Author Topic: Jazz...l'arte del trasmettere!  (Read 13999 times)

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Offline Norman

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #90 on: May 04, 2012, 07:52:42 PM »
Ragazzi, scusate il mio ntervento, ma qui se ne sentono di tutti i colori, gente che spara a zero su chet, altri che lo reputano un guru, si parla di questa gente (Chet, Miles, Dizzy, Wynton, Fabrizio ecc...) come dei patriarchi del jazz, nomi biblici. ok gusti sono gusti, ma tornando al nocciolo del discorso, si parlava di trasmettere emozioni, di emozionare il pubblico, forse siamo tutti fuori strada...
Non ci è mai passato per la testa che forse a loro (come a chiunque altro) quado suonavano quelle cose (...vale anche per musicisti odierni), non "je ne poteva fregà de meno" del consenso della gente?
Si insomma, non per emozionare, ma per EMOZIONARSI!!! insomma anche io quando suono lo faccio per piacere mio personale, perchè la tromba o qualsiasi strumento vogliate, insomma la musica MI emoziona! è questo che conta, poi se ciò ch faccio piace anche ad altri è una soddisfazione in più, lo stesso l' avranno pensato e lo penseranno tutti i MUSICISTI, perchè la musica la fai prima di tutto per se stessi poi per gli altri, non puoi emozionare qualcuno se non riesci prima ad emozionare te stesso...
E' un cerchio, il pubblico si emoziona quando vede che l' artista stesso si emoziona nel suonare, e l' artista si emoziona di più se vede che ciò che sta emozionando lui riesce ad emozionare gli altri...

Verissimo, hai ragione, però io penso che un musicista non possa e non debba prescindere completamente dal pubblico a cui si rivolge. Chi sale su un palco lo fa per parlare a qualcuno. Quindi è vero sicuramente che uno non può emozionare gli altri se prima non emoziona sé stesso, ma è anche vero che se vuoi trasmettere le tue emozioni ti devi mettere in gioco con un pubblico, e devi avere anche l'umiltà di confrontarti con il pubblico trovando un terreno comune. Oppure devi avere il buon senso (e la possibilità...) di sceglierti bene il pubblico.

Mi spiego meglio: se vado a suonare free jazz alla sagra della porchetta mi tireranno le bottiglie, e fanno benissimo, perché anche se quello che suono è di altissima qualità, sarà del tutto inadeguato al pubblico che mi trovo di fronte. Allora magari io mi emozionerò tantissimo, ma starò mancando di rispetto al pubblico, così come se uno mi chiedesse un'informazione ed io gli rispondessi in giapponese, sapendo benissimo che non lo capisce...

Portato su un livello più ampio questo ragionamento implica che sicuramente ogni artista sceglie il mezzo espressivo che più ritiene adatto a quello che ha da dire. Ma nel fare questo non può prescindere dal considerare chi è il pubblico a cui queste cose le vuole dire. Se no fatalmente sarà l'unico ad emozionarsi.

Quindi è ovvio che per trasmettere qualcosa a qualcuno devi averlo dentro di te questo qualcosa. E' un presupposto necessario. Ma la vera arte consiste non nell'emozionarsi da soli, ma nel trasformare le proprie emozioni in qualcosa di concreto che possa emozionare anche gli altri.

La musica è comunicazione, e la comunicazione non si fa con sé stessi. Quella è masturbazione, e si diventa ciechi!  sbellicars
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Offline Ferguson79

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #91 on: May 04, 2012, 08:36:07 PM »
...ehhhh caro Norman, hai pienamente ragione, d'altronde una gigantesca sequoia che cade fa un bel tonfo, ma se non c' è anima viva nei paraggi ad ascoltare, l' albero per quanto grosso che sia cadrà nel silenzio più assoluto...
Come detto concordo con te e anche con gli altri, proprio perchè tutti avete detto cose accettabilissime (anche chi, come fusion, mi va ad "elogiare" così un Chet) percio posso concordare un pò con tutti...
il fatto è che, volevo un pò riportarci all' amore per la musica, qualumque essa sia, l' ambiente si stava scaldando un pò troppo, specialmente dopo le uscite di fusion, ok a lui non va a genio Chet, liberissimo di dirlo (certo magari l' ha detto un pò irruentemente, ma perchè lo sentiva), ed è qui che torniamo a ciò che uno ha dentro e come lo trasmette agli altri, a chi piace e a chi no, ma lasciamogli la sua libertà...
questo ho imparato dal libro di Marsalis, è proprio vero il jazz è come la vita, quando suoni i un gruppo devi stare con gli altri, comunicare ciò che hai da dire, ricordandoti però che ci sono anche altri strumentisti sul palco con te, e così come loro stanno zitti o ti fanno da tappeto quando c' è il tuo solo, anche tu devi fare lo stesso con gli altri, insomma, ciò che gli altri suonano (dicono) può non piacerti, sembrare supido o essere il vangelo, ma va comunque rispettto perchè ciò che sta suonando (dicendo) gli viene da dentro...
Impariamo ad ascoltarci di pù nel modo giusto e suoneremo meglio....
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Offline fabiodb

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #92 on: May 04, 2012, 09:20:24 PM »
...ehhhh caro Norman, hai pienamente ragione, d'altronde una gigantesca sequoia che cade fa un bel tonfo, ma se non c' è anima viva nei paraggi ad ascoltare, l' albero per quanto grosso che sia cadrà nel silenzio più assoluto...
Come detto concordo con te e anche con gli altri, proprio perchè tutti avete detto cose accettabilissime (anche chi, come fusion, mi va ad "elogiare" così un Chet) percio posso concordare un pò con tutti...
il fatto è che, volevo un pò riportarci all' amore per la musica, qualumque essa sia, l' ambiente si stava scaldando un pò troppo, specialmente dopo le uscite di fusion, ok a lui non va a genio Chet, liberissimo di dirlo (certo magari l' ha detto un pò irruentemente, ma perchè lo sentiva), ed è qui che torniamo a ciò che uno ha dentro e come lo trasmette agli altri, a chi piace e a chi no, ma lasciamogli la sua libertà...
questo ho imparato dal libro di Marsalis, è proprio vero il jazz è come la vita, quando suoni i un gruppo devi stare con gli altri, comunicare ciò che hai da dire, ricordandoti però che ci sono anche altri strumentisti sul palco con te, e così come loro stanno zitti o ti fanno da tappeto quando c' è il tuo solo, anche tu devi fare lo stesso con gli altri, insomma, ciò che gli altri suonano (dicono) può non piacerti, sembrare supido o essere il vangelo, ma va comunque rispettto perchè ciò che sta suonando (dicendo) gli viene da dentro...
Impariamo ad ascoltarci di pù nel modo giusto e suoneremo meglio....
pollices..... anche se per me basta saper ascoltare, il modo è soggettivo.. salut

Offline Cami

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #93 on: July 06, 2012, 11:28:24 PM »
Io suono da circa due anni ma il jazz è lo stile ... o meglio il modo di vivere (perchè chi ama il jazz vive come lui) che più mi piace!

Offline pino.trpt

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #94 on: July 07, 2012, 10:23:48 AM »
Oltre allo studio che penso sia un 20% in questo genere emerge molto il vissuto cioè chi sei veramente!

Grande affermazione...... Io penso che se vogliamo pensare al Jazz, quello vero, e non in base agli stili ma alle potenzialità emozionali, bisogna davvero riflettere sull'affermazione sopra citata. Fare jazz è un modo di pensare,è un modo di affrontare la vita.....è un modo di vivere e......non sempre possiamo spiegarci tutto di tutti, altrimenti avremmo la formula magica per essere tutti dei grandi.....
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Offline fabiodb

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #95 on: July 07, 2012, 10:47:44 AM »
Oltre allo studio che penso sia un 20% in questo genere emerge molto il vissuto cioè chi sei veramente!

Grande affermazione...... Io penso che se vogliamo pensare al Jazz, quello vero, e non in base agli stili ma alle potenzialità emozionali, bisogna davvero riflettere sull'affermazione sopra citata. Fare jazz è un modo di pensare,è un modo di affrontare la vita.....è un modo di vivere e......non sempre possiamo spiegarci tutto di tutti, altrimenti avremmo la formula magica per essere tutti dei grandi.....
vero, il jazz è come fare conversazione e ti ritrovi che con alcuni parleresti ore e con altri fai scena muta!...il jazz da la possibilità di esprimere un concetto anche a chi è spesso in difficoltà a parole  o che viene messo in difficoltà a parole, nel jazz ogni lettera che forma la parola è una nota che diventa frase!

Offline mirco

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #96 on: July 07, 2012, 04:07:17 PM »
Verissimo, hai ragione, però io penso che un musicista non possa e non debba prescindere completamente dal pubblico a cui si rivolge. Chi sale su un palco lo fa per parlare a qualcuno. Quindi è vero sicuramente che uno non può emozionare gli altri se prima non emoziona sé stesso, ma è anche vero che se vuoi trasmettere le tue emozioni ti devi mettere in gioco con un pubblico, e devi avere anche l'umiltà di confrontarti con il pubblico trovando un terreno comune. Oppure devi avere il buon senso (e la possibilità...) di sceglierti bene il pubblico.

Mi spiego meglio: se vado a suonare free jazz alla sagra della porchetta mi tireranno le bottiglie, e fanno benissimo, perché anche se quello che suono è di altissima qualità, sarà del tutto inadeguato al pubblico che mi trovo di fronte. Allora magari io mi emozionerò tantissimo, ma starò mancando di rispetto al pubblico, così come se uno mi chiedesse un'informazione ed io gli rispondessi in giapponese, sapendo benissimo che non lo capisce...

Portato su un livello più ampio questo ragionamento implica che sicuramente ogni artista sceglie il mezzo espressivo che più ritiene adatto a quello che ha da dire. Ma nel fare questo non può prescindere dal considerare chi è il pubblico a cui queste cose le vuole dire. Se no fatalmente sarà l'unico ad emozionarsi.

Quindi è ovvio che per trasmettere qualcosa a qualcuno devi averlo dentro di te questo qualcosa. E' un presupposto necessario. Ma la vera arte consiste non nell'emozionarsi da soli, ma nel trasformare le proprie emozioni in qualcosa di concreto che possa emozionare anche gli altri.

La musica è comunicazione, e la comunicazione non si fa con sé stessi. Quella è masturbazione, e si diventa ciechi!  sbellicars

Io sono d'accordissimo e per questo non riesco a capire il concetto (che si trova spesso nei post) di ''sottovalutato''.
Se la musica è una forma di comunicazione e quello che uno propone non interessa o non piace non capisco cosa significa dire che è sottovalutato.

Offline fcoltrane

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Re: Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #97 on: December 26, 2020, 01:11:31 PM »
interessanti spunti di riflessione....mi chiedevo se dopo anni qualcuno ha mutato anche parzialmente il proprio pensiero.
(le valutazioni più estreme)
Dal canto mio quando ascolto un musicista e non mi tramette nulla o addirittura non mi piace cerco di capire perché.
A volte sento che è un mio limite (perché ad esempio non ho la necessaria apertura mentale ) a volte semplicemente non incontra il mio gusto personale ma cerco sempre di prendere qualcosa (anche quando il musicista non è particolarmente dotato tecnicamente).
Anche per i musicisti italiani non diversamente da quelli stranieri ho le mie preferenze e nell'ascolto a vole rileva anche il mio stato d'animo che ovviamente non ha nulla a che vedere con la capacità espressiva del musicista che ascolto ma può inficiarne la comunicazione


Offline Mauro 58

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Re: Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #98 on: December 26, 2020, 07:15:19 PM »
interessanti spunti di riflessione....mi chiedevo se dopo anni qualcuno ha mutato anche parzialmente il proprio pensiero.
(le valutazioni più estreme)
Dal canto mio quando ascolto un musicista e non mi tramette nulla o addirittura non mi piace cerco di capire perché.
A volte sento che è un mio limite (perché ad esempio non ho la necessaria apertura mentale ) a volte semplicemente non incontra il mio gusto personale ma cerco sempre di prendere qualcosa (anche quando il musicista non è particolarmente dotato tecnicamente).
Anche per i musicisti italiani non diversamente da quelli stranieri ho le mie preferenze e nell'ascolto a vole rileva anche il mio stato d'animo che ovviamente non ha nulla a che vedere con la capacità espressiva del musicista che ascolto ma può inficiarne la comunicazione


Ciao!

Parlo a livello soggettivo: a me la molla che fa decidere di acquistare un disco scatta solo se l'interprete incontra il mio gusto.
Non ne faccio una questione tecnica, e neanche stilistica: se mi piace, mi piace; altrimenti, bye bye!
Poi magari ci possono essere fattori che influenzano il gusto, ma credo che siano sempre elementi tendenziali.
Provo a spiegarmi: nella mia abbastanza nutrita CDteca, non c'è neanche un disco di Mina.
Non che non sia stata una brava interprete, ma a me non è mai piaciuta,
Io sono cresciuto musicalmente in un periodo dove la musica non si "vedeva", ma si ascoltava.
Ergo, se non mi piaceva, non l'ascoltavo (e neanche la cercavo).
Non ho mai avuto la curiosità di chiedermi perché non mi piacesse: non mi piaceva e basta.
Non sono uno di quelli che si deve "emozionare" per misurare la bravura di un musicista. Se mi piace, lo cerco e lo ascolto.
Per fare un piccolo esempio, rimanendo in Italia: ho molti CD di Fabrizio Bosso e di Alberto Corvini, ma neanche uno di Enrico Rava o di Flavio Boltro.
Semplicemente, anche se sono bravi tecnicamente, non mi piace come suonano.
Miei 2 cents.
Bb Trumpets:     Holton MF ST-302, Holton MF ST-307, Holton MF ST-308, Stomvi VR-II, Yamaha 8310Zv3; CarolBrass 7770L-YST
Bb Cornets:       Holton C-605C, Yamaha 4330G
Bb Flugelhorns:  Holton F-555T, Yamaha 631G
Bb Pockets:       Holton T-650, CarolBrass 3000-GLS
Mouthpieces:     AR Res. G12S, Giardinelli 12S, Giardinelli 10S, Denis Wick X5 (Trumpet);
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Offline fcoltrane

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Re: Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #99 on: December 26, 2020, 07:37:02 PM »
Mauro58 ciao tu hai inserito anche altri spunti di discussione. pollices
Quale è la molla che spinge ad acquistare un cd?
Ps: di  un Alberto Corvini mi ricordo  insegnava la tromba e aveva anche una orchestra a Roma la scuola di testaccio.
Credo anche di aver partecipato ad una sua lezione di tromba (anche se io non la suonavo ancora ) ma ascoltavo un amico che la suonava e lui lo accompagnava al pano e spiegava  .
I suoi dischi però non li conosco .

Gli altri jazzisti musicisti che hai citato mi piacciano assai e li conosco bene  (Mina mi piace pure ma capita raramente di ascoltare musica pop)




Offline Mauro 58

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Re: Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #100 on: December 26, 2020, 08:00:39 PM »

Quale è la molla che spinge ad acquistare un cd?
Ps: di  un Alberto Corvini mi ricordo  insegnava la tromba e aveva anche una orchestra a Roma la scuola di testaccio.
Credo anche di aver partecipato ad una sua lezione di tromba (anche se io non la suonavo ancora ) ma ascoltavo un amico che la suonava e lui lo accompagnava al pano e spiegava  .
I suoi dischi però non li conosco .

Gli altri jazzisti musicisti che hai citato mi piacciano assai e li conosco bene  (Mina mi piace pure ma capita raramente di ascoltare musica pop)

Ciao,

per quello che riguarda la spinta all'acquisto, come dicevo, risiede nel gusto.
Ed essendo il gusto una caratteristica soggettiva, può non essere condivisibile.
Potrebbe essere un insieme di elementi (ad esempio il timbro, o il fraseggio), ma potrebbe essere anche il risultato di sfumature o di espressione.
Ma sempre di tendenze personali si tratta, e non so se riesco a trasmettere compiutamente il mio pensiero.
Per semplificare, posso dirti che in un trombettista io cerco la voce chiara e limpida (non amo le voci scure e fumose), una bella esposizione interpretativa (non deve essere per forza un jazzista, amo molto anche i bravi interpreti), una sufficiente estensione (non tutti possono essere superdotati) e un fraseggio compiuto.

E, giusto che ne parlavi, io ho avuto occasione di conoscere personalmente Alberto Corvini (aka Al Korvin) nel lontano 1979 e ho avuto occasione di fare anche qualche nota con Claudio, uno dei suoi figli, in una big-band con cui suonavo in quel periodo.
Lui, pur essendo un bravo jazzista, era molto noto nell'ambiente della musica leggera italiana negli anni '60-'70. Molto belle le sue interpretazioni di brani che si rifacevano allo stile di Harry James. Se ti dovessero capitare, gli album "Al Korvin Plays Italy", "Romantic Trumpet" (con l'orchestra della RAI) e "Samboreando" (con l'orchestra di Angel "Pocho" Gatti), dacci un orecchio: risultano tuttora molto gradevoli all'ascolto (almeno per me)...
« Last Edit: December 26, 2020, 09:42:45 PM by Mauro 58 »
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Offline Norman

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Re: Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #101 on: December 27, 2020, 01:40:20 PM »
Penso che non ci siano dubbi sul fatto che per il pubblico la molla sia essenzialmente il gusto personale. Qui però si parlava più che altro dell’approccio di chi suona, dell’eterno dilemma tra fare la musica che piace a chi suona o quella che piace a chi ascolta.

Io sono rimasto della mia idea, e cioè che bisogna sempre avere coscienza di chi sono le persone che ci ascoltano ed avere rispetto per loro, facendo la musica che ci piace ma tenendo anche conto che è necessario farsi capire. Se tra le due cose non c’è punto di incontro allora è l’artista che è nel posto sbagliato... Ognuno deve essere conscio di quello che fa: chi decide di fare avanguardia, per esempio,  deve essere cosciente che, nella migliore delle ipotesi, avrà un pubblico limitatissimo e molto specializzato. Chi invece suona per un pubblico più generico deve capire chi ha davanti ed in una certa misura adeguarsi, se no è presunzione. A meno che chi suona non sia un Mozart, ma di gente così non ne nasce molta.

Continuo a pensare che queste problematiche siano molto presenti nel mondo del jazz italiano, dove ci sono troppi che pensano di vivere nella New York degli anni ‘40 invece che nell’Italia del 2020... Il risultato è che il jazz continua ad essere o roba da pochi intimi o esotico sottofondo da aperitivi.
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Re: Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #102 on: December 27, 2020, 01:59:24 PM »
penso ad un frase che ho sentito da un grande musicista e che in parte condivido.
Il pubblico va educato.
Come probabilmente  tutti sapete Trane al'Olimpia fu fischiato probabilmente perchè aveva un modo di comunicare che non era usuale (non che non sapesse comunicare in maniera tradizionale , perché per molti anni così aveva fatto ) ma per scelta espressiva.
Non ricordo se lo ho raccontato sono un po rinco ....:un bel po di anni fa andai ad ascoltare un concerto di un musicista tedesco sassofonista che proponeva musica prevalentemente con il solo bocchino per sax insieme a basi elettroniche create con computer ecc....
ancoro lo ricordo perché mi resi conto che a volte non hai l'apertura mentale necessaria per ascoltare.
In quel periodo ascoltavo di tutto dal free alla musica tradizionale al rock pop ed anche musica minimalista e contemporanea
e fino a li arrivavo a goderne , quel concerto non sono riuscito a digerirlo.

Per me il rispetto del pubblico vale fino ad un certo punto rileva più l'idea dell'artista.
Sono più per il mito di pigmalione che si innamora perdutamente della propria opera........


Offline eugeniovi

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Re:Jazz...l'arte del trasmettere!
« Reply #103 on: December 28, 2020, 11:45:33 AM »
Io suono da circa due anni ma il jazz è lo stile ... o meglio il modo di vivere (perchè chi ama il jazz vive come lui) che più mi piace!

Poche parole ma idee molto chiare. Penso sia l'approccio giusto. Ti auguro di realizzare quello che ti piace. Ciao