Author Topic: Respirazione yoga e brass  (Read 17781 times)

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Offline supercrazytrumpet

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Re: Respirazione yoga e brass
« Reply #15 on: June 23, 2009, 03:59:43 PM »
eheh è duro il nostro genuzzu, facciamo una cosa chiedii al tuo maestro.
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Offline genuzzu

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Re: Respirazione yoga e brass
« Reply #16 on: June 23, 2009, 05:24:33 PM »
eheh è duro il nostro genuzzu, facciamo una cosa chiedii al tuo maestro.
mi sa che non avete capito ciò che dico.
Impossibile, vuol dire allora che non fai correttamente quella bassa. E che magari invece respiri già correttamente nella maniera che ti viene più naturale. Attenzione che respirare correttamente non significa riempirsi all'inverosimile... Altrimenti di nuovo si generano tensioni.

Inoltre la respirazione corretta non è SOLO bassa, è completa! Parte dal basso, ma coinvolge tutto il torace!
ma ti riempi prima in alto e dopo in basso, perchè l' aria è un gas!

Ps: sono stato ad un master con scipioni, e non ho ancora visto il mio maestro!

Offline supercrazytrumpet

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Re: Respirazione yoga e brass
« Reply #17 on: June 23, 2009, 05:33:52 PM »
3.   Respirazione bassa o diaframmatica: la più usata da cantanti e strumentisti a fiato, sicuramente la migliore delle tre.

Secondo te perchè è la più usata? Se è la la più usata è probabile(non ne ho la certezza) che anche Marsalis, Andrè, Nakariakov, Tofanelli la usano, ti vuoi mettere contro di loro?
 felicissim spero che le persone più autorevoli di me nel forum possano chiarirti meglio la situazione.
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Offline genuzzu

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Re: Respirazione yoga e brass
« Reply #18 on: June 23, 2009, 05:38:13 PM »
Marsalis, Andrè, Nakariakov, Tofanelli...
se è così io non ho altro da dire!!!! pollices

Offline Norman

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Re: Respirazione yoga e brass
« Reply #19 on: June 23, 2009, 05:58:02 PM »
mi sa che non avete capito ciò che dico.ma ti riempi prima in alto e dopo in basso, perchè l' aria è un gas!

Proprio perché è un gas, l'aria non si mette sopra o sotto, si mette dove trova spazio. Quando inspiri i polmoni si dilatano, e lo fanno perché il diaframma si muove verso il basso. Di conseguenza si genera il vuoto dentro, e l'aria entra dalla bocca. Non si riempiono prima sopra o sotto, si riempiono e basta, e l'aria, proprio perché è un gas, occupa tutto lo spazio che trova.

Ma quello che conta è che la dilatazione dei polmoni sia 'guidata' dai muscoli nella maniera più naturale e priva di tensioni possibile. Il modo più naturale che esista per respirare è quello che parte dal basso. Non a caso se osservi i bambini, respirano tutti così: li vedi gonfiare la pancia all'altezza del diaframma.

Io quando suono mi rendo conto della differenza che fa se l'aria la 'sento' appoggiarsi lì in basso o meno: la differenza in termini di compressione è enorme. Quano suono teso invece quell'appoggio non lo sento, e tutto diventa più difficile. Se respiro nella maniera giusta, non ho minimamente la sensazione di 'spingere' l'aria fuori, la sento uscire e basta, e quello che devo fare io è semplicemente controllarne la velocità.
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Re: Respirazione yoga e brass
« Reply #20 on: June 23, 2009, 06:06:55 PM »
Proprio perché è un gas, l'aria non si mette sopra o sotto, si mette dove trova spazio. Quando inspiri i polmoni si dilatano, e lo fanno perché il diaframma si muove verso il basso. Di conseguenza si genera il vuoto dentro, e l'aria entra dalla bocca. Non si riempiono prima sopra o sotto, si riempiono e basta, e l'aria, proprio perché è un gas, occupa tutto lo spazio che trova.

Ma quello che conta è che la dilatazione dei polmoni sia 'guidata' dai muscoli nella maniera più naturale e priva di tensioni possibile. Il modo più naturale che esista per respirare è quello che parte dal basso. Non a caso se osservi i bambini, respirano tutti così: li vedi gonfiare la pancia all'altezza del diaframma.

Io quando suono mi rendo conto della differenza che fa se l'aria la 'sento' appoggiarsi lì in basso o meno: la differenza in termini di compressione è enorme. Quano suono teso invece quell'appoggio non lo sento, e tutto diventa più difficile. Se respiro nella maniera giusta, non ho minimamente la sensazione di 'spingere' l'aria fuori, la sento uscire e basta, e quello che devo fare io è semplicemente controllarne la velocità.
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Re: Respirazione yoga e brass
« Reply #21 on: June 23, 2009, 09:04:37 PM »
Proprio perché è un gas, l'aria non si mette sopra o sotto, si mette dove trova spazio. Quando inspiri i polmoni si dilatano, e lo fanno perché il diaframma si muove verso il basso. Di conseguenza si genera il vuoto dentro, e l'aria entra dalla bocca. Non si riempiono prima sopra o sotto, si riempiono e basta, e l'aria, proprio perché è un gas, occupa tutto lo spazio che trova.

Ma quello che conta è che la dilatazione dei polmoni sia 'guidata' dai muscoli nella maniera più naturale e priva di tensioni possibile. Il modo più naturale che esista per respirare è quello che parte dal basso. Non a caso se osservi i bambini, respirano tutti così: li vedi gonfiare la pancia all'altezza del diaframma.

Io quando suono mi rendo conto della differenza che fa se l'aria la 'sento' appoggiarsi lì in basso o meno: la differenza in termini di compressione è enorme. Quano suono teso invece quell'appoggio non lo sento, e tutto diventa più difficile. Se respiro nella maniera giusta, non ho minimamente la sensazione di 'spingere' l'aria fuori, la sento uscire e basta, e quello che devo fare io è semplicemente controllarne la velocità.
Niente da dire. Ho capito tutto! Non vedo l' ora di presentare tutto ciò di cui ho discusso al mio maestro! ovazion ovazion ovazion

Offline cariu

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Re: Respirazione yoga e brass
« Reply #22 on: October 08, 2009, 03:50:30 PM »
Riprendo questo argomento, io dall'articolo iniziale sottolineerei questo passaggio:

4.   L’optimum: la respirazione Yoga completa ossia la somma delle tre respirazioni precedenti.


Importante è capire perché la respirazione completa sia la migliore di quelle che ”A.Jacobs” chiama respirazioni regionali.

Quando noi ad esempio usiamo solo quella diaframmatica coinvolgiamo solo la parte bassa del addome, di conseguenza nel momento in cui espelliamo l’aria useremo solo una ridotta fascia muscolare che si localizza nella zona addominale lasciando il resto del corpo in una sorta di stand by.

Quando invece respiriamo in modo completo noi utilizziamo tutto l’apparato respiratorio e coinvolgiamo tutto il corpo a collaborare.

 Respirazione yoga completa o a mantice : coinvolgiamo anche tutta la parte superiore del tronco (torace, dorso, clavicole ) di conseguenza avremmo a disposizione più energia e minor sforzo muscolare =  più suono meno fatica.




Vi linko anche un articolo che riguarda il canto ma che può interessare anche noi:

http://www.voceartistica.it/home.php?Lang=it&Item=Art-did-juvarra

non c'entra con lo yoga ma analizza gli svantaggi della respirazione solo toracica, della respirazione solo diaframmatica, parla della postura, della rilassatezza, dell'effetto pallone, degli effetti sull'apertura della gola, degli effetti di pensare solo ad una parte del nostro corpo, ecc ecc

è un po' lungo ma secondo me vale la pena. Buona lettura!
Fabio "Cariù"

Offline Andrea Tofanelli

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Re: Respirazione yoga e brass
« Reply #23 on: October 09, 2009, 01:59:17 PM »
3.   Respirazione bassa o diaframmatica: la più usata da cantanti e strumentisti a fiato, sicuramente la migliore delle tre.

Secondo te perchè è la più usata? Se è la la più usata è probabile(non ne ho la certezza) che anche Marsalis, Andrè, Nakariakov, Tofanelli la usano, ti vuoi mettere contro di loro?
 felicissim spero che le persone più autorevoli di me nel forum possano chiarirti meglio la situazione.

Eccoci qua!
Dunque...ho già avuto modo di parlare di questo argomento, ma non ricordo se questo forum o su Forumtromba.

Io non penso di usare il diaframma, perchè per come viene spiegato da insegnanti e anche da cantanti, per me è dannoso.
Infatti, se mi concentro su spingere l'aria col diaframma perdo un sacco di spinta e perdo almento un'ottava e mezzo di estensione, con notevole meno precisione negli attacchi.

La respirazione che mi spiegò Ghitalla, e che trovo molto simile ai concetti della respirazione yoga, è proprio quella del mantice.
Riempirsi completamente di aria, partendo dalla parte bassa e passando a riempire poi anche quella alta riempiendosi totalmente, e soprattutto usare tutto il corpo per comprimerla da tutte le direzioni: dall'alto verso il basso, dai reni e dalla bassa schiena, da davanti, ecc...come comprimersi su se stessi.
In questo modo si controlla e si sfrutta al 100% tutta l'aria immagazzinata, che può essere soffiata nello strumento oppure usata come appoggio per facilitare l'emissione.
E non solo per sparare cannonate sul registro ipersuperacuto ma anche per controllare morbidamente un superpianissimo, gestendo ovviamente la velocità dell'aria.

Osservando Maynard da vicino quando ho suonato con lui, era ovvio che anche lui usava l'aria in quel modo. Maynard usava il supporto del corpo per la compressione dell'aria in modo assolutamente straordinario.
E i risultati lo provavano...

Offline cariu

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Re: Respirazione yoga e brass
« Reply #24 on: October 09, 2009, 03:07:53 PM »
Mi pare che l'avesse già scritto in qualche altro post, ma una rinfrescata fa sempre bene! (soprattutto se la fonte è autorevole)

Come scritto anche sull'articolo che ho linkato, anche per ciò che riguarda il canto la "scuola diaframmatica" è ormai vista come peculiare per un certo periodo storico, adesso è ritenuna sorpassata proprio in quanto concentrandosi solo su una parte del corpo ne limita le potenzialità e mette dei blocchi.
Infatti gli insegnati aggiornati non parlano più di diaframma, non ho esperienza diretta ma la mia compagna sta prendendo lezioni di canto già da tempo e non ha praticamente mai sentito parlare di uso del diaframma (forse l'ho già detto???)
Fabio "Cariù"

Cesco

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Re: Respirazione yoga e brass
« Reply #25 on: October 09, 2009, 03:36:42 PM »
Riempirsi completamente di aria, partendo dalla parte bassa e passando a riempire poi anche quella alta riempiendosi totalmente, e soprattutto usare tutto il corpo per comprimerla da tutte le direzioni: dall'alto verso il basso, dai reni e dalla bassa schiena, da davanti, ecc...come comprimersi su se stessi.

Scusa Andrea, un chiarimento:
ma la "compressione" non avviene con i muscoli del corpo?
In caso affermativo, la "compressione dal basso" (deve provenire anche da lì, la compressione, mi sembra di aver capito) non avviene con il diaframma?

Personalmente, dopo che ho riempito per bene il corpo d'aria (prima basso e poi alto), tengo gli addominali ben "in tensione" e creo una "base" sulla quale l'aria viene sostenuta: ritengo che questa "base" sia costituita dal lavoro del diaframma, che sostiene il suono e crea una colonna d'aria compatta.

Quanto alla "compressione" dall'alto, credo sia rappresentata dalla postura delle spalle, che non devono alzarsi ma "spingere" (in relax) in basso.

Quindi, non è che il diaframma lo si usa comunque (ed utilizzare la parola "usare" è forse fuorviante, perché il diaframma funziona automaticamente senza "decidere" di farlo funzionare) con quella che tu chiami "compressione"?

Grazie dell'intervento e, anticipatamente, se vorrai rispondere ai miei quesiti...

Ciao!

Francesco
 

Offline Norman

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Re: Respirazione yoga e brass
« Reply #26 on: October 09, 2009, 04:23:55 PM »
Scusa Andrea, un chiarimento:
ma la "compressione" non avviene con i muscoli del corpo?
In caso affermativo, la "compressione dal basso" (deve provenire anche da lì, la compressione, mi sembra di aver capito) non avviene con il diaframma?

Personalmente, dopo che ho riempito per bene il corpo d'aria (prima basso e poi alto), tengo gli addominali ben "in tensione" e creo una "base" sulla quale l'aria viene sostenuta: ritengo che questa "base" sia costituita dal lavoro del diaframma, che sostiene il suono e crea una colonna d'aria compatta.

Quanto alla "compressione" dall'alto, credo sia rappresentata dalla postura delle spalle, che non devono alzarsi ma "spingere" (in relax) in basso.

Quindi, non è che il diaframma lo si usa comunque (ed utilizzare la parola "usare" è forse fuorviante, perché il diaframma funziona automaticamente senza "decidere" di farlo funzionare) con quella che tu chiami "compressione"?

Grazie dell'intervento e, anticipatamente, se vorrai rispondere ai miei quesiti...

Ciao!

Francesco

Provo a rispondere io, perché ricordo la discussione a cui si riferisce il Tofa, tanto se scrivo cagate lui poi corregge! :lol:

Il punto è che il diaframma, di per sé, non è un muscolo volontario. Si contrae quando inspiriamo, e si rilassa quando espiriamo. Non è quindi il diaframma a spingere. E' per questo che può essere dannoso pensare alla spinta del diaframma, perché si rischia di creare tensione in eccesso nei muscoli addominali. Penso che sia per questo che anche uno come il Tofa perde la bellezza di un'ottava e mezzo se pensa al diaframma. Pensa a quanto deve essere efficiente tutto il sistema per suonare bene nell'estensione a cui è in grado di suonare lui! Basta una piccola tensione in eccesso per rovinare tutto.

Sulla questione delle spalle invece sono daccordo con te. Se la postura è corretta la compressione dell'aria migliora automaticamente.
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Offline Andrea Tofanelli

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Re: Respirazione yoga e brass
« Reply #27 on: October 11, 2009, 12:17:46 AM »
Dunque. Rispondo e preciso volentieri! 

Concentrarsi SOLTANTO sulla fantomatica "spinta del diaframma" secondo me non è sufficiente per avere il 100% della compressione, proprio perchè ci si comprime soltanto in una direzione.
Invece, la compressione deve arrivare da ogni parte del corpo, da tutte le direzioni.

Non entro in merito al discorso del diaframma come muscolo volontario o involontario, perchè ho sentito pareri contrastanti per tutta la vita. Ma soprattutto perchè non è importante per ottenere l'obiettivo che ci si prefigge.
In più, non sono medico...sono un povero, semplice, ignorante trombettista.

Quello che mi interessa è il risultato: se penso a spingere l'aria usando SOLO quella che viene definita "spinta diaframmatica" (con la quale mi hanno rotto le balle fino al giorno in cui per fortuna ho incontrato San Ghitalla) io perdo in estensione, potenza, precisione, resistenza, ecc...un disastro.

Se invece penso alla compressione totale del corpo sono al 100%, e parlo di un 100% VERO e non soltanto "parlato"  blabla come spesso leggo qua sul forum da parte di qualcuno. Scusate la precisazione, ma è opportuno secondo me ristabilire alcuni parametri di giudizio e di credibilità di quelle che sono le fonti delle informazioni qua e anche su altri forums.
A Santa Fiora, per fare un esempio, ci sono alcuni personaggi fantastici come Andrea Conti che se qualcuno parla troppo e a sproposito lo bloccano subito con un "Scusa, ma prima di parlare mi fai vedere dove e con chi hai suonato fino ad oggi? Ah, con nessuno? E allora taci..."   pollices

Parentesi chiusa.
Dunque, SE esiste una spinta diaframmatica, diciamo che è soltanto una delle direzioni da cui deve arrivare la compressione. Pensare solo a quella ci fa perdere un sacco di altre possibilità di compressione.

Poi, se qualcuno è convinto che invece sia giusto usare il diaframma e si trova bene, con risultati eclatanti, allora faccia pure. L'importante è sempre e solo il risultato.

Ricordate sempre che la validità di una scuola, di un metodo, di un concetto tecnico o quant'altro, viene dimostrata quando in tanti anni funziona su un grande numero di trombettisti, e magari a livello mondiale.

Accanto a queste GRANDI SCUOLE TROMBETTISTICHE che hanno avuto riscontro palese e incontestabile nella storia della tromba, esistono anche alcune scuole, metodi, concetti tecnici o quant'altro che funzionano solo per pochi grandi talenti trombettistici o per un limitato numero di trombettisti, e quindi non trovano riscontro sui grandi numeri.

Ognuno di noi abbia l'intelligenza o l'intuizione (o la fortuna...) di seguire quella che più gli si addice.   salut
 

Offline gionca62

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Re: Respirazione yoga e brass
« Reply #28 on: October 11, 2009, 12:20:05 PM »
anche per quanto rigaurda la "respirazione diaframmatica" per i cantanti ci sarebbe molto da dire. Valgono le stesse considerazioni fatte per la tromba, in ogni caso si tratta di una respirazione non corretta che porta in molti casi a rigidità e a un uso muscolare controproducente. Per chi fosse interessato consiglio di approfondire l'argomento facendo riferimento alla vocalità funzionale rivolgendosi all'istituto modai, la loro attività non è comunque limitata al canto:
http://www.istitutomodai.it/bacheca.php

Cesco

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Re: Respirazione yoga e brass
« Reply #29 on: October 12, 2009, 10:09:17 AM »
Dunque. Rispondo e preciso volentieri! 

Grazie Andrea, applicherò coscieziosamente i tuoi consigli: "Compressione TOTALE"!!  tromb


A Santa Fiora, per fare un esempio, ci sono alcuni personaggi fantastici come Andrea Conti che se qualcuno parla troppo e a sproposito lo bloccano subito con un "Scusa, ma prima di parlare mi fai vedere dove e con chi hai suonato fino ad oggi? Ah, con nessuno? E allora taci..."   pollices

Su qesto punto, invece, non concordo sulla "metodologia didattica".
Se il metro per valutare un musicista (o trombettista) fosse il curriculum (o con chi si ha suonato), personalmente dovrei tacere e fare il mio mestiere (che non è il trombettista) senza scrivere una riga su queso forum.
Io ritengo che la condivisione delle esperienze (rispettando chi è più avanti di te, ma ascoltando cosa ha da dire chi è più indietro...) sia la miccia per far progredire la comunità di musicisti che amano questo strumento e si abnegano ad esso.
In tutti i mestieri, ci vuole l'umiltà dell'allievo e la capacità del maestro di mettersi al livello dell'allievo medesimo e (a volte) di imparare da lui cose che magari si sono dimenticate o si danno per scontate.
Se poi l'allievo non è in grado di comprendere le dritte che il maestro gli fornisce o si crede già arrivato, è una questione di carenza di intelligenza ed umiltà, ma nulla c'entra (secondo me) con il curriculum vitae.
In buona sostanza, il discorso "con chi hai suonato?, chi sei?, nessuno?, allora taci!!" allontana dalla musica e disgrega, non unisce e fa andare avanti...
Nel mio mestiere (forense), non si chiede "ma chi sei?" al legale avversario, né gli si dice di tacere se è un pischello appena uscito dall'università: alla fine dei conti lo si vede nei fatti chi conta e chi è bravo veramente...

Ciò chiarito (è solo la mia modesta opinione, ovviamente), ti ringrazio ancora della dritta che applicherò senz'altro nell'ora di studio serale!!!

Ciao!!  salut

Francesco