Italian Trumpet Forum
Didattica => I Grandi Trombettisti e Jazzisti del Passato e del Presente => : eugeniovi May 13, 2016, 06:37:10 PM
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http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=2567&biografia=Chet+Baker
Oggi è il tristissimo anniversario della morte del grande Chet. Un pensiero all'eterno musicista piang
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Sostare davanti all'Hotel Prins, nel punto in cui è caduto, è struggente.
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Quanti di noi hanno iniziato a suonare la tromba ascoltando i dischi di Chet ?? mi sa quasi tutti .
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Quanti di noi hanno iniziato a suonare la tromba ascoltando i dischi di Chet ?? mi sa quasi tutti .
Io non ho iniziato con con lui. Però ho proseguito con lui.
Tra l'altro sto leggendo Funny Valentine, un libro sulla sua vita. 650 pagine...
Superata la metà ci si convince di essere come lui, e si suona solo con il suo stile. Provare per credere.
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Io sono tra quelli che ha iniziato con quel suono in mente
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In sua menoria avrei voglia di suonare Funny Valentine, con il suo stile, magari a memoria. Ma sembra un'impresa impossibile.
Non perchè non si trova lo spartito, ma perchè se ne trovano troppi.
Il problema è che ogni volta la suonava diversa.
E molte versioni sono difficili da riprodurre, con tutte quelle note soffiate e appena accennate.
Se comunque qualcuno ne ha una semplice e riproducibile, ben venga.
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Anche io, al mio primo incontro con la tromba, emettendo un qualcosa tra un peto e una pernacchia, in mente avevo una delle mie preferite: Sad walk
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Quanti di noi hanno iniziato a suonare la tromba ascoltando i dischi di Chet ?? mi sa quasi tutti .
Io sono tre quello che, a oggi, ancora non riescono a farselo piacere!
capita....
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Io sono tre quello che, a oggi, ancora non riescono a farselo piacere!
capita....
Tanto per capire, quale è invece il tuo genere preferito?
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Sapevo che aveva soggiornato a lungo a Bologna, dove aveva suonato parecchio etc, cio' nonostante una domenica sera mi accomodo alla Cantina Bentivoglio di Via mascarella (noto locale in cui si suona dal vivo in centro), per sentire qualcosa e bermi un bicchiere e mi accorgo che accanto alla colonna a cui davo le spalle c'era una sua foto originale dell'epoca autografata... sudd
Vi confesso che ho provato un po' di emozione... doh
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Tanto per capire, quale è invece il tuo genere preferito?
premettendo che prima di dire che non lo apprezzo me lo sono ascoltato tanto e in molti casi anche trascritto, non ho mai parlato di genere, ma di musicista...
salut
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Mi unisco alla schiera dei "folgorati sulla via di Chet". Io ero chitarrista e rockettaro, poi il mio maestro cominciò a farmi fare delle robe strane, bossanova, jazz... suscitando in me della curiosità che mi portò a comprare dischi in tema. Uno dei primissimi era una compilation di Chet Baker. Di lì a poco abbandonai completamente la chitarra (dopo 15 anni...) e mi comprai la prima tromba. Anche io oggi, a distanza di altri 15 anni, ho maturato come bubber gusti molto diversi da allora, ma Chet rimane per me il primo amore trombettistico.
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Solo per curiosità (e scusate l'OT), vi dico invece che io fui folgorato da un 45 di Louis Armstrong che comprò mio padre nel lontano 1968 (credo fosse uno di quelli con gli Hot Five).
Fu grazie a Louis che mi innamorai della tromba!
Chet lo scoprii solo molti anni dopo e, pur ammirando il suo modo di esprimersi musicalmente, non ne fui mai attratto.
Cosa che successe dopo poco tempo, invece, sentendo gente come Freddie Hubbard, Woody Shaw, il primo Miles, fino a Maynard...
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premettendo che prima di dire che non lo apprezzo me lo sono ascoltato tanto e in molti casi anche trascritto, non ho mai parlato di genere, ma di musicista...
salut
Penso che invece di "non lo apprezzo" forse volevi dire che non ti piace sentirlo.
Con grande abilità Chet trasmette sempre grandi emozioni, più di ogni altro. Per alcuni queste emozioni possono non essere piacevoli.
Mi ricordo un commento ad un suo pezzo riportato su YouTube: "Terribly depressing........ I love it !"
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Penso che invece di "non lo apprezzo" forse volevi dire che non ti piace sentirlo.
Con grande abilità Chet trasmette sempre grandi emozioni, più di ogni altro. Per alcuni queste emozioni possono non essere piacevoli.
Mi ricordo un commento ad un suo pezzo riportato su YouTube: "Terribly depressing........ I love it !"
come non quotarti I LOVE IT !!!!
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Penso che invece di "non lo apprezzo" forse volevi dire che non ti piace sentirlo.
un mio docente mi di diceva spesso: "prima di poter dire che una cosa non la si apprezza, la si deve studiare e conoscere, anche se non ti entusiasma o ti annoia".
Io, volevo proprio dire che non lo apprezzo. L'ho sentito, a volte capita ancora di ascoltare suoi brani ma non lo gradisco.
Probabilmente è un limite mio musicale, ma riesco comunque a vivere serenamente! Forse tra molti anni cambierò idea, forse.... chissà!
E' così bello e vario il mondo che anche se non si gradisce per forza Chet c'è tanto altro da poter amare con passione..
P.s: con l'ultima frase non ho intenzione di aprire un OT lungo Kilometri su cosa, chi, dove e come sia meglio o peggio.
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Le sue incisioni con Jerry Mulligan sono a mio modestissimo avviso una delle vette che ha raggiunto il jazz e la musica in generale
Per mia indole io sarei più incline verso Clifford Brown o Dizzy o Miles o Clark Terry, fino a Hubbard, ma le graduatorie non hanno senso in questo campo.
Di certo Chet, avendo soggiornato (e inciso) in Europa e in Italia, ci dato molto, se non altro in termini di "benefica influenza" sui musicisti nostrani.
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Le sue incisioni con Jerry Mulligan sono a mio modestissimo avviso una delle vette che ha raggiunto il jazz e la musica in generale
Per mia indole io sarei più incline verso Clifford Brown o Dizzy o Miles o Clark Terry, fino a Hubbard, ma le graduatorie non hanno senso in questo campo.
Di certo Chet, avendo soggiornato (e inciso) in Europa e in Italia, ci dato molto, se non altro in termini di "benefica influenza" sui musicisti nostrani.
Verissimo, le graduatorie non hanno niente a che vedere con la musica o qualunque espressione artistica. L'arte è una cosa assolutamente personale, ed ognuno ha le sue preferenze, come giustamente dice bubbermiley.
Penso anche io che il Chet Baker degli anni '50, quelli della collaborazione con Jerry Mulligan, sia stato davvero una delle tante punte di diamante della storia del jazz.
Quanto alla sua influenza sugli italiani, a mio parere è croce e delizia del jazz nostrano: delizia perché poter avere un personaggio di quel livello qui da noi è stato fonte di ispirazione straordinaria per i musicisti di casa nostra, ma anche un po' croce perché essendo l'unico a stare qui da noi per lungo tempo ha un po' incanalato il mondo della tromba jazz italiano su un binario unico, portandolo a trascurare un po' troppo invece gli stili più dinamici, tipo Clifford Brown o Dizzy. Peraltro credo fosse anche inevitabile che fosse così, perché lo stile melodico e pieno di lirismo di Chet si adattava perfettamente al gusto musicale italiano. I Francesi, avendo avuto invece una presenza molto più numerosa e duratura, fin dagli anni '30, di jazzisti americani, hanno potuto maturare stili più eclettici.
Detto questo, siamo già stati molto fortunati ad avere lui.