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Studiare solo un libro può essere stancante ... e anche  snervante...
Però, per quanto mi riguarda , ho visto che adottare e studiare  più testi contemporaneamente (di argomenti e tecniche differenti ) alla fin fine mi fa disperdere / concentrare e fissare meno le nozioni che voglio apprendere.

Le nozioni rimangono più proficuamente memorizzate   solo se le  studio  da un solo un libro per volta .... concentrandomi su di esso ....

Avere un kit di studio definito e stabile nel tempo, modificabile a poco a poco, è certamente importante,
ma focalizzarlo su un solo libro per volta può essere controproducente e allungare i tempi di crescita/miglioramento anziché accorciarli.

In modo analogo a quanto accade nello sport o in attività simili, il suonare mette in azione varie aree del corpo e della mente,
esercitarsi solo su alcuni aspetti per lungo tempo può rivelarsi improduttivo.

Nel caso del Clarke, è vero che ha al suo interno esercizi che possono essere affrontati nei giusti modi anche da chi suona da pochi mesi, però è un metodo abbastanza verticale, ogni "Study" successivo aggiunge nuove difficoltà che non necessariamente possono essere superate studiando solo quello.

Non sottovaluterei infine l'effetto noia/eccessiva_routine dell'avere una lista ristretta e ripetitiva di materiali di studio,
l'efficacia di un allenamento dipende anche dal grado di presenza/partecipazione_attiva di chi si allena.

Come avrete capito sono abbastanza convinto che una buona "roadmap di studio", efficace e personalizzata, sia difficile da individuare (anche per un insegnante) ma è uno dei primi obiettivi da raggiungere.  :)
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Grazie!
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Ma tecnicamente che note in piu' si possono fare?

Il IV pistone tradizionalmente abbassa lo strumento di 2 toni e mezzo.
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non mi piace ha troppi tasti .

la volpe e l'uva .... ;D ;D ;D
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Dirtysound , credo che il principio :pazienza e pedalare valga per tutti a qualsiasi livello dal trombettista appassionato al super professionista   jazz . (per non parlare dei trombettisti classici)
alcuni esercizi accompagnano la vita del trombettista, tanto per citare alcuni nomi che ancora oggi studiano il Clarke.
Tom Harrel,  Arturo Sandoval , Sean Jones  .


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Grazie del Feedback iMaurizio !
Ironia della sorte, mi sono accorto di possedere già il Clarke. Era un libro che avevo iniziato a studiare con un giovane insegnante di tromba oggi diventato valente professionista Jazz ( Alberto Di Leone ).
Mi ricordo che dallo studio di questo libro avevo iniziato a trarre giovamento, nello scioglimento delle articolazioni, sopratutto quando avevo iniziato a studiare le scale meno facili alla lettura, quelle più diesiszzate e più bemollate (scusate la libertà espressiva) e che implicano maggiormente l'uso di più tasti contemporaneamente.
Tutto ciò mi ha riportato alla mente il titolo di un post che avrei voluto aprire tanto tempo fa' :  Gli errori che non ripeterei !

Mi ricordo che interruppi le lezioni perchè i progressi fra una lezione settimanale  e l'altra erano lentii ed i costi delle lezioni , erano per me , alti....
E' difficile capire, quando sei un neofità, la bontà di un particolare libro di esercizi e la valenza di un professore... !
A volte ti passa il pensiero che l'insegnante ti veda come una mucca da mungere....e non capisci invece il tempo che richiede l'esercizio per poter essere eseguito bene ed "assorbito " bene " anche dal proprio  "fisico" e dalla propria testa...
Forse anche gli insegnanti privati però dovrebbero capire che proporre delle tariffe di spesa più abbordabili permetterebbero agli studenti di affrontare un  periodo più lungo e proficuo  di studi, e anche, in parte, ci vorrebbe sincerità ed forse anche serietà nel "non" nascondere le difficoltà ed i tempi di apprendimento che questo strumento richiede,.... per poter essere suonato "bene".....e  per potersi successivamente permettere, eventualmente, un livello di  studi più approfondito.
Adesso, a distanza di tempo e con più maturità e tempo a disposizione, ho acquisito una maggior consapevolezza, mia e dello strumento e apprezzo ancor di più di come certi libri/studi , richiedano il loro ("congruo e lungo " ) tempo ( anche in termini di mesi , se non di anni ...) per poter essere bene sviluppati (per poter ottenere  e perseguire i risultati ambiti   .
Lo studio , in generale , ha anche un suo fattore individuale ( lungo nel mio caso ) per maturare i  giusti tempi di acquisizione e scioglimento delle articolazioni.

La canzoncina da suonare facilmente per risollevare la tua autostima è sempre dietro l'angolo, e pronta a rubarti il tempo che invece sarebbe necessario per produrre i frutti più consistenti che è possibile raggiungere solo con una lunga e sopratutto costante applicazione....

Studiare solo un libro può essere stancante ... e anche  snervante...
Però, per quanto mi riguarda , ho visto che adottare e studiare  più testi contemporaneamente (di argomenti e tecniche differenti ) alla fin fine mi fa disperdere / concentrare e fissare meno le nozioni che voglio apprendere.

Le nozioni rimangono più proficuamente memorizzate   solo se le  studio  da un solo un libro per volta .... concentrandomi su di esso ....
C'è chi ha la memoria mentale, chi ce l'ha visiva , chi uditiva ,.... ognuno è un caso a sè...

Ad es. nel mio caso lavorare di memoria uditiva è fuorviante già nell'eseguire un esercizio (passando da  un semitono all'altro,
figurarsi se dovessi lavorarci ad intervalli maggiori....)

Se invece l'esercizio lo inizio  con tempi di esecuzione lenti, mi  riuscirà più facile memorizzarlo, sia mentalmente, che visivamente, le note, i loro intervalli, e loro posizione/sequenza di esecuzione (ed in parte (ma secondariamente) anche uditivamente ).
Tutto ciò richiede il suo "lungo" tempo di apprendimento,.... per contro , però , tutto questo succesivamente mi rende più facile l'associazione uditiva dell'esercizio perchè arriverò all'esecuzione con una maggiore consapevolezza di dove esattamente sono, (musicalmente parlando ) sia come nota che come posizione presa (correttamente ) delle dita sui pistoni e questo  mi darà  una maggiore sicurezza di esecuzione dell'esercizio ( pian piano e via via) con maggiore  e sempre crescente velocità di esecuzione....( esercizio eseguito in controllo e in consapevolezza , come Vizzutti lascia intendere si debba suonare) ....( almeno nel mio caso , torno a ripetrmi,  l'approccio uditivo mi manda fuori ...
Tutto questo ....per ogni semitono.....( ecco perchè ci vuole tempo ,...il suo giusto , lungo, tempo... (...individuale....)
....ma ognuno è un caso a sè...
....Nel mio caso : ..... Pazienza ... e ....pedalare......!

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Marche e Modelli / Re: Nuovo flicorno Resonance 4 pistoni mod Nakariakov
« Last post by eugeniovi on May 20, 2024, 05:23:19 PM »
Direi bellissimo!! Ma tecnicamente che note in piu' si possono fare? Grazie e ciao a  tutti
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Il Clarke l'ho praticato e l'ho visto praticare molto, sia in veste di allievo che di insegnante. E' sicuramente uno dei 4/5 metodi/materiali di studio più importanti che insieme formano un kit di studio standard e completo per qualsiasi trombettista, indipendentemente dal livello che vuole raggiungere.


Per chi non lo definisce adatto ai neofiti, non saprei, dipende cosa intende per neofiti, certo che se uno inizia a suonare domani esiste il volume "Elementary Studies for the Trumpet" sempre di Clarke, ma come accade per la maggior parte dei metodi, si tratta sostanzialmente di strumenti di studio che possono (e devono) essere adattati a qualsiasi livello e contesto.

Lo studio principale del famoso Technical Studies for Cornet è il secondo, che è scritto ad ottavi. Basta eseguirlo a quarti ed è pronto per essere facilmente imparato ed eseguito da qualsiasi principiante.

Il problema della lettura è secondario perché la caratteristica del 90% di questo libro è quella di proporre dei pattern che vengono ripetuti in tutte le tonalità, per cui il primo compito di chi lo studia è quello di imparare a memoria il pattern, lo si legge solo le prime volte poi va eseguito facendo lavorare la memoria e l'orecchio, senza concentrarsi sulle posizioni delle dita.


Riguardo ai tempi stimati per i risultati, sono molto soggettivi e ci sono vari tipi di risultati ottenibili, alcuni anche a più lunga scadenza.
Sono studi di tecnica, quindi prima di tutto fanno lavorare le dita, ma dietro a questo c'è qualcosa di più profondo e significativo da un punto di vista espressivo/musicale a cui fa riferimento Vizzutti.



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Marche e Modelli / Re: Attrezzo a 4 tasti per le note basse
« Last post by Zosimo on May 20, 2024, 11:52:15 AM »
Un santo, un apostolo.
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