oggi ho ascoltato una interessante lezione di Giulio Angrisani (per chi non lo conosce uno splendido musicista italiano sia alla tromba che al flicorno e suona anche il piano)
purtroppo ha anticipato la lezione e quindi ho potuto ascoltarla registrata.
ad un certo punto ha spiegato l'improvvisazione nel bepop e la scala be-bop .(vi rimando al video su faccia libro.)
prima di dirvi il suo punto di vista provo a spiegare quello che ho appreso io sulla scala be-bop.
su una scala misolidia (quella che si forma sul quinto grado della scala maggiore si aggiunge una nota tra il settimo grado bemolle e la successiva tonica)
faccio un esempio do maggiore il quinto grado è sol
il modo misolidio è sol la si do re mi fa
la scala bebop è sol la si do re mi fa fa diesis
in questa maniera mentalmente ho sempre costruito la scala be-bop sull'accordo del quinto grado Sol 7 che corrisponde al modo misolidio
oggi Angrisani invece mi ha fatto riflettere su un aspetto che sembra ovvio ma che non lo è.
lui la stessa scala la costruisce partendo dal secondo grado della scala maggiore
quindi nel nostro caso la scala di re minore dorico.
la scala è la stessa ma si parte dal re quindi re mi fa fa diesis sol la si do.
questo semplice cambio di prospettiva apre moltissimi scenari.
questo perchè introduce l'uso del cromatismo anche sulle minori
quando affronterete una scala minore dorica saprete che basterà introdurre un semplice cromatismo tra la terza minore e la quarta per avere la vostra be-bop.
in altro messaggio sulla improvvisazione vi ho detto dell'importanza dello studio del II V
e ciò che è importante è ragionare nel minor tempo possibile nel mio caso ad esempio pensare al II è più semplice del V
pensate per un attimo alla scala di Re bemolle maggiore .
quale è il II e quale è il V?
ed in quanto tempo ci arrivate per la prima ipotesi ? e per la seconda?
