Italian Trumpet Forum

Didattica => Scuole trombettistiche => : dirtysound August 05, 2020, 10:17:50 AM

: Quale vibrato ?
: dirtysound August 05, 2020, 10:17:50 AM
Quale vibrato vi piace ?
Ma sopratutto quale vibrato non vi piace ?
Come ve l'hanno insegnato e come lo insegnereste ? (Per intenderci, non mi riferisco all' uso del vibrato già scritto e richiesto in una partitura, ma a quello che utilizzereste in una vostra interpretazione).
Uso eccessivo, stretto, largo, E' cambiato nel tempo il vostro modo di vederlo ?
Esiste un " vibrato di classe " ?( in cui si esprime  classe anche nel vibrato ?)
Sarebbe bello sentire i vs. pareri ! Paolotretteltrumpet ?
: Re: Quale vibrato ?
: eugeniovi August 05, 2020, 11:47:39 AM
Il vibrato alla Miles  :)
: Re: Quale vibrato ?
: dirtysound August 05, 2020, 12:30:49 PM
Com'è ? Un link o puoi provare a descriverlo ?
A me il mio primo insegnante, che è stato un trombonista (Dino Blasi, che ha suonato con Louis Armstrong, quando venne in Italia): mi disse: " innanzi tutto, non deve essere "belante" troppo tremulo, ma se vuoi che sia un bel vibrato, " di classe" , mi diceva, devi partire da una nota fissa, ferma, ben intonata e ben suonata , che sia bella e solo alla fine della durata della nota devi dare un leggero vibrato slow ! Devo dire che questa cosa mi è rimasta impressa e l' ho ritrovata spesso anche in cantanti famosi (Ella Fitzgerald, Sahara Vaughan ed altri) alla fine della loro carriera, quindi quando avevano accumulato una  maturità espressiva acquisita in anni di esperienza, infatti se si ascolta il loro modo di cantare rispetto a quando erano più giovani, si può ascoltare un uso maggiore ed anche un vibrato più stretto rispetto a dopo. Indubbiamente prendere una bella nota fissa e precisa e tenerla prima di fare il vibrato, non è da tutti perché ...automaticamente farà risaltare tutte le nostre pecche.... :). Però devo dire che... fatto bene , è un gran bel vibrato
Che ne dite ? E' lo stesso anche per voi ?
: Re: Quale vibrato ?
: Mar August 05, 2020, 01:00:32 PM
Credo che Eugenio scherzasse, perché Miles può essere tutto ma non un esempio di vibrato. Racconta lui stesso che da ragazzo ha costruito il suo suono seguendo i consigli del suo maestro dell'epoca: "Guarda Miles, piantala con questo vibrato alla Harry James. Non c'è bisogno di far tremare le note, perché tremerai abbastanza da solo quando invecchierai.»
: Re: Quale vibrato ?
: eugeniovi August 05, 2020, 01:16:36 PM
Credo che Eugenio scherzasse, perché Miles può essere tutto ma non un esempio di vibrato. Racconta lui stesso che da ragazzo ha costruito il suo suono seguendo i consigli del suo maestro dell'epoca: "Guarda Miles, piantala con questo vibrato alla Harry James. Non c'è bisogno di far tremare le note, perché tremerai abbastanza da solo quando invecchierai.»

Esatto, mi sono permesso di scherzare. Non ricordo una battuta dove Miles 'vibrasse'. Dirty hai avuto un grandissimo insegnante! Ciao a tutti
: Re: Quale vibrato ?
: Norman August 05, 2020, 01:28:44 PM
Beh, direi che dipende da che stile si sta suonando. Nel jazz generalmente mi piace il vibrato dei cantanti, quindi con la nota che parte stabile e poi vibra leggermente ma rapidamente sul finire. Nel Latin mi piace invece un vibrato più marcato, come anche nel blues. Nel funk poco vibrato, al limite lo shake. Dove mi è stato insegnato di evitarlo assolutamente è in Morricone (tranne ovviamente i temi western, dove invece si può anche esagerare). Alla fin fine è questione di gusto, ma a me è stato insegnato prima di tutto ad imparare a “rispettare” i canoni di ogni stile, prima di cercare il proprio spazio interpretativo.
: Re: Quale vibrato ?
: dirtysound August 05, 2020, 04:10:09 PM
 All'art.1di questo forum dovrebbe stare scritto: " Lo spirito burlone " di questo forum aleggia goliardico al di sopra di qualsiasi persona, argomento o cosa e qualsiasi utilizzatore sa' fin d'ora che potrebbe esserne (in)colpevole bersaglio  . :)
@norman: giuste precisazioni. Io, sugli opportuni brani jazz, sono più per la nota che parte stabile e poi vibra leggermente ma lentamente, questione di scelta personale.
Vorrei chiederti, invece ,  a proposito del funk,  cosa si intende per shake ? :)
: Re: Quale vibrato ?
: eugeniovi August 05, 2020, 04:54:40 PM
All'art.1di questo forum dovrebbe stare scritto: " Lo spirito burlone " di questo forum aleggia goliardico al di sopra di qualsiasi persona, argomento o cosa e qualsiasi utilizzatore sa' fin d'ora che potrebbe esserne (in)colpevole bersaglio  . :)


Spero di essere perdonato, era tutto in buonissima fede. Lasciami indovinare: sei giovane e pieno di entusiasmo? Ho sbagliato? Ciao
: Re: Quale vibrato ?
: fcoltrane August 05, 2020, 06:01:23 PM
La penso come Miles o come Trane che non  utilizza il vibrato quasi  mai .  Recentemente ho ascoltato una versione di a love supreme di winton marsalis e l’aspetto che mi piace meno è l’utilizzo del vibrato . E lui è quello che possiede uno dei suoni di tromba che preferisco al mondo, e con la tromba fa un po’ quello che gli pare. Il video lo trovate su YouTube con elvin jones
: Re: Quale vibrato ?
: Chiapparo August 05, 2020, 10:55:11 PM
Buonasera a tutti, a me il vibrato piace medio-lento, dopo una bella nota chiara e nitida, soprattutto mai esagerato e onnipresente. La domanda che vorrei, invece, porre è come lo ottenete? Il mio primo maestro, del “vecchio insegnamento”, lo suonava facendo oscillare le dita sui pistoni, creando quindi un piccolo movimento del bocchino sul labbro. Il secondo maestro, del “nuovo ordinamento”, lo ottiene invece muovendo leggermente la mascella, permettendo così al labbro di muoversi leggermente sul bordo del bocchino. Io preferisco il primo, ma forse perché essendo un novizio trovo sia più semplice da raggiungere. E voi?
: Re: Quale vibrato ?
: Norman August 06, 2020, 07:42:24 AM
All'art.1di questo forum dovrebbe stare scritto: " Lo spirito burlone " di questo forum aleggia goliardico al di sopra di qualsiasi persona, argomento o cosa e qualsiasi utilizzatore sa' fin d'ora che potrebbe esserne (in)colpevole bersaglio  . :)
@norman: giuste precisazioni. Io, sugli opportuni brani jazz, sono più per la nota che parte stabile e poi vibra leggermente ma lentamente, questione di scelta personale.
Vorrei chiederti, invece ,  a proposito del funk,  cosa si intende per shake ? :)
Lo shake non è un vibrato in realtà, una volta lessi una definizione come di “un trillo che ha preso gli ormoni”, molto ampio, fatto su note alte/acute. È un effetto molto usato nelle big band e che poi si è perpetuato anche nel soul e nel funk.
: Re: Quale vibrato ?
: Norman August 06, 2020, 07:47:46 AM
Buonasera a tutti, a me il vibrato piace medio-lento, dopo una bella nota chiara e nitida, soprattutto mai esagerato e onnipresente. La domanda che vorrei, invece, porre è come lo ottenete? Il mio primo maestro, del “vecchio insegnamento”, lo suonava facendo oscillare le dita sui pistoni, creando quindi un piccolo movimento del bocchino sul labbro. Il secondo maestro, del “nuovo ordinamento”, lo ottiene invece muovendo leggermente la mascella, permettendo così al labbro di muoversi leggermente sul bordo del bocchino. Io preferisco il primo, ma forse perché essendo un novizio trovo sia più semplice da raggiungere. E voi?
Si, quello ottenuto muovendo la tromba è più facile. Muovere la mandibola è meno agevole, ma è comunque lo stesso principio, si “forza” un movimento del labbro. In realtà si può fare anche “cantandolo”, ossia di fatto muovendo la lingua, che è il modo più difficile, ma quello che permette più sfumature.
: Re: Quale vibrato ?
: paolotretteltrumpet August 06, 2020, 10:12:01 AM
Secondo la mia esperienza.
Il vibrato intanto è una variazione del pitch che si può ottenere in diversi modi come specificato qui sopra.
Io uso quello in cui muovendo la mandibola, insieme alla lingua, riesco a controllarlo come voglio.
Si può usare anche la mano, ma è meno elegante, in ogni modo anche in questo secondo caso si agisce sempre sul labbro. (in maniera diversa)
Quale vibrato, tipo  e  intensità dipende ovviamente dalla musica che stai suonando.
Se una nota è lunga di valore, si crea una direzione portandola alla successiva con il vibrato o dinamica, quasi mai la si lascia ferma.
Di norma si inizia senza vibrato e man mano lo si applica.
Io faccio un vibrato a tempo, cioè con i multipli del tempo d'impianto, non si fa a caso, c'è una logica.
Un vibrato che non mi piace è quello che usava Pierre Thibaud
aloah
: Re: Quale vibrato ?
: francotrumpet August 06, 2020, 03:52:21 PM
anche io sono per il vibrato alla Miles o alla Billie Holiday cioè quello che non c'è o se c'è non "prevale" .. :)
: Re: Quale vibrato ?
: Altobugle August 06, 2020, 03:54:21 PM
Secondo la mia esperienza.
Il vibrato intanto è una variazione del pitch che si può ottenere in diversi modi come specificato qui sopra.
Io uso quello in cui muovendo la mandibola, insieme alla lingua, riesco a controllarlo come voglio.
Si può usare anche la mano, ma è meno elegante, in ogni modo anche in questo secondo caso si agisce sempre sul labbro. (in maniera diversa)
Quale vibrato, tipo  e  intensità dipende ovviamente dalla musica che stai suonando.
Se una nota è lunga di valore, si crea una direzione portandola alla successiva con il vibrato o dinamica, quasi mai la si lascia ferma.
Di norma si inizia senza vibrato e man mano lo si applica.
Io faccio un vibrato a tempo, cioè con i multipli del tempo d'impianto, non si fa a caso, c'è una logica.
Un vibrato che non mi piace è quello che usava Pierre Thibaud
aloah

Pitch con la mano...la lingua ... la mandibola...qua si va sul v.m.18 🤣🤣
: Re: Quale vibrato ?
: Chiapparo August 06, 2020, 05:10:58 PM
Grazie Norman, proverò a “cantarlo” come dici tu, magari riuscissi anche ad ottenerlo più facilmente... Grazie anche a Paolo, che giustamente dà una misura, o meglio un tempo da rispettare, perché la musica non è mai a “casaccio”!
Altobugle, pensa che mia moglie dice agli amici: “mio marito si chiude, solo in una stanza... e tromba!”
: Re: Quale vibrato ?
: dirtysound August 06, 2020, 06:25:23 PM
@Grazie a paolotretteltrumpet, aloah :) @ Grazie a norman,(immagino che il trillo sia fatto come un esercizio di flessibilità magari su due armonici contigui compatibili con l'accordo presente in quella battuta in quell'istante, potrebbe essere così ? )
@Un saluto a Eugeniovi :)
Certo sentendo i pareri sembrerebbe  che l'uso frequente del vibrato non incontri molto i gusti , e però stavo pensando e ascoltando " I remember Clifford proprio nell'esecuzione di  F.Hubbard (dove il vibrato è molto presente) .
Fatto salvo che ognuno suona come gli viene di suonare e che dobbiamo rispettare la personalita' e la vena interpretativa del momento in cui la suona, ma rispetto a quel periodo, il nostro modo di percepire un brano, sara' un po' cambiato ?
Un piccolo O.T., sempre nella stessa esecuzione, vedendo come Hubbard prende gli acuti non avete l'impressione che Hubbard per sparare quegli acuti sia un po' lontano dal concetto di " no pressing " sul quale mille volte ci siamo sparati le seghe mentali ? :)l
: Re: Quale vibrato ?
: Mar August 06, 2020, 07:08:26 PM
“I always played with too much pressure because I felt I needed it to get that feel I wanted. You want to stay in the pocket, but the drums are usually so loud that you have to play really hard to be heard over them. That leads to injuries, but like an athlete, a musician can’t wait to get back out there and start playing again. You feel good so you take the jobs, but then it hurts again because it didn’t have time to heal.”

Freddie Hubbard a 55 anni era già un ex trombettista. Con il suo modo di suonare si era rovinato le labbra irrimediabilmente.
Il no pressing è un'esagerazione, non si può suonare senza pressione sulle labbra. Deve essere però la minor pressione possibile
: Re: Quale vibrato ?
: dirtysound August 06, 2020, 07:09:03 PM
Però chissà,.... forse trombe meno risonanti, bocchini meno risonanti, o forse non c'era proprio il concetto : " no pressing " ... Ma secondo voi con trombe meno risonanti , quelle un po ' vintage per intenderci, si potrebbero ottenere quegli acuti così sparati ,  con quell' intensità con la tecnica : " no pressing " ?  (Personalmente rimangono un po' scettico ).
: Re: Quale vibrato ?
: dirtysound August 06, 2020, 07:20:47 PM
Mar, sei stato più rapido dei miei dubbi ! :) Però la giustificazione che lui dà ( do' per scontato che sia la sua), è che non riuscisse a contrastare il livello di volume presente degli altri musicisti o altro. Io non ho troppa esperienza di no pressing , non ho labbra allenate forti, ma (domanda ) il suonare " no pressing " ha una soglia ( che magari , anzi sicuramente , è individuale ) dopo la quale, se vuoi volume , sei costretto giocoforza a premere ?
: Re: Quale vibrato ?
: Mar August 06, 2020, 07:34:57 PM
L'articolo completo è questo:
https://jazztimes.com/archives/freddie-hubbard-the-show-must-go-on/

Le tue domande sono lecite, e magari qualcun'altro sul forum è in grado di risponderti meglio di me.
Io da parte mia credo di averti già risposto. Il no pressing non ha senso, però devi abituarti a giocare sempre il più leggero possibile, così quando ti serve... quando devi andare vicino ai tuoi limiti, puoi aiutarti con un po' di pressione in più. Non è detto che sia necessario farlo.
Io credo che si possa salire senza spaccarsi labbra e denti.

Un trombettista dovrebbe avere come primo pensiero quello di difendere le proprie labbra, quindi le regole base del buon principiante (e non solo) sono
- suonare tutti i giorni
- riposare tanto quanto suoni
: Re: Quale vibrato ?
: fcoltrane August 06, 2020, 07:58:27 PM
Io come sapete sono una schiappa quindi ciò che dirò ha un valore limitato .ma spesso si parla del no pressing delle labbra sul bocchino non considerando che chi suona uno strumento a fiato può esercitare una pressione terrificante anche senza pressare le labbra sul bocchino. Io ad esempio da sassofonista so bene come comprimere l’aria utilizzando apparato diaframmatico respiratorio e laringe e lingua (intendendo per lingua anche e soprattutto gli apparati molli che si trovano dietro la lingua.  Il punto è che come sapete meglio di me la pressione di per se non si trasforma in vibrazione. ad esempio con la tromba non esercito alcuna pressione sul bocchino posso suonare anche 5 ore di fila senza affaticare le labbra ma stringo a volte le labbra tra loro e questo incrementa in maniera esponenziale la pressione ma pregiudica il suono . Tutto questo per dire che per salire così tanto non è detto che il trombettista eserciti una pressione sul bocchino, è certo invece che la eserciti sulle pareti del collo e della laringe e della bocca
: Re: Quale vibrato ?
: Mar August 06, 2020, 09:50:30 PM
Nell'articolo che ho postato è spiegato chiaramente, i problemi alle labbra per un trombettista hanno più di un'origine. In realtà non parla mai del suonare note acute, questo l'ho scritto io. L'articolo, o meglio Freddie Hubbard, parla del suonare più forte della batteria... del suonare troppo (per esercitarsi con i suoi amici sassofonisti... per suonare 2 sessioni a sera per lavoro e 4 per divertimento, o sul palco fare più battute di quelle che ti spettano perché il pubblico applaude).
Nel mio piccolo consiglio a chiunque di non suonare 5 ore di fila, anche se crede di poterlo fare... anche se gli sembra di poterlo fare.
Quando le labbra perdono efficienza si finisce per spingere troppo
Le labbra e i muscoli facciali interessati hanno delicati equilibri.
Freddie Hubbard è andato avanti 30 anni a suonare così pensando di poterlo fare, poi non ce l'ha più fatta.
: Re: Quale vibrato ?
: Norman August 07, 2020, 06:58:28 AM
Tantissimi bravo trombettisti del passato suonavano in maniera inefficiente, e questa è un’ulteriore testimonianza del loro talento, pensate cosa avrebbero potuto fare se avessero avuto a disposizione una didattica adeguata! Io il Freddie Hubbard post infortunio lo vidi dal vivo ad Arona nel 2001, e fu un patimento, eravamo tutti in imbarazzo per lui. Ma anche Armstrong ebbe una carriera trombettistica rapidamente declinante, raggiunse il suo culmine negli anni ‘20, ma poi andò gradualmente degradando, ed il suo crescente interesse per il canto fu in parte forzato. Nelle foto si vede il segno che aveva sul labbro. Anche Dizzy Gillespie ebbe una parabola simile, complice anche la sua problematica di degradamento dei tessuti.

Pensate cosa avrebbero potuto fare personaggi del genere se avessero avuto una tecnica come quella di Doc Severinsen, che lo ha preservato fino a ben oltre gli 80 anni!

Il “no press” è un mito, ma è la mitizzazione di un livello di efficienza che invece è raggiungibilissimo con uno studio adeguato.

Quanto al vibrato nel jazz, è vero che la tendenza è alla moderazione, ma non è un dogma, come ho detto dipende dallo stile, ed è un po’ questione di “moda”, se mi passate il termine. Oggi il modello preminente è il jazz anni ‘50 e ‘60, e particolarmente qui in Italia è forte l’influenza di Miles Davis e Chet Baker, soprattutto per la presenza fisica del secondo qui da noi per molti anni. Ma quando il riferimento principale era Armstrong era tutta un’altra storia... Io ho fatto mio l’esempio del mio Maestro Giuffredi, che jazzista non è, ma che da artista poliedrico quale invece è mi ha insegnato ad apprezzare le specificità di ogni linguaggio, ad ascoltare la voce unica ed irripetibile di ogni singolo artista, e che mi ha incoraggiato a cercare di essere in ogni situazione un trombettista diverso, secondo quello che ogni singolo brano richiede o suggerisce. Per questo alla domanda su “come fare il vibrato” rispondo con il suggerimento di provare a farlo in tutti i modi possibili, di imparare tutte le varianti possibili, di esplorare le potenzialità della propria espressività in tutte le direzioni.

Vi dirò di più: a volte esagerare fa bene. Una volta a lezione stavo eseguendo una melodia (non ricordo quale, ma era una ballad). A me sembrava di farla decentemente, ma lui era perplesso, diceva che era piatta. Ad un certo punto mi disse: “esagera! Suonala volgare, come la canterebbe un muratore in cantiere!”. Io lo feci, mi abbandonai a tutto il tamarrismo di cui mi sentivo capace, e lì mi venne fuori finalmente la musica che lui voleva sentire da me, che non era volgare per niente, ma semplicemente era finalmente “libera”, al che lui esclamò: “ooooh! Finalmente hai tolto lo straccio dal culo!”. È molto frequente che i principianti ed i dilettanti suonino inconsapevolmente “frenati”, troppo concentrati sul controllo di quello che fanno, ed in questo perdono capacità espressiva, invece, vibrato o non vibrato, la tromba va fatta sempre cantare, se no finisce per sembrare un sequencer... Per questo esagerare un po’ l’interpretazione può talvolta farci scoprire che in realtà abbiamo ancora spazio da riempire di musica, e questo vale per tutti gli elementi di stile, anche per il vibrato.
: Re: Quale vibrato ?
: Mar August 07, 2020, 08:48:55 AM
Norman, tu dici che tantissimi trombettisti del passato suonavano in maniera inefficiente, e io sono più che d'accordo con te. Qualcuno potrebbe obiettare però che non abbiamo avuto più trombettisti del calibro di Freddie Hubbard o di Louis Armstrong, e potrebbe saltare a facili conclusioni.
I grandi trombettisti del passato hanno avuto percorsi didattici poco lineari, e la maggior parte di loro suonava con l'istinto (che in genere, con la tromba, è controproducente). Capisco che stiamo scivolando sempre più o.t., ma mi sono sempre chiesto quanto l'educazione influisca negativamente sul "genio", e mi sembra di poter trovare delle risposte in questo specifico campo.
Oggi abbiamo trombettisti più efficienti ma poco geniali, poco originali. Qualcuno sostiene che sia già stato fatto tutto, già suonato tutto. Io credo invece che ci siamo chiusi dentro a delle regole imparate che non ci permettono di trovare, né di cercare, altre strade
: Re: Quale vibrato ?
: eugeniovi August 07, 2020, 08:56:39 AM

@Un saluto a Eugeniovi :)


Che gentile! ricambio con piacere.  Sono d'accordo con Mar, non c'è paragone di quanto suonavano Dizzy, Hubbard etcc.. con i musicisti di adesso. E poi anche su che ottave suonavano per cui era tutto sottoposto a sforzi immani. Anche l'originalità di una volta non esiste piu', ripetiamo (salvo rari casi) le lezioni del passato ma all'orizzonte non si intravede nessuno che abbia il 'genio' di trovare nuove strade. Pero' intano godiamoci dei grandi attuali che sono tecnicamente perfetti.  Ciao
: Re: Quale vibrato ?
: Norman August 07, 2020, 02:06:01 PM
Norman, tu dici che tantissimi trombettisti del passato suonavano in maniera inefficiente, e io sono più che d'accordo con te. Qualcuno potrebbe obiettare però che non abbiamo avuto più trombettisti del calibro di Freddie Hubbard o di Louis Armstrong, e potrebbe saltare a facili conclusioni.
I grandi trombettisti del passato hanno avuto percorsi didattici poco lineari, e la maggior parte di loro suonava con l'istinto (che in genere, con la tromba, è controproducente). Capisco che stiamo scivolando sempre più o.t., ma mi sono sempre chiesto quanto l'educazione influisca negativamente sul "genio", e mi sembra di poter trovare delle risposte in questo specifico campo.
Oggi abbiamo trombettisti più efficienti ma poco geniali, poco originali. Qualcuno sostiene che sia già stato fatto tutto, già suonato tutto. Io credo invece che ci siamo chiusi dentro a delle regole imparate che non ci permettono di trovare, né di cercare, altre strade
Non credo che il motivo per cui non abbiamo più dei Miles o dei Clifford sia legato alla didattica, semplicemente manca il contesto artistico in cui loro sono cresciuti. Lo stesso si potrebbe dire anche del rock... il secondo dopoguerra è stato un momento forse irripetibile per la musica “popolare”, jazz o rock che fosse.

E comunque i conti andrebbero fatti a distanza di qualche decennio, non dimentichiamo che ai loro tempi quasi tutti quei giganti suonavano in locali che erano poco più che bettole e facevano dischi che rimanevano in un mercato di nicchia, con la notevole eccezione di Miles Davis, che fu l’unico a spuntare contratti discografici che lo potessero rendere ricco. Van Gogh da vivo era considerato poco più che un incrostatore di tele. La lista di grandi artisti che sono stati riconosciuti solo dopo morti è lunghissima, quindi è probabile che molti grandi innovatori contemporanei noi semplicemente non li vediamo. Probabilmente i nuovi Miles non suonano jazz, né la tromba. Forse non suonano neanche, ma si esprimono con altre forme d’arte... Il talento prende forme ogni volta diverse, perché il contesto è sempre diverso.

Io penso che se i grandi del passato avessero avuto la didattica disponibile oggi sarebbero stati grandi lo stesso, ma quantomeno avrebbero fatto meno fatica. Freddie Hubbard non si sarebbe rovinato così giovane. E tutti avrebbero avuto carriere più lunghe e probabilmente ancora più feconde. Il talento, quello vero, non si fa mica imbrigliare da queste cose...
: Re: Quale vibrato ?
: eugeniovi August 07, 2020, 02:41:37 PM
Ma, secondo me i grandi (nel vero senso del termine) non hanno bisogno di didattica, certo assimilano, provano, cambiano ma poi la didattica la dimenticano perchè troppo forte la loro personalità, anzi a volte la didattica li 'costringerebbe' nella normalità che a loro pero' mal di addice. Dettano la nuova normalità, riscrivono i canoni per quelli a venire finchè altri 'traghettano' verso nuovi orizzonti.  Ciao
: Re: Quale vibrato ?
: fcoltrane August 07, 2020, 03:35:53 PM
😂😂😂 certo che bisogna mettersi d’accordo sul significato del termine didattica. Mi sveglio alle 7 30 e dalle otto del mattino sto a suonare con Shorter, altri giorni vado da Nica e ci trovo Monk , con loro capita che parliamo c’è invece uno che si chiama Coltrane col quale neanche parliamo ma stiamo a suonare tutto il tempo finché sfinito non si addormenta sul divano con il sax in mano. Queste le giornate tipo di Freddie Hubbard. Ps ...i problemi fisici non sono stati solo al labbro ma anche  di altra natura non dobbiamo dimenticare che lo stesso musicista si considerava un sopravvissuto per la sua passione per la polvere bianca.  Per me la tecnica aiuta sempre il musicista e difficilmente gli  è da ostacolo
: Re: Quale vibrato ?
: eugeniovi August 07, 2020, 05:04:37 PM
Certo la didattica aiuta ma non stiamo parlando di fare scale o terze ma come dice Zosimo noi portiamo sempre a paragone i 'grandissimi' del Jazz.  Loro hanno inventato un linguaggio. Non dimentichiamo che i 'grandi' delle nuove generazioni studiano su quel linguaggio. E' pieno di sax che suonano con le scale di Parker o con le 'sheets of sounds' di Trane o col soffiato di Webster,  di pianisti che accompagnano come Bud Powell o col tocco di Evans. Ciao
: Re: Quale vibrato ?
: fcoltrane August 07, 2020, 06:28:49 PM
 Ehehe se un musicista sa suonare come Parker tanto di cappello , un sassofonista Che riesca a suonare come Trane e sappia replicare le striscie di suono ancora non lo ho sentito.
: Re: Quale vibrato ?
: Norman August 07, 2020, 06:36:44 PM
È ovvio che si parla di tecnica di base, perché quanto a musicalità ovviamente certa gente ha semplicemente toccato il cielo. Anzi, loro sono il cielo per tutti noi.

Ed è anche ovvio che, se hanno fatto quello che hanno fatto, e soprattutto se non avevano una tecnica di base inappuntabile, è perché comunque anche da quel punto di vista avevano una predisposizione fisica e d’istinto per lo strumento fuori dal comune.

Detto questo, la didattica per fortuna si è evoluta, come tutte le cose, ed è diventata accessibile ad un numero molto maggiore di persone, e questo è solo un bene.

Faccio un altro esempio: Monk è stato un grandissimo pianista, oltre che compositore, ma solo un pazzo imposterebbe un allievo nel modo in cui suonava lui. Un pianista un’idea del genere non la prenderebbe mai in considerazione.
: Re: Quale vibrato ?
: dirtysound August 07, 2020, 11:50:48 PM
La considerazione finale relativa al pazzo ,  non l' ho mica capita. Tanti hanno impostato i propri allievi ad un modello da prendere come esempio....Monk no ?  Mi aiuti a capire meglio quello che vuoi dire ?
: Re: Quale vibrato ?
: fcoltrane August 08, 2020, 09:52:37 AM
È ovvio che si parla di tecnica di base, perché quanto a musicalità ovviamente certa gente ha semplicemente toccato il cielo. Anzi, loro sono il cielo per tutti noi.

Ed è anche ovvio che, se hanno fatto quello che hanno fatto, e soprattutto se non avevano una tecnica di base inappuntabile, è perché comunque anche da quel punto di vista avevano una predisposizione fisica e d’istinto per lo strumento fuori dal comune.

Detto questo, la didattica per fortuna si è evoluta, come tutte le cose, ed è diventata accessibile ad un numero molto maggiore di persone, e questo è solo un bene.

Faccio un altro esempio: Monk è stato un grandissimo pianista, oltre che compositore, ma solo un pazzo imposterebbe un allievo nel modo in cui suonava lui. Un pianista un’idea del genere non la prenderebbe mai in considerazione.
.    Oggi anche la tecnica pianistica ha fatto passi da gigante ed io intendo la frase di Norman nel senso della postura e del modo di mettere le dita sul piano . Perché esistono invece moltissimi pianisti ed anche insegnanti che sono in grado di suonare ed insegnare lo stile Di Monk. Uno di questi è Barry Harrys che ho avuto Il Piacere di conoscere. Analogamente esistono degli insegnanti che insegnano alcuni aspetti dello stile di Trane. O nella tromba di Clifford ecc..io non sono d’accordo che la musica Jazz sia tendenzialmente “Moribonda” e che non ci siano musicisti del livello dei grandi citati. È solo difficile trovarla perché l’offerta con YouTube È enormemente più ampia ed appare uniforme. Per fare un esempio ricordo un concerto di Brecker a Marsala che dal mio punto di vista non ha nulla da invidiare rispetto ai grandi citati ,
: Re: Quale vibrato ?
: Norman August 08, 2020, 10:44:31 AM
Certo, parliamo di tecnica, non di stile!!!
: Re: Quale vibrato ?
: fcoltrane August 08, 2020, 07:01:05 PM
Lo dicevo perché a volte tecnica e stile vanno A braccetto. Sei hai tecnica di emissione come Dave Liebman puoi provare a suonare alcune cose di Trane se invece la hai come il pur bravo Walter smith iii potrai suonare le stesse note ma il suono sarà sempre mancante di qualcosa. Un po’ come bosso che si può permettere di studiare lo stile di clifford o marsalis quello di Armstrong con ottimi risultati . Più è alta la tecnica più è facile esprimersi.
: Re: Quale vibrato ?
: dirtysound August 08, 2020, 09:14:53 PM
Certo, una volta chiarito il contesto il senso dell'ultima considerazione appare evidente. Per quanto mi riguarda, le informazioni in mio possesso sulle critiche a T.Monk erano centrate sulla particolarita' degli accordi da lui utilizzati, che venivano definiti strani perché poco utilizzati e ancora non bene accettati nelle armonie in uso , non ero a conoscenza e non mi è ancora capitato di aver letto che fosse criticato anche per le impostazioni  pianistiche di tecnica di base. Letto così il post mi sembrava composto di due affermazioni non congrue fra loro. Non sempre è scontato che chi legge sia in possesso delle informazioni che a noi possono apparire "scontate "...Rimane sempre il piacere del dibattito  :)
Concludo dicendo, a riguardo del vibrato,   ascoltato nei brani di cui abbiamo parlato in questo post, che sembra quasi sempre attaccare direttamente all'inizio della nota.
Il post ha preso una piega che secondo me denuncia , in ognuno di noi, l'urgenza di parlare di come si suona oggi. In particolare , secondo me del contenuto espressivo del musicista, che è composto sì dalla tecnica , ma non è la stessa cosa, ne vogliamo parlare in un post apposito ? (E' già stato toccato in vari  post sparsi ma non è stato sviscerato ben bene, dagli interventi si sente che ognuno, vorrebbe dirne di più , che ne dite ?
Come lo intitoliamo ? "Il proprio suono ! Da dove  nasce ? "
: Re: Quale vibrato ?
: Norman August 09, 2020, 06:40:26 AM
Se guardi le foto, Monk suonava con le dita molto spesso diritte, invece che ad arco. Come facesse a fare quello che faceva suonando in quella maniera è un mistero, ma ripeto, il talento se c’è trova il modo di uscire. Basti pensare a cosa è riuscito a fare Michel Petrucciani...

Ancora una volta, la tecnica evolve, come gli strumenti. Oggi siamo nel 2020, e sarebbe un errore sclerotizzarsi nella contemplazione del passato in merito a questi aspetti, sarebbe come rifiutarsi di usare il computer per progettare un ponte...

Quanto alla musica oggi, prima di aprire una discussione apposita invito a sgomberare il campo da un equivoco, che già ho visto affiorare: in tanti si domandano perché non si vedano più all’orizzonte dei Miles e dei Clifford. Beh, io credo che sia un problema di aspettative sbagliate, perché con ogni probabilità non ci sono più le condizioni perché nasca quel tipo di artista lì. Come ho già accennato, non esiste più il contesto storico, sociale, culturale e musicale che ha prodotto quella musica in quel momento storico e che ha reso possibile che quella musica e quei musicisti lasciassero una traccia così profonda. I trombettisti che suonano oggi suonano sulla scia di un momento e di maestri che temo siano irripetibili, e credo che lo stesso valga per il jazz come per il rock. Forse vale addirittura per la musica tout court, perché mi sembra che la musica abbia perso la sua posizione di preminenza tra le forme d’arte che ha avuto indiscutibilmente nel secondo dopoguerra. Se penso a grandi artisti che hanno realmente lasciato una traccia negli ultimi 25 anni mi vengono in mente pochissimi musicisti e molti artisti figurativi e videomakers. Forse i nuovi Miles e Clifford li cerchiamo in un posto dove non possono essere, quantomeno qui ed ora.
: Re: Quale vibrato ?
: fcoltrane August 09, 2020, 06:08:56 PM
Per tornare in argomento finalmente ho capito la citazione riferita a Miles 😂😂😂 cercavo una versione di embraceable you ed ascolto marsalis botti Chet e tutti la suonano su tonalità diversa rispetto a quella scelta dal mio amico trombettista per la serata che abbiamo a breve . Infine trovo la versione del citato h j e finalmente capisco il vibratone . Strano che sul real book sia questa la versione di riferimento in sol . Ora ascolto qualche orchestra dell’epoca dell’autore. Stando al discorso di Norman per rispettare lo stile Di Harry James dovrei imparare anche il vibratone .... ora ci provo e vi dico
: Re: Quale vibrato ?
: eugeniovi August 09, 2020, 06:29:40 PM
Ehehe se un musicista sa suonare come Parker tanto di cappello , un sassofonista Che riesca a suonare come Trane e sappia replicare le striscie di suono ancora non lo ho sentito.
Ho scritto......con le scale....con le sheets of sounds e non come....ciao
: Re: Quale vibrato ?
: eugeniovi August 09, 2020, 06:34:07 PM
......io credo che sia un problema di aspettative sbagliate, perché con ogni probabilità non ci sono più le condizioni perché nasca quel tipo di artista lì. Come ho già accennato, non esiste più il contesto storico, sociale, culturale e musicale che ha prodotto quella musica in quel momento storico e che ha reso possibile che quella musica e quei musicisti lasciassero una traccia così profonda. I trombettisti che suonano oggi suonano sulla scia di un momento e di maestri che temo siano irripetibili, e credo che lo stesso valga per il jazz come per il rock.........

Penso che sia la sintesi esatta. Ciao a tutti
: Re: Quale vibrato ?
: fcoltrane August 09, 2020, 07:04:47 PM

Per Eugeniovi    pollices    Non avevo capito intendevi scimmiottare , perché per suonare le strisce di suono È necessaria una tecnica strumentale straordinaria ed un gusto per l improvvisazione altrettanto fuori dal comune . E mi interessava capire a quali sassofonisti facevi riferimento . Coltrane non suona delle scale sempre alla stessa maniera e neanche sempre le stesse scale  Quando suono le strisce di suono ha una tale varietà di fraseggio ed una grande capacità di Inserire cromatismi che non è facile da imitare.
: Re: Quale vibrato ?
: Zosimo August 11, 2020, 08:25:13 PM
Se guardi le foto, Monk suonava con le dita molto spesso diritte, invece che ad arco. Come facesse a fare quello che faceva suonando in quella maniera è un mistero, ma ripeto, il talento se c’è trova il modo di uscire. Basti pensare a cosa è riuscito a fare Michel Petrucciani...

Ancora una volta, la tecnica evolve, come gli strumenti. Oggi siamo nel 2020, e sarebbe un errore sclerotizzarsi nella contemplazione del passato in merito a questi aspetti, sarebbe come rifiutarsi di usare il computer per progettare un ponte...

Quanto alla musica oggi, prima di aprire una discussione apposita invito a sgomberare il campo da un equivoco, che già ho visto affiorare: in tanti si domandano perché non si vedano più all’orizzonte dei Miles e dei Clifford. Beh, io credo che sia un problema di aspettative sbagliate, perché con ogni probabilità non ci sono più le condizioni perché nasca quel tipo di artista lì. Come ho già accennato, non esiste più il contesto storico, sociale, culturale e musicale che ha prodotto quella musica in quel momento storico e che ha reso possibile che quella musica e quei musicisti lasciassero una traccia così profonda. I trombettisti che suonano oggi suonano sulla scia di un momento e di maestri che temo siano irripetibili, e credo che lo stesso valga per il jazz come per il rock. Forse vale addirittura per la musica tout court, perché mi sembra che la musica abbia perso la sua posizione di preminenza tra le forme d’arte che ha avuto indiscutibilmente nel secondo dopoguerra. Se penso a grandi artisti che hanno realmente lasciato una traccia negli ultimi 25 anni mi vengono in mente pochissimi musicisti e molti artisti figurativi e videomakers. Forse i nuovi Miles e Clifford li cerchiamo in un posto dove non possono essere, quantomeno qui ed ora.


Infatti, non voi che siete tutti preparati, ma molti non capiscono che la musica si evolve ( come tante altre cose) con la società. Nel jazz sarebbe controproducente analizzare solo la musica e non vedere cosa succedeva in politica, economia ecc ecc. Poi su Monk si può aprire un capitolo, tecnicamente è sempre stato avversato come una pippa. Monk suonava bene anche la classica, ma non gli interessava perchè non era un mero esecutore, ma un Musicista , ma qui entreremmo in un altro discorso.