Author Topic: il mio guru Tom Harrell su youtube  (Read 1552 times)

0 Members and 1 Guest are viewing this topic.

Offline Zosimo

  • Moderatore Globale
  • Acutista
  • *****
  • Posts: 11228
  • Reputazione dell'utente: +167/-4
  • Gender: Male
Tromba Bb:  Holton Revelation ('23)  Cinesina, Carol Brass 5000, Martin Committee ('48)
Cornetta: York Baronet ('55)
Flicorno: Couesnon Monopole Conservatorie ('60)
Bocchino: ideatore della penna Bar Rocco, Bris Bois e della tazza V6 Turbo

Offline fcoltrane

  • Acutista
  • ******
  • Posts: 3963
  • Reputazione dell'utente: +16/-2
Re: il mio guru Tom Harrell su youtube
« Reply #16 on: March 11, 2021, 03:13:26 PM »
premetto che per me il discoso di Mar per alcuni versi lo condivido .
La libertà innanzi tutto , ciascuno fa quello che gli pare ed in musica questo per me è l'unica verità.
Anche sul "risultato " concordo perchè ciò che conta è il risultato che considero un corollario del primo aspetto.
Se facendo quello che ti pare ottieni il   risultato  desiderato  chi sono io per consigliarti qualcosa di diverso?
Ornette Coleman ad un certo punto dopo aver studiato per anni lo strumento sax ed il linguaggio dei musicisti che lo avevano preceduto e quello di alcuni contemporanei (ed anche le trascrizioni) fece una proposta musicale insolita .......suonò la tromba ed il violino (pur non avendo una tecnica strumentale paragonabile a quella che aveva acquisito negli anni col sax).
il risultato alcuni dischi ....
Ha fatto bene ? non sono io che posso rispondere a questa domanda perchè questa domanda non ha risposta  ed è mal posta .....
Posso rispondere ad un altra domanda , incontra il mio gusto musicale?
il vero problema è semmai un altro quando qualcuno desidera anche in musica comprimere il " tuo spazio di libertà" e spesso mi è capitato di scontrarmi con questo tipo di realtà.
Ed allora  scatta il luogo comune : il bopper dirà che il jazz e solo quello   e se suoni altro non fai jazz.
chi suona jazz tradizionale ti dirà che il vero jazz è quello  e tutto il resto è fuffa .
chi suona free jazz ti dirà che il jazz tradizionale non ha senso
chi insegna ancora peggio ed allora se non ha tecnica strumentale ti dirà che la tecnica non serve.
se non sa leggere la musica ti dirà che leggere nel jazz non serve....
chi non sa trascrivere ti dirà che non serve........
chi non sa tenere il tempo ti dirà che nel jazz non serve.....
l'arte è quella che piace  a me quella che piace a te è fuffa.
per ogni luogo comune ho ben presente l'interlocutore ma non farò mai il nome neanche sotto tortura perchè alcuni sono pure amici con i quali suono ;D

per me la molla del luogo comune è sempre la stessa la difesa del proprio orticello e la poca "empatia con gli orticelli altrui".
se non capisci  puoi fare due cose o ti rimbocchi le maniche e cerchi di capire ( per me comporta una certa fatica ma anche sodisfazione quando ottieni un risultato ) o denigri chi lo fa  (non comporta alcuna fatica ma neanche soddisfazione).

Interessante in linea di principio il discorso di Mar su apprendimento e per me da approfondire ......
Nel mio caso però se il risultato desiderato è imparare ad improvvisare ed imparare un linguaggio  credo che l'unica cosa da fare sia studiare .
La modalità di studio può essere varia dal trascivere su carta cosa hanno fatto gli altri e cercare di comprendere il perché.
Puoi studiare ad orecchio (per chi lo sa fare) e tirare giù a memoria una linea melodica, lo puoi fare analizzando una trascrizione di altri e poi suonandola,
A ciascuno il suo .....io che sono scettico di natura  e un po pragmatico dico che il risultato spesso dipende dal metodo e ciascuno ha quello che si merita tranne rarissime eccezioni.
 
Concordo integralmente con ciò che dice Norman (che ha il dono della sintesi) sul messaggio del grande Harrel  .

Infine in musica non mi interessa stabilire chi è intelligente e chi è poco intelligente
forse perchè faccio parte di questa seconda categoria  ;D e faccio sempre molta molta molta  fatica ma con grande soddisfazione e passione.

e mi sono limitato ai luoghi comuni in generale riferiti al jazz ed alla improvvisazione ma se volete e permettete  (senza bannarmi) posso estendere tranquillamente il discorso  alla tromba  .
Ma forse non ha senso perchè li conoscete certamente meglio di me. ;D


Per Ste grazie ora provo ad ascoltare , comunque non sei per niente ot ed io aggiungo che recentemente un trombettista italiano affrontava una trascrizione di Brecker con  apparente facilità
ritengo che anche la tecnica trombettistica abbia fatto passi da gigante.......
proprio la settimana scorsa gli ho chiesto durante una diretta facebook  se trascriveva ed ha confermato quello che già pensavo , trascrive e ritiene utile farlo ...
Racconto questo non tanto per confermare il valore dello studio del linguaggio ma più che altro perchè spesso mi capita di "sentirlo"
un esempio  concreto è rappresentato da alcuni trombettisti delle nuove generazioni :
Alessandro Presti  così come Giulio Angrisani hanno un modo di improvvisare che incontra il mio gusto , è nello stesso tempo "vario non ripetitivo " ed anche  consapevole , melodico con proprietà di linguaggio.
Entrambi trascrivono . Se vi capita di incontrarli o di ascoltarli chiedete loro come hanno acquisito nel corso del anni queste caratteristiche.........






Offline Mar

  • Prima Tromba
  • ****
  • Posts: 825
  • Reputazione dell'utente: +6/-2
Re: il mio guru Tom Harrell su youtube
« Reply #17 on: March 11, 2021, 03:15:42 PM »
È giusto e bello essere in accordo o meno su certe questioni, così si creano discussioni interessanti.
Io quando parlo di trascrizioni sì trascrizioni no penso ai musicisti delle big band degli anni 30 e 40. Il concetto di improvvisazione con la i maiuscola non esisteva (o meglio, nessuno si prendeva il rischio di improvvisare dal nulla davanti a Count Basie o Duke Ellington) e quando uno aveva l'onore di fare un'assolo di solito suonava qualcosa che si era preparato prima e con molta cura, per fare bella figura e avere altre possibilità di farne ancora. Quei soli preparati con cura, ogni volta un po diversi, ogni volta un po più ricercati e complicati, finivano per essere la base di tutte le improvvisazioni con la i maiuscola che gli stessi musicisti si sono ritrovati a suonare nei piccoli gruppi e nelle jam session di qualche anno dopo, fornendo le basi di quell'idea di jazz che abbiamo ora.
Trascrivevano gli altri? Non credo, anche perché pochi sapevano leggere e scrivere... Count Basie per questo motivo non usava spartiti.
Ascoltavano attentamente quelli più bravi, sicuro, e di certo prendevano spunti e accettavano consigli.
Ma imparavano a improvvisare costruendo nota per nota i loro soli, e in questo modo cominciavano fin da subito a esprimere i loro concetti, la loro personalità, il loro linguaggio, la loro unicità.
È così che è nato il mito dell'improvvisazione jazz... dopo anni e anni di gavetta nelle orchestre e di soli costruiti a tavolino.

Per concludere, anch'io ritengo che le trascrizioni siano un buon modo per conoscere, per entrare in profondità, ma credo anche che la didattica del jazz abbia dei problemi enormi e che alcune "attività" considerate fondamentali non lo siano poi così tanto.

Offline fcoltrane

  • Acutista
  • ******
  • Posts: 3963
  • Reputazione dell'utente: +16/-2
Re: il mio guru Tom Harrell su youtube
« Reply #18 on: March 11, 2021, 03:36:30 PM »
per Zosimo
mi ero ripromesso di non dire nulla su Sanremo (sia perché non mi interessa sia perchè non ho ascoltato neanche una singola canzone )  per me il modo migliore è evitare di parlarne in modo che si dimentichi la sua stessa esistenza :D :D.
non posso quindi ascoltare l'intervista .
evito pure di sparare un altro pippotto su compressione-limitazione  dello spazio di libertà e quando si passa dalla compressione allo sfregio o presa per il culo dei i musicisti.

aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaarggggggggggggggggggggggggggggggggggggg
mi hai fregato ho ascoltato >:( >:( ;D ;D ;D ;D ;D ;D
vado a rifarmi la bocca o meglio le orecchie con un po di jazz........

arggggggggggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargggggggggggggggggggggggggggggggggggggaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaarggggggggggggggggggggggggggggggggggggg sono fregato

Offline fcoltrane

  • Acutista
  • ******
  • Posts: 3963
  • Reputazione dell'utente: +16/-2
Re: il mio guru Tom Harrell su youtube
« Reply #19 on: March 11, 2021, 03:49:02 PM »
dimenticavo oggi alle 16 30 Giuilo Angrisani che è un fortissimo jazzista molto giovane spiegherà in diretta facebook il suo punto di vista su metodo di studio.
Sapevatelo..... ;D

Offline Norman

  • Moderatore Globale
  • Acutista
  • *****
  • Posts: 3895
  • Reputazione dell'utente: +89/-0
  • Gender: Male
    • Lozza Gang Band
Re: il mio guru Tom Harrell su youtube
« Reply #20 on: March 12, 2021, 07:53:20 AM »
È giusto e bello essere in accordo o meno su certe questioni, così si creano discussioni interessanti.
Io quando parlo di trascrizioni sì trascrizioni no penso ai musicisti delle big band degli anni 30 e 40. Il concetto di improvvisazione con la i maiuscola non esisteva (o meglio, nessuno si prendeva il rischio di improvvisare dal nulla davanti a Count Basie o Duke Ellington) e quando uno aveva l'onore di fare un'assolo di solito suonava qualcosa che si era preparato prima e con molta cura, per fare bella figura e avere altre possibilità di farne ancora. Quei soli preparati con cura, ogni volta un po diversi, ogni volta un po più ricercati e complicati, finivano per essere la base di tutte le improvvisazioni con la i maiuscola che gli stessi musicisti si sono ritrovati a suonare nei piccoli gruppi e nelle jam session di qualche anno dopo, fornendo le basi di quell'idea di jazz che abbiamo ora.
Trascrivevano gli altri? Non credo, anche perché pochi sapevano leggere e scrivere... Count Basie per questo motivo non usava spartiti.
Ascoltavano attentamente quelli più bravi, sicuro, e di certo prendevano spunti e accettavano consigli.
Ma imparavano a improvvisare costruendo nota per nota i loro soli, e in questo modo cominciavano fin da subito a esprimere i loro concetti, la loro personalità, il loro linguaggio, la loro unicità.
È così che è nato il mito dell'improvvisazione jazz... dopo anni e anni di gavetta nelle orchestre e di soli costruiti a tavolino.

Per concludere, anch'io ritengo che le trascrizioni siano un buon modo per conoscere, per entrare in profondità, ma credo anche che la didattica del jazz abbia dei problemi enormi e che alcune "attività" considerate fondamentali non lo siano poi così tanto.
Prendo spunto dal tuo messaggio, ma non è una risposta solo a questo.

A mio parere l’uso delle trascrizioni, nelle sue varie forme, rientra nell’ambito dei vari metodi con cui si può apprendere un linguaggio.

Il confronto con l’America degli anni ‘40 o anche 50 o 60 regge poco per una ragione molto semplice: quei musicisti crescevano letteralmente immersi in quel linguaggio, era la loro cultura musicale primaria, la loro lingua. Inoltre c’era molta meno disponibilità di materiali, dischi, libri e via dicendo.

Per noi, che invece siamo nell’Italia del nuovo millennio, che siamo permeati di una cultura musicale molto diversa e per cui, checché se ne voglia dire, il jazz è una cultura musicale ancora di fatto estranea, il percorso per l’apprendimento del linguaggio non può che essere diverso e più analitico. Dobbiamo ascoltare molto, ma anche cercare di comprendere analiticamente le differenze tra quel linguaggio e quello che ci appartiene.

Il mio primo maestro, Claudio Bolli, mi fece fare per i primi due/tre anni praticamente solo studi sul linguaggio jazzistico, partendo con una raccolta di figure ritmiche per arrivare ai libri di Jim Snidero, zero improvvisazione, tutto lavoro sul timing, sulla pronuncia, sulle sincopi, gli accenti e così via. Anche quando cominciammo con l’improvvisazione gli studi stilistici erano una parte costante del lavoro.  Studiai con lui per sette anni, suonando anche in una delle sue big band di studenti, poi andai alla Civica da Giudfredi. Un giorno stavo suonando un tema di non so quale standard, e lui mi disse che non andava bene, lo suonavo troppo “classico”! Io ero stupito, gli dissi che la musica classica l’avevo ascoltata davvero pochissimo, che avevo sempre ascoltato e suonato rock prima e jazz poi, com’era possibile? Lui disse: “sei italiano, certe cose le hai dentro anche se non te ne rendi conto”.

Questo per dire che, se già normalmente l’apprendimento di un linguaggio musicale richiede tanta esposizione a quel linguaggio, in un contesto di tempo e di spazio in cui il jazz è sostanzialmente un linguaggio alieno e pure del passato lo studio analitico è fondamentale. Dirò di più: oggi che è facile registrarsi anche questo sarebbe un lavoro da fare con regolarità, registrazione e riascolto, perché molto spesso tra quello che pensi di suonare e quello che in effetti si sente c’è differenza...

Poi aggiungo un altro spunto: spesso sento parlare dell’uso delle trascrizioni come se fosse esclusivamente mirato al l’improvvisazione e, più precisamente, alla scelta delle note da suonare. Io invece penso che le trascrizioni siano uno strumento utilissimo, se abbinato anche all’ascolto del materiale originale, per comprendere COME i grandi utilizzavano le note che sceglievano, che è un aspetto che mi sembra essere spesso trascurato, e della cui importanza invece ho imparato dai classici, che per ogni singola nota hanno una cura maniacale. Anche qui posso citare un aneddoto: a lezione da Fabiano Maniero stavo suonando uno studio di Snidero, volevo fargli sentire qualcosa su cui mi sentivo forte. Suonai due righe, lui mi fermò e mi chiese di ripartire dall’inizio, e da lì in pratica finimmo a lavorare per un buon 10 minuti sulla prima frase. Mi fece notare che c’era troppa poca “cura” della frase e delle singole note, che dovevo cercare di avere cura di ogni particolare se volevo che la frase poi suonasse bene.

Ecco, per fare questo lavoro le trascrizioni sono fondamentali, se abbinate all’ascolto, ripeto, perché aiutano a focalizzare lo studio dello stile dei grandi, ed è lo stile con cui suoniamo, prima ancora delle note che facciamo, che caratterizza quello che poi sarà il nostro linguaggio.
Taylor X-Lite - AR Resonance MC 40/8 Monette B6S1 Prana 17/84 B4LS S1 Prana 21/81
"Non suonare come un trombettista, suona come un cantante!" A. Giuffredi

Lozza Gang Band

Lozza Gang Band su Facebook

Offline fcoltrane

  • Acutista
  • ******
  • Posts: 3963
  • Reputazione dell'utente: +16/-2
Re: il mio guru Tom Harrell su youtube
« Reply #21 on: March 12, 2021, 09:58:20 AM »
provate a suonare questa frase discendente :
nona eccedente, nona bemolle, tonica subito accanto, settima bemolle,  tredicesima  bemolle, undicesima +, e poi il punto di arrivo  sull'altro accordo tonica dell'altro accordo
su due accordi un qualunque V I (magari C7 FA )  .......ci ho pensato perchè un trombettista su Facebook  nell'esporre un tema (per provare una tromba inizia così)
quante volte avete sentito questa stessa frase nel Jazz tradizionale?
quante volte magari con qualche piccolissima modifica?
in quanto tempo siete in grado di riconoscerla ? in quanto di suonarla ? su tutte le tonalità?

Non vi è dubbio come diceva Mar  e Norman confermava che i musicisti di quel periodo avessero una tale conoscenza del linguaggio che gli serviva poco per sentire la frase e replicarla all'istante.
Io stesso conosco moltissimi musicisti che oggi  sono in grado di  farlo .
Il punto è un altro conosco solo pochi con una attitudine straordinaria che lo sapevano fare già nella culla.
(mi vengono in mente tre nomi F.Cafiso, D.Rubino G.Asero) tutti gli altri e tra questi inserisco pure Trane Liebman  lo hanno imparato in un periodo successivo .

Con il termine trascrizione come già o detto intendo non solo chi si mette con carta e penna e scrive le note e poi fa l'analisi armonica del fraseggio ecc..
ma anche chi studia su trascrizioni di altri (è vero che lo sforzo in questo caso è minore ed il risultato di conseguenza )
ma anche chi si mette dietro ad  un disco ascolta una frase e la  canta e poi la suona (non scrivi niente e suoni tutto nota dopo nota a memoria) alcuni con un grado di consapevolezza altri con una consapevolezza diversa.
poi ci sono i musicisti che hanno la fortuna di suonare con i grandi e che sono delle spugne (penso a chi ha avuto la fortuna di suonare con Chet o con S.Grossman)
e questi ascoltano cosa suonano i grandi e poi sono in grado di prendere qualcosa del suono, della scelta delle  note, del  il fraseggio ma anche delle pause.....
anche per questi ho dei nomi in mente ma prima devo chiedere loro se questa mia idea è fondata......

ma torniamo alla frase inizale se nasci con una attitudine media tendente allo scarso come fai a suonare questa bella frase o frasi altrettanto belle .
(ed intendo frasi che siano belle per te che incontrano il tuo gusto personale come la frase dell'esempio)
potresti mettere un bel disco di musica pop e suonare  di sopra  ad orecchio?  (ci ho provato per anni con risultati inesistenti ) anche perché il 99 per cento della musica pop non contiene quelle frasi.....
c'è quel 1 per cento della "collaborazione"
potresti mettere su una bella base jazz e provare a suonare ad orecchio (ci ho provato ed i risultati come sopra)
Magari ti diverti pure (che male non fa) puoi anche nutrire il tuo ego pensando di saper improvvisare , poi fai una analisi impietosa e capisci che hai solo perso tempo....
infine puoi mettere un disco Jazz e tirar giù le frasi che ti piacciano (o su carta o ad orecchio e a memoria e poi fai pure l'analisi armonica) è indubbiamente faticoso ma molto molto formativo.
Il discorso che faceva Mar (sulla "immersione" e lo studio del cervello   è molto interessante ed affascinante ma  sarebbe altrettanto interessante capire chi sono i musicisti che hanno fatto un simile percorso per comprenderne i risultati.
Alcuni aneddoti girano su i nomi citati (tipo che quando ancora non erano neanche nati già ascoltavano jazz nella pancia delle rispettive madri) ma se anche fosse vero per me sarebbe tardi  >:( ;D  ;D




Offline fcoltrane

  • Acutista
  • ******
  • Posts: 3963
  • Reputazione dell'utente: +16/-2
Re: il mio guru Tom Harrell su youtube
« Reply #22 on: March 12, 2021, 10:12:58 AM »
a dimenticavo di comunicare una informazione ieri ho ascoltato Giulio Angrisani ed ha raccontato una cosa che ho ascoltato da altri straordinari musicisti.
(Liebman  con Davis ,Porter  con Trane  eccc.......) .
"ascoltare musicisti che suonano altri strumenti"
nel  caso di Angrisani (se ho capito bene) ha una predilezione per le linee melodiche di alcuni straordinari sassofonisti .
Sapevo di Brecker per averlo ascoltato su una sua trascrizione ieri ne ha citati altri due (Liebman Garzone).
Anche una semplice chiacchierata può essere molto utile...........

Offline Zosimo

  • Moderatore Globale
  • Acutista
  • *****
  • Posts: 11228
  • Reputazione dell'utente: +167/-4
  • Gender: Male
Re: il mio guru Tom Harrell su youtube
« Reply #23 on: March 12, 2021, 10:24:27 AM »
Hai ragione Norman, lo dici spesso
Ma molti ( soprattutto chi ha l'orecchio morto)
Non pensano minimamente allo studio
Del timing, intenzione, articolazione ecc ecc
Studiano le scale, gli accordi facendo grande fatica e quindi fanno tutto a memoria
E una volta messe due note nell'accordo credono di star
Improvvisando. non riuscendo nemmeno ad accorgersi che stanno
Facendo la tarantella. Proprio perché per noi italiani già non battere il piede sul battere è un bel problema. Le trascrizioni sono la base per allenare l'orecchio e soprattutto secondo me iniziare lo studio del jazz
Con la tromba senza usare il piano rende tutto molto più difficile.
Tromba Bb:  Holton Revelation ('23)  Cinesina, Carol Brass 5000, Martin Committee ('48)
Cornetta: York Baronet ('55)
Flicorno: Couesnon Monopole Conservatorie ('60)
Bocchino: ideatore della penna Bar Rocco, Bris Bois e della tazza V6 Turbo

Offline eugeniovi

  • Acutista
  • ******
  • Posts: 3387
  • Reputazione dell'utente: +40/-0
  • Gender: Male
Re: il mio guru Tom Harrell su youtube
« Reply #24 on: March 12, 2021, 10:31:06 AM »
Hai ragione Norman.........

Improvvisando. non riuscendo nemmeno ad accorgersi che stanno
Facendo la tarantella.......Proprio perché per noi italiani già non battere il piede sul battere.........

Non so se vi capita, o meglio visto il periodo dire capitava, in qualche locale dove si esibiscono gruppi che all'inizio del brano staccano il tempo già in battere.....ecco sicuramente poi l'esecuzione sarà molto ma molto 'piatta'..........ragassi il Jazz non è per tutti ne suonarlo ne ascoltarlo......ciao

Offline Zosimo

  • Moderatore Globale
  • Acutista
  • *****
  • Posts: 11228
  • Reputazione dell'utente: +167/-4
  • Gender: Male
Re: il mio guru Tom Harrell su youtube
« Reply #25 on: March 12, 2021, 10:34:13 AM »
Esatto. Poi non è mica una colpa
Non saperlo suonare. con la tromba
Si possono fare un sacco di cose.
Meglio poco fatto bene che tutto a minchiam
Canis.
Tromba Bb:  Holton Revelation ('23)  Cinesina, Carol Brass 5000, Martin Committee ('48)
Cornetta: York Baronet ('55)
Flicorno: Couesnon Monopole Conservatorie ('60)
Bocchino: ideatore della penna Bar Rocco, Bris Bois e della tazza V6 Turbo

Offline fcoltrane

  • Acutista
  • ******
  • Posts: 3963
  • Reputazione dell'utente: +16/-2
Re: il mio guru Tom Harrell su youtube
« Reply #26 on: March 12, 2021, 10:52:26 AM »
Ormai Norman non lo cito più perchè spiega sempre molto meglio di me quello che penso :D :D :D
Quello che dite Eugeniovi e Zosimo è anche quello che penso , e posso solo aggiungere che non è assolutamente un problema relativo alla tromba ma è più legato ai musicisti. (sia che suonino il sax sia che suonino la chitarra il piano ecc..)

l'esempio che faceva Eugeniovi è proprio materia di insegnamento.
non posso dimenticarmi di un seminario con Fidone un bravissimo contrabbassista jazz che spiegava di volta in volta alla cantante al pianista al chitarrista proprio questo aspetto .....
io gli chiesi di una sua registrazione in particolare con S Grossman per capire come chiamano il tempo i grandi........


Offline Mar

  • Prima Tromba
  • ****
  • Posts: 825
  • Reputazione dell'utente: +6/-2
Re: il mio guru Tom Harrell su youtube
« Reply #27 on: March 12, 2021, 12:12:19 PM »
D'accordo con quello che dite. Lo studio esasperato dell'armonia senza aver prima affrontato  tutti gli altri aspetti del linguaggio porta a risultati pessimi. Inutile dire che sembra cmq il modo principale usato per approcciarsi al jazz.
Nella mia idea, le trascrizioni servono esclusivamente per mettere una lente d'ingrandimento  su quali soluzioni armoniche il musicista ha trovato in quella particolare situazione su quel particolare accordo. Per tutto il resto bastano le orecchie e il lavoro specifico, che ognuno può affrontare a modo suo
Ma è solo la mia idea, e forse mi sbaglio.
Sono anche convinto che lo studio dell'armonia non sia da affrontare in modo esasperato perché è una cosa che si autoalimenta, aggiungendo una conoscenza nuova a una già acquisita con la testa e con le dita (scusate la rima, sono un poeta). Credo che per imparare il jazz bisogna ripercorrere la time line della storia del jazz. Se lo prendiamo dagli anni 60 ci sono troppe cose da imparare, e la quantità di conoscenza da ottenere ci si pone davanti come un muro invalicabile. Se lo prendiamo dagli anni 30 poi si può progredire piano piano aggiungendo conoscenza su conoscenza, senza muri, e con gioia.
Cmq è solo la mia opinione

Offline Zosimo

  • Moderatore Globale
  • Acutista
  • *****
  • Posts: 11228
  • Reputazione dell'utente: +167/-4
  • Gender: Male
Re: il mio guru Tom Harrell su youtube
« Reply #28 on: March 12, 2021, 12:58:03 PM »
Vero tutti vogliono iniziare da clifford
Perché Pops è antico o  facile :o
Tromba Bb:  Holton Revelation ('23)  Cinesina, Carol Brass 5000, Martin Committee ('48)
Cornetta: York Baronet ('55)
Flicorno: Couesnon Monopole Conservatorie ('60)
Bocchino: ideatore della penna Bar Rocco, Bris Bois e della tazza V6 Turbo

Offline Mar

  • Prima Tromba
  • ****
  • Posts: 825
  • Reputazione dell'utente: +6/-2
Re: il mio guru Tom Harrell su youtube
« Reply #29 on: March 12, 2021, 01:03:09 PM »
Pops è Pelè