Author Topic: Sentire quello che si vuole suonare  (Read 1050 times)

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Offline Norman

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Sentire quello che si vuole suonare
« on: March 09, 2012, 10:00:42 AM »
Spesso si parla del concetto di avere il proprio suono in testa, o comunque di avere in mente quello che si deve suonare. Posto questo video di un masterclass di questo pianista (che non conoscevo), che è davvero chiaro nell'esprimere il concetto.

Attenzione, il concetto non è che se hai una cosa in mente automaticamente la suoni, ma che NON PUOI suonare una cosa che non hai in mente. Non solo, se l'immagine mentale che hai in mente non è abbastanza nitida ed intensa, anche il risultato non sarà all'altezza.

Un'altra frase che mi ha colpito, e che è incredibilmente vera, è che non si suona quello che si è deciso di suonare, ma quello che l'intuizione e le emozioni ci IMPONGONO di suonare. Questo è quello che si dovrebbe cercare, di suonare quello che la nostra immaginazione uditiva ci dice di suonare, non quello che la nostra mente cosciente decide, perché il pensiero non è abbastanza veloce per star dietro alla musica. Buona visione.

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=y_7DgCrziI8[/youtube]
Taylor X-Lite - AR Resonance MC 40/8 Monette B6S1 Prana 17/84 B4LS S1 Prana 21/81
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Offline bubbermiley

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Re:Sentire quello che si vuole suonare
« Reply #1 on: March 09, 2012, 10:17:28 AM »
Molto, molto interessante!!!
Grazie Norman|

Offline CONFUSION51

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Re:Sentire quello che si vuole suonare
« Reply #2 on: March 09, 2012, 10:42:24 AM »
Questo è assolutamente vitale nel Jazz, cioè nell'improvvisazione per ottenere un buon risultato tecnico anche quando la mente vaga con la fantasia. Ogni volta che mi si chiede come approcciare l'improvvisazione il concetto che cerco di trasmettere è quello di prevedere/pensare/predisporsi alla frase che ci si accinge a suonare. Ecco, è come quando si legge preventivamente la frase 1-2 battute prima di intervenire, nel medesimo modo bisognerebbe pensare in anticipo come sarà fatta la frase e questo nel tempo porta ad acquistare quel relax che hanno i grandi improvvisatori.


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e quindi, Boh? La verità stà da un'altra parte!