Author Topic: Small  (Read 289 times)

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Offline Zosimo

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Small
« on: December 17, 2022, 09:45:56 AM »
Se vi iscrivete
Sulla pagina del jazz club
Di NY Small
Spesso, gratuitamente
Vi potete vedere i live dalla telecamera
Sul palco e si vede benissimo.
Jam con gente a livelli stellari
Che in Italia manco se studiano
Na vita suonano in quel modo.
Tromba Bb:  Holton Revelation ('23)  Cinesina, Carol Brass 5000, Martin Committee ('48)
Cornetta: York Baronet ('55)
Flicorno: Couesnon Monopole Conservatorie ('60)
Bocchino: ideatore della penna Bar Rocco, Bris Bois e della tazza V6 Turbo

Offline eugeniovi

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Re: Small
« Reply #1 on: December 19, 2022, 09:29:11 AM »
Hai perfettamente ragione sulla qualità dei 'Mister nessuno' americano. Ho ancora delle cassette che ho comperato nelle varie città dove sono stato.  Prese da musicisti di strada, nella Subway, da sconosciuti che suonavano/studiavano  nei parchi. Che dire , musicisti veramente super , oltre a suonare ottimo Jazz avevano anche uno 'stile' proprio, un loro modo di esprimersi personalissimo, veramente notevoli. Grazie Zosimo

Offline iMaurizio

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Re: Small
« Reply #2 on: December 20, 2022, 11:44:21 AM »
Beh certo se si fa un confronto spicciolo (solo) tra USA e Italia il giudizio generale sui musicisti jazz italiani può risultare impietoso, però occorre stare attenti a non semplificare.

Ora non ricordo di preciso da quanti anni è stato introdotto il jazz nei conservatori, ma penso si possa dire che siamo ancora agli albori in questo senso. Già solo da questo punto di vista il confronto tra Italia, ma forse anche tra Europa e USA è troppo sbilanciato.

Oltre alla grande ovvietà che il blues, il jazz e derivazioni fanno parte da quando sono nati della cultura di base degli americani.

Offline Mar

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Re: Small
« Reply #3 on: December 20, 2022, 12:47:57 PM »
D'accordo sulla grande ovvietà... un po meno sulla questione dei conservatori e dell'insegnamento del jazz. C'è un grande problema di fondo, e lo si può notare in tutte le discussioni riguardanti l'analisi armonica dei brani e degli assoli di grandi professionisti, quando si cerca di spiegare a posteriori il genio di un musicista. La conoscenza è fondamentale, ma non è solamente frutto di regole applicate, altrimenti non si spiegherebbe come mai nel periodo d'oro del jazz molti suonavano divinamente senza avere avuto un'educazione musicale anche solo superficiale. La musica è suono, poi si è trovato il modo di concettualizzarla in regole di scrittura e armoniche. Come per le lingue. Io parlavo in italiano correttamente già prima di andare a scuola, e le regole della grammatica non le conoscevo e non le conosco tuttora. Andare a scuola mi è servito più che altro per stare in mezzo alla gente e usare sempre più parole nuove, raramente insegnate da un maestro o una maestra. Stare in mezzo ad altre persone e condividere... a questo può servire una scuola, ma spesso il conservatorio è vissuto come un luogo in cui fare lezione per poi andare a casa a studiare. Non è così che si impara, e non parlo solo del jazz. La scuola è un posto dove ti insegnano che una cosa è giusta e un'altra invece è sbagliata. I pecoroni che imparano così non potranno mai godere della libertà di creare un pensiero nuovo. La comunità... un gruppo tra pari... è un posto dove si impara attraverso gli errori, l'imitazione (anche sbagliata) del gesto, senza giudizi di giusto o sbagliato durante la strada, senza voti alla fine dell'anno. Vorrei andare avanti ma poi finisce che divento pesante.
Buone feste a tutti

Offline eugeniovi

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Re: Small
« Reply #4 on: December 21, 2022, 09:16:24 AM »
Per 'creare' artisti penso ci voglia ben altro sicuramente, non puoi programmare il talento. Pero' il Jazz nei Conservatori oltre che a dare una 'spinta' a queste istituzioni ed oltre ad aver offerto un lavoro ed un'entrata sicura a Jazzisti che operavano da decenni sul territorio (e sappiamo tutti la situazione lavorativa di un musicista in Italia)  ha fatto si che insegnando la 'teoria' si creasse anche una sorta di storicità di questa musica. Poi va da se che c'è il bravissimo, il bravo, il meno bravo e anche meno ma per questo abbiamo le orecchie  :). Ciao