Italian Trumpet Forum
Didattica => Scuole trombettistiche => : Zosimo May 16, 2022, 10:09:57 AM
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Ricordiamo tutti la frase di Dizzy che recitava più o meno così:
Un giorno prendi la tromba e vinci tu. un giorno vince lei , poi muori e ha vinto lei.
Prendo spunto dalla risposta di ciccio e non solo, mi vengono in mente vari post sul forum
dove si parla delle giornate no, ma anche confrontandomi con altri trombettari.
Di solito lo imputavo al poco studio, a 'na certa il labbro muore e quindi si spernacchia, ma
la domanda, mi è sorta quando (soprattutto) nel periodo lockdaùn, suonavo quasi tutti i giorni,
non ore, ma comunque spesso. Beh, se prendiamo ad esempio un mese c'erano giorni che yeah e pensavo:
ammazza quanto so figo, ma capitavano alcuni giorni che il labbro era inchiodato che nemmeno ai tempi
delle prime prove co la parrocchia ::) Ora direte: beh se studiavi, forse il labbro era stanco, ma la mia risposta
è: non studiavo 7 giorni su 7 e comunque le sessioni non erano mai lunghissime e dopo 30 anni qualcosa l'ho imparata
e non premo/vo come un ossesso anzi. voi? esperienze? dubbi? riflessioni?
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purtroppo devo accettare la dura realtà : il mio limite che è rappresentato dalla giornata no.
la scala di Mib è fuori dalla mia portata.
ancora non capisco da cosa dipenda la giornata si rispetto a quella no , nel mio caso studio quasi tutti i giorni ed è capitatoto raramente di affaticare il labbro. credo di avere il problema inverso perchè spingo davvero poco le labbra sul bocchino , più che altro mi capita di sbagliare nel senso di strizzare troppo le labbra tra loro ma questo non comporta alcuno stress per le labbra ma solo per il suono diventa inascoltabile soprattutto sul registro acuto. o mi capita di aprire troppo le labbra e quindi anche in questo caso il suono diventa inascoltabile perchè afono .
qualche volta provo a creare la mia routine di studio e quindi ad esempio di cominciare con il solo bocchino, e qui forse ritrovo con più precisione il mio suono e la mia estensione.
la scala di Bb su due ottave riesco a suonarla , e riesco a suonare altre due note quasi sempre (il do ed il re acuti) poi più nulla un bel fa acuto con il solo bocchino non sono in grado di suonarlo (una volta mi è capitato di produrre un fa ma era strizzato e moribondo e non sembrava neanche un suono :-[ :'()
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Io, più che di limiti tecnici personali, parlavo proprio
di sondare altre vie del perchè accade.
Nel senso, so fare bene il 3 del gatti perchè alcuni giorni
lo faccio male e con difficoltà?
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credo che da questo punto di vista è l'esperienza e la tecnica che gioca un ruolo fondamentale.
La giornata no colpisce tutti i musicisti , certo per gli strumenti a fiato e per la tromba in particolare è ancora peggio.
Tu studi al meglio delle tue possibilità fai tutto il possibile per essere preparato poi quando suoni in pubblico come va va.
Se questo principio è valido per i musicisti affermati lo è ancora di più per me .
Questa settimana mi è capitato di suonare in pubblico il sax con dei musicisti classici piano fagotto violoncelli e violini ; facciamo le prove e tutto bene , il giorno del concerto mi ditraggo un attimo smetto di contare le battute e sbrang devo smettere di suonare perchè mi sono perso, fortunatamente il direttore se ne accorge e mi fa un gesto con il capo e così mi indica il momento in cui dovevo riattaccare a suonare.
Il pubblico non si è accorto di niente (i brani erano originali ) ed ha gradito l'esecuzione.
(lo "standard medio" è stato mantenuto).
con la tromba ho suonato in pubblico una sola volta e solo perchè le condizioni erano favorevoli (una sorta di improvvisazione estemporanea) e so che in altri contesti non potrei mantenere alcuno "standard medio" per mancanza di tecnica .
in fin dei conti credo che solo lo studio continuo ti può garantire che le giornate si diventino prevalenti.
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Giornata di studio no e suonare in pubblico no sono cose diverse.
Le giornate di studio no si possono evitare con la consapevolezza... se sai quello che fai quando suoni bene puoi accorgerti di quello che non fai quando suoni msle.
Suonare msle in pubblico dipende da emotività e insicurezza, che possono essere motivate o immotivate.
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E si l’aspetto emotività è purtroppo un altro elemento da tenere in considerazione. penso al contempo che la tecnica è l’unica cosa che ti può aiutare . Ho preso l’esempio del sax perché è da anni che suono ed un po’ di tecnica la possiedo ma l’emotività gioca dei brutti scherzi . Per lo studio della tromba ancora purtroppo non ho quei meccanismi che hai evidenziato è che ti consentono di scartare ciò che non ti serve e di focalizzare l’attenzione sugli aspetti utili. Posso solo aggiungere che oggi dopo 4 orette che suonavo sono riuscito a suonare una scala di mib . Ma purtroppo non riesco manco per niente a tenere questi ritmi . Oggi una giornata si vedremo domani
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Escludendo le giornate in cui si è stanchi o fuori forma per poco o troppo studio, nella mia esperienza dipende tutto dalla testa, dalla tensione che crei senza neanche saperlo. Basta poco per andare verso il no ma basta anche poco per tornare verso il si.
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Concordo che tutto parta dalla testa . Oggi ho provato ad analizzare il problema è sono arrivato ad una conclusione che è un po’ l’uovo di colombo è che voi conoscete certamente perché più volte me lo avete ripetuto. Con la forza non si ottiene nulla. Sia che si tratti di forza esercitata con la pressione del labbro sia che si eserciti con una potente spinta diaframmatica. Oggi ho provato con la leggerezza e provando a legare i suoni . Certo non avevo la botta ma sono riuscito a salire molto di più del mio solito ed in maniera più omogenea. In pratica una scala di fa cromaticamente prima sino alla prima ottava e poi sino alla seconda . È chiaro che sono molto lontano dal padroneggiare questa tecnica e non sono in grado di attaccare il fa acuto ma prima non riuscivo a suonare il mib quindi un piccolo progresso c’è. Ragionando è la stessa tecnica che si studia con il Clarke il primo esercizio. A volte la tecnica più semplice ed ovvia mi sfugge >:( >:( >:( >:( >:(
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Ciao a tutti, parlo per me e della mia esperienza: suonare la tromba è come cantare, non tutti i giorni sono nelle condizioni di poterlo fare. Vuoi per stanchezza, altri pensieri in testa, tutto ciò che non mi mantiene nello stato di quiete interiore porta inevitabilmente ad un suono “stretto”, con “poca aria” ed “afono”.
Fciccio (affettuosamente…) se potessi esprimere il mio parere non mi preoccuperei tanto di raggiungere note pipistrellesche, bensì di partire dal basso, o meglio dalle note dentro il pentagramma, cercando di ottenere il cosiddetto “bel suono”, ricco, aperto, soave.
Le note alte, credo tutti noi sappiamo, si costruiscono da basi solide come queste.
Il mio maestro attuale (il quarto, ndr) mi sta facendo studiare con questo:
https://www.halleonard.com/product/44001524/bel-canto-for-brass
Per me è stato un approccio totalmente nuovo ed inizio a trarne beneficio.
Nonostante tutto, anche io ho le mie giornate no, anzi sono più numerose di quelle sì. Ma non demordo, anzi!
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pollices pollices pollices pollices. Chiapparo questo che dici lo considero il presupposto del suonare . Ed è anche il motivo per cui mi sono intestardito con bocchini che ancora non gestisco come desidero . Per me è un circolo vizioso . Quando la giornata è “si” già dai primi suoni me ne accorgono . Ed anche l’estensione di conseguenza è più ampia . Quando la giornata è “no” il registro centrale e quello basso sono un indice che c’è qualcosa che non è al posto giusto. Il mio livello tecnico lo misuro sulla giornata no e consiste nel controllo di circa due ottave .
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Intervengo di nuovo. Quando suoni tutti i giorni e sei quindi allenato giornata si è giornata no non dovrebbero esistere, o cmq dovrebbe essere una cosa di cui puoi accorgerti solo tu.. Se poi come dici tu la giornata no riguarda anche l'estensione forse non hai recuperato dal giorno prima, forse forzi troppo per arrivare a suonare note che non hai. Io se fossi in te non spenderei più di 5 minuti al giorno per suonare note più alte. Quando hai il tuo registro ben saldo vengono fuori da sole, poco alla vokta
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Ragiono in maniera pragmatica . Studio ad esempio le scale su due ottave . Le giornate si arrivo alla scala di mib relativamente stonato ;D ;D . Le giornate no invece mi fermo alla scala di Sib . Il discorso sul suono va di pari passo . L’unica cosa che posso aggiungere è che sono decenni che suono il sax ma accade più o meno lo stesso solo che in questo caso l’asticella è collocata un po’ più in alto sia dal punto di vista del suono sia della estensione. Me ne sono fatto una ragione. So per certo che se dedicassi 6 7 orette al giorno per studiare i progressi sarebbero altri. Ma purtroppo non posso permettermelo . In settimana spero di incontrare il grandissimo Marco Pierobon e potrò verificare un po’ di cose .
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Da quello che dici mi sa che anche con 6 o 7 ore di studio al giorno avresti gli stessi problemi. E aridaje con i paragoni col sax. Tu dici che nelle giornate no hai problemi di estensione e mi è parso di capire anche di suono. Ma questi non sono i problemi, sono i risultati dei problemi. Forse ti mancherà anche la tecnica, ma secondo me quello che ti manca di più è la consapevolezza. Tu appoggi il bocchino alle labbra, fai una scala, non ti viene bene, e quello è l'inizio di una giornata no. Io che non posso essere d'esempio a nessuno passavo i primi minuti a mettere a punto tutto quello che non funzionava. A volte basta un minuto a volte ne servono 10. Qualcuno lo chiama riscakdamento, per me è una messa a punto. E ci sono fior di esercizi, ognuno può trovare il suo, i suoi, per trovare ogni giorno il giusto feeling corpo/strumento.. Ed è inutile suonare 4 ore se hai qualcosa fuori posto, suonerai male per 4 ore.
Speriamo in Pierobon.
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Mar la consapevolezza ;D ;D è l’unica cosa che ho ;D sono una schiappa consapevole. E ‘ la tecnica che manca . Il paragone col sax lo faccio solo perché ci sono già passato con questo strumento. Gli indici sono gli stessi: quanto tempo ci metti per avere il tuo suono? Quanto per la tua estensione? Quanto per la durata delle note lunghe ? Quanto per omogeneità ed intonazione? Quanto per l’articolazione? Questi sono alcuni degli indici che mi fanno dire se la giornata è si o è no. Per semplicità nei miei precedenti messaggi parlavo di suono in generale e di estensione . Per quanto riguarda il valore dello studio ed il suo effetto su di me non ho alcun dubbio . Quando è capitato che riuscivo a studiare di più i progressi sono stati maggiori. Oggi la giornata no mi garantisce una scala di Sib su due ottave con il mio suono e con la mia intonazione. Quando avrò più tecnica la giornata no mi deve comunque garantire la scala di mib . I progressi se sono misurabili sono veri progressi e questo ragionamento lo faccio per ogni aspetto dalla intonazione all’ omogeneità ecc.. . In questa maniera verifico se sto procedendo bene o meno . Non vedo l’ora di ascoltare il suono dal vivo del magico Pierobon.
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Consapevolezza è una parola. Io intendevo avere un metodo di studio, che non è un libro, ma la conoscenza di una serie di esercizi che ti risolvono nell'immediato il problema. Per far questo devi sapere qual'è il problema e come fare per risolverlo nell'immediato. Questa è la consapevolezza di cui parlo, e che non mi sembra tu abbia.
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In questo senso hai perfettamente ragione . Io la chiamo tecnica : quando ne hai raggiungi il tuo standard in pochi minuti. Quando non ne hai ci metti ore. Gli unici esercizi che ritengo utili per risolvere i miei problemi sono : i suoni whisper tones che mi costringono a sussurrare invece che spingere l’aria. Lo studio delle note lunghe che mi consente di perdere meno aria possibile. E lo studio degli armonici con la flessibilità. Questi sono gli esercizi che considero salvavita :) :)