Author Topic: La Posta del Maestro Masaniello  (Read 3668 times)

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Offline anrapa

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Re: La Posta del Maestro Masaniello
« Reply #15 on: August 31, 2020, 08:42:20 PM »
Prego Dirtysound!
Come si scelgono le campane? Mmmm, ci sono tanti modi...
Diciamo che un grosso, grossissimo budget è un innegabile vantaggio, puoi comprarne di tutti i tipi, materiali, diametri e cominci a farti un'idea.
Considerando che è meglio fare un confronto diretto devi avere anche diverse trombe finite alle quali montare temporaneamente le varie campane per cercare di fare un "confronto all'americana" che abbia un senso.
Nel mio caso ho provato diverse campane di Taylor in vari materiali e bronzo e nickel (ma lo sapevo già da tempo) sono semplicemente imbattibili come risposta e timbro.
Dopo una decina di strumenti mi sono rivolto a Sandner in Germania, un notissimo artigiano che fa campane per mezzo mondo, inclusi noti marchi di fabbriche di strumenti "commerciali". Costano di più rispetto ad altri prodotti ma se consideriamo che molto del timbro e della risposta di uno strumento risiedono nella campana non vedo come si possa risparmiare su questo elemento fondamentale.
Nel caso di specie io mi sono fatto fare una campionatura su 4 mandrini, 3 diametri, 2 materiali e 3 spessori, con bordi sottili alla francese normali con filo e normali senza filo.
Siccome il prezzo è il medesimo, bene o male, ho scelto esclusivamente basandomi sulla risposta, il timbro e la facilità nel suonare. La mia scelta varia in base ai modelli ma sono comunque tutte campane mono pezzo, la "cucitura" viene lasciata sul fianco quando le piego, il bordo è normale ma non ha il filo interno. E' più fragile ma vince a mani basse rispetto alle altre opzioni.
Non entro nella diatriba fra campane mono pezzo e due pezzi, ho fatto dei confronti "all'americana" ma non tutti i parametri erano uguali e sebbene mi piacciono più quelle di Sandner non potrò mai sapere se il motivo è il fatto che sia in un pezzo solo.

Io ne faccio più una questione di materiali, diametri, spessore e tipo di bordo.
Successivamente ho proposto un mio mandrino speciale (ho la fortuna di poterli fare in casa con il tornio di Mazinga Z) e sono soddisfatto delle scelte. Come descrivere la forma di un mandrino? Boh, dovrei mostrarvi un file cad (manco morto!!!!).

Parliamo di suoni: il nickel suona molto più brillante (a parità di parametri) di una campana d'ottone.
Il bronzo suona più... bronzo! Difficile da definire. Entrambi i materiali hanno una risonanza, un sostegno molto più lungo rispetto all'ottone.
L'attacco è molto più nitido nel nickel che nel bronzo, il decadimento è più rapido nel nickel e più prolungato nel bronzo. Entrambi fanno molto più "zzzz" dell'ottone e questo colpisce tutti i trombettisti.
Un'altra caratteristica tipica di questi materiali è che lo strumento diventa più reattivo e gli armonici sono più stabili (cosa molto brutta se gli armonici sono stonati!), le articolazioni sono più percussive e nitide, soprattutto con il nickel.
Non definirei il bronzo un materiale scuro quanto piuttosto più complesso, più interessante dell'ottone.
Non a caso non esiste praticamente nessun pezzo delle mie trombe che non sia di bronzo o di nickel.

Il taper della campana (la sua forma insomma) ha un'influenza notevolissima sul timbro, il pattern di propagazione del suono, la risposta, l'intonazione etc.
In generale vale quanto si legge in tutti i sacri testi (contrariamente a quanto penso riguardo al discorso del gap), non mi sono spinto in direzioni troppo folli per poter capire se c'è qualcosa di estremo da scoprire :)

Perche usano tutti ottone e rame? Perché costa MOLTO meno, soprattutto se compri a carrettate da Taiwan come fanno quasi tutti. Con 30 dollari ti passa la paura.
Inoltre sono MOLTO più facili da piegare e questo influisce notevolissimamente sul costo finale dello strumento.
Se invece spendi 10-20 volte tanto e fai una fatica del diavolo per piegarle viene da se che i costi sono diversi, soprattutto se una ogni tanto la devi buttare nel secchio del rusco.
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Offline anrapa

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Re: La Posta del Maestro Masaniello
« Reply #16 on: August 31, 2020, 09:08:09 PM »
Ah, dimenticavo l'altra domanda di Zosimo:
ci sono tantissimi video che mostrano come le campane possono essere fatte da torni da lastra completamente automatizzati. Sia mono pezzo che due pezzi.
C'è un video di Yamaha che mostra anche un macchinario che martella le campane in automatico, nella prima fase della lavorazione. Mi sembra sia disponibile solo in giapponese, un po' difficile da trovare ma è su YouTube.

Le campane non cinesi fatte in due pezzi seguono un principio totalmente uguale a quello delle campane mono pezzo ma le due parti sono fatte in momenti distinti: lo "stem" (la parte lunga e stretta) viene tagliata da una lastra, si fanno i "notch" (i taglietti per sovrapporre i lembi), si martellano questi notch, si fa una brasatura della giunzione (ci sono vari sistemi) e infine si comincia a "sbatacchiare" questa parte su un mandrino per farla aderire il più possibile, nel frattempo si martella un miliardo e mezzo di volte (con magli automatici, martellini pneumatici, a mano o con una stecca di legno, i sistemi sono i più vari), man mano il metallo si accartoccia ma allo stesso tempo aderisce alla forma.
Quando si è a buon punto si passa sul tornio da lastra, con pali di legno o di metallo si fa aderire questo materiale brutto e cattivo al mandrino fino a quando non lo si convince che bello e bravo è meglio.
Infine si taglia l'eccesso al diametro che dovrà incontrare il secondo pezzo, il cosiddetto "flare" della campana.

Questo flare si ottiene da una lastra dello stesso tipo e spessore, si traccia un cerchio, si fa un buco in mezzo e si taglia un disco. Questo disco viene scaldato allo stesso modo di come si scalda il resto della campana, viene "cotto" più volte mentre lo si lavora per farlo aderire alla forma della campana usando o il solo martello o un "maglio" che è bene o male il negativo della campana.
Quando il materiale comincia ad indurirsi per la lavorazione tocca scaldarlo di nuovo per renderlo di nuovo lavorabile. Infine lo si monta sul tornio da lastra e si fa la stessa operazione che si fa sullo stem (o su una campana fatta da un pezzo solo, la minestra è la stessa).
Quando la campana ha fa forma quasi perfetta la si tira fuori dal tornio e dal disco si taglia l'eccesso "interno" quello che funge da "supporto" per montare la campana sul tornio.
Successivamente si fanno i notches che serviranno a collegare il flare allo stem, si chiudono a martellate e si saldano nello stesso modo usato per il fianco dello stem.
A questo punto la campana sarà più spessa nel punto di giunzione (così come lo era lo stem).
Differentemente dallo stem, dove il grosso di questo spessore veniva appiattito a martellate questo eccesso viene tolto sul tornio mentre la campana gira. Si usano degli attrezzi "da taglio" (un coltellino per capirci) e poi si procede con carta vetro di varie grane.
La manualità risiede nel sentire con la mano quando lo spessore è costante.
Infine si tira la lastra come si vede in mille video, si taglia il bordo al diametro prescelto, si gira il bordo, si inserisce il filo, si chiude il bordo e poi lo si salderà.

Le campane fatte "a stampo" sono cose da trombe indiane o cinesi, nessun artigiano al mondo, nessuna ditta del primo o secondo mondo mai si sognerebbe di "stampare" il disco del flare a freddo, pensandoci mezzo minuto ci si arriva subito a capire che non avrebbe nessun senso: il materiale così lavorato non può avere lo stesso spessore su tutta la lunghezza per evidenti motivi fisico-geometrici ed il risultato sonoro sarebbe terribile.

Chiaramente in rete si leggono le più strampalate teorie ma come spesso succede in questi casi si tratta di leggende metropolitane, cose sullo stile del lavare la tromba con il latte, la doratura del bocchino scurisce il suono, il bocchino per gli acuti etc etc
Quello che mi lascia a bocca aperta è che ci sono un mijardo di video su YouTube su come si fanno le trombe, basta spendere una mezzoretta per imparare quello che una volta veramente erano segreti ben custoditi in cassaforte.

L'ultima volta che mi è passato a trovare Sandner a casa (ogni anno fa il giro clienti in macchina con la moglie, simpaticissima coppia!) mi esponeva la sua teoria sul fatto che più la campana è "accartocciata" durante la fase di martellata e meglio suona perché il timbro non è "semplice", da onda sinusoidale per capirci, ma si fa molto più complesso.
Considerando che produce qualche migliaio di campane l'anno penso che qualcosa ci capisca :)

Qualche fase della costruzione delle campane l'ho sperimentata di persona ai tempi, è un lavoro duro, ripetitivo, noioso e oggettivamente poco remunerativo.
E' divertente farlo per sfizio, quando fai una gita da chi fa gli strumenti, farlo di lavoro non è bello. Questo è uno dei principali motivi per cui non mi sono buttato a farle io stesso.
Poi c'è il fattore tempo, riesco a fatica a stare dietro agli ordini, non è il caso di cercarsi altre rogne. :)
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Offline Mar

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Re: La Posta del Maestro Masaniello
« Reply #17 on: August 31, 2020, 11:56:46 PM »
Veramente bello leggerti Tony, ci sono curiosità che nemmeno sapevo di avere, e tu le hai soddisfatte.

L'aneddoto di Sandner poi, sul fatto che più la campana è accartocciata prima e meglio suona dopo, sembra una di quelle metafore che usano i saggi per far capire agli stupidi il mistero e la bellezza della vita... o forse ho solo bevuto un bicchiere di troppo...


Offline Siber

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Re: La Posta del Maestro Masaniello
« Reply #18 on: September 01, 2020, 10:01:49 AM »
Grazie Tony per le conoscenze che metti a disposizione di tutti, ti apprezzo molto come persona perchè conoscendo personalmente te e la tua genesi partita da un altra direzione, con la spinta della profonda passione, è andata in tutt'altra direzione, dove quest'ultima si è materializzata negli oggetti che produci.
Lasciatelo dire da uno che fa il meccanico di professione con l'hobby della tromba.....
L'arte non è null'altro che questo; mettere nel bene o nel male, la propria anima in ciò che si crea.

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Offline Mar

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Re: La Posta del Maestro Masaniello
« Reply #19 on: September 09, 2020, 10:48:48 PM »
Ciao Tony, abbiamo imparato leggendoti a parlare di trombe intonabili più che di trombe intonate (con le dovute eccezioni... ci mancherebbe).
Cosa puoi dirci riguardo ai filicorno? Hai voglia di raccontarci come sei arrivato a concepire il tuo SOAVE... quali problemi ti sei trovato ad affrontare... e come li hai risolti?

Offline anrapa

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Re: La Posta del Maestro Masaniello
« Reply #20 on: September 10, 2020, 10:18:53 AM »
Grazie Tony per le conoscenze che metti a disposizione di tutti, ti apprezzo molto come persona perchè conoscendo personalmente te e la tua genesi partita da un altra direzione, con la spinta della profonda passione, è andata in tutt'altra direzione, dove quest'ultima si è materializzata negli oggetti che produci.
Lasciatelo dire da uno che fa il meccanico di professione con l'hobby della tromba.....
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Grazie Silvano, eccome se mi ricordo. Ci siamo visti anche al primo (ed unico...) incontro degli utenti del forum :)



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Offline anrapa

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Re: La Posta del Maestro Masaniello
« Reply #21 on: September 10, 2020, 10:43:34 AM »
Ciao Tony, abbiamo imparato leggendoti a parlare di trombe intonabili più che di trombe intonate (con le dovute eccezioni... ci mancherebbe).
Cosa puoi dirci riguardo ai filicorno? Hai voglia di raccontarci come sei arrivato a concepire il tuo SOAVE... quali problemi ti sei trovato ad affrontare... e come li hai risolti?

Il flicorno è una bestia un po’ sui generis.
La cosa che mi incuriosisce di più di tutte è che la quasi totalità degli strumenti (cosa ancor più vera per quelli “di fabbrica”) è che il cannello per intonare lo strumento è un semplicissimo tubo perfettamente cilindrico.
Il motivo per cui sia così mi sfugge, lo posso spiegare solo con motivi di praticità: dovendo scorrere all’interno di un altro tubo, anche questo cilindrico, si opta per la soluzione più semplice: lo faccio cilindrico, fine...
Il problema è che la serie armonica di un tubo cilindrico è notoriamente stonata e poco si può fare a valle per aggiustare questa forte tendenza.
Non a caso i cannelli delle trombe seguono altre forme!
Già è difficile ideare una forma che “stoni” una serie armonica “stonata” al fine di ottenerne una ragionevolmente intonata. Non provarci neanche usando cannelli cilindrici è un andarsela a cercare.
Ed in effetti I flicorno sono notoriamente strumenti stonati.
Aggiungiamo il fatto che l’avere un successivo sviluppo molto più conico di quanto accada sulle trombe porta ad una notevole “instabilità” e la frittata è fatta: stonato, “scivoloso” e difficile sulle note alte.
Io ho scelto un’altra strada: visto che già produco cannelli torniti da una barra piena e alesati internamente per ottenere un profilo “ideale” (insomma, quello che per me va bene) ho fatto lo stesso con i cannelli per flicorno.
L’esterno è cilindrico per poter scorrere all’interno di un tubo, l’interno ha una forma ben precisa e decisamente non conica.
I benefici sono molteplici: innanzitutto si può controllare in modo estremamente preciso e ripetibile la serie armonica (sono tutto fatti con un tornio a controllo numerico, quindi le variabilità tipiche di una lavorazione a mano non ci sono).
Inoltre si può definire lo spessore al fondo del cannello stesso e l’effetto gap che ne consegue.
Così come per i bocchini per tromba nei riguardi del ricevitore, anche il cannello di un flicorno può assumere la stessa funzione variando la resistenza, la stabilità degli armonici, l’intonazione e l’articolazione dei suoni.
C’è poi un altro parametro che nella maggior parte dei flicorni non esiste: il “Venturi” dopo il bocchino, il restringimento con conseguente gradino dopo il cono di inserzione del bocchino.
La mancanza di questa caratteristica geometrica incide tanto quanto la mancanza di conicità del cannello.
Nello sviluppo del flicorno ho fatto tantissimi cannelli con diametri del Venturi che spaziavano fra gli 8 e i 10.5mm, con incrementi di 0.1mm.
Ho scelto infine di usare un ricevitore largo, stile quello dei flicorni Yamaha perché questo mi permetteva di avere uno spessore della penna del bocchino molto maggiore di quanto non accada con i bocchini per flicorno con la penna piccola (come i Bach).
Il maggior gradino della penna opposto ad un maggior gradino creato dal Venturi in un ricevitore così largo permette di controllare l’effetto gap con molta maggiore precisione e in modo più prevedibile.
Infine, il diametro del venturi unito alla conicità media del cannello portano ad una sezione cilindrica interna del cannello che sono molto simili a quelli di una tromba.
La cosa è fortemente voluta perché porta lo strumento ad avere un feel estremamente stabile se confrontato ai tipici flicorni, pur mantenendo un il tipico timbro da flicorno.
Il risultato finale è uno strumento con il giusto suono ma con una suonabilità da tromba, soprattutto sulle note alte, dove articola in modo estremamente nitido e non “sciacqua” come sempre succede con i flicorni.
Il bonus è un particolare effetto quando si esagera nell’emissione perché diventa estremamente brillante ed “esplosivo”, cosa che non ci si aspetta da un flicorno.

Nel prossimo capitolo parliamo del resto dello strumento (che è molto meno importante ad essere onesti).


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« Reply #22 on: September 10, 2020, 10:48:52 AM »
Qui si possono sentire le caratteristiche sonore e di articolazione, chiaramente fate la tara, nella seconda parte del video, dove la microfonazione ammazza il timbro.
Per la cronaca il bocchino ha il diametro e bordo di un Bach 1B, la tazza profondissima come quella di un Denis Wick, a V, ed un foro da 4.6mm.


https://youtu.be/YR7ffVnqWso



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« Last Edit: September 10, 2020, 01:30:28 PM by anrapa »
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Re: La Posta del Maestro Masaniello
« Reply #23 on: September 10, 2020, 11:03:02 AM »
Purtroppo il video non si riesce a vedere...
Tromba? Si, grazie

For those who like this kind of music, this kind of music they will like...

Offline anrapa

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Re: La Posta del Maestro Masaniello
« Reply #24 on: September 10, 2020, 01:30:47 PM »
Prova ora


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Re: La Posta del Maestro Masaniello
« Reply #25 on: September 12, 2020, 07:47:39 PM »
Wow che interessante questo post, e questo forum! Grazie
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Offline fcoltrane

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Re: La Posta del Maestro Masaniello
« Reply #26 on: September 22, 2020, 07:23:00 PM »
Oggi ho provato a fare un confronto tra il bocchino ar avvitabile è il monette b2 s3 . Il secondo insieme al riduttore avvitabile è più lungo rispetto al bocchino ar . Dipende dal fatto che il foro così largo ha bisogno di un po’ di gap in più? 

Offline fcoltrane

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Re: La Posta del Maestro Masaniello
« Reply #27 on: August 19, 2022, 12:13:17 PM »
Oggi ho ripreso il Soave ed ho una domanda per il capo della massoneria trombettistica . Sugli strumenti resonance flicorno è tromba c’è corrispondenza per l’apertura del cannello di intonazione nel flicorno è pompa di intonazione nella tromba. Provo a spiegarmi meglio con la tromba sono abituato a tenere la pompa di intonazione aperta circa un centimetro con il flicorno invece se faccio lo stesso sono crescente.    Ps quando suoni quanto tieni aperto il cannello del flicorno . Potete rispondere anche in privato  :D :D :D :D :D accetto anche consigli da qualche partecipante della cupola o altro musicista resonance che tanto sono uno più bravo dell’altro.

Offline anrapa

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Re: La Posta del Maestro Masaniello
« Reply #28 on: August 19, 2022, 05:41:13 PM »
Eccomi, mio caro adepto.
Il bocchino per flicorno è meno "inquadrato", "slotta" di meno rispetto a quello per tromba. Quindi se hai una tendenza a suonare alto il bocchino ti aiuterà meno.
Poi ci sono due tipi di suonatori di flicorno, quelli "bassi che più bassi non si può" (come me) e quelli che spingono. Questi ultimi hanno una centratura più alta e di conseguenza devono tirare fuori di più.
Il Soave è tarato perché chi suona "basso" sia intonato a 442 con il cannello fuori di 1cm.
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Offline fcoltrane

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Re: La Posta del Maestro Masaniello
« Reply #29 on: August 19, 2022, 07:18:16 PM »
 pollices pollices e allora mi devo rimboccare le maniche e suonare ad 1 cm , anche perchè mi pare di capire che è il primo passo per entrare nella massoneria.