Italian Trumpet Forum
Il Resto... => Off-Topic => : Andrea Tofanelli September 02, 2009, 12:27:22 PM
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Ho letto per caso oggi un messaggio passato, che non avevo letto, in cui qualcuno si lamentava che i trombettisti professionisti italiani se la tirano troppo, quindi è meglio collaborare con trombettisti stranieri. Mi sembra, per tutti i trombettisti professionisti italiani come me, un'affermazione piuttosto pesante. Buttata poi, così, su un forum pubblico, suona davvero male.
Giusto per curiosità: quanti sarebbero quelli di voi che la pensano così, e per gentilezza potete anche elencare i motivi?
Magari, se alla fine questo fosse vero, vediamo anche di trovarne le spiegazioni.
Ma magari, alla fine, è solo l'impressione di uno e non di tutti.
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Io dico la mia, premettendo che non conosco la realtà americana e non voglio fare di tutta l'erba un fascio. Non suonando a livello professionistico e nemmeno dilettantistico (perchè sono una nota sega) ho però diversi amici che fanno la professione e conoscendo loro conosco anche qualcuno dei loro maestri. Ho notato ma ripeto è una mia sensazione che è un mondo dove ognuno(ripeto non generalizzo) pensa al suo orticello e spara a zero nei confronti dei colleghi senza mezze misure. Molte volte sono pronti a giudicare a priori anche colleghi stranieri dando un giudizio netto come se avessero paura che qualcuno da oltreoceano potesse rubargli la scena o il posto. Sicuramente questo è dovuto anche al fatto che nel mondo della musica bisogna dimostrare giorno per giorno la propria bravura e al primo passo falso magari si comincia a uscire dal giro. Ripeto trombettisti americani o esteri professionisti non li conosco ma quelli italiani (ovviamente qualcuno e non 100) mi hanno dato questa impressione.
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Io dico la mia, premettendo che non conosco la realtà americana e non voglio fare di tutta l'erba un fascio. Non suonando a livello professionistico e nemmeno dilettantistico (perchè sono una nota sega) ho però diversi amici che fanno la professione e conoscendo loro conosco anche qualcuno dei loro maestri. Ho notato ma ripeto è una mia sensazione che è un mondo dove ognuno(ripeto non generalizzo) pensa al suo orticello e spara a zero nei confronti dei colleghi senza mezze misure. Molte volte sono pronti a giudicare a priori anche colleghi stranieri dando un giudizio netto come se avessero paura che qualcuno da oltreoceano potesse rubargli la scena o il posto. Sicuramente questo è dovuto anche al fatto che nel mondo della musica bisogna dimostrare giorno per giorno la propria bravura e al primo passo falso magari si comincia a uscire dal giro. Ripeto trombettisti americani o esteri professionisti non li conosco ma quelli italiani (ovviamente qualcuno e non 100) mi hanno dato questa impressione.
Questo è comunque un atteggiamento che si può riscontrare in tutti i settori, non solo quello musicale e quasi sempre si tratta di persone mediocri che vogliono "alzare" il proprio livello "abbassando" quello degli altri. Ovviamente sempre e soltanto a parole, se poi lasciamo parlare i fatti allora la musica cambia....
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Hai ragione, quindi non sei un professionista ma un invidioso e mediocre musicista.
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Quoto Zosimo al 100%. Ho avuto modo di parlare con MOLTI professionisti e difficilmente c'è la volontà di mettersi in gioco fuori dal proprio orticello, sia per paura del confronto, sia per paura di perdere un primatucolo raggiunto per il rotto della cuffia.
Ovviamente ci sono le eccezioni ma queste sono veramente poche. (meno male che ci sono!)
Non conosco abbastanza professionisti esteri ma quelli che ho incontrato cercano sempre un confronto con le altre realtà musicali non facendone quasi mai una questione economica. Probabilmente però questo atteggiamento deriva da una superiorità tecnica talmente lampante che permette di pensare alla musica e non al proprio orticello.
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Aggiungo che i "medio-professionisti" esteri che conosco temono molto di più il confronto... (ovviamente)
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Mmmmh....tirarsela è una cosa, evitare il confronto per paura è un'altra cosa.
Tutto il mondo è paese, ve lo assicuro.
E' per quello che ho postato questo topic.
Personalmente, sono abituato da sempre ai confronti con trombettisti fantastici (che sfiga... :( capitano sempre a me...) e l'importante è fare le cose per le quali siamo più tagliati, per fare una figura decente.
In realtà l'affermazione che ho citato era più indirizzata ad una presunta minore "disponibilità" di collaborazione, o almeno più problematica, con i professionisti italiani.
C'è stato un momento in cui in forumtromba erano presenti molti dei professionisti italiani, che avevano aperto le proprie porte ed erano a disposizione. Poi tutto è stato miseramente rovinato, sappiamo tutti bene come.
Quindi, in realtà l'apertura c'era stata ma poi i professionisti si sono allontanati a gambe levate. E a quanto pare mi sa che sono rimasto l'unico a continuare a scrivere qua e là, seppur saltuariamente.
E capisco benissimo, e capite tutti voi benissimo, del perchè ci sia stata questa fuga a gambe levate.
Un artista straniero non sa niente di tutto questo, lo contattate, gli dite quanto gli date, fate l'accordo e organizzate l'evento.
Lo trattate bene come merita e tutto è bellissimo.
Anche a me capita lo stesso quando vado in giro, soprattutto all'estero.
Vi assicuro che non vedo "gente che se la tira" tra i professionisti nostrani (che sono comunque tutti a livello internazionale).
Vedo solo persone che hanno paura di scottarsi con esperienze poco piacevoli che possono sempre essere in agguato, visti i poco illustri precedenti capitati in tempi non lontani con trombettisti non professionisti che si atteggiano come fenomeni.
Il fatto di parlare male di colleghi lo vedo molto limitato. Chi è veramente bravo non ha bisogno di parlare male di altri colleghi, anzi fa molto più bella figura a parlarne bene.
Quindi, confermo la mia impressione che quell'affermazione che ho letto non sia assolutamente veritiera.
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Bisognerebbe far capire ai non professionisti che se la tirano che non ne vale la pena, le bugie hanno le gambe corte... Ci sono fior fiori di super-trombettisti in agguato che non appena viene detta una sciocchezza non aspettano un attimo per sbugiardarli. E meno male!
Purtroppo, invece, il discorso dei colleghi che parlano male è proprio come ha narrato Zosimo. Una cosa è quello che si dice in faccia ad un professionista, un'altra è quello che la gente pensa veramente (e che dice ad uno che non è dell'ambiente).
Ma in fondo siamo italiani, mammoni, piagniucoloni, "suocere", invidiosi e poco inclini al sacrificio.
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Come dice un mio amico poeta dialettale amico di Bob Dylan: Compà al mondo non esiste mestire più invidioso del musicista e del pecoraio. Dico questo perchè molti in pubblico dicono una cosa al prof di turno ma appena si volta succede il finimondo. Si chiama ipocrisia, non riguarda solo il mondo della musica è vero però mi spiace che tra musicisti ci sia poca cooperazione. Ovviamente è il mio piccolo punto di vista.
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Come Gionca ha sottolineato, e' un comportamento questo che e' comune in quasi tutti settori dove la "competizione" e' molto forte e dove i risultati sono difficilmente valutabili in termini oggettivi e comparabili. Episodi simili sono ad esempio estremamente comuni nel mondo scientifico/accademico. Vero e' che forse in Italia paghiamo un po' il nostro atavico campanilismo, ma ad ogni modo, non e' il caso di fare di un erba un fascio. Mi spiego meglio: non credo che il tirarsela o il fare "la prima donna" sia in senso assoluto un fenomeno "tutto italiano"...siamo portati a pensarlo perche' quello che conosciamo meglio e' proprio l'ambiente nostrano, per cui, in proporzione, potendo conoscere 100 musicisti italiani e 2-3 stranieri, se questi due o tre non se la tirano mentre 15 italiani se la tirano, siamo portati a valutare tali numeri in senso assoluto anziche' in senso relativo... trarre simili errate conclusioni e' assolutamente normale dal punto di vista soggettivo-umorale, ma completamente ingiustificato da un punto di visto qualitativo. Per fare un altro esempio, tutti noi siamo pronti a sparare contro i disservizi della nostra sanita', perche' leggiamo ogni giorno di problemi, errori etc... e quindi siamo portati a credere che in altri paesi, dei quali per forza di cosa, non viviamo la realta' quotidiana (ad esempio gli USA) le cose siano completamente diverse... in realt', chi ha vissuto tanto all'estero sa benissimo quanto siano false queste facili conclusioni...
In conclusione, sicuramente esistono musicisti professionisti italiani che se la tirano...ma probabilmente sono tanti quanti quelli americani, francesi, inglesi e via dicendo :-)
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Io dei trombettisti professionisti italiani che ho avuto l'onore di conoscere non posso che dire bene. Ho trovato sempre grande disponibilità, gentilezza ed educazione, oltre che, naturalmente, professionalità. Ho avuto anche il piacere di conoscere (purtroppo solo per via telematica) Gigi Cifarelli, e devo dire che anche lui è veramente una bella persona. Invece, tanto per fare un esempio, una mia amica appassionata di danza mi diceva che tendenzialmente i ballerini professionisti se la tirano di brutto, anche nelle situazioni didattiche... Quindi non è detto che sia lo stesso in tutte le categorie, e per quello che ho visto io quella dei trombettisti è una categoria meno spocchiosa di tante altre...
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per la mia esperienza trovo che i trombettisti italiani davvero bravi come tamiati-pierobon-dell'ira-buat e pochi altri che ho conosciuto personalmente e anche il maestro tofa che conosco attraverso il forum,siano delle persone più che umili. state almeno nei miei confronti amichevoli e prodighe di consigli.
trovo che invece il sottobosco dei trombettisti medio-bravi sia esattamente il contrario.ma questo capita in molti settori e presumo in molti altri stati.tutto il mondo è paese.
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La mia esperienza personale mi ha fatto elaborare una personalissima teoria: più sono bravi e meno se la tirano... Però parlo solo per quelli che conosco personalmente! Uno che sa il fatto suo non ha bisogno di fare lo spocchioso perchè i fatti parlano per lui: io ho avuto la FORTUNA e l' ONORE di conoscere (in ordine cronologico) Bosso, Soana, Tamburini, Tofanelli, Giuffredi, Adam Rapa e sono uno più affabile dell'altro se poi c'è qualcuno che si ritiene migliore facendo il superuomo veda un pò lui...
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Credo che sia bello avere a che fare con ospiti stranieri perché spesso le differenze linguistiche e di costumi ci rendono più modesti e reciprocamente interessati.
Ovviamente musicisti locali che ci sembra se la tirino se chiamati in contesti importanti diventano tutti agnellini e cicisbei.
dopo aver snocciolato queste clamorose verità sulla condizione umana mi ritiro in buon ordine felicissim
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Personalmente ho conosciuto il Giuffro e a Santa Fiora ho potuto conoscere e fare lezione con Tofanelli, Lindemann, Parodi, Simoncini, Fabrizi e Dell'Ira . Tutta gente incredibilmente umile (a parte un pò Lindemann sbellicars) e senza puzza sotto il naso. I veri professionisti si vedono anche dall'umiltà, non per niente quest'ultima è tra i requisiti fondamentali di un grande musicista, parola di Fabrizi.
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Tutta gente incredibilmente umile (a parte un pò Lindemann)
come fai a dire che Lindemann è poco umile..? Ha un modo esplosivo di esibirsi e di insegnare (e questo perché ha molta sicurezza dalla sua) ma questo non significa che si eriga su un podio; io lo trovo molto incoraggiante nei confronti degli allievi...
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Personalmente ho conosciuto il Giuffro e a Santa Fiora ho potuto conoscere e fare lezione con Tofanelli, Lindemann, Parodi, Simoncini, Fabrizi e Dell'Ira . Tutta gente incredibilmente umile (a parte un pò Lindemann sbellicars) e senza puzza sotto il naso. I veri professionisti si vedono anche dall'umiltà, non per niente quest'ultima è tra i requisiti fondamentali di un grande musicista, parola di Fabrizi.
Inserire Simoncini tra gli umili mi fa un po' ridere...suona da paura ed è un grande insegnante, ma sull'umiltà proprio non ci siamo nondaccord
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Ma no, dai Andrea!!! :) :) :)
Simoncini lo conosco da anni, e ti assicuro che ha un gran cuore, oltre che essere come dici tu un trombettista fenomenale.
E' volutamente ruvido con gli allievi perchè sceglie la strada di dare le frustate invece che usare lo zuccherino, ma i risultati con gli allievi li ottiene, eccome se li ottiene! Certe volte penso che abbia ragione lui, e ci voglia un pò più di sana ruvidità.
Non domenticate che Simoncini si è fatto largo da giovane, trombettisticamente parlando, in un momento in cui le orchestre erano piene di farlocchi che lo hanno ostacolato continuamente e gliene hanno fatto passare di tutti i colori, proprio perchè lui era più bravo, e quindi dava fastidio. Ma alla fine lui oggi è straconosciuto e fa paura a tutti per quanto suona bene.
In orchestra è una sicurezza, ha un suono della Madonna, ed è un grande solista e insegnante.
Tornando al tema del topic, direi che tralasciando il parlar male dei colleghi (malattia sociale di tutti i lavori), probabilmente quindi mi sembra di capire che la pensate come me, ovvero che i professionisti italiani non se la tirano e non c'è bisogno di chiamare gli stranieri perchè sembrerebbe che se la tirano meno.
Ovvero, BENISSIMO CHIAMARE GLI STRANIERI PERCHE' SONO BRAVI, non perchè ci si immagina che gli italiani se la tirano e non ci si può collaborare, altrimenti arriva un messaggio sbagliato e fuorviante.
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Ma no, dai Andrea!!! :) :) :)
Simoncini lo conosco da anni, e ti assicuro che ha un gran cuore, oltre che essere come dici tu un trombettista fenomenale.
E' volutamente ruvido con gli allievi perchè sceglie la strada di dare le frustate invece che usare lo zuccherino, ma i risultati con gli allievi li ottiene, eccome se li ottiene! Certe volte penso che abbia ragione lui, e ci voglia un pò più di sana ruvidità.
Io con Davide ho passato due anni bellissimi, perchè oltre al rapporto allievo insegnante si era creata una bella amicizia, come con altri allievi e spesso andavamo a cena fuori o a casa sua(cucina solo cose pesantissime) o a bere qualcosa. Solo che per come l'ho conosciuto io la parola umile non la vedevo molto ben abinata al suo personaggio. Per gli altri aspetti convengo con te, ha un grande cuore e la ruvidezza del suo metodo paga. Ce ne fossero di Simoncini in ogni conservatorio.
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No sono stato frainteso mi sa, Lindemann è un grandissimo (infatti ho messo anche la faccina che ride). La verità è che si è ribattezzato "Trumpet Master", ma tutto questo con grande ironia, infatti ero sarcastico ;)
Anche lui ha un modo di insegnare stupendo e ti sa mettere a tuo agio come pochi..
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Secondo me la maggior parte dei trombettisti italiani sono persone disponibili e umili, posso parlare solo bene di Andrea Giuffredi che conosco fin da ragazzino, e nonostante abbia fatto molta strada è sempre una persona disponibile " che non se la tira", Tamburini sono andato a lezione da lui per circa un anno oltre ad essere uno straordinario jazzista è tuttt'altro che presuntuoso, con Dell’ira ho fatto una stagione con lui nel lontano 82' a Torre del lago, trombettista con dodi fuori dal comune e persona disponibilissima, l’ho rincontrato 7 / 8 anni fa ed è rimasta la stessa persona .
Questi trombettisti e altri che non conosco bene per poterne parlare “ Toffanelli, Tamiati Lucchi ecc” sono esempi di professionisti che lavorano sodo ottenendo grandi risultati con modestia; il punto dolente personalmente lo riscontro quando alcuni famosi artisti italiani rilasciano interviste criticando spesso i loro colleghi altre oceano:
Che dire quando Rava critica Sandoval dicendo che “ Arturo è un trombettista straordinario ma a volte fa delle cose stilisticamente inascoltabili” oppure quando all’ora anni 80’ Marsalis si rivela al mondo come nuovo talento il giudizio è stato “ suona una serie di biscrome velocissime ma senza senso jazzisticamente non dice nulla” e altre secondo me infelici esternazioni. Tutto quello che dico è documentato su giornali specializzati e non è frutto della mia fantasia.
Lo sport della critica allo straniero è praticato anche da trombettisti meno famosi di Rava, vedi Minafra, Mazzon e altri.
Ciao!
Stefano Massari
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Se citiamo "i soliti noti" è fin troppo facile dire che sono disponibilissimi e gentili. C'è però una lunghissima schiera di altri che si comportano in modo diametralmente opposto. Appena possono mollano coltellate clamorose... Le persone, purtroppo, non sono quelle che "conosci" ai master, dove gioco forza devi "venderti" in un certo modo...
Andare a cercare i professionisti all'estero è, secondo me, importantissimo. Non ragioni sul "sentito dire" ma sulla fonte primaria delle informazioni. Quanti ne ho sentiti di tontoloni che raccontavano con orgoglio del loro maestro che li ha obbligati per 2 anni a suonare con la tromba appesa ai fili perchè "nel lontano '72 aveva parlato con Cat Anderson (MF, Miles, you name it...) e dopo un concerto gli aveva svelato il SEGRETO"...
Mah...
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Nelle ultime due generazioni di trombettisti professionisti italiani ci sono ormai illustri e ampi esempi di riconoscimento a livello internazionale.
Il talento dei nostri è ammirato in tutto il mondo.
Non per peccare di troppo patriottismo, ma la capacità che hanno i trombettisti italiani nel sintetizzare e prendere il meglio delle varie scuole, aggiungendo le proprie origini melodiche che risiedono nel loro DNA, ha fatto si che le fonti primarie di informazione trombettistica, in molti casi, siano diventate proprio loro.
E' fatto ormai assodato e provato che molti trombettisti italiani vengono chiamati a suonare e ad insegnare all'estero, in casa di quelli che anni fa erano i loro punti di riferimento.
E' un fatto storico che non va assolutamente dimenticato.
Ne parlavo proprio con Lindemann a Santa Fiora di questo argomento. Lui non riesce a capacitarsi del numero incredibile di talenti trombettistici che ha trovato nel nostro Paese, e non trova riscontro di situazioni simili in altre Nazioni. E lui è uno che ha girato e continua a girare il mondo, lo sapete bene.
Direi che non bisogna dimenticarsene.
I fatti sono questi.
Poi, ognuno può giustamente avere i propri gusti personali e preferire i trombettisti non italiani. Non c'è niente di male.
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Mi permetto di dire una piccola opinione, che spero non venga fraintesa: negli ultimi 2 anni ho avuto la fortuna di conoscere tanti musicisti e di suonare a livello "abbastanza alto" in festival medio grossi (vedi a Ascona Jazz, dove accanto a me suonava un tal fratello di un tal Wynton.... o un Rimini jazz dove il giorno prima c'era uno "sconosciuto" Bosso o un keswik con Keith noicols o un withley bay con Juray Bartos etc. etc. ) e ho consosciuto tanti pro e (anche grazie alla mia continua voglia di studiaree ahi problemi avuti) tanti Pro (quelli con la P maiuscola...non solo per il pro....).
Nel 90% dei casi, italiani o meno, quelli che se la tiravano più di tutti e che avevano atteggiamenti da "Rock star" erano quelli che definirei pro (con la p minuscolissima) che vivono si di musica ma che, a mio modestissimo parere, dalla musica non hanno capito un cavolo. Hanno un curriculum si e no interessante ma parlano e si atteggiano come dei scesi in terra. E alcuni di loro dovrebbero rimettersi a studiare sul serio... perchè non basta qualche diploma e una partecipazione in TV per dire di esser qualcuno.......
Poi ci sono i Very BIG e anche qui, italiani o meno, mai trovato uno che se la tirasse. Tutti inredibili, disponibili e con un amore per la musica spropositato. altro che balle..... In italia ho consociuto tantissimi che con il solo curriculum srotolato e la bravura sotterrerebbero tanti che fanno i fighettini eppure..... chisaà perchè sono incredibilmente umili.
Mah....Forse ho consociuto solo quelli "sbagliati..".
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Personalmente ho conosciuto il Giuffro e a Santa Fiora ho potuto conoscere e fare lezione con Tofanelli, Lindemann, Parodi, Simoncini, Fabrizi e Dell'Ira . Tutta gente incredibilmente umile (a parte un pò Lindemann sbellicars) e senza puzza sotto il naso. I veri professionisti si vedono anche dall'umiltà, non per niente quest'ultima è tra i requisiti fondamentali di un grande musicista, parola di Fabrizi.
Per tutta la lista di musicisti che hai fatto e per tutti gli altri e credimi ce ne sono troppi altri in italia. ovazion ovazion ovazion ovazion ovazion ovazion ovazion ovazion ovazion ovazion ovazion ovazion ovazion ovazion e continuo ovazion ovazion ovazion ovazion ovazion ovazion poi amo il modo di suonare di quella gente ovazion ovazion ovazion