Author Topic: i danni del piffero nella scuola media  (Read 18357 times)

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Offline barbagianni

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i danni del piffero nella scuola media
« on: July 29, 2009, 10:02:16 PM »
leggete, se volete:

http://www.dagospia.com/rubrica-1/varie/articolo-8206.htm

(incollo il testo qui sotto perché fra un po' di giorni il link qui sopra cesserà di funzionare)

DIO (NON)T’ALLEVI - L'OSSERVATORE ROMANO “STRONCA” IL “GIOVANE” PIANISTA 40ENNE: “RAPPRESENTAZIONE OLEOGRAFICA DI UN COMPOSITORE” - “IN UN PAESE DOVE C’È UN BARICCO CHE SCRIVE E DIRIGE FILM PER SPIEGARE CHE BEETHOVEN È SOPRAVVALUTATO, È FREQUENTE CADERE NEL TRANELLO DELL’ARTISTA SVAGATO”…

(Adnkronos) - 'Verdi, Wagner,  Mozart, Puccini: Allevi li cita uno dopo l'altro ogni volta che  qualcuno gli sottopone le critiche provenienti da ogni musicista  minimamente avvertito delle cose dell'arte. Il problema non e' tanto  la musica che il giovane pianista compone, ognuno e' pure libero di  utilizzare il proprio tempo come crede, ma il tentativo di spacciarla  come 'classica contemporanea'. E allora giu' a ricordare  all'accondiscendente intervistatore del quotidiano 'La Stampa' che  tutti i grandi del passato si sono trovati nelle sue condizioni,  vessati e criticati perche' c'e' 'un mondo accademico che vive come  un'offesa personale il fatto che la musica colta possa diventare  popolare senza passare attraverso loro''.


GIOVANNI ALLEVI
Lo scrive l'Osservatore  romano, che in un pezzo a firma di Marcello Filotei, 'stronca' il  giovane pianista e compositore marchigiano Giovanni Allevi. ''Strambo e' strambo', chiosa l'intervistatore Giancarlo Dotto  sorvolando proprio sul dato essenziale del fenomeno. Perche' di questo  e solo di questo si tratta. Giovanni Allevi non e' affatto 'strambo',  e' costruito con una cura assoluta ed e' la rappresentazione  oleografica del compositore, cosi' come se l'aspetta chi non ha molta consuetudine con le sale da concerto: genio, sregolatezza, aria da  eterno bambino, tutto talento e niente regole, noncuranza per i  guadagni - prosegue l'Osservatore romano - E' un po' come gli  spaghetti alla bolognese serviti nei ristoranti del centro con le  fotografie appese fuori: in realta' non esistono, non propongono un  esempio di antico manicaretto rivisto in chiave industriale, ma  replicano all'infinito la visione di una cucina italiana da cartolina  venduta sui depliant delle agenzie turistiche'.   


ALESSANDRO BARICCO - COPYRIGHT PIZZI
'In un Paese come l'Italia, dove c'e' chi, come Alessandro  Baricco, arriva a scrivere e dirigere film per spiegare che Beethoven  e' sopravvalutato, e' abbastanza frequente che si cada nel tranello  dell'artista svagato - continua il quotidiano della Santa Sede - Certo  non e' colpa dell'artista in questione, ma di un sistema scolastico  fatto di flauti dolci e Fra Martino campanaro che spesso non fornisce  gli strumenti per distinguere Arisa da Billie Holiday, figuriamoci  Puccini da Allevi'.


BEETHOVEN
'E qui il discorso - prosegue l'Osservatore  rdiventa difficile e noioso ma bisogna pur farlo: il prodotto Allevi  e' simile a quello di alcuni gruppi di musica leggera che scimmiottano  grandi artisti del passato per intercettare la fetta di mercato  lasciata libera dalla loro morte. Allo stesso modo il compositore  marchigiano propone al pubblico una banale rivisitazione del tardo  romanticismo coprendo pero', assieme ad altri, una domanda di musica  classica contemporanea che, va sottolineato, non trova ancora adeguata  risposta da parte dei compositori di oggi, che cercano di recuperare  consenso senza abdicare alle proprie esigenze espressive'. 



GIACOMO PUCCINI
Secondo il quotidiano della Santa Sede, 'la musica di Allevi  non e' classica contemporanea semplicemente perche' non esprime il  mondo che la circonda, ma si limita ad assecondarlo. Puccini o Verdi,  per restare nell'ambito delle frequentazioni del pianista piceno,  hanno ricevuto critiche quando hanno superato il gusto del pubblico,  lanciando quei ponti verso il futuro che proprio Allevi oggi sfrutta. 

Nessuno si e' mai sognato di contestare a Puccini la sua popolarita',  semmai di averla messa a rischio nel tentativo di sviluppare un  linguaggio piu' complesso di quello che l'aveva reso famoso'. 

'E questa e' la forza culturalmente pericolosa dell'operazione  Allevi - conclude l'Osservatore romano - convincerci che tutto quello  che non capiamo non vale la pena di essere compreso. Rassicurati sul  fatto che 'non siamo noi ignoranti, sono loro che non sanno piu'  scrivere una bella melodia', potremo finalmente andare fieri di non  avere mai ascoltato Stravinskij. E anche noi potremo magari sostenere  di essere agenti segreti di Sua Maesta' solo perche', come James Bond,  amiamo il Martini rigorosamente agitato e non shakerato'.   

 

Offline Enricus IX

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Re: i danni del piffero nella scuola media
« Reply #1 on: July 30, 2009, 11:09:08 AM »
La carenza di un'educazione musicale in Italia è un problema assai pregnante: il segno di una crisi che si riflette per tutto il mondo dell'arte... intendiamoci, quella reale.

Offline Luke Sharp

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Re: i danni del piffero nella scuola media
« Reply #2 on: July 30, 2009, 11:12:54 AM »
sono contento quando si scrivono certe cose....
ormai ci siamo rassegnati a tutti questi "pacchetti" dati in pasto al popolo bue....
compilation da edicola..etc...
è buisness e va bene cosi' per chi lo fa, il problema è riuscire ad educare la gente a non cascarci e a saper scegliere....
a capire la differenza fra un tavernello e una bottiglia di buon vino..
stiamo arivando al modello americano...il che sotto certi aspetti non è male il fatto è
che  le cose belle sono davvero da andarsi a ricercare con molta fatica...
http://www.myspace.com/themaskedmarvels
"will make your neighbours jump outta the windows"

Offline miles74

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Re: i danni del piffero nella scuola media
« Reply #3 on: July 30, 2009, 11:21:38 AM »
giusto la parola chiave è business.
allevi è un prodotto commerciale devo dire anche ben riuscito e per quello che è bisogna trattarlo
Bb : Harrelson Summit Jazz Raw Brass - Bach New York Vintage 1937(restored by Charlie Melk)
Piccolo : Yamaha Bb-A Ytr 6810
Flicorno : Kanstul ZKF 1525
Mouthpiece : Monette B2S3 81/17 Prana -Monette B6LDS 84/21 Prana - Warburton 6mc  - GR 67 fl - Yamaha 16c4

Offline Norman

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Re: i danni del piffero nella scuola media
« Reply #4 on: July 30, 2009, 11:56:55 AM »
Il problema non è Allevi in quanto tale, perché quello che fa lo fa anche bene. Il problema è che è venduto per qualcosa che non è. E' venduto come un 'compositore di musica classica contemporanea', mentre invece è un artista che fa una fusione di musica classica (non certo contemporanea) e pop. Dietro questo c'è una grande malafede, che poggia fondamentalmente sull'ignoranza di gran parte del pubblico, che è del tutto priva della minima conoscenza del suo retaggio culturale. Purtroppo anche nella recente proposta di riforma della scuola l'educazione musicale è ridotta agli spiccioli. Che questo accada in un paese che per secoli ha letteralmente insegnato la musica al mondo occidentale è ridicolo.

Quando certi politici parlano di 'identità nazionale', in realtà non sanno di cosa parlano. Sono loro i primi ignoranti... L'identità nazionale è data dalla conoscenza del proprio passato, del proprio retaggio culturale, di tutto il patrimonio di conoscenza maturato dai propri antenati nel passato, grazie al quale noi oggi siamo quello che siamo. Questa conoscenza invece la stiamo lentamente, ma inesorabilmente, perdendo, stiamo diventando un popolo senza radici, senza coscienza di sé, senza valori, un docile gregge di ubbidienti esecutori e consumatori, privi di ogni capacità di giudizio. Sappiamo sempre meno chi siamo e da dove veniamo, e di conseguenza abbiamo sempre meno idea di dove dobbiamo andare...
Taylor X-Lite - AR Resonance MC 40/8 Monette B6S1 Prana 17/84 B4LS S1 Prana 21/81
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Offline StefanoMassari

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Re: i danni del piffero nella scuola media
« Reply #5 on: July 30, 2009, 12:45:19 PM »
Quando si parla del modello americano, come fa Luke Sharp
stiamo arivando al modello americano...il che sotto certi aspetti non è male il fatto è che  le cose belle sono davvero da andarsi a ricercare con molta fatica...
bisogna fare delle distinzioni: dall’ america importiamo delle “ puttanate” come il grande fratello, amici, ed altro pattume vario, ma nella musica leggera e nel jazz ci  artisti straordinari che in Italia ce li sogniamo, ne cito due ma la lista è ben più lunga: Diana Krall “ Canadese ma di cultura americana” e Norah Jones ; senza parlare delle orchestre che producono colonne sonore, composte da artisti straordinari, Sound inarrivabili per noi europei, se nella musica classica ci difendiamo e a volte superiamo per interpretazione le orchestre americane, nella musica leggera e nel jazz c’è ancora un abisso che ci separa da loro. I Bosso, i Toffanelli, i Giuffredi ecc sono artisti straordinari che nulla hanno da invidiare ai colleghi americani , ma il livello medio nostro è molto più basso del livello americano.
ciao!
Stefano Massari

Stefano Massari

Offline barbagianni

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Re: i danni del piffero nella scuola media
« Reply #6 on: July 30, 2009, 01:39:12 PM »
fino a quando nella scuola media gli alunni saranno costretti ad eseguire col piffero la celebre melodia del brano corale della IX Sinfonia di Beethoven ci rimangono poche speranze di miglioramento del gusto musicale italiano.
La piaga dell'ossìmoro tutto italiano del professore-ignorante non si rimarginerà probabilmente mai.
Non voglio aprire il discorso su certe bande musicali, al quale ho fatto cenno in altro topic a proposito del trombino stonato di genuzzu, ma anche queste filarmoniche di paese non sono innocenti sotto il profilo della diffusione di una sbagliata, sbagliatissima, assai fuorviante percezione della musica.

Offline ataru

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Re: i danni del piffero nella scuola media
« Reply #7 on: July 30, 2009, 02:18:33 PM »
LA cosa che interessa a me è : ma a 40 anni suonati sarò definito pure io  "un giovane trombettista"  sbellicars

Offline barbagianni

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Re: i danni del piffero nella scuola media
« Reply #8 on: July 30, 2009, 09:57:45 PM »
 irrid ma se nella foto sembri il papà di Winton..........

Offline ataru

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Re: i danni del piffero nella scuola media
« Reply #9 on: July 31, 2009, 08:04:50 AM »
irrid ma se nella foto sembri il papà di Winton..........
Ma li porto così male i miei 34 anni ? piang
Però i faccioni sono simili , potremmo essere lontani cugini

Offline Franceschet

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Re: i danni del piffero nella scuola media
« Reply #10 on: August 06, 2009, 09:51:45 AM »
fino a quando nella scuola media gli alunni saranno costretti ad eseguire col piffero la celebre melodia del brano corale della IX Sinfonia di Beethoven ci rimangono poche speranze di miglioramento del gusto musicale italiano.
La piaga dell'ossìmoro tutto italiano del professore-ignorante non si rimarginerà probabilmente mai.
Non voglio aprire il discorso su certe bande musicali, al quale ho fatto cenno in altro topic a proposito del trombino stonato di genuzzu, ma anche queste filarmoniche di paese non sono innocenti sotto il profilo della diffusione di una sbagliata, sbagliatissima, assai fuorviante percezione della musica.
Beh forse non solo la scuola media, in Italia non esiste l'educazione musicale, a nessun livello. I miei amici tedeschi vanno regolarmente a vedere l'opera, spendendo poco, io se ci voglio andare devo sganciare non meno di 40€, se mi va bene. In America ci sono le high school band, qui nell'ora di musica al magistrale se ti va bene ascolti Tiziano Ferro.
Per non parlare poi di teatro, avete mai fatto caso alle musica per gli spettacoli, c'è da piangere in 10 lingue diverse. Dieci anni fa mettemmo su un pinocchio che si muoveva tutto sulla sagra della primavera, spesso ci veniva chiesto di abbassare la musica perchè dava fastidio, noi non si poteva perchè recitavamo sulle battute musicali, la colonna sonora era la colonna vertebrale dello spettacolo, non lo capivano, volevano le musichette appiccicate, quelle che si alza e si abbassa il volume tipo suoneria del cellulare..
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Offline DarioT

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Re: i danni del piffero nella scuola media
« Reply #11 on: August 06, 2009, 10:52:50 AM »
pero': piutos che nient, le mei piutost.....   ;D
it's time to play some "D"

Offline barbagianni

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Re: i danni del piffero nella scuola media
« Reply #12 on: August 07, 2009, 01:15:36 AM »
Beh forse non solo la scuola media...........

prima di replicare alle cose che scrivo io siete pregati di pensarci su un po', per cortesia, perchè mi arrabbio facilmente, specialmente quando trattiamo di educazione musicale.
io non ho scritto che la responsabilità sia SOLO della scuola media, io ho scritto ciò che accade nella scuola media, quella scuola frequentata da TUTTI, ma proprio TUTTI, perfino dai sottoprodotti escremenziali che infestano con le loro costosissime roulottes le periferie delle periferie delle periferie delle grandi città. Tutti i cittadini italiani negli ultimi trent'anni - non solo quelle pochissime migliaia che hanno frequentato le scuole superiori magistrali - dico TUTTI, ebbene, TUTTI si sono accostati alla musica attraverso il piffero, quel maledetto giocattolo che produce fischi stonati in dipendenza della velocità e della quantità di fiato che emette il malcapitato alunno.
Siccome il responsabile di questo disastro fu quel tizio che ricopriva negli anni '70 il ruolo di primo flauto dell'Orchestra dell'Opera di Roma, il quale era  all'epoca molto ascoltato, ammirato e le cui posizioni erano assolutamente indiscutibili e prese come oro colato - egli era ideologicamente dalla parte opposta alla mia - e siccome dopo quarant'anni si può dire senza possibilità di replica che avevo ragione io a dargli del cretino, a lui e a tutti i coglioni che la pensavano e la pensano ancora come lui, io affermo che la condizione drammatica in cui versa la cultura musicale italiana dipende dagli errori dei cosiddetti "intellettuali" che hanno rappresentato la piaga, la palla al piede, la suocera rompicoglioni, la figura più perniciosa che possa venire in mente, la quale ha ostacolato in ogni modo il libero sviluppo e la libera espressione del libero pensiero nel nostro paese. Per non dire quanto sia stata e sia fuorviante la disciplina storica insegnata da questi soggetti, la storia scritta da chi ha vinto, non la verità vissuta da chi ha perso.
« Last Edit: August 07, 2009, 01:29:24 AM by barbagianni »

Offline anrapa

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Re: i danni del piffero nella scuola media
« Reply #13 on: August 07, 2009, 06:37:44 AM »
Pur concordando sulla linea di pensiero e sulla perniciosità dell'insegnamento della "musica" secondo i canoni del piffero devo ammettere che per me quell'aggeggio è stato fondamentale per l'innamoramento verso la Musica. Ricordo con piacere i pomeriggi passati sul balcone a scimmiottare le melodie suonate dal mio fratello maggiore quando avevo appena 4 o 5 anni. Ebbi infatti l'immensa fortuna di vivere in un paesello che decise di proporre lo studio della musica fin dalla prima elementare. A Feletto Canavese decisero di affidare questo compito a Silvio Caligaris, notissimo maestro di banda, che notò fin dal primo giorno di scuola il mio attaccamento alla musica e il mio orecchio assoluto.
Quando poi, a nove anni, ci trasferimmo a Caselle Torinese, finì la pacchia del piffero a scuola... fortunatamente lo stesso maestro insegnava presso la locale banda di paese!
Dopo una breve lezione introduttiva decise che la tromba faceva per me! A questa abbinai un po' il pianoforte, il sax, il clarinetto, la chitarra e tanti altri strumenti (per sfizio, nessuno di questi mi ha mai rubato abbastanza tempo, eccetto forse il pianoforte).

Curiosamente alle scuole medie l'insegnante di "musica" era un bravo trombettista che difficilmente parlava del suo Strumento, ho sempre avuto l'impressione che la "scuola" non gradisse la rumorosa intromissione della musica ad un livello più nobile...

Insomma, sembra incredibile ma devo la mia passione per la musica al piffero! Ad oggi sono ancora in grado di suonare pezzi di notevole difficoltà come il Moto Perpetuo di Paganini. Certo il suono non è dei più entusiasmanti ma questo è ciò che passava il convento.

Ricordo con tenerezza quando cercavo di colpire le "tedeschine al mare" raccontando della mia passione, a 12-13 anni, per la tromba... e pensare che da loro lo studio di uno strumento musicale SERIO è cosa assodata da decenni!
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Offline Asterix

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Re: i danni del piffero nella scuola media
« Reply #14 on: August 07, 2009, 11:25:37 AM »
prima di replicare alle cose che scrivo io siete pregati di pensarci su un po', per cortesia, perchè mi arrabbio facilmente, specialmente quando trattiamo di educazione musicale.
io non ho scritto che la responsabilità sia SOLO della scuola media, io ho scritto ciò che accade nella scuola media, quella scuola frequentata da TUTTI, ma proprio TUTTI, perfino dai sottoprodotti escremenziali che infestano con le loro costosissime roulottes le periferie delle periferie delle periferie delle grandi città. Tutti i cittadini italiani negli ultimi trent'anni - non solo quelle pochissime migliaia che hanno frequentato le scuole superiori magistrali - dico TUTTI, ebbene, TUTTI si sono accostati alla musica attraverso il piffero, quel maledetto giocattolo che produce fischi stonati in dipendenza della velocità e della quantità di fiato che emette il malcapitato alunno.
Siccome il responsabile di questo disastro fu quel tizio che ricopriva negli anni '70 il ruolo di primo flauto dell'Orchestra dell'Opera di Roma, il quale era  all'epoca molto ascoltato, ammirato e le cui posizioni erano assolutamente indiscutibili e prese come oro colato - egli era ideologicamente dalla parte opposta alla mia - e siccome dopo quarant'anni si può dire senza possibilità di replica che avevo ragione io a dargli del cretino, a lui e a tutti i coglioni che la pensavano e la pensano ancora come lui, io affermo che la condizione drammatica in cui versa la cultura musicale italiana dipende dagli errori dei cosiddetti "intellettuali" che hanno rappresentato la piaga, la palla al piede, la suocera rompicoglioni, la figura più perniciosa che possa venire in mente, la quale ha ostacolato in ogni modo il libero sviluppo e la libera espressione del libero pensiero nel nostro paese. Per non dire quanto sia stata e sia fuorviante la disciplina storica insegnata da questi soggetti, la storia scritta da chi ha vinto, non la verità vissuta da chi ha perso.

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