Author Topic: Patterns for jazz by Jerry Coker  (Read 19276 times)

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Offline Zosimo

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #15 on: October 20, 2009, 09:47:00 PM »
Come vi invidio quando parlate di queste cose piang
(per me è come se stessero parlando due arabi di polivalenze semantiche)
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Offline ataru

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #16 on: October 21, 2009, 09:55:07 AM »
Come vi invidio quando parlate di queste cose piang
(per me è come se stessero parlando due arabi di polivalenze semantiche)

Zosimo basta mettersi , il problema non è capire ma fare .E avere il tempo per fare  ...

Cesco : "accentare" i tempi deboli (staccato, staccato, legato, staccato, legato, ecc.).
Mi hai rovinato :-),  se sto così attento alla pronuncia non riesco più a fare una mazza ,mi tocca portare il metronomo a 60  doh

Cesco

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #17 on: October 21, 2009, 10:19:28 AM »
se sto così attento alla pronuncia non riesco più a fare una mazza ,mi tocca portare il metronomo a 60

....e ci sarà un motivo...  :D
Porta anche a 50, ma articola correttamente.
inutile fare un pattern a 200, d'un fiato, ma senza l'articolazione e l'intenzione giusta...
L'importante è tenere gli ottavi alla stessa distanza l'uno dall'altro e articolare correttamente la frase... non ce n'é per nessuno, se non ci riesci a 80, passa a 70, se non ce la fai ancora, passa a 60, se fatichi, vai a 40...
Poi verrà tutto naturalmente ed andrai come un treno!!!  ;)
Ultima raccomandazione: non far segnare al metronomo i quarti, ma solamente il due ed il quattro... (per essere spicci: se il tempo è 60, dimezzalo e "pensa" così: primo beat silenzio, secondo click, terzo silenzio, quarto click...).
Non è semplice all'inizio (provare per credere...), perché tendi sempre a "voltarti" (sull'uno e sul tre), ma quando hai in pugno il tempo (in 2 e in 4) ... TI CAMBIA LA VITA (in termini di swing)....

 pollices

P.S.: fammi sapere come va...

Offline Norman

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #18 on: October 21, 2009, 10:30:59 AM »
....e ci sarà un motivo...  :D
Porta anche a 50, ma articola correttamente.
inutile fare un pattern a 200, d'un fiato, ma senza l'articolazione e l'intenzione giusta...
L'importante è tenere gli ottavi alla stessa distanza l'uno dall'altro e articolare correttamente la frase... non ce n'é per nessuno, se non ci riesci a 80, passa a 70, se non ce la fai ancora, passa a 60, se fatichi, vai a 40...
Poi verrà tutto naturalmente ed andrai come un treno!!!  ;)
Ultima raccomandazione: non far segnare al metronomo i quarti, ma solamente il due ed il quattro... (per essere spicci: se il tempo è 60, dimezzalo e "pensa" così: primo beat silenzio, secondo click, terzo silenzio, quarto click...).
Non è semplice all'inizio (provare per credere...), perché tendi sempre a "voltarti" (sull'uno e sul tre), ma quando hai in pugno il tempo (in 2 e in 4) ... TI CAMBIA LA VITA (in termini di swing)....

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P.S.: fammi sapere come va...

Tutto molto vero! Anche io per tanto tempo ho trascurato l'articolazione, è un errore! E' importantissimo lavorare su queste cose, perché davvero fa la differenza come tra la notte ed il giorno.

Ed anche tenere il tempo sui beat pari è fondamentale. Non è per niente facile per noi europei, provare per credere! Io dopo tanti anni che ci provo faccio ancora una fatica bestia! Ma quando ci riesci il fraseggio magicamente acquista tutto un altro senso ritmico, quello giusto!

E' questa la vera difficoltà del jazz, la parte ritmica. Le note giuste, i pattern, l'armonia... Quelle sono cose che hanno molto in comune con il nostro background musicale europeo, ma l'approccio ritmico è del tutto opposto al nostro, e che ci piaccia o no noi non ce l'abbiamo nel sangue, e dobbiamo assimilarlo con lo studio. In un altro thread ammiravamo quella parte di solo di Freddie Hubbard fatto solo con due note: beh, quella è l'essenza del jazz! Se manca quello, puoi fare milioni di note "giuste", ma stai suonando un'altra roba. La velocità poi viene spontaneamente, come dice Cesco, ma se una cosa non la fai giusta a 60, certamente non ti viene giusta facendola più veloce.
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"Non suonare come un trombettista, suona come un cantante!" A. Giuffredi

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Cesco

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #19 on: October 21, 2009, 10:34:54 AM »
Straordinariamente vero!!  ;)

Offline ataru

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #20 on: October 21, 2009, 10:42:10 AM »
Ok abbasso le orecchie e ricomincio .
La pronuncia è fondamentale , infatti a volte sento dei trombettisti famosissimi (non faccio nomi per non creare putiferi) che fanno classica e poi si mettono fare jazz che fanno veramente piangere  .
Devo scrollarmi di dosso quella maledetta accentazione sul battere , grrrrr

Offline ataru

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #21 on: October 21, 2009, 03:16:44 PM »
Cesco tu che sei un uomo di buon cuore,potresti on un ritaglio di tempo farci sentire 5 sec di pattern sulle triadi maggiori con la pronuncia esatta?
 grazi

p.s. Basta uno spritz o un franciacorta come obolo?

Cesco

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #22 on: October 21, 2009, 05:13:31 PM »
p.s. Basta uno spritz o un franciacorta come obolo?

...per ciascuna nota?

Offline ataru

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #23 on: October 21, 2009, 06:21:33 PM »
[mestrino]e ghe sb....[/mestrino]
 ;)

Offline anrapa

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #24 on: October 21, 2009, 06:57:57 PM »
L'alcool scorrerà a fiumi...
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Cesco

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #25 on: October 22, 2009, 10:23:48 AM »
Eccomi, Ataru...
Allego due files (registrati alla casalinga come sempre e senza ... Garage Band  :'():

1) (Patterns) suono (maletto, scusassemi, ma è solo per far comprendere il movimento della lingua) gli inizi degli esercizi 17 e 12 del Coker fatti a più velocità per sentire l'articolazione di cui ti parlavo. Ovviamente, ho preso patterns sviluppati a ottavi, ove puoi lavorare con l'articolazione staccato-legato; per gli altri, consiglio di staccare (leggermente) ogni nota...(*)

2) (Bye Bye Spritz) suono sopra il noto standard (Bye Bye Blackbird) applicando patterns e articolazione. E' UN ESERCIZIO e NON SI DEVE SUONARE COSI' quando si improvvisa (mi raccomando, che poi prendo parole...  ;D). Serve solo per automatizzare l'articolazione suonando a ottavi (parti A - 8 battute -, B - 8 battute e D - 8 battute) e sedicesimi (C - bridge 8 battute). Come potrai sentire, ho tentato di suonare ogni ottavo e sedicesimo ad un'equa distanza l'uno dall'altro: l'accento sul 2 e sul 4 lo crea automaticamente l'articolazione. E' quello che ti dicevo nell'altro post: inutile (SECONDO ME) passare 2 ore a far patterns: dopo un po', applicali all'improvvisazione, se no è un esercizio sterile...

Allora, ciò detto, contando le note fatte (soprattutto i sedicesimi del bridge di Bye Bye  ;)), sono 653 note... Quindi, Ataru, vedi tu...

[mestrino] date da far, vecio... [mestrino]

Bye Bye,

 salut

(*) ATTENZIONE: ovviamente, perché Scomparin poi non mi legni ( :P), i patterns andrebbero fatti con tutte le articolazioni possibili ed immaginabili (tutte staccate, tutte legate, staccate-legate a due a due, staccate legate a tre a tre, ecc.): ovviamente, io ti consiglio l'articolazione che SECONDO ME ti servirà di più per applicarla all'improvvisazione jazzistica...
« Last Edit: October 22, 2009, 11:01:10 AM by Cesco »

Offline ataru

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #26 on: October 22, 2009, 10:41:03 AM »
Grazie vecio . Grande ! Stasera ascolterò con più attenzione .
Ti meriti anche un tramezzino in galleria vicino al toniolo .
Se continui , si può passare hai folpetti .

Offline Norman

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #27 on: October 22, 2009, 10:47:03 AM »
Bravo Cesco, e grazie! Ieri ho ripreso in mano il libro, e devo dire che effettivamente ho fatto male a trascurarlo. Ma devo anche dire che riprendendolo in mano dopo la cura Giuffredi ed il conseguente studio intenso di scale ed arpeggi in tutte le tonalità, il tutto mi viene molto più facile di prima. Quindi do un consiglio a chiunque si voglia avvicinare a questo studio: non fatelo se prima non avete imparato ben bene almeno le scale maggiori ed i relativi arpeggi in tutte le tonalità (diciamo indicativamente gli esercizi 2 e 3 del Clarke).

Però tutto questo parlare di spriz, tramezzini e folpetti di prima mattina mi sta facendo venire strane voglie, e non è granché salutare!  sbellicars

La prossima volta che passo di lì ve lo offro io un bicchiere!  pollices
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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #28 on: October 22, 2009, 10:56:45 AM »
Ok quando passi facci sapere Norman , qua siamo in tre o quatto ci sono gecko,cesco ,io e un altro che non ricordo che si chiami.
Ti faremo assaporare qualche "cicchetto" tipico

Cesco

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Re: Patterns for jazz by Jerry Coker
« Reply #29 on: October 22, 2009, 11:08:44 AM »
Sì, sì, da bere e mangiare per tutti, offre Ataru!!!!!  smil