Author Topic: Intervista a Pepe Ragonese  (Read 727 times)

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Offline Zosimo

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Intervista a Pepe Ragonese
« on: November 22, 2022, 06:52:38 PM »
Ragazzi, come promesso, ho intervistato il grande Pepe Ragonese.
E' stato velocissimo pur di accontentarvi. Se ci sono errori nell'intervista segnalatemeli.
Ovviamente linkerò l'intervista a Pepe, quindi se commentate magari risponderà anche a qualche altra domanda ;D
Ciao Pepe e benvenuto sulle pagine di Italian Trumpet Forum, richiesta
da diversi utenti che ti apprezzano moltissimo.

Iniziamo subito con la classica delle domande, anzi prima della classica
domanda, ti chiedo: tu sei nato a Buenos Aires, ma sei crescuto in Italia?
I tuoi sono italo argentini?

Pepe:
Buongiorno a te Lewis e buongiorno a tutti i lettori e appassionati di ITF.
Si, sono nato a Buenos Aires a metà anni 70, ma quando avevo due anni i miei si sono trasferiti in Italia. Mio padre è italiano e mia madre è argentina, di origine italo/irlandese.


Ecco invece la classica domanda: come mai hai scelto la tromba, qualcuno
in famiglia la suonava? Se non erro suoni anche la chitarra.

Pepe:
É stato un pò un caso, fortuito mi vien da dire, del destino.
Al finire delle scuole elementari, preparando l'iscrizione alle scuole medie, i miei sapevano che la scuola media di Opera (comune in provincia di Milano) aveva una buona tradizione nella sperimentazione musicale. Mia sorella maggiore chiamò per iscrivermi a una delle sezioni disponibili. Mi misero in lista per chitarra e tromba. Al momento dell'esamino attitudinale (mi fecero cantare qualcosa, forse mi fecero seguire con le mani qualcosa di ritmico) mi dissero che avevo le caratteristiche per essere ammesso. Alla domanda su cosa preferissi tra chitarra e tromba, risposi chitarra (era uno strumento più visto nel mio immaginario a dieci anni) e, ovviamente, mi misero nel corso di tromba 🤣.
Questo perché chiaramente il corso di chitarra era già al completo.
Le piccole grandi fortune...
La chitarra la ho quindi imparata da autodidatta, e mi è stata fondamentale per approfondire il campo armonico e per comporre.
In ogni caso si, nella mia famiglia si è sempre respirata musica e arte. Anche se non li vedevo spesso avevo due zii che suonavano. Uno pianista, l'altro bandoneonista molto apprezzato a Buenos Aires.


Come hai iniziato a suonarla? Da autodidatta o con un maestro?
E quale è stato il tuo percorso? Subito jazz o anche classico?

Pepe:
Ho avuto due maestri "classici" da cui ho imparato i rudimenti e poi preparato quasi per intero il "licenzino", mai dato ahimè, perché nel contempo (avevo tra i 14 e i 16 anni) il mio amore per il jazz cresceva e la mia maniera di pensare e vivere la musica si allontanava sempre più dal percorso classico. Che resta comunque presente in quanto a forma mentale per lo studio e senza il quale non avrei gli strumenti tecnici che possiedo.

Come è una tua routine di studio giornaliero? Fai i classici esercizi clark, arban, collin
o altro?


Pepe:
Non mi attengo prettamente a esercizi tratti dai libri da te citati, ma nel tempo ho preso spunti qui e la per cercare di fare tecnica in modo già più funzionale al fraseggio jazz. Arpeggi diminuiti, note lunghe e flessibilità (armonici, leap trill) sempre presenti per scaldarsi, comunque.
Una cosa che cerco di fare sempre è prendere temi bop, o frammenti di questi, e trasportarli in tutte le tonalità...posso garantire che farsi il tema "Billie's bounce" in tutte le tonalità, può portare via più di qualche ora 😅.

Sei uno ''smanettone'' della tromba cioè sei sempre li a provare
nuove trombe e nuovi bocchini?

Pepe:
Beh, un pò si eheheh. Ma da anni suono la stessa tromba e, dopo tanto peregrinare, torno sempre al mio Monette b2 standard vecchio modello.

Una domanda da trombettista puro: che rapporto hai con lo studio degli acuti?
Hai qualche trucchetto da dirci :D

Pepe:
Dopo aver sofferto un po' tra i 13 e 14 anni, suonavo più o meno da tre anni, il secondo maestro che ho avuto mi ha illuminato su come approcciare al registro acuto. Con la stessa posizione, intendo dire senza allargare di più il "sorriso"/angoli della bocca, del do basso, potevo fare il do due ottave sopra.
Bastava pensare di spostare leggermente in avanti il mento.
Ovviamente a questo bisogna unire il lavoro FONDAMENTALE dell'aria e della giusta emissione dal diaframma. Quindi, inspirare senza alzare le spalle o gonfiare il petto. O almeno, farlo il meno possibile. Questo ridurrà la tensione del corpo. La tromba va affrontata con calma, relax, testa, non con la forza. Credo sia davvero uno strumento molto Zen.
Per finire di rispondere alla domanda, se si arriva agilmente al sol (fa reale) della terza ottava, penso si possa vivere senza grossi complessi 🤣.

Come vedi la scena jazz italiana attuale, ci sono giovani promesse da tenere sott'occhio?

Pepe:
Credo che l'Italia abbia una quantità di talenti pazzeschi e che il livello medio sia sempre più alto. Mi viene in mente al volo ad esempio Cesare Mecca, che non ho il piacere di conoscere personalmente, ma di cui ho visto video qui e la, parlando di trombettisti.

3 libri e 3 cd da portare sull'isola deserta.

Pepe:
Sono troppo pochi 3.
Sicuramente "il maestro e Margherita" di Bulgakov, "ll sutra del loto", "l'inferno" della divina commedia di Dante.
Così faccio però torto a Dostoevskij, Omero, Fitzgerald, Hemingway, Philip Dick, Bradbury, Jodorowsky, Castaneda...e la lista sarebbe ancora lunga.

3 dischi? 😅
"in a silent way" di Miles Davis
"Miltons" di Milton Nascimento
"Children's Corner" suonati da Arturo B. Michelangeli. Ma anche qui, Kind of blue, Speack no evil, i dischi dei Beatles, dei Deep purple, di Stevie Wonder...non si può hahah.


Insegni ancora? Quali sono le principali difficoltà incontrate come insegnante nei vari livelli,
principiante, intermedio, avanzato. Che tipo di studenti hai trovato, soprattutto quelli che venivano dal conservatorio. Quali sono i vizi più frequenti riscontrati e quali secondo te i
più difficili da correggere?

Pepe:
Si, insegno e, quando ho di fronte persone ricettive, curiose e volenterose, lo faccio con gioia. Tra l'altro perché imparo ancora a mia volta.
La cosa che più noto come problema/vizio è quello di respirare "male".
É davvero fondamentale capire quello per poter ottenere il suono e il relax giusto verso lo strumento.

Quale suono e quale stile cerchi per esprimerti ?  Tipo Miles , tipo Bosso ? Dove lo cerchi ( dentro di te ? nella tecnica ? )

Pepe:
Sicuramente la via di mezzo tra Miles Davis e "il resto", ovvero il bop, l'hard bop (Freddie Hubbard, Woody Shaw, Lee Morgan) post bop (mondo Marsalis di "Black Codes from the underground" J. Mood) è quella in cui mi piace collocarmi.
Questo perché indubbiamente mi piace rievocare il sound dei dischi blue note con cui sono cresciuto, ma allo stesso tempo mi piace proiettarmi al presente, mescolando le carte. Diciamo che quindi come attitudine e approccio alla musica, più che solo alla tromba, sono al 100% filosoficamente Davisiano. Approfitto, visto che lo hai citato, per salutare il caro amico e grande trombettista, Fabrizio Bosso. Fabrizio è un caro amico da anni che stimo ed apprezzo.
Cosa cerchi in una tromba :
Il suono? la timbrica ? O che sappia avere corpo con il suono soffiato ,reverberi sui medi e abbia le stelline  in alto e sia scorrevole ?

Pepe:
Secondo me più malleabile, a livello sonoro, è uno strumento, meglio è. Se va troppo da una parte rispetto a un altra (troppo chiara di suo, o troppo scura di suo) non impazzisco di gioia. Devo poterla portare io dove voglio.

Qual è il tuo stile  di suonare?  guance tirate , guance leggermente gonfie, ?

Pepe:
Ogni tanto, per pigrizia o mood del momento, mi accorgo di compensare gonfiando una guancia, la destra per lo più, ma resto fermamente convinto che meno si incappa in gonfiare qui o là, migliore sia la resa e il controllo.

Come è cambiato  nel tempo il tuo modo di suonare e perchè?

Pepe:
Più che il modo di suonare, è il modo di vedere la musica in generale. Quindi, cerco di essere coerente con il contesto sonoro in cui mi trovo e adattarvi il fraseggio

c'è uno standard jazz che preferisci suonare , o più di uno? preferisci la musica jazz o non disdegni anche altri generi?

Pepe:
Amo molto suonare standard come "Body and soul", "Have you met miss Jones", "Take the A train", "But not for me", "Alfie". Ma mi sento più autentico quando suono brani miei. E qui rispondo alla seconda domanda, se ascolti i miei dischi "Sweet soul mood", con l'organ trio and friends, "Pepe Ragonese & the mighty groovin' stuff" e "-ismo" è lampante quanto per me la parola jazz sia commistione, condivisione di suoni e generi tra loro intrecciati.
Chiaramente la "tradizione" è lì, come base da conoscere, rispettare, amare (se la si "sente" davvero), ma poi c'è il resto di stimoli. Perché chiudersi 🙂?

con quale attrezzatura tromba e bocchino hai formato la tua tecnica trombettistica?

Pepe:
Diciamo che, a parte i primi due strumenti entry level, il grosso l'ho fatto con una splendida Bach 43* anni ottanta, che non ho più ahimè, e un 3c megatone Bach.


c'è stata una evoluzione nella scelta del bocchino negli anni  o più o meno è sempre con le stesse caratteristiche ?

Pepe:
Ho avuto la tendenza a cercare tazze più profonde e misure più larghe, nella smaniosa ricerca del suono "scuro".
Avrei potuto tranquillamente restare al 3c, ma, capatosta, sono arrivato al Monette b2 e oltre.
Ma poi mi sono assestato (forse hahaha).

ora con cosa suoni come tromba e bocchino?

Pepe:
Uso una Stomvi élite con campana Ripa e Monette b2 standard, vecchio, tra le prime serie credo.

nel corso della tua carriera o dei tuoi studi ci sono stati momenti difficili dal punto di vista  tecnico o dei progressi ?

Pepe:
Heheh, ce ne sono sempre! Non si finisce davvero mai...ed è il bello della musica e del suonare uno strumento. Tanto più se ostico, ma magico, come la tromba.
Ma tra i più stressanti è stato il momento in cui non riuscivo a sbloccare il registro acuto, in piena adolescenza.


E' stato più facile/difficile imparare la tecnica ( e come l'hai sviluppata) o sviluppare la tua identità musicale?

Pepe:
Essendo percorsi in continua evoluzione è difficile rispondere. La tecnica se smetti di starle appresso praticando tanto e bene, ti abbandona. L'identità musicale risente di mille influenze, ma forse è la cosa più naturale in termini di evoluzione.

Cosa consiglieresti ad un ragazzo/a che vorrebbe fare la professione di musicista in italia con uno strumento a fiato?

Pepe:
Di godersi il "Viaggio" senza preoccuparsi troppo degli obiettivi. Chiaramente bisogna porseli ed essere determinati, ma credo, senza farne malattie. E di fare quel che ci si sente portati a fare, senza forzarsi eccessivamente. Ma una cosa è certa, avere ben chiaro che bisogna STUDIARE tanto. Poi, più preparati si è, più cose si potranno fare ed affrontare. Sempre che, come dicevo, ci senta al proprio posto mentre le si fa.

La tua musica ha risentito dei due anni di covid? Come vedi il periodo post covid musicalmente parlando?

Pepe:
La vita in generale, di tutti, ha risentito di questo periodo assurdo. La musica ne ha risentito inevitabilmente. Ma ha anche aiutato molti a restare in equilibrio mentale. Per me la musica ha questa funzione riequilibratrice da sempre.
Mi sembra che tutto stia ripartendo abbastanza energeticamente. Chiaro, ci sono altre questioni contingenti mondiali che gettano ombre. Ma pensiamo alla luce, di cui la musica è portatrice!

Chiudiamo con un classico: Fatti una domanda e datti una risposta

Pepe:
"ballerine o scarpe col tacco"?
"Scarpe col tacco, tutta la vita!"
🤣

Grazie per averci dedicato il tuo tempo e buona musica.
Alla prossima

Grazie di cuore a voi!
Viva la musica, tutta! E viva i coraggiosi che la fanno con la tromba 😊.
Tromba Bb:  Holton Revelation ('23)  Cinesina, Carol Brass 5000, Martin Committee ('48)
Cornetta: York Baronet ('55)
Flicorno: Couesnon Monopole Conservatorie ('60)
Bocchino: ideatore della penna Bar Rocco, Bris Bois e della tazza V6 Turbo

Offline fcoltrane

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Re: Intervista a Pepe Ragonese
« Reply #1 on: November 22, 2022, 08:34:47 PM »
Gande Zosimo bellissima intervista  pollices pollices pollices pollices

Offline Mar

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Re: Intervista a Pepe Ragonese
« Reply #2 on: November 22, 2022, 11:54:40 PM »
Bravo Zo e grande Pepe. Se vi capita non perdete l'occasione di sentirlo dal vivo

Offline dirtysound

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Re: Intervista a Pepe Ragonese
« Reply #3 on: November 23, 2022, 05:06:38 PM »
Grazie Zosimo dell'intervista . Grazie a te possiamo avere un occhio ed un ascolto diretto di artisti di alto profilo del panorama  Internazionale e  Nazionale  ! ! !   pollices
Thanks. !
Devo dire che in parte mi aspettavo un' intervista così ,anche se c'è una parte che mi pesa come un macigno sullo stomaco , ed è quella in cui ha detto :
.... " bisogna aver chiaro che bisogna STUDIARE tanto "......  :-X   :(   :'(   :D 
ed anche quell' altra in cui ha detto che :
...."  La tecnica, se smetti di starle appresso praticando tanto e bene, ti abbandona. ".....    :'(  :'(
... Va' un po' contro quello che spesso abbiamo detto, cioè  che quando impari una tecnica , poi rimane tua.....
Voglio sperare che si riferisca soltanto a perdere un po' di padronanza , che si possa riguadagnare velocemente con il giusto esercizio....
( .... me la sto' un po' cantando, ma ho proprio paura che non sia così ! ... Mah ! ... tristezza !   :( ).

Questa bella ( e rapida ) intervista si aggancia ad altre che ho ascoltato in rete, nelle quali si ribadisce di rimanere aperti all'ascolto ( nel senso di provare a praticare anche generi differenti, (anche che possano non piacere) senza tuttavia copiarli , assorbendoli e rimaneggiandoli secondo il proprio modo di sentire , per sviluppare una capacità di interpretazione/improvvisativa che sia calata nel contesto del genere del brano che poi si va' ad interpretare.
Sembrerebbero( queste interviste) quasi suggerire che approcci troppo personali del proprio modo di interpretare i brani, possano, in seguito, costituire un recinto dal quale poi è difficile separarsi, e che quindi per chi svolga un' attività professionale di collaborazioni con altri artisti , possa poi costituire un limite , il limite appunto di una capacità interpretativa  troppo personale che risulterebbe fuori dal contesto realizzativo del progetto. ( Posterò i link di queste interviste in seguito in un'altra sezione ).

Grazie  ancora, Zosimo, per il tempo che ci hai dedicato ! pollices
Thanks !
Bb Conn 38B ; Bb Scodwell standard con  trimmer kit Harrelson - Taylor ; mouthpiece Bruno Tilz Spetial 11F e 10 , Bach 11C , Monette BL2S3 stc1

Offline Zosimo

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Re: Intervista a Pepe Ragonese
« Reply #4 on: November 23, 2022, 05:33:14 PM »
Grazie a te delle belle parole. pollices
Tromba Bb:  Holton Revelation ('23)  Cinesina, Carol Brass 5000, Martin Committee ('48)
Cornetta: York Baronet ('55)
Flicorno: Couesnon Monopole Conservatorie ('60)
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Offline toro

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Re: Intervista a Pepe Ragonese
« Reply #5 on: November 23, 2022, 10:18:41 PM »
Be che dire: grazie Zo’,ormai sei una garanzia,bellissima intervista con ottimi spunti d riflessione  pollices
La bicicletta somiglia, più che ad ogni altra macchina, all’aeroplano, essa riduce al minimo il contatto con la terra e soltanto la sua umiltà le impedisce di volare....

Offline iMaurizio

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Re: Intervista a Pepe Ragonese
« Reply #6 on: November 24, 2022, 01:44:26 AM »
 Thanks  8)

Offline eugeniovi

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Re: Intervista a Pepe Ragonese
« Reply #7 on: November 24, 2022, 09:28:27 AM »
Grazie Zo', inviato superspeciale di ITF.