mi è capitato di conoscere musicisti (tastieristi in questo caso ) ai loro inizi, i quali proponevano delle loro interpretazioni, ( personali , purtuttavia un po' povere nel linguaggio utilizzato . Poichè si era in confidenza , ho provato , a volte a suggerirgli, con la dovuta educazione, di curare un po' più il linguaggio, ma la loro risposta era che , al momento, : "per loro, era così che dovevano suonarlo perchè era così che lo sentivano"
- Analogamente mi è capitato di conoscere bravi musicisti con un bagaglio di linguaggio musicale più ampio e fornito, ma che però non presentavano una propria "individualità" musicale.
Mi è capitato di reincontrare i primi , dopo 4 - 5 anni . Avevano ampliato il loro bagaglio ed avevano conservato/ migliorato la propria espressione musicale individuale, cosa che, (nei secondi) e cioè a chi già "masticava " un linguaggio ampio e fornito , mi è capitato spesso di riscontrare che , pur avendo migliorato ulteriormente nel tempo il linguaggio espressivo, non erano stati capaci di sviluppare una propria individualità musicale ....
Certamente questo può succedere, e forse è un ulteriore dimostrazione che il raggiungere un certo livello di personalità/originalità nell'improvvisazione richiede delle caratteristiche che difficilmente si possono acquisire con lo studio.
Ne sono una prova i musicisti che suonano nelle big band: prendendo un esempio a caso tra i tanti
https://youtu.be/LSUDM1hwtRQ?si=qaOB7roQsesf73_0se ascoltiamo i solisti sono certamente dei bravi improvvisatori, con tecnica e fraseggio da vendere, ma non è la loro peculiarità.
Se li ascoltassimo magari in quintetto in un disco o dal vivo, dove in una sessione fanno magari 7/8/9 assoli,
forse li troveremmo meno interessanti o meno particolari.
Ma questo non è necessariamente un problema: da un lato si può supporre che non tutti possono fare i solisti,
ma anche che tutti possono imparare ad improvvisare con fluidità, spontaneità (che è poi il tema originale di questo thread)
e raggiungere anche un certo risultato di tipo estetico.
Non riuscire a diventare Miles Davis (o come Miles Davis) non significa che non si abbia una propria individualità musicale,
occorre solo imparare a coltivarla ovunque ci porti.
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