Ciao iMaurizio! (Sempre presente !

).
Mi sono andato a rivedere cosa è scritto sul libro e ho dato un' ulteriore occhiata in giro, sugli argomenti.
Come hai giustamente scritto tu, bisogna un attimo distinguere tra il significato specifico ed un significato di un intendimento generale.
Apro una parentesi sui video che ho presentato,... vediamo insieme a Voi se li ho intesi bene , specie il primo.
Josh DiStefano parte dal concetto che alla base di tutto che un musicista debba avere incamerato per bene dentro di sè la percezione esatta e corretta del tempo di esecuzione del brano e del suo scorrere : il "Time" , altri lo chiamano il "
timing ".
Atteso che uno sappia contare correttamente e sappia quindi esattamente, temporalmente parlando, di dove si trova all'interno della battuta, introduce il concetto di " Feel " , inteso come quell'esprimersi con le note ,anche anticipandole o ritardandole , rispetto a dove cade il beat, a seconda del proprio sentire . Credo che però faccia una doppia nota di attenzione , di precisazione , ovvero mette in guardia dallo stare attenti a non suonare nè sempre in anticipo nè sempre in ritardo, ( un po' come a volte capita di sentire fra alcuni batteristi e bassisti, ovvero che uno dei due suoni un pelo in ritardo rispetto all'altro).
il Feel inteso da Josh DiStefano è un anticipo od un ritardo dell'attacco delle note, voluto e cercato, del proprio "
sentire " e può essere melodico o armonico .
Il "Groove " lo presenta, se ho ben capito il video , come quella capacità che uno ha di avere entrambe le qualità precedenti (Time e Feel), e coniugarle entrambe mantenendo e comunicando (anche con note od accordi anticipati o ritardati o addirittura pause) un senso di trascinamento e coinvolgimento ritmico del brano ( a se stessi e/o agli ascoltatori ) senza perdere ( o far perdere) comunque il senso o la percezione del Time esatto reale . (Un po' come la concettualità generica dello "
swingare " ).
Torniamo adesso un attimo al concetto specifico di "
swing ".
Anche io, fino a non molto tempo fa, avevo la tua stessa conoscenza della definizione di "
swing "
ovvero un tipo di andamento con cui si suona un brano,
che ha come caratteristica fondamentale (semplificando molto) la posizione ritmica del secondo ottavo all'interno di 1/4.
Ultimamente però, proprio quando qui sul forum parlammo di Lew Soloff, ascoltando una sua esecuzione su un brano
lento , volli provare a capire e a trascrivere le note (con il programma di scrittura musicale musescore) che lui suonatva , volevo capire perchè le sue note , suonate come le suonava lui, mi trasmettessero " emozioni "...
E fu proprio lì che mi accorsi che faceva spesso uso, di terzine ...
Questo post proprio l'altro giorno mi ha riportato alla mente una cosa che mi diceva il M° Dino Blasi ( e che io mi ero scordato / avevo rimosso ) , ovvero che lo "
swing " era basato sulle "
terzine " con l'accento , per così dire, sulla 3^ nota della terzina e le prime due legate fra loro , e che tuttavia in Italia ,( per non appesantire troppo la scrittura specie sui brani con tempi veloci), la terzina era stata soppiantata/si tendeva ad equipararla e a scriverla come una croma col punto e semicroma ). Devo dire che sui tempi veloci la differenza è pressocchè impercettibile/trascurabile , ma sui tempi lenti ( 60 o anche 40 ) la differenza la si ascolta e la si percepisce, e lo "
swing" , espresso in terzine è più bello , scorrevole , direi anche più elegante , coinvolgente..."
swingante "

..
(Poi certo, usare la terzina o l'altra forma dipende sempre da quello che vuoi esprimere musicalmente).
Tutto questo per dire che il concetto di "
swing " , nella sua forma di concepimento (iniziale) di grafica/ritmica , è introdotto anche nel libro di Wynton Marsalis come terzine...
( e quindi , ragionevolmente, penso venga introdotto così anche nelle scuole di musica americane ).
Ovvio che si parla genericamente, cercando di introdurre tutte quelle considerazioni e quegli aspetti , quelle concettualità, che possono, tutte insieme, costituire quel binario sul quale imparare a muoverci per esprimere, più o meno approfonditamente, il nostro sentire.

Per quanto riguarda il libro.... ti aggiorno, alla prossima tornata...
