Italian Trumpet Forum
Didattica => Jazz ed oltre => : Zosimo July 18, 2009, 01:52:18 PM
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Per persone come me a digiuno cosa consigliate come libro teorico? io ero indeciso tra l'aebersold e il MArk Levine. Parlo di testi italiani o tradotti.
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Impudentemente mi accodo alla richiesta di Zosimo, e oltre ai due testi da lui elencati aggiungo al paniere il libro di Susanna Gramaglia.
grazi
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Io il Gramaglia ce l'ho. Ma non mi ha entusiasmato. Nel senso che il Levine ti fa una teoria essenziale e ti fa suonare. Insomma gli italiani come sempre sono più accademici a mio avviso. Io cercavo un testo ben fatto per avere una normale preparazione tra scale accordi diminuite e altro, non certo per duettare con Bosso smil
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Grazie per la dritta!
Nemmeno io ho in agenda date con Bosso ;D
Ad ogni modo penso che l'Aebersold sia quello col "gradiente di concentrazione" di teoria e pratica più elevato.
Il Levine l'ho scorso superficialmente in libreria e mi è sembrato un discreto malloppone... diciamo l'equivalente jazz di quello che il Piston è per l'armonia classica... tanta teoria ma con costanti riferimenti al repertorio.
Ma potrei sbagliarmi, sto muovendo i primi passi in questo ambito.
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Io di testi ne ho letti/studiacchiati un pò...però per imparare veramente secondo me la cosa igliore sono le trascrizioni, tirarsi giù un solo, suonarlo con la stessa intensità è meglio di migliaia di pagine scritte da studiare!
Comunque esistono tre volumi, anche tradotti in Italiano, di David Baker's "How to play BeBop" vol. 1-2-3!!!
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Grazie Dizzy, però credo che lo studio del be-bop sia un passo avanti, nel senso che è uno stile ma se non ho basi solide non credo di riuscire a farlo. Ogni volta che faccio questa domanda giustamente tutti mi rispondo ascolta i dischi e tira giù i soli è il modo migliore. L'unico problema è che non sono capace o meglio sono negato. Credo che prima che possa trascrivere un solo semplice possano passare dai 5 ai 10 anni smil
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non penso che basti trascrivere un solo per saper improvvisare.deve essere un misto tra la teoria e la pratica e penso che aebersold sia il compromesso migliore,io ho letto il de rose,che trovo parecchio complicato,e il gramaglia che a mio avviso è troppo teorico,proverò con l'aebersold e poi si vedrà
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proverò con l'aebersold e poi si vedrà
smil
Per quanto mi riguarda credo che suonare sui dischi sia indispensabile per appropriarsi del linguaggio e per "disinibire l'orecchio".
D'altra parte se mi trovo in una situazione armonica diversa da quella in cui si è strutturato il solo che ho appreso, come fare a mettere a frutto il lavoro fatto sulla trascrizione?
Penso serva una notevole sensibilità musicale per avere la flessibilità di sapersi adattare e ricontestualizzare le idee interiorizzate.
Uno questa sensibilità può averla innata, ma i più la ottengono tramite solide basi teoriche e tanti esercizi sulle concatenazioni armoniche.
Che ne pensate, mi sto facendo idee sbagliate?
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Io prima di affrontare il discorso improvvisazione, mi concentrerei sul linguaggio jazzistico. Quindi consiglierei più che altro un metodo come il Soana-Mariani, volume 1, con tanto di CD, oppure la serie 'Jazz Trumpet Solos' di Jim Snidero, tre volumi di soli di difficoltà crescente, con CD annesso. Parallelamente tanto, tanto, tanto ascolto.
La teoria dell'improvvisazione può venire solo dopo, altrimenti inevitabilmente il risultato sarà assai poco jazzistico. Ma se è proprio un metodo di improvvisazione che ti serve, allora uno vale l'altro, tanto dicono tutti le stesse cose, ed il nocciolo te lo posso riassumere in due righe: bisogna imparare a suonare a memoria tutte le scale e tutti gli arpeggi degli accordi, in maniera lineare o facendo salti, con la maggiore varietà possibile, in tutte le tonalità.
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Grazie Dizzy, però credo che lo studio del be-bop sia un passo avanti, nel senso che è uno stile ma se non ho basi solide non credo di riuscire a farlo. Ogni volta che faccio questa domanda giustamente tutti mi rispondo ascolta i dischi e tira giù i soli è il modo migliore. L'unico problema è che non sono capace o meglio sono negato. Credo che prima che possa trascrivere un solo semplice possano passare dai 5 ai 10 anni smil
Per il Be-Bop posso darti ragione ma per le trascrizioni assolutamente no, non sei abituato e quindi ti risulta difficile, è duro è vero però utilissimo, all'inizio si fa una fatica grandissima però poi diventa molto più semplice! Fidati!
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smil
Per quanto mi riguarda credo che suonare sui dischi sia indispensabile per appropriarsi del linguaggio e per "disinibire l'orecchio".
D'altra parte se mi trovo in una situazione armonica diversa da quella in cui si è strutturato il solo che ho appreso, come fare a mettere a frutto il lavoro fatto sulla trascrizione?
Penso serva una notevole sensibilità musicale per avere la flessibilità di sapersi adattare e ricontestualizzare le idee interiorizzate.
Uno questa sensibilità può averla innata, ma i più la ottengono tramite solide basi teoriche e tanti esercizi sulle concatenazioni armoniche.
Che ne pensate, mi sto facendo idee sbagliate?
è il mio stesso problema.se prendo ad esempio un pezzo che ho suonato su disco tante volte ad esempio autumn leaves,riesco ad improvvisare senza guardare gli accordi,ma se cambio tonalità o prendo un altro pezzo che conosco ma su cui non ho mai suonato diventa un bel problema.e bene o male le scale le conosco(almeno quelle classiche)ma secondo me diventa un problema di dove porre certe note in certi momenti del pezzo.
quindi va bene suonare sui pezzi ma bisogna sapere anche come muoversi,presumo che di improvvisatori che non sappiamo ciò che stanno suonando e che vanno così solo ad istinto non se ne siano tantissimi.
va bene l'istinto ma anche la teoria non guasta.no!che dite voi improvvisatori?
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è il mio stesso problema.se prendo ad esempio un pezzo che ho suonato su disco tante volte ad esempio autumn leaves,riesco ad improvvisare senza guardare gli accordi,ma se cambio tonalità o prendo un altro pezzo che conosco ma su cui non ho mai suonato diventa un bel problema.e bene o male le scale le conosco(almeno quelle classiche)ma secondo me diventa un problema di dove porre certe note in certi momenti del pezzo.
quindi va bene suonare sui pezzi ma bisogna sapere anche come muoversi,presumo che di improvvisatori che non sappiamo ciò che stanno suonando e che vanno così solo ad istinto non se ne siano tantissimi.
va bene l'istinto ma anche la teoria non guasta.no!che dite voi improvvisatori?
Secondo me il lavoro da fare è proprio questo: lo studio degli standard. Prendo un pezzo nuovo, e comincio a studiarlo, prima il tema, poi faccio gli arpeggi degli accordi, poi ci suono sopra le scale, solo dopo posso cominciare ad azzardare delle improvvisazioni. Ma ripeto, tutto questo è estremamente complicato se non si ha la padronanza delle scale e degli accordi in tutte le tonalità. Altrimenti invece diventa solo questione di orecchio, e col tempo si arriva a riconoscere le strutture armoniche senza bisogno di leggerle. Ma senza le basi è come tentare di inserirsi in una conversazione in una lingua di cui si conoscono solo alcune frasi...
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studio della tecnica prima e padronanza dello strumento
e poi..... dischi dischi dischi dischi dischi dischi e tante trascrizioni dei soli, in quantità industriale!! Ne parlavo anche con Adam Rapa a casa di Tony e non vi dico che faccia ha fatto quando sono stati nominati i vari metodi come abersold etc.......
Anche lui conveniva su quanto sopra: senza i dischi in quantità mastodontica non si va da nessuna parte.
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Io vengo da una tradizione ''bandistica'', quindi ho imparato attraverso i vari metodi classici Gatti Koprasch e un pò di solfeggio. Purtroppo sono a digiuno di armonia e altro. Quando sento dire dischi dischi dischi vi do ragione solo che non saprei come muovermi o meglio a non avere punti di riferimenti iniziando cosi a ''crudo''. E' come se si dicesse ad una persona analfabeta per imparare a scrivere libri libri libri. QUindi mi chiedo: uno come fa ad iniziare a leggere se non sa l'alfabeto? da qualche parte dovrà apprendere le nozioni basilari o sbaglio?
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Ciao, il jazz, inteso come pulsazione ritmica e quindi swing (croma.semicroma= terzina di crome), purtroppo non si insegna facilmente, ti dovrebbe venire alquanto spontaneo, altrimenti tutto il resto diventa un' impresa faticosa e frustrante. Ti consiglio di lavorare molto sù questa cosa, magari con gli aebersold facili, vol. 1 e se ti è possibile fai qualche incontro con maestri di jazz o partecipa a seminari.
Poi magari ti consiglierò pure i testi che ritengo più validi.
Saluti e buon jazz
Guglielmo
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Io vengo da una tradizione ''bandistica'', quindi ho imparato attraverso i vari metodi classici Gatti Koprasch e un pò di solfeggio. Purtroppo sono a digiuno di armonia e altro. Quando sento dire dischi dischi dischi vi do ragione solo che non saprei come muovermi o meglio a non avere punti di riferimenti iniziando cosi a ''crudo''. E' come se si dicesse ad una persona analfabeta per imparare a scrivere libri libri libri. QUindi mi chiedo: uno come fa ad iniziare a leggere se non sa l'alfabeto? da qualche parte dovrà apprendere le nozioni basilari o sbaglio?
Guarda, se è una questione di teoria, la Gramaglia va benissimo, c'è tutto quello che ti serve, ed anche di più, ed è scritto in maniera progressiva ed abbastanza semplice. Ma l'importante è che lo studio teorico vada di pari passo con quello tecnico sulla tromba.
Secondo me la prima nozione che devi apprendere sono le scale, maggiori e minori in primis, in tutte le tonalità. Solo dopo ha senso studiare le armonizzazioni e gli accordi, e quindi la relazione tra scale ed accordi. Altrimenti rischi di ritrovarti dopo mesi o anni che sai improvvisare solo su tre o quattro tonalità, ed a fare gran note lunghe e pause quando ti trovi di fronte alle altre. Te lo dico per esperienza personale...
Resta il fatto comunque che prima di tutto devi apprendere, se non lo hai già fatto, il linguaggio jazzistico, facendo esercizi di lettura jazzistica, ed è per questo che ti dico che secondo me il primo metodo che dovresti procurarti è il Soana-Mariani o simili.
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Grazie Norman, questa spiegazione mi garba. Già imparare le scale in tutte le salse secondo me è più producente che tirare giù subito i soli ;)
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Grazie Norman, questa spiegazione mi garba. Già imparare le scale in tutte le salse secondo me è più producente che tirare giù subito i soli ;)
per poter correre si deve saper camminare e prima ancora avere postura eretta su due gambe.
Solitamente ritengo scontati almeno i primi due step se si chiede di correre.
La lettura Jazz col metodo secondo me non serve a un piffero se prima non si sviluppa l'orecchio sullo swing, altrimenti si fa solo tarantella, con o senza tutte le scale. Si può studiare il dizionario a memoria ma se non si è mai provato a capire un pezzetto di qualsiasi frase non servono a nulla 100000 termini. le cose devono andare di pari passo. Trascrivere costringere a porre estrema attenzione a tutto, dal sedicesimo all'accordo allo scrocchio.
Ricordo quando parlai la prima volta con Soana: andai da lui perchè volevo studiare l'improvvisazione e il gezz e lui mi mise davanti kopprash e peretti ( e te li fa suonare fino alla morte anche al biennio di tromba jazz!!!!!!!!!) e mi disse: "io non posso insegnarti niente del jazz se non hai la padronanza totale dello strumento e della musica....." .
Parole sante.........troppi se ne sentono che improvvisano...troppo pochi che Sanno improvvisare. Io non rientro in nessuno dei due casi, studio ancora il Kopprash.
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Quello che dici Bubber è giustissimo. Ma forse non ci siamo capiti. Parlando del mio caso e quindi che sono a digiuno di armonia, scale e altro è ovvio che prima di tirare giù soli ed ascoltare devo capire quello che succede in un solo. Per capire bisogna avere dei riferimenti teorici ben chiari. Posso studiare il peretti per ore ma se poi mi si dice improvvisa su un blues io che faccio?
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Quello che dici Bubber è giustissimo. Ma forse non ci siamo capiti. Parlando del mio caso e quindi che sono a digiuno di armonia, scale e altro è ovvio che prima di tirare giù soli ed ascoltare devo capire quello che succede in un solo. Per capire bisogna avere dei riferimenti teorici ben chiari. Posso studiare il peretti per ore ma se poi mi si dice improvvisa su un blues io che faccio?
Quello che vuole dire bubber è che tu puoi anche imparare che cosa devi suonare su un blues, ma se poi non lo suoni con la corretta intenzione, con lo swing giusto, con gli accenti giusti, con il linguaggio giusto, non serve a niente. Potrai anche fare tutte le note 'giuste', ma non sarà jazz. E l'unico modo per imparare veramente il linguaggio è ascoltare, così come l'unico modo per avere un bel suono è ascoltare un bel suono... E' per questo che si insiste su queste cose, perché devono andare di pari passo. Vuoi improvvisare su un blues? E' facilissimo, suona la scala blues! Blues in sol? La scala è SOL, SIb, DO, DO#, RE, FA. Se suoni queste sei note su un blues in sol, letteralmente non puoi sbagliare. Ma non è affatto detto che starai suonando del blues... Capisci cosa intendo? Qualsiasi linguaggio musicale va imparato ascoltando, ma col jazz è particolarmente importante, perché è un linguaggio musicale che culturalmente è molto distante dal nostro, basato sulla melodia e sulla tradizione classica e folclorica europea. Il jazz è fondamentalmente musica africana, è roba dell'altro mondo, letteralmente! Ti ci devi immergere come ascoltatore prima che come musicista.
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Ricevuto soldat
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Molto bene soldato Zosimo!
sbellicars
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Dimenticavo, a questo punto consigliami un blues in sol d'ascoltare ;)
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Dimenticavo, a questo punto consigliami un blues in sol d'ascoltare ;)
Blues in sol per noi, quindi blues in Fa. Now's the time, un classicone di Dizzy Gillespie: già se ti studi il tema qualcosa capisci. ;-)
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Arigrazie e doppio soldat soldat
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Ma now's the time non è di parker ?
Ok secondo me Zosimo quello che trovi scritto sugli aebersold sono tutto cio' che ti serve per iniziare a improvvisare .
L'ascolto totale,immersivo , quotidiano , continuo del jazz che ti piace e' la cosa piu' importante , poi viene il resto .
Un consiglio che mi hanno dato in tanti , piu' che trascrivere letteralmente i soli dovresti riuscire a cantarli , lo stesso vale per le frasi che vuoi fare tu , bisogneregge sapere gia' come suonano , sono le orecchie che comandano non le dita :)
E' fondamentale sviluppare un buon orecchio relativo per riconoscere gli intervalli , un po' di ear training tutti i giorni magari cantando intervalli,scale , arpeggi e facendoli con il bocchino sono secondo me indispensabili.
Poi quando suoni bhe : buttati ,le cose che senti e che sono diventate veramente tue attraverso lo studio verranno fuori da sole .
Ammazza e' proprio dura ,
piang
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Si il pezzo è di Parker. Grazie Ataru per le dritte ;)
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Si, il pezzo è di Parker, hai ragione! E' che io ne ho due versioni di Dizzy Gillespie (di cui una bellissima con Oscar Peterson). Faccio ammenda!
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Se a qualcuno può essere utile ho trovato questo sito.
http://www.marianodinunzio.it/sito%202/Didattica%20di%20Mariano%20Di%20Nunzio.htm
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Grazie a tutti, questa discussione è molto utile per chi vuol muovere i primi passi nel jazz.
Mi avete dato spunti interessanti!
grazi
PS: Ho provato a trascrivere qualche pezzo. Tutto abbastanza bene, finchè non cominciano ad adoperare scale "strane". Questione di tempo: mi entreranno in testa pure quelle 8) spero... ;D