Pensate che quando ho iniziato il mio primo corso di tromba, ormai 12 anni fa, a studiare con me c'era un ragazzo che di mestiere vendeva format televisivi, e che mi raccontò delle sue visite all'archivio della RAI accompagnato dal mitico archivista della RAI, un vecchietto che era una delle poche persone a sapere esattamente cosa ci fosse e dove fosse. Cosa non semplice, visto che a quanto mi diceva il mio compagno di corso non c'era alcuna indicazione sugli scaffali, né esisteva un vero e proprio archivio. Ora credo che l'archivio RAI sia stato interamente digitalizzato, per merito dell'impulso dato da Renzo Arbore, che per primo si preoccupò della salvaguardia di quell'enorme patrimonio di materiale storico, spinto in particolare dall'interesse per i filmati dedicati al jazz, di cui come è noto è un grande appassionato. Purtroppo infatti l'archivio versava in condizioni non proprio ottimali. Inoltre, pensate un po', spesso i nastri venivano sovrascritti... Per cui molto materiale è andato perduto per colpa di questa incuria.
Però è possibile che da qualche parte questi filmati ci siano ancora. Chissà...
Detto questo, la vicenda umana di Tom Harrell è struggente. Posso capire che ci sia del pudore a raccontare il suo privato da parte delle persone che lo conoscono direttamente. Anche io esiterei a raccontare il privato di una persona che conosco, soprattutto se è così "delicato"...
Come trombettista jazz però non c'è molto da discutere: è un grandissimo. Stile, creatività, gusto, tecnica... Tutto insieme nella stessa persona. E' una cosa davvero rara.