Author Topic: caos musique  (Read 4238 times)

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Offline peppemorelli

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caos musique
« on: March 17, 2010, 10:37:28 AM »
ma voi che ne pensate di questo genere di musica....
secondo me è troppo post, eppure hanno suonato alla casa del jazz.
quanto al trombettista poi... mi sembra che moltissimi di noi  potrebbero imitare la performance... ma ha una logica?

http://www.youtube.com/watch?v=y399RiMv8CY

Offline ELIANTO1970

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Re: caos musique
« Reply #1 on: March 17, 2010, 11:31:37 AM »
Sicuramente è un tipo di musica difficile da digerire, io conosco sia Angelo che Marco e ti assicuro che sono musicisti che nel jazz "classico" sono strepitosi (questo te lo dico per i dubbi sul trombettista).
Il tipo di sperimentazione lascia posto molto al sentire del momento ed all'interplay, quindi, magari quel giorno non erano molto in sintonia   nonconvint
cmq, ce ne sono molti sia in europa che oltre oceano di musicisti che sperimentano questo tipo di musica, ti consiglio, magari per approfondire, di fare una ricerca.....o magari qualcuno può suggerire..... io mi ricordo qualche cosa di simile con Dave Douglas, con chris Botti (David Torn, Bill Bruford e Tony Levin) markus stockhausen....che insomma sono di livello molto elevato e forse ti coinvolgono di più pollices
Certo che se non ti piace proprio allora c'è il rischio di annoiarsi parecchio o provare addirittura fastidio smil


Offline peppemorelli

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Re: caos musique
« Reply #2 on: March 17, 2010, 06:03:33 PM »
in effetti per poter giudicare bene un musicista bisognerebbe ascoltarlo anche in situazioni più "standard" e quindi mi riprometto di ascoltare qualcos'altro prima di poter giudicare... se si ascoltasse solo ed esclusivamente quello che per lui è un punto di arrivo o una sperimentazione non credo che il giudizio sarebbe obiettivo.

Offline Paloma84

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Re: caos musique
« Reply #3 on: March 18, 2010, 01:40:42 PM »
Angelo è un musicista eccezionale. Lo strumento lo conosce quanto basta per riuscire ad esprimere tutta la sua capacità musicale. Nei progetti in questione bisogna essere un po' smaliziati per riuscire ad apprezzarne il valore. E' necessario avere presente la trama armonica per apprezzare le scelte e le idee, a cui viene dato il ruolo di protagonista. Io non penso che per apprezzare un concerto debba essere necessaria l'informazione sul percorso, altrimenti il concerto è fallimentare, ma nel caso specifico bisogna avere una certa passione per l'intuizione e la sostanza più che per la musicalità del tutto. Per questo gli standard fanno sempre successo, o le canzonette a san remo, ma quando esci da un concerto così hai le orecchie piene e niente di nuovo, mentre dopo aver sentito Angelo hai imparato qualcosa. Avete presente quando i musicisti ridono perchè il solista ha messo una nona bemolle su un accordo maggiore o cose del genere, che non si capisce che cacchio ci sia da ridere? ecco, succede questo...

Offline eugeniovi

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Re: caos musique
« Reply #4 on: March 18, 2010, 05:21:01 PM »
ma voi che ne pensate di questo genere di musica....
secondo me è troppo post, eppure hanno suonato alla casa del jazz.
quanto al trombettista poi... mi sembra che moltissimi di noi  potrebbero imitare la performance... ma ha una logica?

http://www.youtube.com/watch?v=y399RiMv8CY

Forse hai ragione, moltissimi di voi potrebbero imitare la performance, ma sono sicuro che alla base ci deve essere la convinzione di quello che si fa'. Non entriamo nel merito della pura critica musicale che in questo caso si presta anche troppo a facili ironie, ma sappiamo che la sperimentazione è sempre esistita ed ha attratto musicisti e pubblico in egual misura. Antony Braxton, Ornette Coleman, Leo Smith, i nostri Trovesi, Schiaffini etc.. hanno eseguito brani e tracciato strade che forse non sono state 'maestre' ma che pur sempre hanno contribuito all'evoluzione del pensiero musicale. Ogni forma d'arte ha i suoi esempi paralleli di innovazioni e sperimentazioni. Ho trovato bellissima la frase di presentazione del libro di Fresu che cito a memoria forse non esattamente : tradizione non è covare la cenere ma tenere viva la fiamma (può non èssere così ma il senso è questo, se avete il libro leggetela) Ciao a tutti, eugeniovi

Offline ELIANTO1970

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Re: caos musique
« Reply #5 on: March 18, 2010, 05:48:42 PM »
C'era un celtro Coltrane che diceva che nel jazz la tra pollicesdizione è proprio la ricerca dell'innovazione pollices

Offline Franceschet

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Re: caos musique
« Reply #6 on: March 19, 2010, 11:11:02 PM »
Forse hai ragione, moltissimi di voi potrebbero imitare la performance, ma sono sicuro che alla base ci deve essere la convinzione di quello che si fa'. Non entriamo nel merito della pura critica musicale che in questo caso si presta anche troppo a facili ironie, ma sappiamo che la sperimentazione è sempre esistita ed ha attratto musicisti e pubblico in egual misura. Antony Braxton, Ornette Coleman, Leo Smith, i nostri Trovesi, Schiaffini etc.. hanno eseguito brani e tracciato strade che forse non sono state 'maestre' ma che pur sempre hanno contribuito all'evoluzione del pensiero musicale. Ogni forma d'arte ha i suoi esempi paralleli di innovazioni e sperimentazioni. Ho trovato bellissima la frase di presentazione del libro di Fresu che cito a memoria forse non esattamente : tradizione non è covare la cenere ma tenere viva la fiamma (può non èssere così ma il senso è questo, se avete il libro leggetela) Ciao a tutti, eugeniovi
pollices
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Offline eugeniovi

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Re: caos musique
« Reply #7 on: March 21, 2010, 08:55:16 PM »

Offline Angelo Olivieri

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Re: caos musique
« Reply #8 on: June 20, 2010, 03:05:06 AM »
Ciao,
mi sono iscritto al forum da qualche giorno e per qualche strano collegamento virtuale,
mi sono ritrovato a leggere questa serie di commenti sul mio ultimo (anche se in realtà è appena uscito un altro) CD.
Provo a dire due cose anch'io, anche se non è mai facile parlare di sé.
Quindi vi racconto un aneddoto che mi raccontò alcuni anni fa Eddie Henderson, uno dei migliori hard-boppers viventi al quale devo un paio di cose fondamentali che mi hanno permesso di diventare un musicista che cerca di fare rima con artista piuttosto che con professionista (con il massimo rispetto per questi ultimi).
La storia è questa.
Per un certo periodo un certo Miles Davis (che alcuni reputano una pippa così come Picasso e Mirò... non io che amo tutti e tre) frequentava la casa della famiglia di Eddie che al tempo studiava al conservatorio e si capiva già che sarebbe stato un trombettista fantastico. In quel periodo uscì Kind of Blue, uno dei capolavori della musica contemporanea e Eddie se lo ascoltò immediatamente... ovviamente.
Un giorno in macchina con Miles, Eddie disse a Miles che non capiva come mai Kind of Blue fosse così acclamato visto che la musica era piuttosto facile da riprodurre (o imitare...).
Miles rispose un po' seccato una cosa del tipo "Ehi mother f....r, go home walkin'" e lo fece scendere dalla macchina.
Eddie, molto arrabbiato e combattivo andò a comperare il disco e in un paio di giorni sapeva già suonare tutti i soli di Miles perfettamente. Così lo chiamo e gli disse "Hai visto, posso suonare la tua musica con due soli giorni!" E Miles rispose secco: " Yes, but that's me!"
Eddie mi disse di aver capito il jazz grazie a quella risposta... a me è servita molto, spero che sia utile anche a voi.

p.s. per tutti quelli che forse conosco e che hanno rassicurato Peppe sul fatto che so suonare gli standards e che conosco la superlocria o la diminuita e che so cos'è una nona minore, li ringrazio molto, ma vorrei dire loro (che forse già lo sanno) che non è per quello che sono o non sono un musicista, ma per quello che riesco o non riesco ad esprimere. Alla casa del jazz era pieno, benché io non sia Roberto Gatto (come popolarità) e sono stati venduti un sacco di CD dopo il concerto... forse è semplice feticismo o forse qualcuno ha capito che il tentativo fatto in quel concerto era quello di suonare quello che siamo e il mondo in cui viviamo, esattamente come faceva Louis Armstrong che un giorno ad un giornalista che gli chiedeva cosa fosse il jazz rispose "what we play is life".

p.s. 2 se siete interessati ad altri pareri su questo progetto, ecco un link dal quale potrete andare anche sul myspace di caos musique per ascoltare qualche brano.
http://www.angeloolivieri.it/caos%20musique.htm

Offline nic

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Re: caos musique
« Reply #9 on: June 20, 2010, 08:53:36 AM »
Angelo, grazie per il tuo intervento.

Già all'avvio della discussione avevo manifestato con Zosimo, in veste privata, il mio gradimento, ma poi non ero intervenuto per due motivi:
1) non sono un musicista, potrei solo parlare dei miei gusti personali non in modo tecnico ma con aforismi genere Miles, solo che Miles è Miles, mentre se io dico una banalità tale resta;
2) tempo fa mi era capitato di dover difendere Wadada Leo Smith (cioè, io, in un sito dedicato alla tromba, che faccio l'indegno avvocato di uno come Wadada: una situazione grottesca e quindi fallimentare)

Mi limito a dire che la tua Caos Musique mi piace, e pure molto. Non è un caso che i miei ultimi acquisti discografici proprio di questa settimana siano stati Taylor Ho Bynum e Bill Dixon (Tapestries for small orchestra), ovviamente in download e dai siti ufficiali, cioè dalla casa discografica che li ha prodotti, la 12 Firehouse Records.

Ricordo qui che alcuni giorni fa è morto Bill Dixon e per commemorarlo degnamente mi sono dedicato al riascolto di In Italy, November 1981, della Exploding Star Orchestra e di Tapestries (l'orchestra è small ma vi sono ben 5 trombettisti eccezionali).

Ora, io procederei all'acquisto di due tuoi album oggi stesso e vorrei chiederti se, acquistandoli tramite iTunes sostengo allo stesso modo la causa della tua musica.

(scrivo mentre sotto va Nadir in streaming dal sito della jél... che dolcezza, grazie!)
« Last Edit: June 20, 2010, 09:13:32 AM by nic »
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Offline Franceschet

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Re: caos musique
« Reply #10 on: June 21, 2010, 11:32:51 PM »
Ciao,
mi sono iscritto al forum da qualche giorno e per qualche strano collegamento virtuale,
mi sono ritrovato a leggere questa serie di commenti sul mio ultimo (anche se in realtà è appena uscito un altro) CD.
Provo a dire due cose anch'io, anche se non è mai facile parlare di sé.
Quindi vi racconto un aneddoto che mi raccontò alcuni anni fa Eddie Henderson, uno dei migliori hard-boppers viventi al quale devo un paio di cose fondamentali che mi hanno permesso di diventare un musicista che cerca di fare rima con artista piuttosto che con professionista (con il massimo rispetto per questi ultimi).
La storia è questa.
Per un certo periodo un certo Miles Davis (che alcuni reputano una pippa così come Picasso e Mirò... non io che amo tutti e tre) frequentava la casa della famiglia di Eddie che al tempo studiava al conservatorio e si capiva già che sarebbe stato un trombettista fantastico. In quel periodo uscì Kind of Blue, uno dei capolavori della musica contemporanea e Eddie se lo ascoltò immediatamente... ovviamente.
Un giorno in macchina con Miles, Eddie disse a Miles che non capiva come mai Kind of Blue fosse così acclamato visto che la musica era piuttosto facile da riprodurre (o imitare...).
Miles rispose un po' seccato una cosa del tipo "Ehi mother f....r, go home walkin'" e lo fece scendere dalla macchina.
Eddie, molto arrabbiato e combattivo andò a comperare il disco e in un paio di giorni sapeva già suonare tutti i soli di Miles perfettamente. Così lo chiamo e gli disse "Hai visto, posso suonare la tua musica con due soli giorni!" E Miles rispose secco: " Yes, but that's me!"
Eddie mi disse di aver capito il jazz grazie a quella risposta... a me è servita molto, spero che sia utile anche a voi.

p.s. per tutti quelli che forse conosco e che hanno rassicurato Peppe sul fatto che so suonare gli standards e che conosco la superlocria o la diminuita e che so cos'è una nona minore, li ringrazio molto, ma vorrei dire loro (che forse già lo sanno) che non è per quello che sono o non sono un musicista, ma per quello che riesco o non riesco ad esprimere. Alla casa del jazz era pieno, benché io non sia Roberto Gatto (come popolarità) e sono stati venduti un sacco di CD dopo il concerto... forse è semplice feticismo o forse qualcuno ha capito che il tentativo fatto in quel concerto era quello di suonare quello che siamo e il mondo in cui viviamo, esattamente come faceva Louis Armstrong che un giorno ad un giornalista che gli chiedeva cosa fosse il jazz rispose "what we play is life".

p.s. 2 se siete interessati ad altri pareri su questo progetto, ecco un link dal quale potrete andare anche sul myspace di caos musique per ascoltare qualche brano.
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Offline Angelo Olivieri

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Re: caos musique
« Reply #11 on: June 22, 2010, 02:08:35 AM »
Ciao nic,
se ti piace Bill Dixon, ti consiglio di vedere (forse già l'hai visto) Imagine the Sound un bellissimo documentario sul jazz di Ron Mann.
Per quanto riguarda invece la "mia" causa e i CD, domenica prossima sarò alla Casa del Jazz (once again...) con il collettivo Franco Ferguson. Circa 60 musicisti faranno musica improvvista (a piccoli gruppi) dalle 5 del pomeriggio e la sera orchestra diretta da Eugenio Colombo
http://www.casajazz.it/news.asp?id=1168
Sicuramente ci sarà un banchetto con anche i miei CD.
Se invece non sei di Roma, puoi comprare da Itunes o da Jazzos,  ma anche contrassegno direttamente dal sito di Terre Sommerse.
Ecco il link
http://www.terresommerse.it/jei/schede/caosm.htm
Grazie a te,
Angelo

Offline peppemorelli

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Re: caos musique
« Reply #12 on: June 22, 2010, 12:37:12 PM »
Angelo perdonami per i miei dubbi, sono così ignorante che nn ti conoscevo doh, mi sono riascoltato la tua musica e non potevo che ricredermi, bello ed istruttivo l'aneddoto di eddie henderson, grazie.

Offline eugeniovi

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Re: caos musique
« Reply #13 on: June 22, 2010, 02:09:06 PM »
Ho letto con interesse il tuo intervento, in linea con il carattere del trombettista l'invito a scendere e deve essere stato bellissimo vedere la faccia di Henderson alla risposta 'illuminante' di Miles. Deve essere interessantissimo il progetto con Colombo, uno che ha vissuto la musica 'creativa' italiana con i più grandi musicisti che ci rappresentano. Ciao, eugeniovi

Offline Angelo Olivieri

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Re: caos musique
« Reply #14 on: June 22, 2010, 06:59:22 PM »
Ciao Peppe,
i dubbi sono l'unica cosa certa.
Fai bene ad averne e continua ad averli.
La cosa che mi sento di dirti invece è di provare a trovare la tua strada. Non lasciare che i tuoi punti di riferimento (che sono indispensabili) traccino la strada per te.
Ascoltare Miles è un passo necessario per capirlo senza imitarlo... e così con gli altri.
Soffia la tua musica! Magari ci si incontra un giorno di questi. Passa il 27 alla casa del jazz se sei a Roma. Ci si fa due chiacchiere.

Per eugeniovi
... avrei pagato non sai quanto per essere lì...
comunque di risposte che ti annichiliscono quando si suona con grandi musicisti capita di averle.
A me è capitato con Andrew Cyrille e non credo lo scorderò mai.
Uno di questi giorni la posto.
Eugenio Colombo invece è una persona molto intelligente e sempre pronta a mettersi in gioco.
Non vedo l'ora di vedere cosa ha scritto per un organico così grande.

A presto,
Angelo