Author Topic: Le posizioni stonate  (Read 8115 times)

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Offline fcoltrane

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Re:Le posizioni stonate
« Reply #30 on: November 18, 2013, 05:08:22 PM »
perfetto hai risposto a tutti i miei interrogativi.
approfitto per farti una altra domanda .
considerando che nella serie degli armonici le relazioni sono sfasate (un armonico crescente ed uno calante ) quale viene preso come riferimento per poi intonare e correggere tutti gli altri. (o comunque confrontarli ) .

ps. i tuoi consigli sono ben accetti .
quello che sto provando a fare è quello che hai indicato e  la maggiore difficoltà è di avere stabilità .

oggi studiavo con il solo bocchino e riuscivo a legare un po più di una ottava ma legando e tornando indietro il suono di partenza perdeva al ritorno alcune caratteristiche. do re mi fa sol la si do si la sol fa mi roeeee duoooooo
poi provavo a partire dal do della  ottava alta e riuscivo a suonare la seconda ottava e riuscivo a legare un po meglio ma legarla con quella bassa neanche a parlarne.
la mia estensione è sempre un po più di una ottava ma è sempre la stessa e quindi se parto da una nota bassa suono il registro basso e quello alto mi è precluso se parto da una alta mi è precluso poi quello basso.

capisco bene che non posso utilizzare due impostazioni diverse : uan per suonare il registro basso e medio basso e
l'altra quello medio alto e alto.

credo di aver capito dove sta l'inghippo.
 :)

Offline anrapa

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Re:Le posizioni stonate
« Reply #31 on: November 18, 2013, 05:17:03 PM »
Questi sono due argomenti particolarmente importanti e non smetto di stupirmi nel notare che vengono notati da un totale neofita. Si rafforza sempre di più la convinzione che i trombettisti vengono rovinati da certi pensiero fin da giovani... :D

Il punto di riferimento del l'intonazione influenza nettamente il feeling dello strumento e quanto le note sono relativamente stonate.

Il discorso di variare impostazione in base al registro è, di massima, sbagliata e sconsigliata. Ovviamente ci sono le eccezioni ma io punterei a quanto funziona nel 99% dei caso.
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Offline fcoltrane

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Re:Le posizioni stonate
« Reply #32 on: November 18, 2013, 05:53:13 PM »
il discorso del cambio di impostazione lo ho capito  .
molte delle difficoltà che sto incontrando le ho riscontrate in passato.
(questo aspetto del cambiare impostazione , la tendenza a salire con facilità ma trovare difficoltà a cambiare direzione con la stesso atteggiamento, ecc..)
non ho capito invece se c'è un riferimento preciso per intonare lo strumento.
ad esempio le note del registro centrale perchè quelle delle estremità risentono in maniera maggiore dei limiti dell'esecutore.
o si intona con diverse note su diverse posizioni.
per dire: il do basso senza pistoni insieme al suo primo  armonico (la quinta )e poi lo stesso sul primo pistone Bb e la sua quinta ecc..

Offline Carlo

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Re:Le posizioni stonate
« Reply #33 on: November 18, 2013, 05:56:36 PM »
fra le note basse (sotto il rigo) aggiungo anche il DO# (Si naturale) che è molto più crescente del Re... nel Re si usa mezza pompa fuori, nel DO# tutta!
Non esageriamo!
Forse, per chi ha una velocità delle mani da professionista.
Ma per un comune amatore, è meglio emettere una nota un po' crescente, che non fare una pausa di 1/4 tra due note legate. 

Offline anrapa

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Re:Le posizioni stonate
« Reply #34 on: November 18, 2013, 06:03:02 PM »
Oppure ci si allena a muovere le mani velocemente. ;)
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Offline Norman

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Re:Le posizioni stonate
« Reply #35 on: November 18, 2013, 06:19:13 PM »
il discorso del cambio di impostazione lo ho capito  .
molte delle difficoltà che sto incontrando le ho riscontrate in passato.
(questo aspetto del cambiare impostazione , la tendenza a salire con facilità ma trovare difficoltà a cambiare direzione con la stesso atteggiamento, ecc..)
non ho capito invece se c'è un riferimento preciso per intonare lo strumento.
ad esempio le note del registro centrale perchè quelle delle estremità risentono in maniera maggiore dei limiti dell'esecutore.
o si intona con diverse note su diverse posizioni.
per dire: il do basso senza pistoni insieme al suo primo  armonico (la quinta )e poi lo stesso sul primo pistone Bb e la sua quinta ecc..

Di solito si intona il DO centrale (SIb) con il pianoforte, l'accordatore o comunque con lo strumento che fa da riferimento nel gruppo in cui si sta suonando.
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Offline fcoltrane

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Re:Le posizioni stonate
« Reply #36 on: November 18, 2013, 06:52:15 PM »
 grazi  ovazion.
un ringraziamento a tutti voi che in breve mi avete dato un mare di informazioni.




Offline Carlo

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Re:Le posizioni stonate
« Reply #37 on: November 19, 2013, 11:18:03 AM »
rileggendomi e leggendo le conferme di anrapa,
potrei dire che tutte le trombe "slottano", ovvero hanno degli slot di risonanza dove ci si infila ed è difficile spostarsi.

poi in base alle caratteristiche costruttive possono esser +/- ampi, quindi facili da prendere o +/- vicini nei termini di quale variazione di frequenza di vibrazione serve per prenderli (meno variazione della vibrazione = slot più vicino) etc etc

il corno per esempio slotta perchè ha una valanga di armonici vicini :)

e il fatto che siano troppo vicini non è che sia un vantaggio sempre... si rischia di mancarlo
:D :D

jm2c
Qualche riflessione e dubbio. Forse non ho capito tutto bene.

A proposito di corni, che hanno gli armonici vicini. Ho sentito che i cornisti, con slottare, non intendono la difficoltà ad uscire dalla buca dell'armonico, ma al passaggio involontario da un armonico all'altro. E' quasi l'incontrario di quello che intendiamo noi.

Pensavo, se si appiattisse troppo la buca degli armonici, la tromba diventerebbe difficilissima da suonare. Mancherebbero dei punti di riferimento, come una tromba con la coulisse.

Ultima domanda: il peso di una tromba incide nella difficoltà di uscita dagli armonici?   

Offline anrapa

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Re:Le posizioni stonate
« Reply #38 on: November 20, 2013, 10:18:32 AM »
Forse confondi il termine slottare (obiettivamente di raro uso se non in contesti quali il forum o fra musicisti di lingua inglese) con il termine "scroccare" che, almeno dalle mie parti, significa "steccare", sbagliare note.
Uno strumento pesante in genere tende ad essere più "slottante", più stabile o, volendo, più "duro" e con una maggiore inerzia. Il motivo per il quale in tanti usa(va)no i booster per i bocchini (gli appesantitori) è proprio il fatto che lo strumento diventa più stabile e a minor rischio stecca quando si suona sulle note alte. Inoltre cambia il suono, il feeling e la resistenza.
Infine, si, il peso di una tromba, soprattutto se mal distribuito o se le parti sono sono saldate male, incide sulla difficoltà a passare da un armonico ad un altro, proprio perché aumenta la stabilità.
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