Author Topic: Service, parliamone : come salvaguardarsi ?  (Read 570 times)

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Offline dirtysound

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Service, parliamone : come salvaguardarsi ?
« on: June 09, 2018, 03:08:37 PM »
Salve, vorrei aprire questo post relativamente ai Service, per cercare di capire come salvarsi ( per le prossime occasioni) da situazioni difficili nelle quali si può essere proiettati nostro malgrado. Vorrei affrontare tematiche relative alla microfonazione ( tipo di mic. , reg.volume, ascolto dalle spie monitor di se stessi e del resto degli elementi, come scegliere quali strumenti vanno indirizzati su una spia e quali su altre. Decisioni da prendere (se esibirsi o meno) in caso di mancanza di adeguato setting? Come si può capire dal titolo abbiamo vissuto un' esperienza non proprio bella in una manifestazione a cui tenevano in concomitanza con l'esibizione di altri gruppi. In breve il Service ha fatto il setting sound a soli 2 gruppi , dopodiché l'evento doveva iniziare e non c'è stato più il tempo di provare nulla. Una prestazione nella quale sul palco non si sentiva: la voce di uno dei 2 cantanti, né la tastiera sufficientemente, la tromba troppo asciutta e sparata (doveva svolgere solo un lavoro di sezione quindi di tappeto di note, e non c'è stato verso di farmi utilizzare il mio mic. AKG C419. Alla fine abbiamo suonato quasi a memoria non ascoltandoci gli uni gli altri e questo ha inciso sull' esecuzione rispetto a come avevamo preparato i brani nelle prove. Come vi regolate voi?
Bb Conn 38B ; Bb Scodwell standard con  trimmer kit Harrelson - Taylor ; mouthpiece Bruno Tilz Spetial 11F e 10 , Bach 11C , Monette BL2S3 stc1

Offline Altobugle

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Re: Service, parliamone : come salvaguardarsi ?
« Reply #1 on: June 11, 2018, 08:43:26 AM »
Che tragedia 'sti fonici! A me é capitato di suonare nel mega teatro aspettandomi un super-fonico e ritrovarmi una mezza sega isterica, tre ore di sound-check, attentissimo a non "rompere" l'attrezzatura (non sua ma del teatro), con le orecchie foderate di ciauscolo, e di suonare alla festa del santo di collemazzolino e trovarmi un tizio che lo fa per hobby, con la sua attrezzatura prestata alla pro-loco, ma che ti setta tutto in 5 minuti alla perfezione. Boh!
Io l'unica cosa che ho imparato é che si prendono piú mosche col miele che con l'aceto, quindi conviene restare calmi ed educati, chiedendo le cose con disarmante gentilezza, lavorando con quello che si ha, che tanto le testedicaxxo si trovano sempre.
-Tromba sib: CONN Constellation 38B; Stomvi Combi
-Tromba do: YTR 2420
-trombino: lo sto ancora cercando;)
-Pocket: Jupiter JTR-416
-cornetta: yamaha 2610s
-Flicorno Soprano: Elaborato Frankenhorn
bach 10 1/2 cw; Bach 3cw; Dw 4fl; qualsiasi cosa!

Offline gigispermaloso

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Re: Service, parliamone : come salvaguardarsi ?
« Reply #2 on: June 11, 2018, 09:12:14 AM »
Io ho suonato molte volte con service differenti e, per grandissima fortuna, non ho mai avuto problemi....tranne venerdì scorso!
Problemi non tanto di suono o di acustica ma in quanto a FUMO!
Eh già...questo service aveva la macchina da fumo che, a differenza di altre con cui avevo già suonato, produceva un fumo parecchio denso, a tal punto che quando venivo "investito" dalla nuvola di fumo la tromba non suonava più...il suono era quello della tromba con la chiave dell'acqua della pompa generale aperta per capirsi...non usciva più una nota!!! Dalla campana della tromba si vedeva pure uscire il fumo che io respiravo e poi soffiavo dentro...
A fine concerto l'ho fatto presente al capo del service che mi ha detto di utilizzare un olio della Proel (le macchine da fumo in pratica vanno ad olio).
Per cui questa è una cosa a cui dare molta attenzione!!

E' mai capitato a qualcun altro?
Tromba? Si, grazie

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Offline Norman

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Re: Service, parliamone : come salvaguardarsi ?
« Reply #3 on: June 11, 2018, 10:02:36 AM »
Per la mia modesta esperienza amatoriale, posso dire che secondo me nella maggior parte dei casi i problemi sono causati dai musicisti stessi. Pochissimi musicisti amatoriali sono abituati a suonare sul palco ed a gestirne le problematiche. Il problema principale è il classico "non mi sento". Il motivo principale è che se non hai sicurezza con lo strumento tendi ad essere eccessivamente concentrato sul tuo suono, mentre invece l'orecchio dovrebbe essere il più possibile concentrato sul suono dell'insieme. Questo fa sì che quasi sempre c'è chi sul palco chiede al fonico di tenere i volumi nelle spie a livelli eccessivi, generando un effetto domino per cui alla fine sul palco si sente solo un gran rumore. Quindi meno roba c'è nelle spie, meglio è. Trovo incredibile che chitarristi e bassisti, con l'amplificatore a mezzo metro, chiedano di sentirsi anche nelle spie... I fonici generalmente evitano di discutere con i musicisti sulla gestione delle spie, e fanno bene, perché tanto sarebbe inutile...

Scordatevi poi di sentirvi come in sala prove: è impossibile. Quindi per me oggi fare un sound check significa fondamentalmente cercare di limitare i danni. Inoltre mi sono ormai rassegnato a suonare sentendomi poco o nulla, mi sono reso conto che lavorando sulla tecnica riesco a suonare decentemente anche in questi casi. Nelle situazioni più rumorose uso il SelfieSound, che è l'unico rimedio un minimo efficace, e le ho provate letteralmente tutte, compreso l'in ear monitor...

Il problema del mancato sound check lo capisco, ma nelle situazioni in cui suonano tanti gruppi capita, si può solo fare di necessità virtù, fare quello che si può nel cambio palco, sempre all'insegna del "less is more", e poi suonare e basta.
Taylor X-Lite - AR Resonance MC 40/8 Monette B6S1 Prana 17/84 B4LS S1 Prana 21/81
"Non suonare come un trombettista, suona come un cantante!" A. Giuffredi

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Offline bubbermiley

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Re: Service, parliamone : come salvaguardarsi ?
« Reply #4 on: June 11, 2018, 06:23:51 PM »
In moltissime occasioni, specialmente in festival molto grossi e con molti gruppi, il soundcheck non viene fatto se non per le ultime band headliner. Viene fatto un line-check, vengono settate delle spie di massima si sale sul palco e si parte: palco ed esterno vengono regolati sui primi brani, ma solitamente non c'è molto tempo ne possibilità di distrarsi per correggere i volumi sul palco nonostante il fonico dedicato.
In ambito professionale esiste anche questa possibilità.

Suonare con spie o in-ear è una questione di abitudine e di tanta pratica. Più lo fai, più capisci quali frequenze del tuo suono puoi sfruttare e/o farti enfatizzare in spia e cosa inserire come altri ascolti: non c'è una regola fissa, diciamo che la cosa buona è sempre avere te stesso, un riferimento ritmico e uno armonico e spesso, nel nostro caso, la sezione fiati intera. Varia poi in base al palco e alle dimensioni, ma nel caso di casse spia meno cose fai mettere, meglio è.
Con gli in-ear, lasciando il palco pulito da spie, hai più possibilità di azione ma anche in questo caso si tratta di abitudine e di capire cosa veramente ti serve sentire oltre allo stretto necessario.

Poi capitano anche i fonici pessimi, ovvio, ma non è sempre colpa loro  ;)

Un consiglio, spassionato:
Non inimicarti mai il fonico di sala, il fonico di palco o il service....... il controller dei volumi è pur sempre in mano loro  ;D ;D e in ogni caso, sono quelli che potrebbero salvarti sotto tanti aspetti durante il concerto.