Author Topic: riflessioni trombettistiche...  (Read 3334 times)

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Offline CONFUSION51

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #15 on: March 06, 2014, 10:41:55 AM »
invece imparare ad utilizzare  una serie di organi come la lingua , coordinarla con una respirazione rilassata , ecc...
non è per nulla semplice. ma nel lungo periodo è la tecnica dal mio punto di vista più utile

Il bello è che è molto più semplice di quello che sembra...
Mi torna in mente una frase che ci ha detto Adam in un master, "la cosa più importante è la qualità dell'aria", e sul momento non ho capito...
Dopo ormai tanto tempo ho effettivamente realizzato cosa intendeva, purtroppo queste cose non è assolutamente facile descriverle...
Il Must è "L'aria deve uscita da sola! non bisogna spingerla!" certo uno dice ma così non suono niente! In realtà la questione è respirare in maniera rilassata ma in modo efficiente, in modo che l'aria abbia già in sè l'energia per scorrere veloce!
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Offline CONFUSION51

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #16 on: March 06, 2014, 10:44:33 AM »
esattamente! quello è l'effetto di respirare male, cioè respirare alto non in modo energetico per cui ottieni una grande quantità di aria ma è pressochè ferma, quindi comprimi tutto il comprimibile e diventi hulk!
Però è una bella foto! poco didattica ma volevo far vedere l'orologio e la nuova capigliatura!  sbellicars sbellicars
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Offline fcoltrane

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #17 on: March 06, 2014, 11:01:49 AM »
concettualmente lo capisco , praticamente credo che solo un po di lezioni con chi conosce questa tecnica possa dare conferma di quelli che sono i miei  sospetti.
senza tirare in ballo la bmba di dieci anni del video monette (che è stata per me molto indicativa di questo che dici)
posso dirti che un po di tempo fa avevo il mio monette b6 con me e per gioco lo ho fatto provare a due musicisti che non sanno suonare la tromba e non la hanno mai suonata.
uno era un tenorista come me l'altro un flautista.
il primo con sforzi enormi non si spostava da una quinta  .
il secondo con nessuno sforzo suonava due ottave. (in pochissimo tempo)
da questo gioco mi sono convinto che oltre allo sforzo rilevi molto la direzione che riesci ad imprimere all'aria.

Offline yr_wolf

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #18 on: March 06, 2014, 11:19:07 AM »
...posso dirti che un po di tempo fa avevo il mio monette b6 con me e per gioco lo ho fatto provare a due musicisti che non sanno suonare la tromba e non la hanno mai suonata.
uno era un tenorista come me l'altro un flautista.
il primo con sforzi enormi non si spostava da una quinta  .
il secondo con nessuno sforzo suonava due ottave. (in pochissimo tempo)
da questo gioco mi sono convinto che oltre allo sforzo rilevi molto la direzione che riesci ad imprimere all'aria.
Interessante!! Stai forse ipotizzando che i flautisti (quelli bravi) facciano in un certo modo uso dell'aria come dice Confusion51 relativamente al modo2? 

Offline fcoltrane

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #19 on: March 06, 2014, 12:05:00 PM »
solo in una certa misura.
perchè per quello che riguarda il corpo del suono e il controllo dell'intonazione e della risonanza entrambi i musicisti erano molto deficitari.
da questo punto di vista credo che rilevi la vibrazione del labbro (la migliore vibrazione).

in pratica osservavo che il flautista con poche indicazioni e pochissimo sforzo riusciva a fare quello che il sassofonista tenore  non riusciva.
quindi la quantità e la pressione dell'aria per suonare la tromba non è così elevata come pensavo.

e poi anche il controllo della direzione dell'aria (anche se non so come operava il flautista , se cioè controllasse la direzione con la lingua ed in che modo)

Offline Norman

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #20 on: March 06, 2014, 12:07:02 PM »
Molto interessante questa discussione, grazie Valter!

A mio parere la chiave di tutto è la "sensibilità" delle labbra, intesa come capacità di "reagire" al flusso dell'aria ed inversamente proporzionale alla quantità d'aria necessaria per vibrare ad una data frequenza. Più le labbra sono sensibili, meno pressione d'aria è necessaria per ottenere la vibrazione desiderata, meno forza sarà richiesta alle labbra, meno pressione del bocchino sarà necessaria a compensare l'energia proveniente dall'interno, meno sarà necessario fare affidamento sulla resistenza dello strumento.

Molto interessante anche la storia del tenorista e del flautista che provano la tromba. Poco tempo fa parlavo con Giuffredi proprio dei flautisti. Di fianco alla nostra aula in Civica fanno lezione i flautisti, con un insegnante molto bravo che è Raffaele Trevisani. Entrando in aula recentemente abbiamo sentito una ragazza che aveva col flauto un suono talmente grosso che sembrava quasi una tromba, tanto che Giuffredi è entrato in aula e le ha fatto i complimenti. Poi mi ha spiegato che i flautisti hanno un eccellente uso dell'aria, per il fatto che non hanno nessun appoggio possibile sullo strumento. Penso che l'abitudine a non avere questo appoggio senz'altro abbia permesso al flautista in questione di ottenere un risultato estremamente efficiente. Anzi, la limitata resistenza offerta da una tromba con un Monette B6 gli avrà probabilmente dato una sensazione di "appoggio" del tutto insperata! Mi sembra solo l'ennesima dimostrazione di quanto Tony va dicendo da tanto tempo a questa parte in merito alla possibilità di suonare fin da subito cercando quel tipo di efficienza.

Anche io nel mio piccolo sono in transizione verso quel "modo aperto" di cui parla Valter, e la mia principale fatica è dovuta alla necessità di scrollarmi di dosso 11 anni di tromba-bodybuilding... Sono ormai 5 anni che studio con Giuffredi, ed ancora oggi mi ritrovo a dover fronteggiare abitudini inutili assimilate negli anni precedenti. Parallelamente ottengo risultati che allora mi sarebbero sembrati fantascienza facendo un cinquantesimo della fatica.
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Offline Bobby

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #21 on: March 06, 2014, 12:27:57 PM »
Colt, per forza che il flautisa riusciva meglio, sul flauto devi tirare fuori almeno tre ottave senza il "portavoce"
Generi velocita solo per come imposti il labbro appoggandolo al foro di imbocco! PEr cui e' piu simile alla tromba
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Offline anrapa

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #22 on: March 06, 2014, 12:37:28 PM »
Mi fa molto piacere leggere questo thread ed anche l'intervento di Norman: in questi anni sono andato MOLTO controcorrente rispetto a quello che dice la grande maggioranza della didattica italiana. Le masterclass che ho organizzato hanno spesso fatto alzare più di un sopracciglio e quanto spiega Adam è stato più volte relegato a "lui ci riesce solo perché è dotato di natura ma io non ci riuscirò mai" se non addirittura "lui fa cose diverse da quelle che dice, poi guarda come diventa paonazzo quando va sugli acuti" (mamma mia quanti schiaffoni meriterebbero questi ignoranti...).
In altri casi si è volontariamente o involontariamente associato lo stile musicale alla tecnica con risultati a dir poco comici: c'è chi sostiene che sia una tecnica non adatta a fare jazz così come c'è chi pensa sia inadatta a fare la musica classica. Chi critica gli attacchi troppo puliti chi invece dice che sono troppo poco definiti per un concerto classico.
Pensate che una volta uno sconosciuto mi ha contattato su Facebook col solo scopo di INFORMARMI che Adam è bravo a fare jazz ma non ha la resistenza o le qualità per suonare Arutunian. A parte che lo faccio persino io Arutunian ma lo stesso Adam l'ha eseguito decine e decine di volte con orchestre in varie parti del mondo...

Insomma, questo thread di Valter è UTILISSIMO per sfatare miti vecchi ma molto radicati nella nostra cultura. La tromba è, alla fin fine, scienza. E la scienza è qualcosa che non si ferma mai, ci sono continue innovazioni e quello che da noi è esoterismo negli USA è materia sempre più comunemente trattata nelle scuole.
Il fine dello studio della tromba deve sempre e comunque essere quello di fornire gli strumenti migliori possibili per potersi esprimere attraverso la musica. Per questo ritengo sia fondamentale raggiungere un livello di efficienza altissimo che ci permetta di suonare più a lungo, con un'estensione maggiore e, soprattutto, con una serenità tale da poter decidere quando essere puliti e precisi e quando essere "sporchi e jazzisti".
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Offline fac

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #23 on: March 06, 2014, 12:44:30 PM »
Secondo me uno dei problemi è che Rapa ha legato molto la sua immagine a Monette, con tutto quello che ne consegue in termini di "mitologia" tutta italiana, se un Bach che è il massimo costa 50 euro perchè devo spenderne 200?, addirittura sul sito di monette si parla di tempi di acclimatazione e di uso del corpo e dell'aria, me ne sbatto! ecc....

Offline anrapa

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #24 on: March 06, 2014, 12:51:47 PM »
E fino a quando la gente ragionerà così si sentiranno le cose che si sono sentire negli ultimi 150 anni... :D
Nella medicina non si usa più il cloroformio per anestetizzare il paziente, nello sci non si usano quelle trappole di legno di 3 metri e nella Formula 1 hanno introdotto i caschi, l'effetto suolo e i motori turbo...
Nella tromba siamo ancora alla tecnologia di oltre un secolo fa. Mah...
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Offline fac

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #25 on: March 06, 2014, 01:12:00 PM »
Magari fossimo solo fermi, andiamo addirittura indietro come i gamberi! La novità sono i bach artisan, ovvero i bocchini meglio riusciti di 80 anni fa che Vincent Bach in persona mise in cassaforte e che oggi sono il non plus ultra!

Offline anrapa

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #26 on: March 06, 2014, 01:16:06 PM »
Erano talmente buoni che li ha nascosti al pubblico per evitare che potessero godere di un prodotto di altissimo livello...
Certe tattiche commerciali sono talmente imbarazzanti da risultare incredibili eppure ci sono stuoli di trombettisti che abboccano alla grande. E sono i medesimi che lamentano tattiche scorrette e prezzi ingiustificati da parte di Monette.
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Offline fcoltrane

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #27 on: March 06, 2014, 01:17:02 PM »
i detrattori esisteranno sempre sia per la tromba sia per gli altri strumenti. (sia per tutto il resto)
vi racconto una analogia che ho sempre presente e che ho trovato anche quando ho scoperto il fantastico mondo della tromba.

Trane dal mio punto di vista è colui che più di altri è riuscito ad uniformare il corpo del sassofono a prescindere dal registro
(sia se suoni il registro alto sia quello medio o basso).
uno delle caratteristiche è la postura che gli consente di mantenere alcuni angoli costanti (con lo strumento) o ad esempio la posizione delle gambe e dei piedi che gli consente di essere ben piantato e di utilizzare l'apparato diaframmatico al meglio.

per lungo tempo moltissimi sassofonisti che non avevano e non hanno  idea di come si possa suonare il sax sostenevano che Trane non fosse un gran che perchè se non ti muovi a suon di musica significa che non sai suonare.
(Trane tendenzialmente si muove poco).

alcuni di questi aspetti li ho trovati nella tromba.
(la postura delle gambe addirittura indicata da Monette nel foglio di accompagnamento del bocchino) e l'angolo con lo strumento (che è chiaramente divero dal sax) ma che è sempre eguale nell'esempio di Rapa che si muove come un contorsionista.

e non sto ad indicare quanti sassofonisti per utilizzare al meglio l'apparato diaframmatico si sono dedicati alla disciplina  dello yoga.


il dato confortante è che il tempo è il migliore rimedio contro i detrattori. (perchè l'evidenza è tale che dopo un po anche una capra la percepisce).
il dato sconfortante è che ancora oggi mi capita di parlare con musicisti che sostengono quello che una capra avrebbe difficoltà a sostenere.
tipo che se non ti muovi vuol dire che non sai suonare. doh




Offline StefTrumpet

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Re:riflessioni trombettistiche...
« Reply #28 on: March 13, 2014, 12:55:12 PM »
Potreste per favore chiarirmi che cosa intendete con labbra aperte? Intendete il labbro sopra e quello sotto separate già prima dell'attacco?