofonista ma più ascolto e più suono la tromba più mi convinco che anche nello studio del fraseggio i problemi siano gli stessi.
per questo mi interessa la vostra diversa esperienza e opinione.



Offline musicmanx

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Re:Standard Jazz
« Reply #22 on: February 12, 2014, 03:30:23 PM »
Ciao Fcoltrane
in effetti porter oltre a now's the time fa capire che il fraseggio jazz lo si può' applicare ovunque ed in questo caso fa l'esercizio n 2 del clarke
che a quello che ho capito e' utilissimo .
io parlavo di " utile " perché' e' un tempo sincopato e comunque trasformarlo ( successivamente ) in uno studio con pronuncia jazz e' praticamente immediato .
Comunque il topic in cui se ne parlava era l'altro :)))) . te lo dico solo perché' poi non ci si capisce più' una mazza
Perché suonare tutte queste note quando possiamo suonare solo le migliori?  Miles Davis

Offline Norman

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Re:Standard Jazz
« Reply #23 on: February 12, 2014, 03:55:57 PM »
Ciao Fcoltrane
in effetti porter oltre a now's the time fa capire che il fraseggio jazz lo si può' applicare ovunque ed in questo caso fa l'esercizio n 2 del clarke
che a quello che ho capito e' utilissimo .
io parlavo di " utile " perché' e' un tempo sincopato e comunque trasformarlo ( successivamente ) in uno studio con pronuncia jazz e' praticamente immediato .
Comunque il topic in cui se ne parlava era l'altro :)))) . te lo dico solo perché' poi non ci si capisce più' una mazza

Si, quello che dici è vero, ma sono fino ad un certo punto, perché poi lo swing, sia ritmicamente che come articolazione, è molto diverso dagli ottavi puntati. Te lo dico perché io ho avuto il problema opposto, venendo da un inizio solo jazzistico, quando mi sono trovato a fare esercizi come quello ci ho messo un po' a farli giusti, proprio perché mi portavo dietro l'abitudine allo swing.

Non ci facciamo ingannare dal fatto che alcuni libri ed alcuni spartiti scrivono lo swing come ottavo puntato e sedicesimo piuttosto che come terzina formata da un quarto ed un ottavo, l'effetto dello swing è dato più dall'articolazione che non dal valore delle note, e comunque questo "valore" non è né ben definito (si va da uno swing molto marcato nel blues ad uno molto "even" nel bebop) né traducibile con esattezza sul pentagramma, tanto che comunemente si usa la convenzione degli ottavi normali.

L'associazione dell'ottavo puntato allo swing porta spesso ad un risultato "saltellante" che non è né l'una, né l'altra cosa, e che ricorda più la tarantella che il jazz!  sbellicars

Fate caso alla prima cosa che consiglia di fare Charlie Porter nel video: ascoltare come il brano è suonato da Charlie Parker. Non ce n'è, il principale veicolo di apprendimento del jazz rimane l'ascolto e la ripetizione.
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Offline toro

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Re:Standard Jazz
« Reply #24 on: February 12, 2014, 03:57:03 PM »
Scusate,la demenza senile progredisce,a che pagina lo trovo l'esercizio 18? doh
La bicicletta somiglia, più che ad ogni altra macchina, all’aeroplano, essa riduce al minimo il contatto con la terra e soltanto la sua umiltà le impedisce di volare....

Offline Myskin

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Re:Standard Jazz
« Reply #25 on: February 12, 2014, 04:02:24 PM »
Dipende da che versione hai.
Nella mia (che é quella che puoi scaricare dal sito di Anrapa) si trova a pag 28 (stampato, più o meno a pagina 34 del pdf).
Comunque é l'esercizio #18 della seconda serie, cioè quella degli esercizi sincopati.
"To me, happiness is knowledge. I am happy when I have learned something". Miles Davis

Offline toro

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Re:Standard Jazz
« Reply #26 on: February 12, 2014, 04:04:31 PM »
Dipende da che versione hai.
Nella mia (che é quella che puoi scaricare dal sito di Anrapa) si trova a pag 28 (stampato, più o meno a pagina 34 del pdf).
Comunque é l'esercizio #18 della seconda serie, cioè quella degli esercizi sincopati.

ok trovato grazie 1000 pollices
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Offline eugeniovi

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Re:Standard Jazz
« Reply #27 on: February 12, 2014, 04:13:45 PM »
Si, quello che dici è vero, ma sono fino ad un certo punto, perché poi lo swing................... Non ci facciamo ingannare dal fatto che alcuni libri ........., l'effetto dello swing è dato più dall'articolazione ............questo "valore" non è né ben definito (si va da uno swing molto marcato nel blues ad uno molto "even" nel bebop) né traducibile con esattezza sul pentagramma, tanto che comunemente si usa la convenzione degli ottavi normali.

L'associazione dell'ottavo puntato allo swing porta spesso ad un risultato "saltellante"..........Fate caso alla prima cosa che consiglia di fare Charlie Porter nel video: ascoltare come il brano è suonato da Charlie Parker................


E basta, non ne sbagli una !  smil


Ragazzi il concetto di 'swing' è difficile da spiegare ma facilissimo da capire ascoltando una semplicissima frase di un Jazzista. Comunque partite dalla riflessione che è una cosa non statica, ma in movimento, dondolante , oscillante ma rilassata . Bho, forse ho fatto ancor più confusione ! :)

« Last Edit: February 12, 2014, 04:20:46 PM by eugeniovi »

Offline musicmanx

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Re:Standard Jazz
« Reply #28 on: February 12, 2014, 04:31:56 PM »

E basta, non ne sbagli una !  smil


Ragazzi il concetto di 'swing' è difficile da spiegare ma facilissimo da capire ascoltando una semplicissima frase di un Jazzista. Comunque partite dalla riflessione che è una cosa non statica, ma in movimento, dondolante , oscillante ma rilassata . Bho, forse ho fatto ancor più confusione ! :)

ci stai facendo la supercazzola dondolante ??

scherzo. comunque non userò' più' l' aggettivo simile e utile  ^-^ ^-^
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Offline Norman

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Re:Standard Jazz
« Reply #29 on: February 12, 2014, 06:05:12 PM »
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