Author Topic: bravo o cattivo  (Read 6868 times)

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Offline maxtro83

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Re: bravo o cattivo
« Reply #45 on: October 30, 2008, 06:58:06 AM »
forse la conferma potrà essere una buona idea, ma non mi fermerei troppo su qualche voto in negativo (non lo dico perchè ne ho uno  nondaccord). se un utente, ad esempio, non è un buon venditore/aquirente basta chiederlo nel forum e saranno i commenti, più dei segni, che ne daranno prova!  smil
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Offline Enricus IX

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Re: bravo o cattivo
« Reply #46 on: October 30, 2008, 10:46:50 AM »
Enricus, ma oltre che monarchico sei pure papista oscurantista? ma hai qualche pregio? scherzo felicissim

Certo che son Papista e Tridentino! Non si era ancora capito?  ;)


anch'io sarei stato monarchico volentieri, se fossi nato in Prussia sotto Federico il Grande, però.

Eppure sai che proprio gli Hohenzollern non mi son mai stati troppo simpatici?  :P

Offline barbagianni

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Re: bravo o cattivo
« Reply #47 on: October 30, 2008, 12:15:18 PM »


Eppure sai che proprio gli Hohenzollern non mi son mai stati troppo simpatici?  :P

L'infanzia e la prima giovinezza di Federico furono notevolmente caratterizzate dall'amore per la musica, la letteratura latina e francese, l'arte ed il bello in genere.
Lui e la sorella Guglielmina, futura Margravia di Bayreuth, si divertivano ad improvvisare duetti, Federico al flauto e Guglielmina al liuto.
E’ però nel 1728, in occasione ad una visita di suo padre Federico Guglielmo all’elettore di Sassonia, Augusto, che Federico assiste per la prima volta ad una rappresentazione della Cleofide di Hasse a Dresda; in quest’occasione si rende conto di cosa significhi avere a disposizione un’orchestra di corte e a quale livello di magnificenza possano assurgere gli spettacoli teatrali.

Più tardi, una volta salito al trono, nel nuovo palazzo di Sans-Souci o nel palazzo di città di Potsdam (la cosa non è stata ancora ben appurata), giunge in visita un ospite illustre: Johann Sebastian Bach.

Così Forkel, descrive quell’incontro:

“Una sera, proprio nel momento in cui aveva finito di preparare il suo flauto e i musicisti erano pronti, un domestico gli porse l'elenco degli ospiti che erano arrivati. Con il flauto in mano diede un'occhiata all'elenco, ma immediatamente si rivolse verso i musicisti riuniti e disse, con una certa emozione: "Signori, è arrivato il vecchio Bach". Il flauto venne messo da parte e il vecchio Bach, che alloggiava in casa del figlio, venne immediatamente convocato a palazzo. Wilhelm Friedemann, che accompagnava il padre, mi ha raccontato questo episodio, e debbo dire che ricordo ancora con piacere il modo in cui ne parlava. Allora si usavano complimenti piuttosto verbosi. La prima apparizione di Bach davanti a un re così grande, che non gli aveva nemmeno lasciato il tempo di togliersi gli abiti da viaggio per mettersi l'abito nero di cantore, dev'essere stata necessariamente accompagnata da molte scuse. Non voglio ora diffondermi su queste scuse; dirò soltanto che nel racconto di Wilhelm Friedemann esse costituiscono un vero e proprio dialogo tra il re e Bach che continuava a scusarsi. Ma ciò che più conta è che il re quella sera rinunciò al suo concerto, e invitò Bach, già allora detto "il vecchio Bach", a provare i suoi fortepiano costruiti da Silbermann, che si trovavano in varie stanze del palazzo. I musicisti passarono con lui da una stanza all'altra e in ognuna Bach era invitato a provare gli strumenti e a improvvisare. Dopo un certo tempo Bach chiese al re di dargli un tema per una fuga che egli intendeva eseguire subito, senza alcuna preparazione. Il re ammirò la raffinatezza con cui il suo tema venne usato nella fuga improvvisata e, probabilmente per vedere dove poteva giungere una simile arte, espresse il desiderio di sentire una fuga a sei voci obbligate. Ma poiché non ogni tema si presta a sostenere un'armonia così ricca, Bach scelse un altro tema e, con grande meraviglia di tutti i presenti, lo eseguì immediatamente, nello stesso modo sublime e raffinato con cui aveva eseguito il tema del re. Sua Maestà desiderava sentirlo anche all'organo. Perciò il giorno dopo Bach dovette suonare tutti gli organi di Potsdam, così come il giorno prima era accaduto con i fortepiano di Silbermann. Dopo il ritorno a Lipsia, egli compose il tema ricevuto dal re a tre e a sei voci, aggiunse vari passaggi in canone stretto, lo fece stampare con il titolo Musicalisches Opfer, e lo dedicò al suo inventore“.

Offline Asterix

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Re: bravo o cattivo
« Reply #48 on: October 30, 2008, 01:10:26 PM »
 applaus applaus applaus
Voi due siete dei narratori incredibili! Ma quante ne sapete?????
L'INVIDIA E' UNA BRUTTA BESTIA!