Author Topic: Chicago school  (Read 7726 times)

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Offline Dantes

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Chicago school
« on: September 10, 2008, 12:26:40 PM »
Iniziamo qui? Chi segue questa scuola (in tutto o in parte) ne vuole parlare?

Offline Dizzy123

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Re: Chicago school
« Reply #1 on: September 10, 2008, 12:28:37 PM »
Io! Almeno credo e cerco di seguirla!!!
Altro che "no pressing", se non ti "avviti" il bocchino alle labbra non suoni!!!

Offline fac

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Re: Chicago school
« Reply #2 on: September 10, 2008, 01:28:17 PM »
Io mi ritrovo in molte cose anche se nessuno me l'ha mai insegnata!
Ad esmpio l'esercizio di respirazione col tubo, l'idea di suono guida e la musicalit?.
Inoltre proprio a proposito di scuola chicago, volevo porre un quesito: da un p? di tempo cerco di farmi guidare dal suono, e devo dire che, grazie anche al fatto che sono riuscito ad applicare il concetto del non trattenere l'aria, il mio suono ? migliorato molto. Il fatto ? che non riesco a trovare un suono che rispecchi il concetto che ho; ho ascoltato gente come Giuffredi o Herset o Marsalis, e seppure il loro suono mi sia piaciuto (soprattutto quello di Marsalis), non rispecchia quella idea che ho.
In sostanza ? come se  dopo aver immaginato una ferrari bellissima, quando poi la vai a vedere, ovviamente ti piace, ma non ? come l'avevi sognata.

Offline anrapa

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Re: Chicago school
« Reply #3 on: September 10, 2008, 03:36:55 PM »
Tocca invitare Parodi, io sono stato un sostenitore della Scuola di Chicago per diversi anni, ultimamente ho "aggiunto" quelle cose, ringrazio Andrea T., che mi hanno dato una spinta in pi? e mi ha permesso di risolvere alcuni problemi che mi attanagliavano da tempo. Sono certo che Parod? sar? felice di farci un saluto ogni tanto, ? giusto sentire dalla viva voce di chi certe cose le ha vissute in prima persona e che ? una autorit? nel campo cosa veramente significa Chicago School.
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Offline fac

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Re: Chicago school
« Reply #4 on: September 10, 2008, 03:45:23 PM »
Parodi che da qualche consiglio.... sbav... emh.... che bello ;D

Offline Zosimo

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Re: Chicago school
« Reply #5 on: September 10, 2008, 03:58:57 PM »
Ma per quanto riguarda l'imboccatura la chicago cosa dice?
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Offline Dizzy123

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Re: Chicago school
« Reply #6 on: September 10, 2008, 04:05:14 PM »
Ma per quanto riguarda l'imboccatura la chicago cosa dice?


Niente in particolare,tenere le labbra strette vicino ai denti e stare fermi, niente di pi?, il resto ? solo soffiare e fare musica.
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Offline Zosimo

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Re: Chicago school
« Reply #7 on: September 10, 2008, 04:11:21 PM »
Grazie del consiglio, anche se io dubito un p? del cocentrare tutto sull'aria, amo le concezioni della scuola chicago, ma a volte credo che l'aria non abbia tutto questo potere. Mi sbaglier? sicuramente ma sono dei miei dubbi che spero confuterete. grazie
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Offline Dantes

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Re: Chicago school
« Reply #8 on: September 10, 2008, 05:21:55 PM »
Mmmm... allora, il "basare tutto sull'aria" ? un fraintendimento.
Il quale deriva dal fatto che tutti si leggono i masterclass di Arnold Jacobs e i libri a lui relativi.
Ed ? chiaro che l? si parli praticamente solo di aria, perch?:
a) questo ? ci? che gli veniva chiesto, parlare della respirazione;
b) si trattava di masterclass in cui intervenivano (e/o di libri dedicati a): trombonisti, trombettisti, tubisti, cornisti... cosa avrebbe mai potuto dire Jacobs sulle labbra a strumentisti con problemi tanto diversi?
In realt?, chi andava a Chicago per la tromba, andava anche ai masterclass di Jacobs per la respirazione, ma andava a farsi "mettere a posto" l'imboccatura da Chichowitz, che non era un maestro di "aria", ma che si dedicava proprio a insegnare la tromba (basta vedere sull'ITG journal, i suoi allievi hanno "riempito" le orchestre americane).
***
Stessa cosa per Parodi, mica vi parla solo di aria.
Parla subito di aria (ma soprattutto di musica) perch? lo scorretto uso dell'aria, il blocco, la gola chiusa, "chiudersi" nell'acuto, etc. sono semplicemente il problema pi? diffuso tra gli studenti.
Ma Parodi ? anche un insegnante di tromba e quindi vi fa lavorare anche su altre cose, tipo la qualit? della vibrazione, la centratura della nota, l'apertura per il dosaggio del volume e per il registro, etc.
***
Una volta per tutte bisogna sfatare questo mito per cui secondo Chicago si soffia e basta, il che farei dicendo: non ? che la Chicago School si occupa solo di aria, non ? che sostiene che per fare tutto basta soffiare, ? che essa non ? una scuola per risolvere specifici problemi trombettistici, ? invece una scuola di MUSICA e di PSICOLOGIA MUSICALE per ottoni.
Per dimostrare quel che dico, ecco taluni  dei concetti cardine della Chicago School:
1) non paralizzatevi tramite l'analisi;
2) non suonate lo strumento che avete in mano, ma quello che avete in testa;
3) non suonate ascoltandovi, suonate ascoltando quel che avete in mente;
4) comandate un chiaro discorso musicale, una chiara idea di suono, il pi? bello che immaginate, e nel tempo il corpo sar? in grado di riprodurlo tanto pi? in fretta e tanto meglio quanto pi? chiaro era il concetto.
5) non cercate di correggere le brutte abitudini, cercate invece di creare abitudini sane che, nel tempo, sostituiranno le prime;
6) inspira ed espira a partire dalle labbra, tutto quel che accade dal mento in gi?, mentre suoni non ti deve riguardare, ti distrae solo dal risultato;
7) non ordinare ai muscoletti attorno alla bocca di stare cos? o cos?, non ce la fai a controllarli: allora fa' s? che la tua mente ordini "vibrazione" in ogni situazione (acuto, grave, forte, piano) e vedrai che le labbra si disporranno nel modo ottimale a seguire questo comando;
8) stupisciti, non fare mai sempre le stesse cose, varia sempre, metti ogni giorno la palla pi? avanti;
9) abituati alla stranezza, all'assenza di routine;
10) non suonare uno strumento ad ottone, suona MUSICA.
Etc..
***
Ora, ? del tutto chiaro che tutto quanto sopra non prescinde e non pu? prescindere dall'assumere una corretta impostazione di base, n? dall'avere un maestro che ti dia anche specifici consigli trombettistici.
Faccio un esempio: il famigerato roll-in che il Tofa ci ha insegnato.
Per me ? stata una mano santa, suonavo troppo "aperto" e il Tofa mi ha risolto un mucchio di cose, semplicemente tramite le sue parole che ricopio testualmente: "Ma perch? non cerchi di chiudere un po' di pi? le labbra quando le metti nel bocchino? Non c'? abbastanza vibrazione, senti invece ora come migliora il suono?".
Capite? Il Tofa, come tutti i MUSICISTI, ? il suono che ha subito guardato, individuando il problema.
***
Ora, se io fossi stato non solo un trombettista migliore, ma un musicista migliore, se avessi seguito per bene l'insegnamento psico-musicale di Chicago, anche prima di ricevere il consiglio di Tofa avrei "sentito" che il mio suono era troppo vuoto, che non c'era abbastanza vibrazione e che quella poca che c'era andava per forza perduta nell'acuto; avrei "ordinato" pi? vibrazione.
Provateci, a ordinare pi? vibrazione e pi? suono, e poi fermatevi e guardate indietro.
La vostra mente non vi ha forse guidato a suonare pi? chiusi, a contrapporre un poco di pi? le labbra tra di loro verso l'interno?
E questo non ? il roll-in?

Offline Dizzy123

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Re: Chicago school
« Reply #9 on: September 10, 2008, 05:47:33 PM »
Ti quoto in pieno Dant?s, per? io ho risposto a Zosimo che ha chiesto specificatamente dell'imboccatura! Lui, almeno credo, volesse sapere se "Chicago" spiega come usare le labbra, come appoggiarle al bocchino, tira di qua, stringi di l? ecc ecc...e queste cose la "Scuola Chicago" non le considera proprio...e fa bene a mio avviso. Comunque per quanto riguarda il Roll-in ci tenevo a dire una volta per tutte, io ho fatto un masterclass con Pierobon, uno con Tamiati, ho studiato un anno con Parodi, ora con Giardina e questi trombettisti hanno una sola cosa in comune nel loro modo di suonare (oltre a suonare divinamente ? chiaro), anche appartenendo a scuole diverse, "Chicago" e "Ghitalla", tutti quanti appoggiano il bocchino sulla parte bianca delle labbra, ai lati la parte rossa ad alcuni ? pi? evidente ad altri meno ma il bocchino poggia sul bianco a tutti questo ve lo posso assicurare!
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Offline anrapa

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Re: Chicago school
« Reply #10 on: September 10, 2008, 06:07:07 PM »
Grazie a Dantes e Dizzy, credo che sia stata fatta molta chiarezza, a volte certi miti faticano a cadere. Si estremizzano solo i concetti pi? famosi. Tutte le scuole analizzano, chi pi? chi meno, tutti gli aspetti del suonare la tromba. Chicago non ? solo ARIA!
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Offline lucap

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Re: Chicago school
« Reply #11 on: September 10, 2008, 07:21:46 PM »
Ho sempre avuto l'idea che la scuola Chicago sia nobile e quasi "mistica", ma anche un po' elitaria. Cio? ammette chi ha gi? capacit? o predisposizioni speciali o comunque un bel retroterra alle spalle.
E' sbagliata come impressione?
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Offline Dizzy123

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Re: Chicago school
« Reply #12 on: September 10, 2008, 07:25:35 PM »
Ho sempre avuto l'idea che la scuola Chicago sia nobile e quasi "mistica", ma anche un po' elitaria. Cio? ammette chi ha gi? capacit? o predisposizioni speciali o comunque un bel retroterra alle spalle.
E' sbagliata come impressione?

Secondo me sbagli! Per me ? la scuola pi? "naturale" che esista, proprio perch? non lascia troppo spazio all'analisi ma si affida pi? alla musica e al fare musica!
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Offline bisto

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Re: Chicago school
« Reply #13 on: September 11, 2008, 12:08:29 AM »
Ciao a tutti, potete consigliare un libro o metodo che parla della "chicago scool?, a novara ho trovato una scuola privata di musica dove il maestro di tromba si chiama Mauro Parodi, ? lo stesso di cui parlate voi o ci sono in giro dei parenti con lo stesso cognome?
 

Offline Zosimo

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Re: Chicago school
« Reply #14 on: September 11, 2008, 01:15:48 AM »
Grazie Dant?s e Dizzy spiegazione esauriente. Ora mi metto sotto con il Cico ;)
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