Io su questo argomento mi ritengo abbastanza fortunato.
Col nostro gruppo eseguiamo cover di brani swing italiani degli anni '50 (Fred Buscaglione, soprattutto).
Per la struttura del nostro organico (batteria, basso, piano, trombone, sax tenore, tromba e voce), i brani sono sempre trascritti con precisione e ognuno ha la sua parte, con spazi anche per eventuali improvvisazioni (per fortuna, abbiamo tutti - batterista compreso - una discreta lettura, anche se non istantanea).
Il cantante, che per fortuna ha un'estensione simile a quella degli interpreti originali e che quindi permette di suonare nelle stesse tonalità, ha il suo spazio nel brano, ma molto spazio (com'era effettivamente in quel periodo) viene lasciato all'esposizione strumentale. Quasi sempre, sono io che mi occupo di ascoltare le incisioni originali dell'epoca e di trascrivere le parti dei vari strumenti.
In alcuni brani a cui tenevamo particolarmente, sono arrivato a trascrivere anche la parte di batteria, in modo da avere un effetto sonoro il più possibile simile a quello dei dischi originali.
Per fortuna, in quel periodo ai fiati che accompagnavano i cantanti non erano richieste acrobazie particolari, quanto piuttosto un arrangiamento bello e accattivante nell'esposizione dei temi e un'improvvisazione di gusto e non debordante che arricchiva i brani del repertorio.
Non vedo l'ora di poter tornare a suonare dal vivo e fare le nostre belle serate, dove abbiamo ormai guadagnato una fetta di pubblico che ci segue e che torna spesso nei vari locali dove suoniamo.