Si, è bello discutere di musica, e colgo l’occasione per ringraziarti per gli innumerevoli spunti di riflessione che ci stai dando, con la prospettiva differente che ti viene dalla tua esperienza col sax.
Quanto alla battuta 61, penso che l’equivoco derivi dal fatto che mentre il senso ritmico della ghost note è abbastanza univoco, quello melodico lo è molto meno. In quel contesto tutte e tre le note melodicamente ci stanno bene, ognuna delle tre soluzioni ha il suo senso nella linea melodica, quindi penso che siano il gusto e l’aspettativa personali a determinare quello che senti, ma alla fine cambia poco.
Quanto alla trascrizione in generale, per me non è una scienza esatta, per le ragioni che ho detto prima. Per quanto si possa essere accurati, il margine di interpretazione dello scritto è sempre ampio, così come per un testo (da avvocato penso che tu conosca bene il concetto). Me ne sono reso conto leggendo articoli sulla filologia degli spartiti classici: nonostante i compositori classici fossero molto scrupolosi nella stesura delle partiture, sulla stragrande maggioranza delle composizioni di prima che esistessero le registrazioni si discute per ricostruire l’esatta volontà del compositore su aspetti anche basilari come il tempo, figuriamoci quanto si può lavorare sulle pronunce, le dinamiche, gli abbellimenti... Nel jazz tutto questo è amplificato dalla complessità ritmica, che va molto oltre i concetti sui quali la notazione musicale è stata elaborata. Basti pensare al fatto che l’elemento ritmico basilare de jazz, lo swing, è impossibile da scrivere con precisione, figuriamoci se è possibile scriverlo in maniera precisa in tutte le sue varianti, da quello “stretto” dei boppers a quello larghissimo e caracollante dei blues di Count Basie!
Quindi penso che le trascrizioni vadano prese con il giusto beneficio di inventario, sono un utilissimo ausilio all’ascolto, ma non lo possono minimamente sostituire.
Sarebbe interessante fare un esperimento: registrare un solo, farne la trascrizione nella maniera più accurata possibile, far eseguire la trascrizione a diversi musicisti e poi confrontare il risultato. Per me ci sarebbero differenze sensibili tra un’esecuzione e l’altra.