Io sono un po' migliorato, inquadrando ed associando meglio le note bemolle e diesis che leggevo, quando ho iniziato a lavorare sulle scale con 3-4 bemolle e 3-4 diesis in chiave . Lì ho dovuto lavorare per centrare meglio la muscolatura labiale e la giusta emissione " imparando nuovamente"a suonare senza forzare .
Un altro step che mi ha aiutato è stato lavorare "cromaticamente" sulle triadi maggiori e minori .
lavorarci per me significa : leggere fluentemente (anche se non ancora a prima vista ,ma nel tempo sono migliorato abbastanza) le note , associarci subito la posizione e l'emissione giusta per ottenerle. Agli inizi leggevo la nota ma mi capitava di sbagliare l'emissione e quindi steccavo. Sopratutto all'inizio quando cercavo di riprodurre il suono con memoria uditiva e non perchè invece l'avessi metabo,lizzata dentro di me, ottenedo la sicurezza che deriva dal centrare la nota, come quando hai la consapevolezza dell'averci lavorato su, così tanto da essere capace di leggerle ottenerla in automatico.
Lavorare cromaticamente sulle triadi invece mi ha aiutato tantissimo perchè ti abitua a distinguere bene un semitono da un altro , riesci a capire bene e a conservare dentro di te il suono e come devi produrre la nta e la giusta intonazione. A volte prima mi capitava di avere in mente , faccio per dire un Lab e lo ottenevo (andando a memoria uditiva ) suonando un La fortemente calante. Tenuto presente che la tromba non è che sia proprio uno strumento facile ed intonatissimo, (e non è come una tastiera dove premi il tasto ed esce la nota) , devi proprio imparare a produrla ed intonarla.
Così la sincronizzazione di quello che si legge e si deve produrre come suono.
Non a caso Vizutti " pizzica e mette inguardia " riportando degli esempi e non facendo nomi, sul suonare con le dita fuori timing e facendo intendere che anche trombettisti già noti, hanno le loro pecche , le quali non sfuggono a chi è un passo avanti e sa ascoltarle bene.
Tornando a me, cercare di riconoscere i miei errori e le mie pecche è il primo passo per provare a risolverle.
Mi sono accorto che non sono un fulmine con le dita, ma voglio provare a lavorarci su.
Ad es. mi rendo conto che la mia mancanza di velocità delle dita , mancanza di destrezza è causata sopratutto dalla lentezza che ho sul dito anulare, non lo alzo abbastanza e non lo muovo abbastanza velocemente ed il suo tendine tira , si stanca e mi da dolenzia poco dopo che lo uso e così anche il tendine del medio (anche se in misura minore ).
Conosco questa problematica ( è similare nella chitarra ) , non c'è altra soluzione che lavorarci su con degli esercizi adatti, solo che quelli provati finora hanno prodotto miglioramenti veramente lenti e tuttosommato piccoli, per questo chiedevo consiglio qui nel forum.
Può darsi che tu sia .. "naturalmente sciolto nelle articolazioni " oppure sei più sciolto perchè ci ha già lavorato con il sax , probabilmente io non sono nella tua condizione...
Da quello che vedevo dei due video (Estella Aragon e Vizzutti ) entrambi adottano la stessa maniera di premere i tasti., simile a quella che utilizzano i maestri di pianoforte.
La Aragon dice :" immaginate di avere una palla da baseball sotto il palmo della mano ( e tu capisci anche la mente rivolta allo sport che hanno) , da noi si dice : " immagina di avere una mela sotto il palmo della mano.......
....Quando si dice che noi Italiani abbiamo la mente sempre rivolta al mangiare !....
(C'è un perchè !...
)
Continuo ad aspettare qualche dritta per lo stretching delle mie articolazioni....
( Grazie... )